lunedì 31 dicembre 2018

In pensione a 59 anni con Quota 100: ecco come sarà possibile



In pensione a 59 anni con Quota 100: ecco come sarà possibile

Il decreto su Quota 100 potrebbe contenere una forma di isopensione con la quale anticipare l’uscita dal lavoro fino a 3 anni.

In pensione a 59 anni con Quota 100: ecco come sarà possibile
Con Quota 100 ci sarà la possibilità di smettere di lavorare già a 59 anni, nonostante questa misura preveda l’accesso alla pensione a 62 anni di età e con 38 anni di contributi. Vi starete chiedendo com’è possibile, quindi, anticipare ulteriormente l’accesso alla pensione; ve lo spiegheremo di seguito.
Come noto Quota 100 partirà nel 2019: nel dettaglio, le domande per il pensionamento potranno essere presentate già a febbraio, con le prime uscite programmate per aprile 2019.
Per la partenza di Quota 100, però, è necessario che il Governo approvi l’apposito decreto con il quale regolerà il funzionamento di Quota 100. Il testo, come anticipato da Claudio Durigon - sottosegretario al Ministero del Lavoro - sarà pronto tra il 10 e il 12 gennaio.
Nel frattempo stanno emergendo diversi dettagli sul testo del decreto su Quota 100, come ad esempio quello che prevede il pagamento ritardato del TFR/TFS per i dipendenti pubblici che faranno ricorso a questa misura.
Ma c’è un’altra novità - svelata nelle ultime ore dal Messaggero - che riguarda la possibilità per i lavoratori di smettere di lavorare con tre anni di anticipo rispetto alla maturazione dei requisiti per Quota 100, andando così in pensione a 59 anni.
Si tratta di un meccanismo simile a quello dell’isopensione, con il quale è l’azienda stessa a farsi carico dei costi necessari per anticipare la pensione dei propri dipendenti.

Quota 100, pensione anche a 59 anni: com’è possibile

Se pensavate di sapere tutto su come funziona Quota 100 vi sbagliavate: nel testo del decreto che sta preparando il Governo e che sarà approvato per la metà di gennaio, infatti, ci potrebbero essere diverse sorprese.
Una - come anticipato - è quella che prevede l’integrazione del meccanismo dell’isopensione per la Quota 100. Per chi non lo sapesse, l’isopensione è quell’incentivo introdotto dalla Legge Fornero con il quale le aziende possono liberarsi dei dipendenti in esubero pagando loro un’indennità sostitutiva per gli anni che mancano al raggiungimento della pensione. Nel dettaglio, con l’isopensione si può smettere di lavorare fino a 7 anni prima dal raggiungimento dei requisiti per la pensione.
Anche Quota 100 quindi dovrebbe prevedere una forma di isopensione, permettendo però di anticipare l’uscita dal lavoro fino ad un massimo di 3 anni. In tal caso, quindi, si potrebbe smettere di lavorare all’età di 59 anni.

Chi può andare in pensione a 59 anni con Quota 100

Come prima cosa è bene specificare che a 59 anni il lavoratore non andrebbe ufficialmente in pensione: nei tre anni che mancano al raggiungimento dei requisiti per Quota 100, infatti, il lavoratore percepirà un assegno straordinario per il sostegno del reddito.
Le norme che regolano Quota 100 prevedono dei fondi di solidarietà aziendali gestiti da associazioni di impresa e sindacati per erogare prestazioni aggiuntive nei vari settori. È proprio in questi fondi che sta il “segreto” dell’isopensione con Quota 100: in presenza di nuove assunzioni, infatti, questi enti potranno farsi carico del pensionamento anticipato dei dipendenti in esubero riconoscendo loro l’assegno straordinario nel periodo che manca alla maturazione dei requisiti specifici per accedere a Quota 100.
Ovviamente requisito fondamentale per poter accedere a questa misura è la presenza di un accordo tra il dipendente e l’impresa stessa; inoltre, l’azienda dovrebbe prevedere un piano di assunzioni per la sostituzione del personale in uscita.
Così come per l’isopensione, comunque, Quota 100 “anticipata” non avrebbe costi per lo Stato poiché, come anticipato, è l’azienda a farsi carico dell’indennità da pagare al dipendente.
Prima di concludere ricordiamo che al momento si tratta solamente di indiscrezioni visto che il testo del decreto di Quota 100 deve essere ancora ufficializzato; vedremo quindi nei prossimi giorni se effettivamente ci sarà la possibilità di anticipare ulteriormente l’uscita dal lavoro, al fine di favorire il ricambio generazionale.
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fonte; 
https://www.money.it/pensione-59-anni-con-Quota-100?utm_source=Money.it&utm_campaign=60efe8620f-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_4302bacf08-60efe8620f-302919809


sabato 29 dicembre 2018

Legge di bilancio 2019: incentivi per l'acquisto di auto elettriche e ibride

https://www.fiscoetasse.com/rassegna-stampa/26150-legge-di-bilancio-2019-incentivi-per-l-acquisto-di-auto-elettriche-e-ibride-.html?utm_campaign=Rassegna+Settimanale&utm_medium=email&utm_source=Rassegna+Settimanale&utm_content=Rassegna+Settimanale+2018-12-29

Legge di bilancio 2019: incentivi per l'acquisto di auto elettriche e ibride

Manovra 2019: introdotti incentivi per l'acquisto di auto elettriche e ibride. Ecco qual è il contributo

Una delle novità contenute nella Legge di bilancio 2019 e di cui si è parlato di più, riguarda gli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi. I commi coinvolti in base al testo approvato  al Senato, sono 1031-1047 per quanto riguarda gli autoveicoli nonché i commi 1057-1064 per i motoveicoli elettrici o ibridi. Previsti inoltre Detrazioni fiscali per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica e imposte sui veicoli più inquinanti.
In particolare, per quanto riguarda le auto, sono coinvolti i veicoli di categoria M1 caratterizzati cioè da base emissioni inquinanti, inferiori a 70 g/KM, quindi sostanzialmente veicoli totalmente elettrici o ibridi. Come si legge nella norma, in via sperimentale, a chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia, dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, un veicolo di categoria M1 nuovo di fabbrica, con prezzo risultante dal listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice inferiore a 50.000 euro IVA esclusa, è riconosciuto:
a) a condizione che si consegni contestualmente per la rottamazione un veicolo della medesima categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4, un contributo parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro (CO² g/km), secondo gli importi di cui alla seguente tabella:
CO2 g/km  Contributo (euro)
0-20  6.000
21- 70 2.500

b) in assenza della rottamazione di un veicolo della medesima categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4, un contributo di entità inferiore parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro secondo gli importi di cui alla seguente tabella:
CO2 g/km Contributo (euro)
0 - 20 4.000
21 -70 1.500

Il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato da almeno dodici mesi allo stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi alla data di acquisto del medesimo veicolo, ovvero, in caso di locazione finanziaria del veicolo nuovo, deve essere intestato, da almeno dodici mesi, al soggetto utilizzatore del suddetto veicolo o a uno dei predetti familiari.
Nell’atto di acquisto deve essere espressamente dichiarato che il veicolo consegnato è destinato alla rottamazione e sono indicate le misure dello sconto praticato e del contributo statale.
Il contributo è corrisposto dal venditore mediante compensazione con il prezzo di acquisto. Entro quindici giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, il venditore ha l’obbligo, pena il non riconoscimento del contributo, di consegnare il veicolo usato a un demolitore e di provvedere direttamente alla richiesta di cancellazione per demolizione allo sportello telematico dell’automobilista.
Scopri tutte le utilità (ebook e fogli di calcolo) sulla Legge di Bilancio 2019 in vendita sul nostro Business Center nella sezione Legge di Bilancio 2019.
Potrebbe interessarti il Foglio di Calcolo per le 5 Sanatorie previste dalla Pace Fiscale , il pacchetto Collegato Legge di Bilancio 2019 (eBook + Circolare) formato da ebook + Circolare settimanale su tutte le novità del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 (DL n. 119 del 23/10/2018 - GU n. 247).
Per aggiornamenti, approfondimenti e novità naviga gratuitamente nel Dossier dedicato alla Legge di bilancio 2019.

Fonte: Fisco e Tasse

SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI URBANI a Castiglione d'Adda -- programmazione 2019

SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI URBANI

SI COMUNICA CHE A BREVE VERRANNO COMUNICATE LE DATE IN CUI SARA’ EFFETTUATA LA DISTRIBUZIONE DEI SACCHI PER L’ANNO 2019, NONCHE’ LA DATA IN CUI SI TERRA’ UN’ASSEMBLEA PUBBLICA PER RENDERE NOTI I RISULTATI RAGGIUNTI NELLA FASE DI SPERIMENTAZIONE E PER GLI INDIRIZZI FUTURI.
NEL FRATTEMPO, CONTINUERANNO AD ESSERE SEGUITE LE ATTUALI MODALITA’ DI RACCOLTA DEI RIFIUTI.
fonte:  http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/2018/12/servizio-raccolta-rifiuti-urbani/
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comunicato breve
dopo il consiglio comunale di ieri, dove abbiamo accolto le richieste dei cittadini per conoscere le iniziative per il futuro dello smaltimento dei rifiuti nel 2019, abbiamo ottenuto dal sindaco e dal consiglio comunale le seguenti risposte:

1- avviso pubblico informativo sul sito web comunale (vedi sopra)
2- avviso volantino per la distribuzione dei sacchi per il 2019
3- conferma che chi ha finito i sacchi per il secco può andare all'ufficio tecnico a ritirare la 
quantità sufficiente per arrivare alla nuova distribuzione
4- assemblea pubblica in data da definire, in ogni caso nel mese di gennaio 2019
5- confronto dati statistici dei primi 4 mesi di sperimentazione della raccolta con linea ambiente e la commissione igiene e/o la commissione dei capigruppo consiliari.

nel mese di gennaio verranno vagliate tutte le istanze e le ipotesi di lavoro per il 2019, oltre che le criticità e le implementazioni che vanno eseguite per andare incontro alla cittadinanza.

buon anno a tutti

lista civica il progresso di Castiglione
 

giovedì 27 dicembre 2018

ill.pubblica secondo lotto e fibra ottica a Castiglione D'Adda

avanti tutta con il secondo lotto della ill. pubblica e della fibra ottica, progetti fatti e sviluppati dalla
ex amministrazione comunale in fase attuativa dal 2012 a oggi. per i lavori pubblici e le opere la
gestione e la preparazione sono lunghe e tortuose ma importante portarle a compimento con risorse
esogene al comune e concretezza nella attuazione vera.
questa nuova amministrazione sta portando avanti tutto e , a parte i tempi dilatati per noi, condividiamo e approviamo lo sviluppo delle opere in cantiere a beneficio di tutti i castiglionesi.

lista civica il progresso di castiglione 

fonte: il cittadino lodi ed. del basso lodigiano 

27dicembre 2018

lunedì 24 dicembre 2018

Convocazione Consiglio Comunale a Castiglione D'Adda 28 dicembre 2018 ore 18

Convocazione Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale è convocato, presso la Sala Consiliare in Via Roma, 130,  in sessione straordinaria, seduta pubblica, il giorno 28 dicembre 2018 alle ore 18:00

ordine del giorno

fonte:  http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/2018/12/convocazione-consiglio-comunale-6/

Lombardia: approvata l'integrazione al Piano Territoriale Regionale (PTR)

https://www.casaeclima.com/ar_37163_lombardia-approvata-integrazione-piano-territoriale-regionale-ptr.html?fbclid=IwAR1BSVmZ1WxaMERmop68sAEvLXBPT8tFFywRZRXsMW3STt64gP3zy2Y0eEY

Lombardia: approvata l'integrazione al Piano Territoriale Regionale (PTR)
Stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale
Giovedì 20 Dicembre 2018
Via libera del Consiglio regionale della Lombardia all'integrazione al PTR (Piano Territoriale Regionale), che prevede lo stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale.
"Da adesso in avanti - ha detto l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni - Regione Lombardia inaugura l'epoca della programmazione urbanistica ordinata che ci porterà, grazie a regole chiare e condivise da tutti, ad azzerare da qui al 2050 il consumo di suolo agricolo".
PTR E' PUNTO DI PARTENZA. "Questo Piano territoriale – ha spiegato Foroni - non è però il punto di arrivo, ma un punto di partenza. L'altra faccia della medaglia della lotta al consumo di suolo è infatti la rigenerazione urbana, che inizieremo d'ora in avanti a incoraggiare con tutti gli strumenti legislativi a nostra disposizione fino a che non sarà diventata decisamente più vantaggiosa della costruzione ex novo. Ed è nostra intenzione presentare entro marzo del prossimo anno una proposta di legge in tal senso".
GIORNATA DI SVOLTA EPOCALE. "Oggi - ha concluso - abbiamo dato ufficialmente il via libera ad una svolta epocale di cui essere orgogliosi, non solo da un punto di vista legislativo e programmatico di ampio respiro ma anche culturale, se è vero che, in questi anni, già moltissimi Comuni nei loro Piani di governo del territorio hanno adottato e fatti propri alcuni concetti del Piano approvato oggi (ieri, ndr) e della legge regionale del 2014 contro il consumo di suolo che oggi abbiamo integrato".

LA LEGA AL FIANCO DEI COMUNI NELLA LEGGE DI BILANCIO 2019

Nessun testo alternativo automatico disponibile.
A CASTIGLIONE D'ADDA ARRIVERANNO EURO 50.000 PER SPESE DI INVESTIMENTO DA IMMETTERE CON PROGETTO IMMEDIATO A FAVORE DELLA COMUNITA'.

LISTA CIVICA IL PROGRESSO DI CASTIGLIONE

LODI ROTONDA DELLA FAUSTINA TANGENZIALE

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, auto e spazio all'aperto
 🔴ROTONDA DELLA FAUSTINA🔴
Con l’emendamento che ho inserito nella legge di bilancio passo in avanti verso la sistemazione, da parte di ANAS, della rotonda della Faustina.

👉🏻 http://www.luigiaugussori.com/news/emendamento-augussori-fondi-per-la-rotonda-della-faustina/

PICCOLI CENTRI, PIOGGIA DI SOLDI NEL LODIGIANO

L'immagine può contenere: Guido Guidesi, testo

venerdì 21 dicembre 2018

CALENDARIO RIFIUTI 2019 comune di castiglione d'adda

CALENDARIO RIFIUTI 2019

Si allega file in formato pdf del calendario per la raccolta differenziata dei rifiuti per l’anno 2019.

Allegati

Stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale in regione lombardia


Stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale in Regione Lombardia
Giovedì 20 Dicembre 2018
Via libera del Consiglio regionale della Lombardia all'integrazione al PTR (Piano Territoriale Regionale), che prevede lo stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale.
"Da adesso in avanti - ha detto l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni - Regione Lombardia inaugura l'epoca della programmazione urbanistica ordinata che ci porterà, grazie a regole chiare e condivise da tutti, ad azzerare da qui al 2050 il consumo di suolo agricolo".
PTR E' PUNTO DI PARTENZA. "Questo Piano territoriale – ha spiegato Foroni - non è però il punto di arrivo, ma un punto di partenza. L'altra faccia della medaglia della lotta al consumo di suolo è infatti la rigenerazione urbana, che inizieremo d'ora in avanti a incoraggiare con tutti gli strumenti legislativi a nostra disposizione fino a che non sarà diventata decisamente più vantaggiosa della costruzione ex novo. Ed è nostra intenzione presentare entro marzo del prossimo anno una proposta di legge in tal senso".
GIORNATA DI SVOLTA EPOCALE. "Oggi - ha concluso - abbiamo dato ufficialmente il via libera ad una svolta epocale di cui essere orgogliosi, non solo da un punto di vista legislativo e programmatico di ampio respiro ma anche culturale, se è vero che, in questi anni, già moltissimi Comuni nei loro Piani di governo del territorio hanno adottato e fatti propri alcuni concetti del Piano approvato oggi (ieri, ndr) e della legge regionale del 2014 contro il consumo di suolo che oggi abbiamo integrato".
fonte :  https://www.casaeclima.com/ar_37163__lombardia-approvata-integrazione-piano-territoriale-regionale-ptr.html?mc_cid=3718b0f883&mc_eid=c407fb72cd





Sicurezza sul lavoro, pubblicato il bando Isi 2018 -- INAIL a fondo perduto 370 mln di euro


 Sicurezza sul lavoro, pubblicato il bando Isi 2018

FONTE : https://www.casaeclima.com/ar_37171__sicurezza-sul-lavoro-pubblicato-bando-isi.html?mc_cid=3718b0f883&mc_eid=c407fb72cd


A disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza quasi 370 milioni di euro di incentivi a fondo perduto
Giovedì 20 Dicembre 2018
Il bando Isi 2018, pubblicato oggi nella Gazzetta ufficiale, mette a disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza quasi 370 milioni di euro di incentivi a fondo perduto. È l’importo più alto delle nove edizioni dell’iniziativa dell’Inail, che a partire dal 2010 ha stanziato complessivamente più di due miliardi di euro per contribuire alla realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
LA RIPARTIZIONE DEI FONDI. Come nell’edizione precedente, i fondi del bando Isi 2018 sono suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. Nel dettaglio, all’Asse 1 (Isi Generalista) sono assegnati 182.308.344 euro, suddivisi in 180.308.344 euro per i progetti di investimento e due milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per l’Asse 2 (Isi Tematica) sono a disposizione 45 milioni di euro, destinati a sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento dell’Asse 3 (Isi Amianto), per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, è pari a 97.417.862 euro, mentre per i progetti che rientrano nell’Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese), che quest’anno riguarda le micro e piccole imprese operanti nei settori della pesca e del tessile, abbigliamento, pelle e calzature, sono disponibili 10 milioni. Gli incentivi dell’Asse 5 (Isi Agricoltura), per progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, anche in questo bando sono pari a 35 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni per la generalità delle imprese agricole e cinque milioni riservati ai giovani agricoltori under 40, organizzati anche in forma societaria.
IL CONTRIBUTO PUÒ COPRIRE FINO AL 65% DELLE SPESE SOSTENUTE. Il contributo sarà erogato in conto capitale e può coprire fino al 65% delle spese sostenute per ogni progetto ammesso, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per ciascun asse di finanziamento. Rispetto a un anno fa, la novità principale è rappresentata dall’introduzione del sub-asse di finanziamento da due milioni di euro dedicato specificatamente ai progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, con l’obiettivo di aumentare in modo significativo la diffusione di questi interventi di prevenzione. La platea dei destinatari degli incentivi Inail comprende le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. È stata confermata, inoltre, la possibilità per gli enti del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma censiti negli albi e registri nazionali, regionali e delle Province autonome, di accedere al secondo asse di finanziamento dedicato ai progetti di riduzione del rischio dovuto alla movimentazione dei carichi.
LE TAPPE DELLA PROCEDURA. La presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà, come per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura “valutativa a sportello” articolata in tre fasi. A partire dal prossimo 11 aprile le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 18 del 30 maggio 2019 per compilare e salvare la propria domanda nella sezione “Servizi online” del sito Inail. Seguirà l’inoltro della domanda online nei giorni e orari di apertura dello sportello informatico (il cosiddetto “click day”), che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a partire dal 6 giugno 2019. Le imprese collocate in posizione utile per accedere al contributo dovranno poi confermare la domanda inserita online, tramite l’invio della documentazione indicata nell’avviso pubblico per la specifica tipologia di progetto.
INFORMAZIONI E SUPPORTO QUALIFICATO ALL’UTENZA. Per ottenere informazioni e assistenza è possibile contattare il contact center Inail al numero 06.6001, utilizzabile sia da rete fissa sia da rete mobile secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico.
Bando Isi 2018


https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/agevolazioni-e-finanziamenti/incentivi-alle-imprese/bando-isi-2018.html

LINK INAIL PER BANDO ISI

UNA GROSSA OPPORTUNITA' DA VERIFICARE E SPERIMENTARE CON FONDI DEDICATI A FONDO PERDUTO



martedì 18 dicembre 2018

Appuntamento in Biblioteca: sabato 22 dicembre dalle 10.30 alle 12.00 per tutti i bambini! a Castiglione D'Adda

Appuntamento in Biblioteca: sabato 22 dicembre dalle 10.30 alle 12.00 per tutti i bambini!

Sabato 22 dicembre in Biblioteca appuntamento per tutti i bambini:
ore 10.30: letture natalizie
ore 11.00: incontro con Babbo Natale!
ore 11.30: esibizione musicale a cura degli Ottoni della Filarmonica Castiglionese
(sotto i portici della Biblioteca saranno esposte le opere degli allievi dell’Associazione Artisane)
iniziativa 22 dicembre

fonte;  http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/appuntamento-in-biblioteca-sabato-22-dicembre-dalle-10-30-alle-12-00-per-tutti-i-bambini/

Riforma delle pensioni, Quota 100 è salva

fonte: https://www.money.it/riforma-pensioni-Quota-100-salva-niente-paletti?utm_source=Money.it&utm_campaign=5dc5138e76-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_4302bacf08-5dc5138e76-302919809

Riforma delle pensioni, Quota 100 è salva: niente paletti nonostante i 2 miliardi in meno

Nel vertice di Palazzo Chigi raggiunto l’accordo per la Legge di Bilancio: deficit al 2,04%, 2 miliardi in meno per Quota 100 ma non ci saranno grossi cambiamenti.

Riforma delle pensioni, Quota 100 è salva: niente paletti nonostante i 2 miliardi in meno
La riforma delle pensioni è “salva” o almeno questo è quello che dice il Governo.
La decisione definitiva è stata presa nel vertice di Palazzo Chigi al quale hanno preso parte, oltre ai due Vicepremier Salvini e Di Maio, i principali vertici politici dell’economia: il Ministro dell’Economia e delle Finanza Giovanni Tria, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari all’Economia Laura Castelli (M5S) e Massimo Garavaglia (Lega).
Un vertice denso di tensione ed aspettative dal momento che si è discusso degli aspetti più delicati della Legge di Bilancio tra i quali Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Dopo il vertice, durato quattro ore, fonti interne a Palazzo Chigi hanno annunciato che c’è il massimo accordo tra il Presidente del Consiglio e i Vicepremier “per la proposta da mandare a Bruxelles”. Il deficit previsto, quindi, scende dal 2,4% al 2,04% del PIL, con la manovra finanziaria quindi che dovrà rinunciare a circa 7 miliardi di euro rispetto a quanto previsto inizialmente.
Nonostante il taglio di risorse, però, sia Di Maio che Salvini hanno annunciato che “tutti gli impegni del contratto di Governo saranno rispettati”, confermando di fatto sia la riforma delle pensioni che l’introduzione del reddito di cittadinanza dai quali, però, saranno tagliati 2 miliardi di euro.
Adesso l’ultima parola spetta all’UE, visto che non è detto che ci sia il benestare per un deficit al 2,04%, specialmente in caso di conferma di Quota 100; è proprio su questa misura, infatti, che si fondano le maggiori resistenze dell’UE sulla Legge di Bilancio.

Cosa prevede l’accordo Salvini-Di Maio-Conte

I maggiori esponenti del Governo hanno dichiarato che nonostante il passaggio da un deficit al 2,4% al 2,04% non ci saranno grossi stravolgimenti nella manovra finanziaria visto che tra le pieghe di bilancio sono state individuate le risorse per assicurare le coperture dei vari provvedimenti, evitando così da una parte la procedura d’infrazione e dall’altra il dover rinunciare a Quota 100 e al reddito di cittadinanza.
Nel dettaglio, l’intesa raggiunta nella notte a Palazzo Chigi prevede la conferma di Quota 100 e del reddito di cittadinanza, i quali costeranno 2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente.
Ma non ci saranno stravolgimenti per queste due misure: ad esempio, per il reddito di cittadinanza si è passato da 8 miliardi di euro a 6,1 miliardi dal momento che il costo si spalma su 9 mesi (si presume che questa misura partirà a marzo). Inoltre, si presume che a farne domanda sarà il 90% dei beneficiari.
È stato raggiunto poi l’accordo sull’ecotassa che sarà solamente per le auto di lusso; ne sono escluse quindi le utilitarie, per la soddisfazione di tutti. Sempre per l’automotive sarà introdotto un bonus - fino a 6mila euro - per chi acquista auto non inquinanti.
Per quanto riguarda le pensioni, invece, confermato il taglio alle pensioni d’oro fino al 40%, con le risorse recuperate che saranno reindirizzate all’aumento delle pensioni minime e degli assegni di invalidità.
Ma torniamo a parlare di Quota 100, facendo chiarezza su come il Governo ha pensato di reperire i 2 miliardi di euro rispetto ai 6,7 miliardi inizialmente stanziati con la Legge di Bilancio.

Cosa cambia di Quota 100

Così come per il reddito di cittadinanza non ci dovrebbero essere grossi cambiamenti per Quota 100 nonostante il costo sia sceso da 6,7 miliardi a 4,7 miliardi di euro.
Nessuna riduzione o paletto, bensì il Governo ha stimato che per il 2019 a presentare a richiesta per andare in pensione con Quota 100 sarà solamente l’85% dei beneficiari; a questo si somma il fatto che - come per il reddito di cittadinanza - la misura è spalmata su 9 mesi e non su 12 visto che la prima finestra di accesso dovrebbe essere prevista ad aprile.
Quindi i requisiti per Quota 100 dovrebbero rimanere gli stessi: 38 anni di contributi e un’età anagrafica pari almeno a 62 anni. Requisiti che potranno essere maturati in ogni momento, quindi senza alcuna scadenza al 31 dicembre 2018 come emerso nei giorni scorsi.
Quota 100 costerà inevitabilmente di più nel 2020 e 2021, per questo motivo sono stati stanziati rispettivamente 8 e 7 miliardi di euro per i prossimi anni. La riforma delle pensioni, però, farà solamente il primo passo con Quota 100 dal momento che questa misura sarà prevista solamente per tre anni: dopodiché il Governo si impegna ad estendere Quota 41 a tutti i lavoratori, consentendo l’uscita anticipata dopo 41 anni di lavoro.
Come anticipato per la conferma di tutto ciò bisognerà attendere il parere di Bruxelles sulla proposta che a breve gli verrà consegnata dall’Italia. A tal proposito Matteo Salvini ha dichiarato:
Nelle prossime ore ci sarà la cartina di tornasole. Scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di costruire e portano rispetto o se invece prevale il pregiudizio, verso un un governo dell’imprevisto.

venerdì 14 dicembre 2018

VIABILITA' A CASTIGLIONE D'ADDA ?

L'immagine può contenere: testo

  abbiamo fatto una mozione in consiglio comunale alcuni mesi fa e votata alla unanimità per definire una strategia comune che andasse bene a tutti ma ad oggi non abbiamo news e solo dichiarazioni di intenti generali. dopo le feste natalizie, senza intralciare il lavoro dei commercianti e delle famiglie, faremo altra mozione per arrivare alla soluzione viabilistica generale e futura per via garibaldi-via roma asse principale che non ha bisogno di ulteriori variazioni ma di coordinati indirizzi. anche in via cavour deve essere tracciata la segnaletica orizzontale e verticale per ovviare ai parcheggi selvaggi e allo scorrere dei bus che ora sono in difficoltà evidente. no al senso unico senza consultazioni con i cittadini castiglionesi! lista civica il progresso di castiglione

  ART. TRATTO DAL CITTADINO LODI

IL MUNICIPIO IN SOFFERENZA CONCORSO PER IL PERSONALE A CASTIGLIONE D'ADDA

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Una programmazione involuta ed indecisa! per fare tre concorsi al posto delle mobilità ci vogliono minimo altri sei mesi; nel frattempo che facciamo? col nuovo anno serve cambiare passo ed indirizzi amministrativi su questi ambiti!
 ART. TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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Assunzioni a tempo indeterminato: limiti allo scorrimento di graduatorie di altri Enti


 https://www.entilocali-online.it/assunzioni-tempo-indeterminato-limiti-allo-scorrimento-graduatorie-altri-enti/?fbclid=IwAR2eaNX6U6QLxDIUmkADSbxY9-YvtYCaeKeDS9OsTyDGC2-enQwjKgHGxhQ

Calcolo IUC on line SALDO 2018

FONTE: http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/2018/12/calcolo-iuc-on-line/

Calcolo IUC on line SALDO 2018

CALCOLATORE IUC 2018

PER PAGARE IMU-TASI SALDI ANNO 2018
COMUNE DI CASTIGLIONE D'ADDA 


lunedì 10 dicembre 2018

TOP200 Lodi: presentata la classifica delle imprese top performers



Economia e scuola provinciale10 dicembre 2018

TOP200 Lodi: presentata la classifica delle imprese top performers

Tra le eccellenze imprenditoriali del lodigiano domina l’industria con il 65,4% del fatturato totale

 

aria di natale a castiglione d'adda

ARIA DI NATALE

OGNI SABATO DI DICEMBRE SENSO UNICO DI MARCIA DA VIA ROMA A VIA GARIBALDI
DALLE ORE 8.00 ALLE ORE 20.00.
Si allega il volantino con le principali iniziative del mese di dicembre

Allegati


comunicato stampa 
art. fonte del giorno edizione del lodigiano del 9 dicembre 2018  
  • appena dopo le feste natalizie affronteremo in maniera definitiva questo
  • problema aperto da due anni. vanno bene le iniziative del natale e condividiamo
  • tutto il percorso fatto con i commercianti ma il PGTU (piano del traffico) non deve fare rimanere a senso unico
  • il paese con disagi immani per i cittadini. ogni deroga possibile per le feste e altre
  • iniziative sono da premiare al 100pct ma non in maniera strutturale cambiare una 
  • viabilità già sofferente e incompatibile con le esigenze di tutti.
  • lista civica ilprogresso di castiglione
  •  L'immagine può contenere: 1 persona

venerdì 7 dicembre 2018

PRANZO DI NATALE 2018 A CASTIGLIONE D'ADDA PER GLI ANZIANI

PRANZO DI NATALE 2018

L’Amministrazione Comunale
in collaborazione con l’Associazione Pensionati
sono lieti di invitarVi al
PRANZO DI NATALE
Domenica  16 dicembre 2018 alle ore 12:30
Presso la Scuola Materna “Raggio di Sole”
Via Volta – Castiglione d’Adda
L’evento è aperto a tutti coloro che abbiano compiuto 70 anni e ai loro coniugi.
E’ possibile prenotare presso la sede dell’Associazione Pensionati nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15,00 alle 17,00, entro il 7.12.2018. La quota di partecipazione è pari ad € 5,00. L’iscrizione è limitata a n. 85 persone.

Allegati

Laboratorio di addobbi e letture natalizie A CASTIGLIONE D'ADDA

Laboratorio di addobbi e letture natalizie in Biblioteca: domenica 9 dicembre alle ore 15.00

volantino 9 dicembre laboratorio natale
FONTE.  http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/laboratorio-di-addobbi-e-letture-natalizie-in-biblioteca-domenica-9-dicembre-alle-ore-15-00/

Incontro informativo per Indagine Asili Nido A CASTIGLIONE D'ADDA

Incontro informativo per Indagine Asili Nido

l’Amministrazione Comunale è lieta di invitare la Cittadinanza
SABATO 15 DICEMBRE 2018
alle ORE 10,00
PRESSO LA SALA CONSILIARE
 per un Incontro informativo volto a comprendere le esigenze delle famiglie sul servizio “asili nido”

Allegati

  • VOLANTINO incontro nidi (72 KB)
  • FONTE:  http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/incontro-informativo-per-indagine-asili-nido/
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per arrivare a queste iniziative abbiamo spinto come lista civica il progresso in consiglio comunale più volte con assessore ai serv.sociali. speriamo che ora le famiglie colgano le opportunità alla luce anche del bonus nido gratis di regione lombardia che può essere attivato se ci sono numeri adeguati di adesioni. speriamo in bene !

Ebook AnciLab sulla rigenerazione urbana

Ebook AnciLab sulla rigenerazione urbana: È online, scaricabile gratuitamente, l’e-book UrbanLab 2018 che raccoglie contributi ed esperienze presentate durante il Laboratorio AnciLab dedicato alla Rigenerazione Urbana curato da AnciLab.

Un tema, questo, ch

lunedì 3 dicembre 2018

Domanda di disoccupazione: come e quando si presenta

Domanda di disoccupazione: come e quando si presenta

2 dicembre 2018 
 
 
 
 
Perdere il lavoro significa ritrovarsi, da un momento all’altro, senza quell’attività che consente ad ogni individuo di procurarsi i mezzi necessari a vivere e a garantire un’esistenza dignitosa alla propria famiglia. Per questo è previsto un aiuto economico per chi perde il lavoro.
Uno dei compiti principali di uno Stato sociale è quello di offrire un sostegno alle persone nei momenti più difficili della loro esistenza. Nella nostra società il lavoro è l’attività umana attraverso la quale un individuo si guadagna i mezzi necessari per vivere e cerca di offrire alla propria famiglia una vita dignitosa. Nonostante la legge cerchi di dissuadere le aziende dai licenziamenti facili è comunque un dato di fatto che il lavoro lo si può perdere. Non c’è dubbio che la perdita del lavoro costituisca uno dei possibili accadimenti, nella vita di una persona, più difficili. Lo Stato, esercitando propriamente la sua funzione sociale, in questi casi sostiene il lavoratore che perde l’occupazione garantendogli, per il tramite dell’Inps, una somma di denaro mensile finché non troverà una nuova occupazione. Si tratta di quella che una volta si chiamava disoccupazione e che oggi si chiama Naspi, nuova assicurazione per l’impiego. Per ottenere la Naspi occorre presentare la domanda di disoccupazione. Vediamo a chi spetta, quanto spetta e come si chiede.

In quali casi si ha diritto alla Naspi?

La disoccupazione (oggi Naspi) viene erogata ai lavoratori dipendenti che abbiano perso involontariamente il lavoro. Tale emolumento non viene riconosciuto, dunque, a quei dipendenti che si siano volontariamente dimessi dal posto di lavoro. Ci sono, comunque, dei casi in cui le dimissioni volontarie sono in realtà quasi obbligate dall’azienda. In queste ipotesi si parla di dimissioni per giusta causa e il dipendente avrà comunque diritto alla Naspi.
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Le dimissioni del dipendente possono considerarsi per giusta causa quando è l’azienda che, compiendo atti gravissimi che rendono di fatto impossibile per il dipendente continuare a lavorare, lo costringe a rassegnare le dimissioni.
Tra i vari esempi, si possono considerare per giusta causa le dimissioni provocate:
  • dalla mancata corresponsione dello stipendio;
  • dall’essere stati vittime di  molestie sessuali sul posto di lavoro;
  • dal demansionamento, ossia dall’adibizione illegittima del dipendente a mansioni inferiori;
  • dal ripetersi di comportamenti nel luogo di lavoro che tendono ad isolare il dipendente, a farlo sentire inutile e a vessarlo (cosiddetto mobbing);
  • da variazioni significative delle condizioni di lavoro determinate dal fatto che l’azienda o il ramo d’azienda è stato oggetto di cessione [1];
  • dal trasferimento del dipendente privo di ragioni tecniche, organizzative e produttive [2];
  • dall’essere destinatario di comportamenti ingiuriosi da parte del datore di lavoro o del superiore [3].
La regola generale, fatta eccezione per le ipotesi appena esaminate di dimissioni per giusta causa, è che per prendere la disoccupazione il lavoro deve essere perduto in maniera involontaria e cioè nei seguenti casi:
  • licenziamento del dipendente da parte, compresa l’ipotesi del licenziamento per giusta causa;
  • cessazione del contratto di apprendistato senza che venga trasformato in contratto a tempo indeterminato;
  • cessazione del contratto a tempo determinato per lo spirare del termine, senza che venga rinnovato.
Come detto, i dipendenti dimissionari non possono prendere la disoccupazione. A questa regola fa eccezione la lavoratrice in gravidanza, la quale può prendere la disoccupazione se si dimette nel lasso temporale intercorrente tra il 1° giorno nel quale è venuta a conoscenza dello stato di gravidanza e il compimento di 1 anno di età da parte del figlio.
Non potrà prendere la disoccupazione nemmeno il dipendente il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Questa modalità di cessazione del rapporto si ha quando il dipendente e l’azienda si accordano consensualmente per terminare il rapporto di lavoro.
Anche in questo caso la regola prevede delle eccezioni, ossia due casi nei quali il lavoratore può prendere la disoccupazione nonostante il rapporto sia cessato per effetto della risoluzione consensuale:
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro nell’ambito della procedura presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro prevista in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Quando un’azienda con più di quindici dipendenti vuole licenziare un dipendente per motivi economici deve, preliminarmente, informare di questa intenzione la sede locale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro il quale promuoverà un incontro tra azienda e dipendente per risolvere bonariamente la vicenda. Se, in questo incontro, le parti si accordano per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, il lavoratore, in via eccezionale, potrà prendere la disoccupazione;
  • risoluzione consensuale determinata dal rifiuto del lavoratore al trasferimento in una sede aziendale che dista più di 50 km dalla sede originaria e/o sia raggiungibile in circa 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici dalla propria residenza.

Disoccupazione: il requisito contributivo

La perdita involontaria del lavoro non è l’unico requisito necessario per poter prendere la disoccupazione. Il lavoratore, infatti, ha la necessità di soddisfare altri due requisiti:
  • aver maturato un periodo minimo di 13 settimane contributive nei quattro anni precedenti al periodo di disoccupazione, vale a dire, devono risultare versati per quel dipendente almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti;
  • aver lavorato per un numero minimo di 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti al periodo di disoccupazione.

Chi può prendere la disoccupazione?

La disoccupazione può essere richiesta da:
  • lavoratori subordinati assunti con contratto a tempo indeterminato;
  • apprendisti;
  • dipendenti pubblici a tempo determinato;
  • personale artistico con rapporto di lavoro dipendente;
  • soci-lavoratori delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato.
Non possono richiedere la disoccupazione, invece, le seguenti categorie di dipendenti:
  • dipendenti pubblici a tempo indeterminato;
  • extracomunitari con regolare permesso che lavorano in Italia solo stagionalmente;
  • operai agricoli, indipendenti dall’inquadramento contrattuale;
  • lavoratori non subordinati ma autonomi o parasubordinati (come i collaboratori coordinati e continuativi);
  • lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per l’accesso alla pensione [4].

Quanto dura la disoccupazione?

La disoccupazione (oggi Naspi) può esser percepita per un periodo di tempo massimo di 24 mesi.
La durata del beneficio dipende, essenzialmente, dalla storia contributiva del dipendente nel quadriennio antecedente la data di perdita del lavoro. In particolare, al fine di determinare la durata del trattamento di disoccupazione, occorre assumere come parametro di riferimento tutti i contributi previdenziali versati nei 4 anni precedenti e dividerli per due. In poche parole, la durata della disoccupazione è pari alla metà delle settimane di contributi versati.
La durata minima del contributo è di 6 settimane posto che per poter ottenere la disoccupazione è necessario aver pagato all’Inps almeno 13 settimane di contributi nel quadriennio precedente.

A quanto ammonta la disoccupazione?

Il valore dell’assegno che materialmente il disoccupato andrà mensilmente a percepire dipende da qual è stata la retribuzione del dipendente nel quadriennio precedente. In particolare, se la retribuzione media dei 4 anni prima della perdita del lavoro è pari o inferiore ai 1.195 euro, l’assegno di disoccupazione è calcolato in misura pari al 75% della retribuzione stessa. Se invece è maggiore di 1.195 euro, verrà aggiunto un importo pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.
E’ comunque importante sapere che l’assegno non può superare mai il tetto massimo mensile di 1.300 euro; tale importo massimo non è fisso ma viene notificato annualmente in base all’aumento dei prezzi (calcolato dall’Istat).

Quando fare domanda di disoccupazione?

La domanda di disoccupazione va inoltrata all’Inps solo in via telematica entro il termine di decadenza di 68 giorni, che decorrono:
  • dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro. Il termine è sospeso per tutta la durata della maternità qualora si verifichi entro i 68 giorni dal licenziamento e riprende a decorrere per la parte residua al termine del periodo di maternità. Il termine è sospeso per tutta la durata di una malattia o di un infortunio sul lavoro e/o malattia professionale qualora si verifichi entro i 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla fine del periodo di maternità indennizzato qualora la maternità sia insorta nel corso del rapporto di lavoro poi cessato;
  • dalla fine del periodo di malattia indennizzato o di infortunio e/o malattia professionale, qualora siano insorti nel corso del rapporto di lavoro poi cessato;
  • dalla data in cui si è definita la vertenza sindacale o dalla data in cui è stata notificata la sentenza giudiziaria;
  • dalla fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso;
  • dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.

Come si fa domanda di disoccupazione?

La domanda di disoccupazione va presentata direttamente online sul sito Inps compilando telematicamente i campi che vengono richiesti. Il cittadino può dunque inoltrarla autonomamente.
Per coloro che non sono in grado di provvedere in autonomia, la domanda di disoccupazione può essere fatta tramite:
  •  il Contact center dell’Inps digitando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell’Inps, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

note

[1] Corte di Giustizia dell’Unione Europea sent. del 24.01.2002.
[2] Cass. sent. n. 1074/1999.
[3] Cass. sent. n.5977/1985.
[4] L. n. 92/2012.
fonte:  https://www.laleggepertutti.it/251273_domanda-di-disoccupazione-come-e-quando-si-presenta