sabato 23 luglio 2011

immigrazione : accoglieteli a casa vostra !

vi allego la mia risposta che manderò ai giornali per la pubblicazione.
sotto trovate la risposta di una cittadina a laura coci, 

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Egr. direttore,
la missiva del 22 luglio della signora Monica Lotto in riferimento alla questione della immigrazione e delle lettere di Laura Coci meritano un commento incisivo nella tematica trattata. Finalmente,una persona molto colta ed informata dei fatti veri della immigrazione, visto che ha vissuto in prima persona in  Africa le vicende trattate con pervicacia e tanta demagogia dalla signora Coci ha risposto con dovizia di particolari e di  analisi circostanziata. Ne abbiamo le tasche piene di quelle missive che sistematicamente vengono proposte a piene mani come se fosse un dogma occuparsi della immigrazione clandestina e non di quella ordinaria. Serve un approccio corretto alla realtà complessa dei fatti della vita quotidiana: anche io ho attaccato queste missive che nascondono una verità di fondo: accogliere in questo modo non è confacente per nessuno, l’integrazione deve avvenire con le volontà che si incrociano fra offerta e domanda, cioè anche con le reali possibilità finanziarie degli enti locali, che poi di fatto devono subire queste politiche passive improprie o improvvise. Chissà perché quando si parla di queste politiche i soldi pubblici devono essere ampiamente a disposizione mentre per gli anziani o i disoccupati lodigiani si fatica a fare delle politiche nella direzione corretta: non è una questione di tagli verticali dello stato ma di pianificazione con urgenze per la vita dei cittadini lodigiani, che sono il 90 pct della popolazione. Potrei  citare fatti successi in alcuni comuni del lodigiano, dove alcuni lodigiani sono stati trattati in maniera differente, cioè quasi come fossero degli extracomunitari , con un certo “razzismo al contrario?” , ma per fortuna è ora di capire che le politiche di aiuto migliori sono quelle che si fanno “ a casa loro”, dando potenzialità di sviluppo e di aiuto concreto nei propri paesi di origine, con collaborazioni umanitarie a tutto raggio che spaziano dal sociale all’industriale. Chi viene qui dovrebbe avere in primo luogo la volontà di integrarsi culturalmente, ma soprattutto per essere accolto nella maniera corretta dovrebbe avere un lavoro, una dimora e una possibilità di sostentamento minimale, in grado di sopravvivere nella società contestuale urbana.  Ciò non vuol dire non aiutare chi è in difficoltà, ci mancherebbe, ma ciò vuol dire che la rete di protezione deve essere limitata a brevi periodi  a cui devono seguire politiche certe e certificate con inserimenti nella società controllati e seguiti. Invece chi fa missive come la Coci, fa solo “pelosa ideologia pseudo-politica” che denuncia problemi, chiede responsabilità agli altri ma non dice con quali soldi pubblici bisognerebbe finanziare il tutto. Con altre tasse ai lodigiani? Se lo scordi: le risorse vanno pianificate al meglio e se proprio vuole, come già citato dalla signora Lotto vengano adottati da chi sostiene queste posizioni.  Accoglienza si, ma con intelligenza e senza ideologia! Aiutare è un dovere ma si inizi dalla base!
Alfredo ferrari
Cons. provinciale
Lega nord padania
Luglio 23 2011



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IMMIGRAZIONE
Perché la Coci
non ospita
lei i profughi?
n Gentile Redazione , oggi ho
letto attentamente l’articolo di
Laura Coci dal titolo “L’altra
Italia che punisce gli ultimi”.
Titolo importante e vero se si
analizza da svariati aspetti; tut­
tavia mi permetto di dissentire
quando, di fronte alla Tragedia
dell’Italia Paese Fallito, mi do­
mando se la S.ra Coci ha mai fat­
to caso al numero di Suv che cir­
colano nella città di Lodi, parla­
re di povertà appare iniquo.
Una città che vanta un numero
formidabile relativo agli inci­
denti, città indisciplinata dove
chiunque con la bicicletta può
andare dove vuole anche sulle
strisce o spesso contromano ed a
tutta velocità in zona a traffico
limitato... “Magari” il giornale
dovrebbe segnalare un po’ di più
questi aspetti antisociali e peri­
colosi della città ancor prima di
pubblicare che “gli Ultimi” sono
sempre e solo i Poveri Migranti .
Credo che la S.ra Coci, a diffe­
renza mia che ho vissuto per
ben 6 anni in Africa ed aver avu­
to un padre che ci è morto dopo
40 anni di aiuti e di vita in Afri­
ca fra Nigeria, Kenya, SudAfri­
ca, Sudan etc... l’Africa l’abbia
vista molto probabilmente solo
in tv o semmai da un villaggio
turistico per gonzi, coloro i qua­
li non hanno mai visitato Pom­
pei , ma vanno in Kenya...(non è
il caso della Coci per carità) ma
per scrivere, non bisogna solo
aver letto libri, ma visto di per­
sona .
Dire che fuggono da una guerra
è falso, falsissimo, le guerre fra­
tricide le hanno da sempre; da
oltre 60 anni li aiutiamo in ogni
modo, non hanno imparato altro
che scannarsi fra loro.
Fuggono, è vero fuggono da un
paese ricchissimo, oro, diaman­
ti, petrolio, gas, smeraldi, ura­
nio e molto altro ancora. Fare
grande il proprio paese non è
scappare, ma è fare ciò che han­
no fatto gli italiani con gli au­
striaci: una carneficina, una ri­
voluzione per un paese libero.
Libero... francamente io ora
preferirei essere sotto agli au­
striaci che ad un milione di par­
lamentari fannulloni, ma questo
è un mio parere personale.
Piantiamola col dire che anche
gli italiani sono stati un popolo
di migranti, vero, ma partivano
con un regolare biglietto di 3
classe, gli italiani da clandestini
non si sono mai recati da nessu­
na parte.
Inoltre credo che la S.ra Coci
forse soffra di daltonismo in
quanto le domando se li ha guar­
dati bene i libici, perchè quelli
che arrivano sono provenienti
dall’Africa sub­sahariana, i libi­
ci sono di carnagione assai chia­
ra, quelli che giungono alle no­
stre coste non mi sembra.
La signora Coci dovrebbe indi­
gnarsi di fronte ai trafficanti di
esseri umani perché chi ha vis­
suto l’Africa, sa molto bene che
soggetti “PAGATI” profumata­
mente da alcune organizzazioni
si aggirano per i villaggi a reclu­
tare esseri umani , promettendo
loro l’Eldorado Italia, dietro lau­
to compenso. Li trattano come
animali da macello, questi mer­
canti di schiavi, per scaricarli
nelle nostre coste abbandonan­
doli ad una vita molto peggiore
di quella che gli è appartenuta
nel paese d’origine.
Qui che fare cosa? Non conosco­
no la lingua, sono forse idrauli­
ci? elettricisti? falegnami? pa­
nettieri?
Nulla, non sanno f are nulla
quindi sono facile preda e mano­
valanza a basso prezzo per la
criminalità, è inevitabile, o la
prostituzione per le donne.
Inutile negarlo, chi lavora rego­
larmente, dati alla mano, sono
una parte minimissima rispetto
alle presenze in Italia. Altra ver­
gogna è che in nessun altro pae­
se d’Europa, nei quali spesso mi
reco, si vedono persone, perché
tali sono, abbandonati al loro de­
stino, a bivaccare di fronte alla
Coop, o nel parcheggio dell’ospe­
dale oppure dovunque ci sia un
parcheggio. Vendere merce con­
traffatta quando va bene, in bar­
ba a tutte le leggi, tasse, contraf­
fazione criminale etc. Non ho
mai visto un vigile multare chi
acquista merce irregolare. Non
possiamo pensare solo all’acco­
glienza, ma è un mercato inde­
gno, umano, che va stroncato a
monte. I popoli vanno aiutati
nei loro luoghi soprattutto attra­
verso l’istruzione .
In ultima battuta , consiglierei
all’indignata S.ra Coci , che se
prova così tanto dolore per que­
sti soggetti, può anche impe­
gnarsi per sollevarne un paio
dalla strada, se ha una stanza in
più , perchè non si porta a casa
una mamma con un bambino
appena sbarcati? (profughi di
guerra a suo dire) e garantisce
loro vitto e alloggio, sicuramen­
te non sarebbero per la strada
ad essere i poveri fra i poveri,
ma provvederebbe a salvarne
un paio, o magari di più se ha
una casa grande, magari una
bella villetta, ce ne stanno 5 o 6 e
non 2 soli.
Altra cosa che avrebbe dovuto
scrivere da indignata sarebbe
stata quella di invitare tutte le
persone ben pensanti e dispen­
satrici di dardi infuocati verso
una società cattiva che fa soffri­
re ad adottare ognuno in casa
propria un po’ di profughi e sfa­
marli, quante persone è possibi­
le a seconda dello spazio dome­
stico .
È facile puntare il dito, dovreb­
bero proporre ed iniziare a fare.
Malgrado tutti i libri citati e si­
curamente letti, si è dimenticata
di menzionare i particolari so­
pra descitti.
Soprattutto appena li scarcera­
no, anziché farli ritornare per la
strada, si impegni a rieducarli,
li ospiti a casa propria, li istrui­
sca e quant’altro. Come faceva
Don Benzi. Ci provi Signora Co­
ci.
Ogni ben pensante adotti un
profugo od un povero ex carce­
rato profugo, magari per stupro
in attesa di giudizio in casa pro­
pria. Si dimezzerebbero la po­
vertà e la diseguaglianza. Lo
chieda al sindaco il permesso o
a chi di dovere visto che scrive
sul giornale...
Cordiali saluti
Monica Lotto
21 luglio 2011

uffici ministeriali al nord : inaugurati oggi a monza

http://www.ilgiornale.it/interni/ministeri_nord_insediati_quattro_uffici_monza_calderoli_e_realizzazioni_sogno/brambilla-calderoli-ministeri-uffici-monza-insediamento/23-07-2011/articolo-id=536483-page=0-comments=1

CENTRALE E.ON RINNOVO AIA ?

Tavazzanon I comuni sono preoccupati, nei progetti di E.On sono sparite le compensazioni e il maxi parco fotovoltaico 
Centrale, la “palla” passa al ministero 
A Roma si discute il rinnovo dell’Autorizzazione ambientale 
Tavazzano Si torna al ministero per la centrale E.On di Tavazzano e Montanaso. Perché se la “tegola” della rinuncia all’investimento sul sito, con il conseguente azzeramento dei progetti per la costruzione del gruppo 9, e delle relative compensazioni economiche e ambientali, è arrivata nel Lodigiano nel marzo 2010, ora la palla passa a Roma. Sarà il ministero dell’Ambiente ad analizzare la documentazione per il rinnovo dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, in cui si prende atto del nuovo disegno della centrale. Il procedimento è stato avviato lo scorso 23 giugno, ma gli avvisi pubblici sulla nuova istruttoria sono arrivati solo il 5 luglio. Corposa la documentazione emessa dal colosso dell’energia, la cui premessa è quella «della rinuncia all’installazione del gruppo 9 e dell’abbandono dell’utilizzo dell’olio combustibile per l’alimentazione del gruppo 8», convertito all’uso esclusivo del gas naturale. Proprio per il gruppo 8, il futuro previsto, prima della rinuncia all’investimento, era quello di una graduale dismissione dell’attività, che sarebbe dovuta diventare definitiva entro il quinto anno dall'entrata in esercizio del gruppo 9. Futuro sospeso anche per il gruppo 7, gemello dell’8, allo stato attuale fermo. Nel rinnovo dell’Aia, dunque, E.On chiede al dicastero che non si modifichi nulla dell’impianto, con la produzione affidata ai gruppi a ciclo combinato 5 e 6 e all’unità tradizionale 8, che viene alimentato a gas naturale, ma che avrebbe dovuto finire in soffitta. Un ridimensionamento a cui, nei mesi scorsi, erano seguiti anche passi in nuove direzioni. Come l’interessamento della società E.On Climate & Renewables Italia srl, società che fa parte della multinazionale, ma opera in autonomia, a costruire un parco fotovoltaico da 3 megawatt nel cuore della centrale. Un investimento da 7 milioni di euro, presentato ai sindaci dei comuni di Montanaso e Tavazzano, di cui però si sono perse le tracce. Come sono “sparite” le laute compensazioni economiche che spettavano ai comuni lodigiani e alla provincia come risarcimento per la costruzione del gruppo 9.Restano invece le preoccupazioni degli enti locali sulle conseguenze che il cambio di passo porterà con sé. E non è escluso che il Lodigiano rivendichi gli impegni presi sul sito attraverso azioni legali. «Stiamo valutando con attenzione questa possibilità - ha detto in merito Luca Ferrari, sindaco di Montanaso, uno dei due comuni coinvolti - : noi non abbiamo avuto più contatti con E.On, ma personalmente avevo sollecitato più volte perché venisse riaperto il tavolo dell’Aia. La premessa del protocollo che abbiamo firmato era quella della compensazione ambientale. Ora mi chiedo cosa succede al gruppo 7? Se non viene utilizzato, deve essere demolito e la zona bonificata». Rossella Mungiello TRATTO DA IL CITTADINO LODI 

Nel Lodigiano l’ecologia non è di casa

La massima parte delle imprese “snobba” la certificazione per chi riduce gli sprechi e migliora l’efficienza energetica 
Nel Lodigiano l’ecologia non è di casa 
Le aziende del territorio sono le meno “verdi” in Lombardia 
Ci credono le grandi, la snobbano le piccole. È la certificazione “verde” Uni En Iso 14001, lo standard con cui le imprese si guadagnano l’etichetta di “eco-certificate”. In cui, cioè, le gestione delle risorse, la riduzione degli sprechi, il contenimento dei consumi di materiali e il miglioramento dell’efficienza energetica, sono efficaci al punto di convincere gli enti che si occupano di giudicarli. el Lodigiano sono 51, le aziende che entrano nella speciale classifica di Accredia, l’ente italiano di accreditamento, che si occupano anche di tenere la fila del settore.Secondo i “cervelloni” di Accredia, a maggio 2011, erano 8.910 i certificati emessi in tutta Italia, in crescita rispetto all’anno precedente dove le aziende “verdi” si erano fermate a quota 8.400. Un incremento del 10,6 per cento, con 15.661 siti produttivi analizzati. E che, nella “green map” tutta italiana, vede brillare il Nord, e Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, in particolare. Al Sud e alle Isole vanno invece il 24 per cento delle certificazioni, mentre al Centro ne restano il 21 per cento.Proprio alla Lombardia, e alle 2.350 imprese certificate dalla pianura alle Alpi, va la “palma d’oro” di regione più verde d’Italia.Un risultato a cui, il Lodigiano, si accoda senza troppo sforzo, scegliendo per sé il ruolo di fanalino di coda. Nella classifica di Accredia, infatti, la provincia di Lodi è ultima in termini di risultati con 51 imprese certificate, che pesano per il 2,2 per cento sui risultati della Lombardia, dove la parte del leone spetta alla provincia di Milano, che si porta dietro un bagaglio di ben 865 imprese certificate, ovvero il 36,8 per cento del totale lombardo.Seguono Brescia, con 295 certificazioni, e Bergamo (291), poi Varese (178), Mantova (111), Como (109), Monza Brianza (108), Sondrio (90), Pavia (88), Cremona e Lecco (87 ciascuna) e infine Lodi. Secondo l’analisi di Accredia, nonostante la crisi, non cala quindi l’attenzione delle imprese italiana nel costruire il proprio business nel segno della certificazione ambientale. Tra i settori che più investono nelle certificazioni ambientali, al primo posto ci sono i servizi pubblici, seguiti dai servizi professionali d’impresa e dalle aziende attive nella produzione e nella distribuzione dell’energia. Nel Lodigiano, lo hanno fatto, solo per citarne alcune Abb, Arcelor Mittal,Baerlocher, Sipcam. Ma ancora tanti mancano all’appello. «Negli ultimi quattro anni - spiega Federico Grazioli, presidente di Accredia - , il numero delle certificazioni ambientali ha registrato un incremento del 23 per cento, un trend positivo che fa ben sperare, ma c’è ancora molto da fare». anche perché, mai come oggi, le imprese devono porre la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso l’adozione di standard di gestioni ambientale più sicuri ed efficienti, che si rileveranno tra gli strumenti decisivi per accrescere la competitività e ottimizzare i costi». Rossella Mungiello TRATTO DA IL CITTADINO LODI 

Il piccolo Claudio si trova ancora in coma «Le sue condizioni non sono migliorate»


Il piccolo Claudio si trova ancora in coma «Le sue condizioni non sono migliorate» CASTIGLIONE D'ADDA 
«Permangono gravi condizioni cliniche. Persiste prognosi riservata». Ancora nessuna svolta per il piccolo Claudio Michelini di Castiglione, tuttora in coma farmacologico presso l’ospedale Niguarda di Milano. Restano immutate, a distanza di giorni, le condizioni del piccolo di 8 anni, travolto domenica 10 luglio da un’auto pirata lungo la strada provinciale 26 mentre tornava a casa da una biciclettata a Bertonico con sua madre, il fratellino e una coppia di amici. Nella notte fra sabato 16 e domenica 17 luglio, il piccolo Claudio è stato operato d’urgenza alla testa per l’aggravarsi delle sue condizioni ma sull’esito dell’operazione è ancora massimo riserbo. Claudio è ormai in coma farmacologico da oltre 10 giorni, per il forte trauma cranico subìto nell’impatto che lo ha visto scaraventato per una quarantina di metri. Sono ancora ore di angoscia, dunque, per il piccolo Claudio nella speranza, prima di tutto della famiglia ma dell’intera comunità castiglionese, di un miglioramento delle sue condizioni. TRATTO DA IL CITTADINO LODI 

PENSIONI AI POLITICI: ECCO LA MAPPA .......

www.stopcensura.com
Della la lista degli indagati/condannati in parlamento ne ho già parlato diverse volte, stesso discorso per la lista degli indagati (35 nel solo 2010) nelle fila del Pdl, come dell'umile stipendio dei nostri politici (i più pagati di tutta l'Unione Europea), senza dimenticare l'assurdità dei finanzi

Elcon, scende in piazza la società civile

Elcon, scende in piazza la società civile 
Parroci, sindaci e associazioni firmano l’appello contro l’impianto 

Lunedì il consiglio comunale aperto ai cittadini per discutere della questione, ci sarà anche un corteo di protesta 
Una lettera-appello firmata dai parroci di Casale, dagli ex sindaci e dai dirigenti scolastici e un corteo organizzato dal comitato Casale Respira: in vista del consiglio comunale aperto di lunedì sera, tutta la società civile si mobilita contro l’impianto di trattamento rifiuti Elcon.In attesa delle possibili novità di carattere amministrativo, lunedì sera nell’auditorium della scuola media Griffini alle 21 ci sarà il consiglio comunale aperto sulla vicenda Elcon che tiene banco da marzo, quando il “Cittadino” svelò la reale natura di quello che era stato presentato fino allora come un insediamento in zona Lever per il trattamento delle acque reflue dell’industria farmaceutica. Il progetto prevede un impianto di trattamento dei rifiuti liquidi con smaltimento di diverse sostanze inquinanti nella fognatura di Casale e, per i residui della lavorazione, in un bruciatore di post-combustione con un camino alto 30 metri. Dopo la notizia, l’amministrazione comunale e la maggioranza di Casale si erano appellate alle successive valutazioni degli organismi tecnici, ma alcune assemblee pubbliche con partecipazione da record, le richieste della minoranza e di una parte della stessa maggioranza, le ammissioni dei consulenti della società Elcon a poco a poco hanno portato l’amministrazione casalina a esprimersi a livello di consiglio comunale, all’unanimità, contro l’insediamento. Da allora, però, le pratiche amministrative già depositate in Regione e Provincia hanno continuato a fare il loro corso e a tutt’oggi l’iter autorizzativo è ancora aperto, sebbene l’amministrazione comunale abbia ricordato ieri sera in un comunicato «che la giunta sta lavorando in sinergia con la Provincia e la Regione per sbarrare la strada all’impianto».La società civile non abbassa la guardia dunque: il comitato Casale Respira ha raccolto e presentato più di 3mila firme per chiedere un’ordinanza che vieti insediamenti tossico-nocivi sul territorio e ha fatto audizioni sulla vicenda in Provincia e in Regione, e per lunedì sera organizza un corteo per raggiungere l’assemblea pubblica. Il concentramento è previsto a partire dalle 20 sotto la Torre Pusterla.Ma oggi arriva una nuova importante presa di posizione di alcune tra le personalità di maggior spicco della città, in ambito religioso e civile. Una lettera-appello contro l’insediamento Elcon, mai citato esplicitamente nel testo, è firmata da monsignor Franco Anelli e padre Vitale Maninetti, dagli ex primi cittadini di Casale Angelo Benelli (1971-1976), Pierangelo Parazzini (1980), Cesare Bertoglio (1990-1994), Massimo Rebughini (1994-2004) e Angelo Pagani (2004-2009), dai dirigenti scolastici Cristiano Grassi della scuola primaria, Piero Cattaneo della scuola secondaria Griffini, Maria Teresa Cigolini dell’Istituto d’Istruzione Superiore Cesaris. Il testo, pubblicato qui in versione integrale, è in circolazione tra le associazioni di volontariato casaline per un’adesione. Finora è già stato letto e sottoscritto da Maria Bertoglio, presidente Azione Cattolica SS. Bartolomeo e Martino, Emilio Frini, presidente polisportiva Juventina, Monica Moretti, presidente associazione Donne in Circolo, Emilio Oltolini Scalmani, presidente Acli Casalpusterlengo, Sara Pagani, presidente Azione Cattolica Cappuccini, Eugenio Parenti, responsabile Comunione e Liberazione, Maurizio Seresini presidente Radio Laser - Protezione Civile. Andrea Bagatta

TRATTO DA IL CITTADINO DI LODI
ED. DEL 23 LUGLIO 2011

venerdì 22 luglio 2011

OSLO SOTTO ATTACCO ......ATTENTATO!

http://notizie.virgilio.it/notizie/top_news/2011/07_luglio/22/terrore_a_oslo_bomba_e_sparatoria_ma_non_sarebbe_al_qaida,30751275.html#

La svolta di Castiglione: viabilità rivoluzionata con il Piano del traffico

Castiglione Rivoluzione viabilistica a Castiglione d’Adda. Presentato martedì sera alla cittadinanza il Piano urbano del traffico con diverse novità: prima fra tutte, l’istituzione del senso unico, da Codogno, lungo l’asse principale del centro storico, in via Roma e in via Garibaldi, dove sarà istituita la “zona 30” (il limite di velocità sarà di 30 chilometri orari).«Qualcuno avrebbe preferito il doppio senso su quella che è un asse principale, - ha spiegato il sindaco Umberto Daccò - ma questo avrebbe significato togliere i parcheggi e noi abbiamo preferito regolarizzare il flusso delle auto, renderlo anche meno pericoloso per le bici e per i pedoni, ridurre gli incroci, mantenendo posti auto a favore delle attività commerciali che si affacciano sull’arteria centrale».Tanti i castiglionesi all’assemblea: tra richieste e perplessità, l’atmosfera si è presto surriscaldata.«Mi preme precisare che il nuovo piano urbano del traffico, in vigore da settembre, vedrà una prima fase sperimentale, - ha dichiarato Daccò - per verificare che quanto ipotizzato in base a calcoli e proiezioni risulti efficace e risponda agli obiettivi del progetto».Favorire l’intera mobilità, riorganizzare il flusso dei veicoli, favorire una velocità moderata senza aumentare i tempi di percorrenza, eliminando gli ostacoli: questi gli scopi illustrati dai tecnici della Beconsulting srl Bonometti&Partners - Engineering Consulting srl di Brescia: l’ingegner Vincenzo Bonometti, l’architetto Fiorenza Beluzzi che, insieme all’assente ingegner Paolo Mondolo hanno realizzato il progetto.Le novità proseguono con l’introduzione di “anelli viabilistici” nell’area centrale. Il piano prevede il senso unico in ingresso in via Principe Amedeo (che attualmente è a doppio senso), per proseguire sempre con l’obbligo di direzione in via Adda e poi in via Mazzini, da dove si sboccherà sull’asse di via Roma: in via Mazzini viene dunque invertito il senso unico, prima in entrata, ora in uscita. Via Cavour resta a doppio senso, via del Gorgo sarà senso unico per entrare in via Cavour.Ancora dubbi invece sulla sorte di via Cavallotti: si vorrebbe invertire il senso unico, ma l’evidente pendenza della strada lascia qualche perplessità.Nelle vie a senso unico saranno lasciati o aggiunti posti auto e nelle stesse vie si sta valutando l’introduzione di piste ciclabili. Ma proprio sul tema parcheggi è emerso dallo studio eseguito per il Piano urbano del traffico un dato curioso: Castiglione non ha fame di parcheggi e, sebbene le soste selvagge siano all’ordine del giorno, i piazzali per il parcheggio esistenti vengono mediamente sfruttati, nell’orario di punta, per circa il 30 per cento delle loro capacità.Novità anche per i trasporti: sia i pullman della Star sia i pullman della Line non transiteranno più per via Roma e via Garibaldi, dove la fermata è stata soppressa.Sara Gambarini TRATTO DA IL CITTADINO DI LODI 




ci sono soluzioni condivisibili ma altre saranno un boomerang per il comune.
inoltre se non esiste un piano scxadenzato di sistemazione di tutti i manti stradali è una rifotma monca, molto monca.............


vedremo dopo le ferie.................

negato il patteggiamento per l'investitore di cast.d'adda

Negato il patteggiamento al “pirata”
che ha investito il piccolo Claudio
(22 luglio 2011)
Rigettata la richiesta di patteggiamento del 38enne F.B., che lo scorso 10 luglio ha investito il piccolo Claudio Michelini e poi è fuggito. L’uomo dovrà rispondere di lesioni, ma intanto aveva chiesto la strada del patteggiamento per chiudere le altre accuse, quella di guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti e l’omissione di soccorso. La richiesta era di una pena ad un anno e sei mesi da scontare ai domiciliari, ma durante l’udienza di questa mattina è stata ritenuta non sufficiente data la gravità dei fatti. La nuova udienza è stata fissata per il prossimo 2 agosto.
Il 38enne, residente a Codogno, era alla guida della sua Peugeot 207 quando ha travolto a Castiglione la bicicletta di Claudio scaraventando il bambino di otto anni a cinquanta metri di distanza. Subito gli esami avevano rivelato il tasso di alcol pari a tre volte il consentito, mentre in seguito erano emersi altri elementi, ossia che l’uomo aveva alle spalle altre due denunce per guida in stato d’ebbrezza e che nel suo sangue c’erano anche sostanze stupefacenti. Per Claudio e per la sua famiglia quella domenica pomeriggio si è invece aperto un calvario che continua da allora all'ospedale Niguarda di Milano. tratto da il cittadino di lodi

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giovedì 21 luglio 2011

Maxi finanziamento della Regione in vista di Expo 2015, i soldi destinati a dieci Comuni e alla Provincia di Lodi

un successo politico-amministrativo molto importante per il futuro del lodigiano concertato fra la Provincia di Lodi e la Regione Lombardia con il vicepresidente Gibelli !
La sfida turistica di Expo 2015 fa ricco il Lodigiano: arriva dalla Regione un maxi finanziamento di oltre 4 milioni di euro per la valorizzazione del territorio e dei suoi capolavori d’arte e di cultura. Sono aggiornamenti strategici per l’intera provincia quelli che ieri hanno trovato annuncio dal Pirellone, pronto ad approvare un maxi pacchetto di risorse a sostegno del progetto integrato d’area «Lodigiano per Expo: terra buona e percorsi di fiume» inserito nel Programma Operativo Regionale della Lombardia 2007-2013-Asse 4 Expo 2015. I tecnicismi della dicitura non distraggano dalla sostanza dell’operazione. Che è decisamente ricca per il Lodigiano, provincia che ha ottenuto il finanziamento più elevato (4 milioni e 91mila euro) tra i sei progetti finanziati in tutta la Lombardia dal Por regionale. Il dettaglio dei contributi informa che sono otto i comuni beneficiari. Si inizia da Boffalora D’Adda: per il progetto di una rete di ciclabili e una nuova casa dell’acqua arrivano 44mila e 500 euro. Ci sono poi i comuni di Camairago e Caselle Landi, assegnatari rispettivamente di 12mila euro e 64mila e 500 euro per la riqualificazione della strada vicinale del porto per Formigara e per la nuova pista ciclopedonale in fregio alla provinciale 116. Al recupero del «sentiero della libellula» a Castelnuovo Bocca d’Adda andranno 41mila euro, mentre poco più di 330mila euro serviranno a Santo Stefano Lodigiano per il recupero conservativo di cascina Santa Maria. Doppio contributo per Senna Lodigiana: 38mila euro serviranno per la realizzazione di una Casa dell’Acqua-Fontana del Pellegrino, 7mila e 400 euro per opere di riqualificazione dell’attracco sul Po a Corte Sant’Andrea. A Somaglia arriveranno 250mila euro per lavori di recupero del castello Cavazzi dove ospitare l’ecomuseo della pianura lodigiana, mentre Lodi beneficerà di 125mila euro per un nuovo centro servizi turistico al parco Isola Bella. Il contributo più elevato va al Consorzio Muzza Bonifica Basso Lodigiano: un milione e 856mila gli euro per riqualificare i colatori Ancona, Mortizza, Allacciante e Gandiolo. Due i contributi per la Provincia di Lodi: il primo da 578mila euro servirà per la messa in sicurezza degli argini di Po, Adda e Lambro, il secondo da 180mila euro per il coordinamento Pia e azioni di sistema. Nell’elenco anche due parrocchie: quella di San Bartolomeo Apostolo di Cavacurta ha ottenuto 42mila euro per riqualificare il museo «Bonum comedere» presso l’ex convento dei frati Serviti, quella di San Pietro Apostolo di San Rocco al Porto riceverà 213mila euro per il restauro dell’organo. A chiudere il ricco elenco l’Unione dei Comuni Oltreadda e il Consorzio Parco Adda Sud: per loro 302mila euro e 12mila euro, rispettivamente per il restyling di un mulino da trasformare in infopoint culturale e per nuova cartellonistica delle aree di sosta. «Questi finanziamenti dimostrano concretamente quanto Regione Lombardia si stia impegnando per ospitare Expo 2015», così il vicepresidente ed assessore all’industria e artigianato della Regione Andrea Gibelli, la cui struttura ha fatto da capofila al coordinamento dell’impegnativo lavoro del Por. Luisa Luccini TRATTO DA IL CITTADINO LODI

Pensioni d’oro, ecco le cifre

“Pensioni d’oro” a tutti gli effetti anche per i parlamentari lodigiani. E non solo per le cifre, bensì per il poco tempo necessario a incassare il super vitalizio.
In questi giorni «l’Espresso» ha fornito l’elenco dei 1.377 ex deputati e 861 ex senatori che prendono il vitalizio parlamentare, l’assegno mensile che scatta dopo i 65 anni di età.
Una lunga lista di Paperon de’ Paperoni che indica oltre ai nomi e cognomi anche gli anni di contributi e l’importo percepito. Con una trentina di anni di attività alla Camera o al Senato si possono addirittura sfiorare i 10mila euro al mese: una cifra che il “cittadino comune” riuscirebbe a conquistare solo dopo una vita intera di duro lavoro e che comunque non vedrà mai perché al di fuori della sua portata. Le notizie che arrivano da Roma non sono molto incoraggianti, almeno dal punto di vista della gente comune: la vita lavorativa si fa sempre più lunga, le pensioni subiscono un taglio e i più giovani non sanno che cosa accadrà in futuro.
Per quanto riguarda il territorio lodigiano, i parlamentari costano alle tasche dei cittadini circa 43mila euro al mese, ovvero più di 500mila euro all’anno. È importante sottolineare che l’importo dei compensi di ciascun pensionato è stato calcolato dall’ «Espresso» utilizzando i coefficienti di calcolo previsti dai regolamenti di Montecitorio e palazzo Madama, basati sulla durata del mandato parlamentare. Non è detto, però, che gli anni di anzianità indicati siano quelli di permanenza in Parlamento: qualcuno ha deciso di coprire di tasca propria alcuni anni di contributi per mettere in tasca il vitalizio.
Per quanto riguarda Montecitorio, a ricevere l’assegno mensile più “pesante” è l’ex sindaco di Lodi Vecchio ed esponente dell’allora Pc Francesco Zoppetti: 8455 euro per 20 anni di anzianità, restò in Parlamento dal 1972 al 1987.
La stessa cifra, pari a 4725 euro per dieci anni di anzianità, spetta all’ex presidente della Provincia Osvaldo Felissari, deputato per il Pc prima e per il Pds poi dall‘87 fino all’inizio del ’94 ; al deputato socialista Oreste Lodigiani, a Roma per due legislature, dall’83 al ’92, fu anche consigliere regionale; all’ex sindaco di Lodi e deputato dal 1963 al 1972 Edgardo Alboni. Nell’elenco c’è poi Umberto Giovine, eletto alla Camera nel Lodigiano per una legislatura, oggi raggiunge i 3.108 euro lordi. Solo poche settimane fa si è spento Ferdinando Targetti, eletto per la Camera nel collegio del Sudmilano nella lista dei Ds, percepiva 3108 euro.
Dopo l’esperienza a palazzo Madama, invece, Gianni Piatti, Michele Bucci e Alfredo Diana incassano per 10 anzianità una somma di 4725 euro.
Nell’elenco mancano alcuni parlamentari che non hanno ancora raggiunto il traguardo dei 65 anni di età e che quindi non percepiscono il vitalizio, come Duccio Castellotti, tra i banchi Dc in Parlamento dal ’92 al ’94, e Angelo Mazzola, in Parlamento dal ’92 al ’94. Tra i dati divulgati dal settimanale non ci sono gli oltre mille vitalizi di reversibilità pagati ai familiari di parlamentari scomparsi.
Greta Boni
TRATTO Da il cittadino di lodi

Esaurimento dello stanziamento previsto dal "Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo perduto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» – Chiusura Bando

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n.29 - Giovedì 21 luglio 2011
D.G. Ambiente, energia e reti D.d.g. 19 luglio 2011 - n. 6619

Esaurimento dello stanziamento previsto dal "Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo perduto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» – Chiusura Bando
IL DIRETTORE GENERALE

Vista la d.g.r.n.8/ 9954 del 29 luglio 2009 «Incentivi finalizzati alla sostituzione di mezzi inquinanti con veicoli a minore impatto ambientale.Assegnazione di contributi per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici Euro 0/ Euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/motocicli/tricicli o quadricicli ecologici»;

Visto il decreto del Direttore Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile del 19 agosto 2009, nr.8533 di approvazione del «Bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici Euro 0/ Euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/motocicli/tricicli o quadricicli ecologici»;

Visto il decreto del Direttore Generale Ambiente, Energia, Reti del 14 marzo 2011, n.2302 di «Avviso di esaurimento dello stanziamento previsto dal» bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi a fondo perduto per la demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 con possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale» limitatamente alla sola somma stanziata per l’acquisto di motocicli termici euro 3.Chiusura parziale bando», con cui si dispone la permanenza dei contributi per le sole operazioni di demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 e possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale fino all’esaurimento delle risorse messe riservate per queste operazioni;

Verificato che le disponibilità finanziarie messe a disposizione e trasferite ad A.C.MILANO per l’erogazione dei contributi per le operazioni di demolizione di ciclomotori/motocicli termici euro 0/ euro 1 e possibile contestuale acquisto di ciclomotori/ motocicli/ tricicli e quadricicli a basso impatto ambientale, pari a
730.000,00 sono esaurite e non sono previsti, al momento, ulteriori stanziamenti;

Considerato quanto disposto dall’art.6 del bando in oggetto (Validità e durata) che dispone la validità del bando fino all’esaurimento dei fondi disponibili e dall’art.13 (Esaurimento fondi), nonché l’esito della disamina delle domande pervenute dalla data di pubblicazione del bando;

Verificato che per effetto degli artt.6 e 13 del bando non sono ammesse domande che possano formare un elenco di richieste ammissibili ma non finanziabili per esaurimento fondi;

Vista la l.r.7 luglio 2008, n.20 e successive modifiche ed integrazione nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura DECRETA

1. di chiudere il bando in questione per esaurimento fondi, così come specificato in premessa, e di non ricevere domande di contributo, con effetto immediato;

2. di pubblicare il presente atto sul B.U.R.L.

3. di darne avviso sul sito web della Direzione.

Il direttore generale

Franco Picco

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mercoledì 20 luglio 2011

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