Politica
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Italia
sabato 19 maggio 2018
Governo M5s-Lega, la sintesi del contratto tra Di Maio e Salvini
http://www.today.it/politica/testo-contratto-governo-m5s-lega.html
REDAZIONE
venerdì 18 maggio 2018
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE a castiglione d'adda -- 21 maggio 2018 ore 18,30
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE a Castiglione D'Adda
http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/2018/05/convocazione-consiglio-comunale-4/
3 maggio 2018
ordine del giorno
APPROVAZIONE RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLE RAGIONI E DELLA
SUSSISTENZA DEI REQUISITI PREVISTI PER L'AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE
DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEL CENTRO SPORTIVO "A.SPOLDI" - EX ART.34,
COMMA 20, D.L. 18/10/2012, CONVERTITO CON MODIFICHE IN LEGGE 17/12/2012,
N.221.
Proposta N. 35 Ufficio: TECNICO Servizio: TECNICO - Seduta Pubblica
Riforma Pensioni, per Lega e M5S via legge Fornero, sì a quota 100 e quota 41
Riforma Pensioni, per Lega e M5S via legge Fornero, sì a quota 100 e quota 41
https://www.leggioggi.it/2018/05/15/riforma-pensioni-lega-m5s-via-legge-fornero-si-quota-100-e-quota-41/?utm_term=126091+-+https%3A%2F%2Fwww.leggioggi.it%2F2018%2F05%2F15%2Friforma-pensioni-lega-m5s-via-legge-fornero-si-quota-100-e-quota-41%2F&acc=33e75ff09dd601bbe69f351039152189&utm_campaign=NEWSLETTER+Leggi+Oggi+-+Newsletter+n.+18+-++2018-05-17&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=23416+-+Newsletter+n.+18+%282018-05-17%29
La tematica forte che ha unito fin da subito Lega e Movimento 5 Stelle è stata, senza ombra di dubbio, la dura opposizione nei confronti della legge Fornero per quel riguarda la Riforma Pensioni, approvata nel 2011 dal Governo Monti. (Leggi chi votò a favore della riforma Fornero). La Lega di Matteo Salvini, durante tutta la campagna elettorale, ha chiesto più volte di abolirla, parlando espressamente di “infame Legge Fornero”. Il Movimento 5 Stelle, usando toni diversi, idem. Per questo motivo, se dovesse partire il nuovo governo, questo tema si troverà sicuramente all’interno del programma condiviso.
Le due formazioni politiche potrebbero decidere di realizzare una riforma delle pensioni basata sulla “quota 100” e sulla “quota 41”, proposte già molto discusse nel periodo elettorale. Anche la proroga dell’opzione donna potrebbe essere trattata e discussa in un ipotetico governo Lega M5S.
La “quota 100” consiste nella possibilità per i lavoratori di andare in pensione quando, sommando gli anni di contributi con l’età del pensionando, si raggiunge appunto il numero 100. Qualcuno aveva ipotizzato che probabilmente l’età minima anagrafica per andare in pensione sarebbe stata di 64 anni con un minimo contributivo di 36 anni. Specifichiamo che nel contratto di governo definitivo pubblicato poche ore fa, non viene menzionato né il minimo contributivo, né l’età minima anagrafica.
La “quota 41”, invece, prevede che chiunque abbia lavorato per almeno 41 anni, con al massimo due anni di contributi figurativi, potrà andare in pensione senza alcuna penalizzazione e a prescindere dalla sua età anagrafica. In ogni caso, resterà intatta l’aspettativa di vita come criterio per l’età di pensionamento e sarà stabilito un tetto massimo di spesa pensionistica annua di 5 miliardi per il superamento dei tetti fissati dalla Legge Fornero.
Queste prime due proposte permetterebbero di anticipare la pensione di circa 3 anni per la maggior parte dei lavoratori, mentre la proroga dell’opzione donna consentirebbe un anticipo più consistente alle sole lavoratrici, ma con una contropartita: il ricalcolo contributivo della prestazione.
Il tecnico della Lega, Alberto Brambilla, ha spiegato al Sole 24 Ore: “Il nostro lasciapassare per l’Europa e per i mercati è il mantenimento degli stabilizzatori automatici, ovvero l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita e i coefficienti di trasformazione. Senza quelli diventa difficile difendere la nuova flessibilità che vogliamo”. E fa sapere che le coperture ci sono: verrebbe chiusa l’Ape social e rivisti i trattamenti per i lavoratori addetti alle attività usuranti.
Per approfondire consulta il nostro Speciale Riforma Pensioni
art. tratto da leggioggi.it redazione
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mercoledì 16 maggio 2018
la provincia di lodi proroga lo stop ai tir sulla strada 591 a castiglione d'adda

tir e provincia di lodi ....monitorare il traffico con determinazione e fare convenzioni con polizie locali paesi limitrofi per la sicurezza pubblica.
lista civica il progresso di castiglione
art.tratto da il cittadino lodi
Lega chiama elettori a gazebo Lettera inviata ai segretari per prenotare piazze nel weekend
Lega chiama elettori a gazebo
Lettera inviata ai segretari per prenotare piazze nel weekend
ROMA – Arriva la “gazebata consultiva ‘contratto di governo’“.
E’ l’iniziativa che le Lega ha deciso di mettere in campo per questo
fine settimana per interpellare i militanti sull’accordo di governo con i
Cinque stelle. Se i grillini voteranno online su Rousseau, i leghisti scelgono la piazza.
Ecco il testo della lettera recapitata ai coordinatori regionali e provinciali: “Cari segretari, vi chiedo con la presente di attivarvi fin da subito alla prenotazione delle piazze per i giorni di sabato 19 e domenica 20 maggio per consentire lo svolgimento di una consultazione tra la cittadinanza sul cosiddetto ‘contratto di governo’. Vista l’imminenza dell’iniziativa, vi forniremo tutti i file necessari per permettervi di stampare direttamente il materiale, dato che non ci saranno i tempi tecnici per potervi recapitare il materiale cartaceo. Ogni gazebo dovrà dotarsi di un’urna dove raccogliere le schede votate. Seguiranno a strettissimo giro ulteriori istruzioni e i file grafici necessari”.
Ecco il testo della lettera recapitata ai coordinatori regionali e provinciali: “Cari segretari, vi chiedo con la presente di attivarvi fin da subito alla prenotazione delle piazze per i giorni di sabato 19 e domenica 20 maggio per consentire lo svolgimento di una consultazione tra la cittadinanza sul cosiddetto ‘contratto di governo’. Vista l’imminenza dell’iniziativa, vi forniremo tutti i file necessari per permettervi di stampare direttamente il materiale, dato che non ci saranno i tempi tecnici per potervi recapitare il materiale cartaceo. Ogni gazebo dovrà dotarsi di un’urna dove raccogliere le schede votate. Seguiranno a strettissimo giro ulteriori istruzioni e i file grafici necessari”.
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agenzia dire.it
festival del gnocco fritto a san colombano al lambro 8/9/10 giugno 2018

Continua il TOUR del Festival de IL GNOCCO FRITTO, questa volta in una location suggestiva come il Castello di San Colombano al Lambro, in un festival che racchiude i sapori di una terra ricca di profumi e sapori come l'Emilia Romagna.
Farà da padrone lo gnocco fritto accompagnato con i salumi e formaggi del territorio, ma non solo. Troverete tigelle, ravioli di pasta fresca, anolini e tantissimi altri prodotti che questa terra ci regala.
In una location dove tra i sapori dell'Emilia Romagna , lambrusco e birre artigianali locali, vi faremo vivere un evento straordinario.
#romagna #emilia #sancolombano #castello
martedì 15 maggio 2018
Multa: cosa scrivere nel ricorso
Multa: cosa scrivere nel ricorso
https://www.laleggepertutti.it/206168_multa-cosa-scrivere-nel-ricorso
Tutte le possibili contestazioni da sollevare nell’atto di ricorso contro la contravvenzione per violazione del codice della strada da depositare al giudice di pace.Siamo nell’era di internet e dei moduli prestampati (spesso anche gratuiti). Tutto sembra dover rispettare regole automatizzate, fissate da intelligenze artificiali. Tuttavia ci sono questioni che i computer non potranno mai definire, non almeno in anticipo. Quando il caso concreto può influire sul risultato finale, allora è quantomeno necessario istruire la macchina sulle variabili. Ecco perché, ad oggi, non esiste ancora un software che dica cosa scrivere nel ricorso contro una multa. Tuttavia, fornendo al consulente le informazioni del caso, è possibile quantomeno tracciare un elenco delle contestazioni che, potenzialmente, il conducente può sollevare contro il verbale. Il che non gli garantisce una vittoria certa, ma – come spesso succede – la possibilità di far centro su un bersaglio è anche proporzionale al numero di frecce di cui si dispone.
Se ti stai chiedendo cosa scrivere nel ricorso contro una multa, voglio metterti in guardia dai facili entusiasmi. Nonostante avrai letto di certo su internet tante notizie relative a sentenze che hanno annullato le contravvenzioni, ciascuna di queste si riferisce a uno specifico caso che potrebbe non corrispondere al tuo. Ecco perché l’atto di impugnazione di una multa non è una formula standard come potrebbe essere (ammesso che lo sia) un contratto di affitto o di comodato. In più, la possibilità di perdere il processo ti pone dinanzi al rischio di pagare le spese processuali alla controparte. Senza contare il fatto che, per piccoli importi, fare ricorso non conviene più, tenendo conto del fatto che, estinguendo la multa nei primi 5 giorni, hai diritto allo sconto del 30%.
Indice
Multe con autovelox: segnaletica
Quando si riceve una multa per l’autovelox, la prima cosa da fare è verificare se, sul tratto di strada incriminato, era presente la segnaletica con su scritto “Attenzione: controllo elettronico della velocità”. Questa deve essere posta con «congruo anticipo» rispetto alla postazione. La Cassazione non ha definito un numero di metri preciso; tutto dipende quindi dalla tipologia di strada e dalla velocità consentita. Sulle strade ad alto scorrimento non può essere a meno di 400 metri mentre in quelle cittadine può anche essere più vicino.La postazione non può trovarsi troppo lontana dal cartello anche se la Cassazione ha ritenuto che anche 4 km è una distanza consentita; oltre, invece, bisogna ripetere il segnale.
Con la direttiva Minniti della scorsa estate, è stato chiarito che il cartello fisso al suolo con su scritto “Controllo elettronico della velocità” deve essere accompagnato anche da uno mobile se il tratto di strada in questione non viene comunemente utilizzato per i rilevamenti con apparecchi come tutor o autovelox. Questo per evitare che vecchie segnaletiche, ormai in disuso, piantate qua e là selvaggiamente dalle amministrazioni locali, possano consentire alla polizia di elevare verbali ovunque preferisca.
«Si contesta la multa perché:
- non preceduta dalla segnaletica imposta dal codice della strada riportante l’avviso agli automobilisti “Controllo elettronico della velocità;
- perché la segnaletica era poco visibile;
- perché la segnaletica si presentava troppo vicina [o troppo lontana] rispetto alla postazione di rilevamento della velocità;
- perché la segnaletica fissa non era accompagnata dalla segnaletica mobile imposta dalla circolare Min. Interno, prot. n. 300/A/5620/17/144/5/20/3».
Se la multa è stata elevata con tutor o autovelox
Quando la multa viene elevata con tutor o autovelox, è necessario che la stessa indichi l’ultima volta che la macchina è stata sottoposta a revisione periodica. Inoltre, se si tratta di una strada ad alto scorrimento con forma rettilinea, purché non sia autostrada, deve indicare le ragioni per cui non si è proceduto alla contestazione immediata del verbale [1].Per le predette contestazioni, il ricorso da depositare al giudice di pace potrà presentare le seguenti censure:
«Si contesta la multa perché:
- la contravvenzione non indica la data di ultima taratura avvenuta;
- non avvenuta la taratura periodica;
- il verbale non indica le ragioni della omessa contestazione immediata pur essendo ciò consentito dalla natura del tratto di strada».
Multa sulle strisce blu
Sulle strisce blu non si deve pagare la multa solo quando, nelle adiacenze, sono assenti spazi adibiti a parcheggio gratuito. Questo non significa una perfetta coincidenza tra strisce bianche e spazi a pagamento, ma una alternanza ragionevole. Tuttavia il Comune può difendersi depositando una delibera consiliare con cui la zona viene dichiarata a traffico limitato, zona pedonale, centro storico di particolare importanza o rilievo urbanistico. In tal caso il cittadino, per contestare la multa, dovrebbe impugnare al Tar la delibera municipale, cosa che rende il tutto molto più oneroso.La multa sulle strisce blu può essere elevata dall’ausiliare del traffico, ma si può chiedere al Comune di esibire la delibera che ha nominato o assunto l’ausiliare e che detta delibera ne delimiti i poteri.
Alcune sentenze hanno riconosciuto la nullità della multa se il parchimetro non consente di pagare la sosta con la carta di credito o se è completamente rotto e nelle vicinanze non ve ne è un altro funzionante. Sul punto ti consiglio di leggere la nostra guida: Come contestare le multe sulle strisce blu.
Multa al semaforo rosso
Di solito un motivo ricorrente per impugnare le multe al passaggio del semaforo rosso è la durata del giallo. Anche se la giurisprudenza della Cassazione ha chiarito che non vi sono durate prestabilite per legge, si ritiene che il giallo non possa durare meno di 3 secondi. Con la conseguenza che, se lo spazio per superare l’incrocio è inferiore, è verosimile che il conducente, passato regolarmente dinanzi al semaforo, sia stato ugualmente multato per non aver avuto il tempo di passare al di là della strada. Molti Comuni hanno subito il sequestro dei semafori per via di tale contestazione, anche se poi molte inchieste si sono chiuse con un nulla di fatto.Le altre contestazioni sono pressoché inutili: inutile dire che la telecamera deve essere presegnalata (non è vero) o che la contestazione deve essere immediata (non è vero neanche questo). Vero è che il photored deve essere sottoposto a taratura almeno una volta all’anno e, come per l’autovelox, anche in questo caso il verbale deve indicare l’ultima volta in cui è stato eseguito il controllo. Diversamente il verbale è nullo. Altrettanto la targa dell’auto deve essere chiaramente visibile in entrambe le foto scattate dalla polizia.
Il verbale deve indicare se l’apparecchio è predisposto per entrare in funzione dopo un tempo prefissato dall’inizio del segnale rosso, dovendo peraltro indicare quale sia tale eventuale tempo.
Per le predette contestazioni, il ricorso da depositare al giudice di pace potrà presentare le seguenti censure:
«Si contesta la multa perché:
- dalle foto non è chiara la targa dell’auto oggetto di contravvenzione;
- la durata della luce semaforica gialla è inferiore a 3 secondi;
- il ricorrente non si è mai trovato nel luogo e nell’ora indicata nel verbale; ciò può essere dimostrato con apposite prove nel corso del presente procedimento».
Se la multa arriva tardi
La multa deve essere spedita dalla polizia entro il novantesimo giorno dall’infrazione: non ci sono eccezioni se non per chi ha un’auto con targa estera, la cui identificazione non è immediata e richiede più tempo. Anche questo è un facile motivo di ricorso che riguarda la generalità degli automobilisti.Multe elevate dagli ausiliari del traffico
Gli ausiliari del traffico sono legittimati a contestare le multe solo per le auto che non pagano la sosta sulle strisce blu o che l’hanno posizionata in seconda fila impedendo l’uscita o l’entrata dalle suddette strisce blu; allo stesso modo possono contravvenzione chi sosta sulle strisce gialle destinate ai mezzi pubblici. Tutte le altre multe elevate dagli ausiliari del traffico sono illegittime e possono essere contestate.Leggi sul punto Ricorso contro multe ausiliari traffico: come vincere.
Multe incomplete
La multa non si paga se non viene indicata la violazione commessa. Il verbale deve indicare il comportamento commesso dall’automobilista e la norma da questi violata. La non corretta indicazione di uno dei due elementi consente di fare ricorso. Il codice della strada stabilisce uno specifico contenuto formale della multa. Essa deve contenere:- l’indicazione del giorno, dell’ora e della località nei quali la violazione è avvenuta;
- l’indicazione, del giorno, dell’ora e della località nei quali è avvenuta la redazione del verbale;
- le generalità e la residenza del trasgressore;
- gli estremi della patente di guida;
- il tipo di veicolo contravvenzionato;
- gli estremi della targa;
- una sommaria esposizione del fatto;
- l’indicazione della norma violata;
- eventuali dichiarazioni del trasgressore;
- l’autorità competente a decidere di un eventuale ricorso.
Quando la multa arriva con ingiunzione del Comune
Quando non paghi la multa nei 60 giorni ti arriva, di norma, la cartella di pagamento dell’Agente della Riscossione. Tuttavia il Comune potrebbe provvedere in autonomia al recupero delle somme con la cosiddetta ingiunzione fiscale. Affinché questa sia valida, però, almeno 120 giorni prima l’amministrazione deve spedire all’automobilista un dettaglio delle iscrizioni a ruolo. Inoltre l’ingiunzione fiscale va notificata «entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo». Se il Comune non rispetta questo termine scatta una decadenza: in pratica non è più possibile la riscossione dell’importo.Sul punto leggi Multa del Comune: come vincere il ricorso.
note
[1] Cass. sent. n. 25030/17 del 23.10.2017.[2] Cass. ord. n. 9555/18 del 18.04.2018.
laleggepertutti.it
L’AUTORE: Redazione
Associazioni sportive e tasse: il regime fiscale
Associazioni sportive e tasse: il regime fiscale
https://www.laleggepertutti.it/202292_associazioni-sportive-e-tasse-il-regime-fiscale
Agevolazioni per società dilettantistiche, che facciano parte o meno del Terzo settore. I benefici del sistema forfettario, la tracciabilità ed il bonus sport.Promuovere lo sport, specialmente tra i più giovani, è, senza dubbio, un’attività che fa onore non solo a chi si prende quest’onere ma anche ad un intero Paese. Non si tratta di sfornare a tutti i costi dei nuovi campioni che facciano sentire l’inno nazionale quando arrivano sul gradino più ampio del podio di un’Olimpiade o di un campionato mondiale, ma soprattutto di creare nei ragazzi la mentalità del confronto con gli altri e della sana competizione, l’umiltà del saper perdere e la grinta del sapersi rialzare, di non arrendersi alle difficoltà, di lavorare per una vittoria nel rispetto delle regole, dei compagni e degli avversari, sia che pratichino uno sport di squadra sia che lo facciano a livello individuale. Fare tutto ciò, però, significa sostenere dei costi. A tutti gli effetti, le associazioni sportive devono pagare le tasse ma possono usufruire di un regime fiscale che consente diverse agevolazioni, che siano o meno iscritte al Registro Unico Nazionale degli Enti del Terzo settore. Insomma, anche per fare quello che si potrebbe denominare un servizio alla collettività (questo dovrebbe essere il loro scopo), le associazioni sportive devono fare i conti con il Fisco. Vediamo come funziona il loro regime fiscale e come possono pagare meno tasse.
Indice
- 1 Associazioni sportive e tasse: le regole generali
- 2 Associazioni sportive: il reddito complessivo
- 3 Associazioni sportive: il regime fiscale forfettario
- 4 Associazioni sportive: la tracciabilità dei pagamenti
- 5 Associazioni sportive del Terzo settore: il regime forfettario
- 6 Associazioni sportive: il bonus sport
Associazioni sportive e tasse: le regole generali
Le associazioni sportive possono decidere il regime fiscale da adottare per pagare le tasse a seconda della loro natura. In quanto enti non commerciali, ci sono, innanzitutto, delle regole generali contemplate nel Tuir [1] che riguardano:- il reddito complessivo;
- il regime forfettario;
- gli oneri deducibili;
- la detrazione d’imposta per gli oneri;
- la natura degli enti di tipo associativo.
Associazioni sportive: il reddito complessivo
Il reddito complessivo degli enti non commerciali – e quindi anche delle associazioni sportive – è formato da:- redditi fondiari;
- redditi di capitale;
- redditi di impresa e diversi.
- dei redditi esenti dall’imposta;
- dei redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva.
- i soldi racconti pubblicamente in modo occasionale, anche sotto forma di offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori durante celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
- i contributi della Pubblica amministrazione per lo svolgimento convenzionato o in regime di accreditamento di attività a scopo sociale esercitate in conformità ai fini istituzionali degli enti non commerciali.
In sintesi, dunque, costituiscono reddito imponibile delle associazioni sportive dilettantistiche:
- la parte dei proventi che eccede il limite di 51.645,69 euro;
- i proventi ricavati oltre l’ambito delle due manifestazioni per periodo d’imposta.
- ricavi e altri proventi che concorrono alla formazione del reddito di impresa;
- e tutti i ricavi e proventi.
Associazioni sportive: il regime fiscale forfettario
Le associazioni sportive senza scopo di lucro e non riconosciute come enti del Terzo settore, comprese quelle non riconosciute dal Coni o dalle Federazioni sportive nazionali, purché riconosciute da Enti di promozione sportiva, possono scegliere il regime fiscale forfettario [2] a patto che:- nel periodo d’imposta precedente a quello di riferimento non siano stati conseguiti proventi derivanti dall’esercizio di attività commerciali superiori a 400.000 euro (erano 250.000 euro fino al 2016);
- il regime venga attuato in modo corretto;
- la scelta venga comunicata all’Agenzia delle Entrate barrando l’apposita casella del quadro VO della dichiarazione Iva e venga comunicata anche alla Siae.
- applicando all’ammontare dei proventi raccolti durante l’esercizio di attività commerciali il coefficiente di redditività del 3%;
- aggiungendo a tale importo le plusvalenze patrimoniali dei beni relativi all’impresa se:
o sono realizzate mediante il risarcimento per la perdita o il danneggiamento dei beni;
o se i beni vengono assegnati ai soci o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa [3];
Per quanto riguarda la modalità di tassazione dei proventi che superano i limiti previsti, sulla base di quanto disposto dal TUIR, si ritiene che debbano essere considerati:
- come redditi diversi, nel caso in cui i proventi siano stati conseguiti nell’ambito di due eventi, ma superino il limite di 51.645,69 euro;
- come componenti del reddito di impresa, nel caso in cui i proventi siano stati conseguiti dal terzo evento.
Associazioni sportive: la tracciabilità dei pagamenti
Fino a ieri, se le associazioni sportive dilettantistiche violavano la tracciabilità dei pagamenti eseguiti a loro favore o dei versamenti per importi di almeno 1.000 euro, l’Agenzia delle Entrate poteva disconoscere il regime fiscale agevolato di queste società.- l’omissione di qualsiasi comunicazione richiesta dagli uffici dell’Agenzia o dalla Guardia di Finanza al contribuente o a terzi nell’esercizio dei poteri di verifica ed accertamento in materia di imposte dirette e di Iva;
- l’invio di tali comunicazioni con dati incompleti o non veritieri;
- la mancata restituzione dei questionari inviati al contribuente o a terzi nell’esercizio dei poteri sopra citati o la loro restituzione con risposte incomplete o non veritiere;
- l’inottemperanza all’invito a comparire e a qualsiasi altra richiesta fatta dagli uffici dell’Agenzia o dalla Guardia di Finanza nell’esercizio dei poteri loro conferiti.
Associazioni sportive del Terzo settore: il regime forfettario
Ci sono altre disposizioni che interessano il pagamento delle tasse ed il regime fiscale delle associazioni sportive dilettantistiche non commerciali che decidono di iscriversi al Registro Unico Nazionale degli enti del Terzo settore. Anche per queste realtà esiste un regime forfettario disciplinato da una recente normativa [5].Nel dettaglio, per le attività di prestazioni di servizi devono essere applicati questi coefficienti:
- ricavi fino a 130.000 euro: coefficiente del 7%;
- ricavi da 130.001 a 300.000 euro: coefficiente del 10%;
- ricavi per oltre 300.000 euro: coefficiente del 17%.
- ricavi fino a 130.000 euro: coefficiente del 5%;
- ricavi da 130.001 a 300.000 euro: coefficiente del 7%;
- ricavi per oltre 300.000 euro: coefficiente del 14%.
L’opzione deve essere riportata sulla dichiarazione dei redditi ed ha effetto dall’inizio del periodo d’imposta durante il quale viene esercitata fino a quando non è revocata e, comunque, per un triennio.
Associazioni sportive: il bonus sport
La Legge di Bilancio 2018 [6] prevede un credito d’imposta per favorire erogazioni libere destinate alla ristrutturazione di impianti sportivi pubblici.Il credito è pari al 50% delle erogazioni e viene riconosciuto nel limite del 3 per mille dei ricavi annui.
Questo credito d’imposta spetta alle imprese che effettuano queste donazioni:
- in denaro;
- per un importo non superiore ai 40.000 euro;
- nel corso del 2018;
- finalizzate ad interventi di restauro o di ristrutturazione di impianti sportivi pubblici;
- destinate anche a soggetti concessionari.
- Lega di serie B;
- Lega Pro (ex serie C);
- Lega nazionale dilettanti.
note
[1] Artt. 143-150 Tuir.[2] Legge n. 398/1991.
[3] Art. 86 Tuir.
[4] Art. 11 Dlgs. n. 471/1997.
[5] Dlgs. n. 117/2017.
[6] Art. 1 co. 363 legge n. 205/2017.
laleggepertutti.it
L’AUTORE: Carlos Arija Garcia
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