venerdì 21 dicembre 2018
Stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale in regione lombardia
Stop al consumo di suolo vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie e al degrado urbano e sociale in Regione Lombardia
Giovedì 20 Dicembre 2018
Via
libera del Consiglio regionale della Lombardia all'integrazione al PTR
(Piano Territoriale Regionale), che prevede lo stop al consumo di suolo
vergine, agli oneri di urbanizzazione facili, alle speculazioni edilizie
e al degrado urbano e sociale.
"Da adesso in avanti - ha detto
l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni -
Regione Lombardia inaugura l'epoca della programmazione urbanistica
ordinata che ci porterà, grazie a regole chiare e condivise da tutti, ad
azzerare da qui al 2050 il consumo di suolo agricolo".
PTR E' PUNTO DI PARTENZA.
"Questo Piano territoriale – ha spiegato Foroni - non è però il punto
di arrivo, ma un punto di partenza. L'altra faccia della medaglia della
lotta al consumo di suolo è infatti la rigenerazione urbana, che
inizieremo d'ora in avanti a incoraggiare con tutti gli strumenti
legislativi a nostra disposizione fino a che non sarà diventata
decisamente più vantaggiosa della costruzione ex novo. Ed è nostra
intenzione presentare entro marzo del prossimo anno una proposta di
legge in tal senso".
GIORNATA DI SVOLTA EPOCALE. "Oggi - ha concluso -
abbiamo dato ufficialmente il via libera ad una svolta epocale di cui
essere orgogliosi, non solo da un punto di vista legislativo e
programmatico di ampio respiro ma anche culturale, se è vero che, in
questi anni, già moltissimi Comuni nei loro Piani di governo del
territorio hanno adottato e fatti propri alcuni concetti del Piano
approvato oggi (ieri, ndr) e della legge regionale del 2014 contro il consumo di suolo che oggi abbiamo integrato".fonte : https://www.casaeclima.com/ar_37163__lombardia-approvata-integrazione-piano-territoriale-regionale-ptr.html?mc_cid=3718b0f883&mc_eid=c407fb72cd
Sicurezza sul lavoro, pubblicato il bando Isi 2018 -- INAIL a fondo perduto 370 mln di euro
Sicurezza sul lavoro, pubblicato il bando Isi 2018
FONTE : https://www.casaeclima.com/ar_37171__sicurezza-sul-lavoro-pubblicato-bando-isi.html?mc_cid=3718b0f883&mc_eid=c407fb72cd
A disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza quasi 370 milioni di euro di incentivi a fondo perduto
Giovedì 20 Dicembre 2018
Il
bando Isi 2018, pubblicato oggi nella Gazzetta ufficiale, mette a
disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza quasi 370
milioni di euro di incentivi a fondo perduto. È l’importo più alto
delle nove edizioni dell’iniziativa dell’Inail, che a partire dal 2010
ha stanziato complessivamente più di due miliardi di euro per
contribuire alla realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli
di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
LA RIPARTIZIONE DEI FONDI.
Come nell’edizione precedente, i fondi del bando Isi 2018 sono
suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai
destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. Nel
dettaglio, all’Asse 1 (Isi Generalista) sono assegnati 182.308.344 euro,
suddivisi in 180.308.344 euro per i progetti di investimento e due
milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di
responsabilità sociale. Per l’Asse 2 (Isi Tematica) sono a disposizione
45 milioni di euro, destinati a sostenere la realizzazione di progetti
per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo
stanziamento dell’Asse 3 (Isi Amianto), per progetti di bonifica da
materiali contenenti amianto, è pari a 97.417.862 euro, mentre per i
progetti che rientrano nell’Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese), che
quest’anno riguarda le micro e piccole imprese operanti nei settori
della pesca e del tessile, abbigliamento, pelle e calzature, sono
disponibili 10 milioni. Gli incentivi dell’Asse 5 (Isi Agricoltura), per
progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della
produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, anche in questo
bando sono pari a 35 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni per la
generalità delle imprese agricole e cinque milioni riservati ai giovani
agricoltori under 40, organizzati anche in forma societaria.
IL CONTRIBUTO PUÒ COPRIRE FINO AL 65% DELLE SPESE SOSTENUTE.
Il contributo sarà erogato in conto capitale e può coprire fino al 65%
delle spese sostenute per ogni progetto ammesso, sulla base dei
parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per
ciascun asse di finanziamento. Rispetto a un anno fa, la novità
principale è rappresentata dall’introduzione del sub-asse di
finanziamento da due milioni di euro dedicato specificatamente ai
progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità
sociale, con l’obiettivo di aumentare in modo significativo la
diffusione di questi interventi di prevenzione. La platea dei
destinatari degli incentivi Inail comprende le imprese, anche
individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e
agricoltura. È stata confermata, inoltre, la possibilità per gli enti
del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma
censiti negli albi e registri nazionali, regionali e delle Province
autonome, di accedere al secondo asse di finanziamento dedicato ai
progetti di riduzione del rischio dovuto alla movimentazione dei
carichi.
LE TAPPE DELLA PROCEDURA.
La presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà, come
per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura
“valutativa a sportello” articolata in tre fasi. A partire dal prossimo
11 aprile le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 18 del 30
maggio 2019 per compilare e salvare la propria domanda nella sezione
“Servizi online” del sito Inail. Seguirà l’inoltro della domanda online
nei giorni e orari di apertura dello sportello informatico (il
cosiddetto “click day”), che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a
partire dal 6 giugno 2019. Le imprese collocate in posizione utile per
accedere al contributo dovranno poi confermare la domanda inserita
online, tramite l’invio della documentazione indicata nell’avviso
pubblico per la specifica tipologia di progetto.
INFORMAZIONI E SUPPORTO QUALIFICATO ALL’UTENZA.
Per ottenere informazioni e assistenza è possibile contattare il
contact center Inail al numero 06.6001, utilizzabile sia da rete fissa
sia da rete mobile secondo il piano tariffario del proprio gestore
telefonico.
Bando Isi 2018https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/agevolazioni-e-finanziamenti/incentivi-alle-imprese/bando-isi-2018.html
LINK INAIL PER BANDO ISI
UNA GROSSA OPPORTUNITA' DA VERIFICARE E SPERIMENTARE CON FONDI DEDICATI A FONDO PERDUTO
martedì 18 dicembre 2018
Appuntamento in Biblioteca: sabato 22 dicembre dalle 10.30 alle 12.00 per tutti i bambini! a Castiglione D'Adda
Appuntamento in Biblioteca: sabato 22 dicembre dalle 10.30 alle 12.00 per tutti i bambini!
Sabato 22 dicembre in Biblioteca appuntamento per tutti i bambini:
ore 10.30: letture natalizie
ore 11.00: incontro con Babbo Natale!
ore 11.30: esibizione musicale a cura degli Ottoni della Filarmonica Castiglionese
(sotto i portici della Biblioteca saranno esposte le opere degli allievi dell’Associazione Artisane)
iniziativa 22 dicembre
fonte; http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/appuntamento-in-biblioteca-sabato-22-dicembre-dalle-10-30-alle-12-00-per-tutti-i-bambini/
ore 10.30: letture natalizie
ore 11.00: incontro con Babbo Natale!
ore 11.30: esibizione musicale a cura degli Ottoni della Filarmonica Castiglionese
(sotto i portici della Biblioteca saranno esposte le opere degli allievi dell’Associazione Artisane)
iniziativa 22 dicembre
fonte; http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/appuntamento-in-biblioteca-sabato-22-dicembre-dalle-10-30-alle-12-00-per-tutti-i-bambini/
Riforma delle pensioni, Quota 100 è salva
fonte: https://www.money.it/riforma-pensioni-Quota-100-salva-niente-paletti?utm_source=Money.it&utm_campaign=5dc5138e76-RSS_EMAIL_CAMPAIGN&utm_medium=email&utm_term=0_4302bacf08-5dc5138e76-302919809
Riforma delle pensioni, Quota 100 è salva: niente paletti nonostante i 2 miliardi in meno
17 Dicembre 2018 - 09:31
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Nel vertice di Palazzo Chigi raggiunto l’accordo per la Legge di Bilancio: deficit al 2,04%, 2 miliardi in meno per Quota 100 ma non ci saranno grossi cambiamenti.
La riforma delle pensioni è “salva” o almeno questo è quello che dice il Governo.
La decisione definitiva è stata presa nel vertice di Palazzo Chigi al quale hanno preso parte, oltre ai due Vicepremier Salvini e Di Maio, i principali vertici politici dell’economia: il Ministro dell’Economia e delle Finanza Giovanni Tria, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari all’Economia Laura Castelli (M5S) e Massimo Garavaglia (Lega).
Un vertice denso di tensione ed aspettative dal momento che si è discusso degli aspetti più delicati della Legge di Bilancio tra i quali Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Dopo il vertice, durato quattro ore, fonti interne a Palazzo Chigi hanno annunciato che c’è il massimo accordo tra il Presidente del Consiglio e i Vicepremier “per la proposta da mandare a Bruxelles”. Il deficit previsto, quindi, scende dal 2,4% al 2,04% del PIL, con la manovra finanziaria quindi che dovrà rinunciare a circa 7 miliardi di euro rispetto a quanto previsto inizialmente.
Nonostante il taglio di risorse, però, sia Di Maio che Salvini hanno annunciato che “tutti gli impegni del contratto di Governo saranno rispettati”, confermando di fatto sia la riforma delle pensioni che l’introduzione del reddito di cittadinanza dai quali, però, saranno tagliati 2 miliardi di euro.
Adesso l’ultima parola spetta all’UE, visto che non è detto che ci sia il benestare per un deficit al 2,04%, specialmente in caso di conferma di Quota 100; è proprio su questa misura, infatti, che si fondano le maggiori resistenze dell’UE sulla Legge di Bilancio.
Nel dettaglio, l’intesa raggiunta nella notte a Palazzo Chigi prevede la conferma di Quota 100 e del reddito di cittadinanza, i quali costeranno 2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente.
Ma non ci saranno stravolgimenti per queste due misure: ad esempio, per il reddito di cittadinanza si è passato da 8 miliardi di euro a 6,1 miliardi dal momento che il costo si spalma su 9 mesi (si presume che questa misura partirà a marzo). Inoltre, si presume che a farne domanda sarà il 90% dei beneficiari.
È stato raggiunto poi l’accordo sull’ecotassa che sarà solamente per le auto di lusso; ne sono escluse quindi le utilitarie, per la soddisfazione di tutti. Sempre per l’automotive sarà introdotto un bonus - fino a 6mila euro - per chi acquista auto non inquinanti.
Per quanto riguarda le pensioni, invece, confermato il taglio alle pensioni d’oro fino al 40%, con le risorse recuperate che saranno reindirizzate all’aumento delle pensioni minime e degli assegni di invalidità.
Ma torniamo a parlare di Quota 100, facendo chiarezza su come il Governo ha pensato di reperire i 2 miliardi di euro rispetto ai 6,7 miliardi inizialmente stanziati con la Legge di Bilancio.
Nessuna riduzione o paletto, bensì il Governo ha stimato che per il 2019 a presentare a richiesta per andare in pensione con Quota 100 sarà solamente l’85% dei beneficiari; a questo si somma il fatto che - come per il reddito di cittadinanza - la misura è spalmata su 9 mesi e non su 12 visto che la prima finestra di accesso dovrebbe essere prevista ad aprile.
Quindi i requisiti per Quota 100 dovrebbero rimanere gli stessi: 38 anni di contributi e un’età anagrafica pari almeno a 62 anni. Requisiti che potranno essere maturati in ogni momento, quindi senza alcuna scadenza al 31 dicembre 2018 come emerso nei giorni scorsi.
Quota 100 costerà inevitabilmente di più nel 2020 e 2021, per questo motivo sono stati stanziati rispettivamente 8 e 7 miliardi di euro per i prossimi anni. La riforma delle pensioni, però, farà solamente il primo passo con Quota 100 dal momento che questa misura sarà prevista solamente per tre anni: dopodiché il Governo si impegna ad estendere Quota 41 a tutti i lavoratori, consentendo l’uscita anticipata dopo 41 anni di lavoro.
Come anticipato per la conferma di tutto ciò bisognerà attendere il parere di Bruxelles sulla proposta che a breve gli verrà consegnata dall’Italia. A tal proposito Matteo Salvini ha dichiarato:
La decisione definitiva è stata presa nel vertice di Palazzo Chigi al quale hanno preso parte, oltre ai due Vicepremier Salvini e Di Maio, i principali vertici politici dell’economia: il Ministro dell’Economia e delle Finanza Giovanni Tria, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari all’Economia Laura Castelli (M5S) e Massimo Garavaglia (Lega).
Un vertice denso di tensione ed aspettative dal momento che si è discusso degli aspetti più delicati della Legge di Bilancio tra i quali Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Dopo il vertice, durato quattro ore, fonti interne a Palazzo Chigi hanno annunciato che c’è il massimo accordo tra il Presidente del Consiglio e i Vicepremier “per la proposta da mandare a Bruxelles”. Il deficit previsto, quindi, scende dal 2,4% al 2,04% del PIL, con la manovra finanziaria quindi che dovrà rinunciare a circa 7 miliardi di euro rispetto a quanto previsto inizialmente.
Nonostante il taglio di risorse, però, sia Di Maio che Salvini hanno annunciato che “tutti gli impegni del contratto di Governo saranno rispettati”, confermando di fatto sia la riforma delle pensioni che l’introduzione del reddito di cittadinanza dai quali, però, saranno tagliati 2 miliardi di euro.
Adesso l’ultima parola spetta all’UE, visto che non è detto che ci sia il benestare per un deficit al 2,04%, specialmente in caso di conferma di Quota 100; è proprio su questa misura, infatti, che si fondano le maggiori resistenze dell’UE sulla Legge di Bilancio.
Cosa prevede l’accordo Salvini-Di Maio-Conte
I maggiori esponenti del Governo hanno dichiarato che nonostante il passaggio da un deficit al 2,4% al 2,04% non ci saranno grossi stravolgimenti nella manovra finanziaria visto che tra le pieghe di bilancio sono state individuate le risorse per assicurare le coperture dei vari provvedimenti, evitando così da una parte la procedura d’infrazione e dall’altra il dover rinunciare a Quota 100 e al reddito di cittadinanza.Nel dettaglio, l’intesa raggiunta nella notte a Palazzo Chigi prevede la conferma di Quota 100 e del reddito di cittadinanza, i quali costeranno 2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente.
Ma non ci saranno stravolgimenti per queste due misure: ad esempio, per il reddito di cittadinanza si è passato da 8 miliardi di euro a 6,1 miliardi dal momento che il costo si spalma su 9 mesi (si presume che questa misura partirà a marzo). Inoltre, si presume che a farne domanda sarà il 90% dei beneficiari.
È stato raggiunto poi l’accordo sull’ecotassa che sarà solamente per le auto di lusso; ne sono escluse quindi le utilitarie, per la soddisfazione di tutti. Sempre per l’automotive sarà introdotto un bonus - fino a 6mila euro - per chi acquista auto non inquinanti.
Per quanto riguarda le pensioni, invece, confermato il taglio alle pensioni d’oro fino al 40%, con le risorse recuperate che saranno reindirizzate all’aumento delle pensioni minime e degli assegni di invalidità.
Ma torniamo a parlare di Quota 100, facendo chiarezza su come il Governo ha pensato di reperire i 2 miliardi di euro rispetto ai 6,7 miliardi inizialmente stanziati con la Legge di Bilancio.
Cosa cambia di Quota 100
Così come per il reddito di cittadinanza non ci dovrebbero essere grossi cambiamenti per Quota 100 nonostante il costo sia sceso da 6,7 miliardi a 4,7 miliardi di euro.Nessuna riduzione o paletto, bensì il Governo ha stimato che per il 2019 a presentare a richiesta per andare in pensione con Quota 100 sarà solamente l’85% dei beneficiari; a questo si somma il fatto che - come per il reddito di cittadinanza - la misura è spalmata su 9 mesi e non su 12 visto che la prima finestra di accesso dovrebbe essere prevista ad aprile.
Quindi i requisiti per Quota 100 dovrebbero rimanere gli stessi: 38 anni di contributi e un’età anagrafica pari almeno a 62 anni. Requisiti che potranno essere maturati in ogni momento, quindi senza alcuna scadenza al 31 dicembre 2018 come emerso nei giorni scorsi.
Quota 100 costerà inevitabilmente di più nel 2020 e 2021, per questo motivo sono stati stanziati rispettivamente 8 e 7 miliardi di euro per i prossimi anni. La riforma delle pensioni, però, farà solamente il primo passo con Quota 100 dal momento che questa misura sarà prevista solamente per tre anni: dopodiché il Governo si impegna ad estendere Quota 41 a tutti i lavoratori, consentendo l’uscita anticipata dopo 41 anni di lavoro.
Come anticipato per la conferma di tutto ciò bisognerà attendere il parere di Bruxelles sulla proposta che a breve gli verrà consegnata dall’Italia. A tal proposito Matteo Salvini ha dichiarato:
Nelle prossime ore ci sarà la cartina di tornasole. Scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di costruire e portano rispetto o se invece prevale il pregiudizio, verso un un governo dell’imprevisto.
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