questa è l'intervista al segretario provinciale del PDL.
il tutto ed il contrario di tutto, manca la chiarezza ed i presupposti. stanno fermi, ma partecipano ad un percorso nuovo, si nega ogni appartenenza poilitica e ci sono persone di riferimento... ma cosa capisce un elettore di castiglione d'adda? auguri...!
io posso dire che ci faremo carico di una politica amministrativa chiara che difenda dei valori consolidati con coerenza: il resto non mi interessa. a ognuno le prorpie beghe e la responsabilità delle decisioni! noi lavoriamo per i castiglionesi e basta!
a.ferrari
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articolo pubblicato sul cittadino di lodi
Se non si è d’accordo con la linea del partito, prego accomodarsi alla porta. Perché «se si è iscritti a un partito, e il partito prende una decisione, o ti adegui o te ne vai, altrimenti vuol dire che il partito ti serve solamente come mezzo per far vedere che esisti, e questo è inaccettabile». Oscar Fondi, segretario provinciale del Pdl, accetta di intervenire sulle questioni più “scottanti” della politica locale, e va da sè che il commento è rivolto al caso di Sant’Angelo, dove il Pdl appoggerà il sindaco uscente Domenico Crespi. Tra gli sfidanti, però, c’è l’ex primo cittadino Giuseppe Carlin, anche lui del Pdl. «Ci sono dei momenti nei quali chi si mette sotto una bandiera deve capire quando ritirarsi. O credi nel partito oppure no, o ti adegui pur non essendo d’accordo o te ne vai. Il Pdl prenderà dei provvedimenti, la segnalazione arriverà ai probiviri che prenderanno una decisione». In poche parole, l’espulsione potrebbe essere dietro l’angolo. In ogni caso, Fondi è convinto che la lista Carlin non danneggerà il partito, perché Sant’Angelo è da sempre la roccaforte del Pdl: «Crespi, con la sua lista civica e la sua giunta, è identificato come una persona onesta, impegnata a operare per la città».A surriscaldare il clima elettorale ci si mette pure
Castiglione, dove invece, al di là delle dichiarazioni ufficiali pronte a smentire la “liaison dangereuse”, Pd e Pdl correranno insieme sotto la stessa lista civica. «Non c’è un “matrimonio“ Pd e Pdl, sono solo voci che corrono già da tempo - spiega Fondi -. Per ciò che riguarda il Pdl,
stiamo sviluppando un progetto cercando di rafforzarci, per avere una classe dirigente rinnovata. I nostri riferimenti locali hanno espresso delle criticità sulla possibilità di fare una lista con l’alleato storico, la Lega nord. Non abbiamo nulla da dire sulla Lega in quanto tale, ma sui suoi uomini sul territorio, quindi abbiamo espresso l’intenzione di rimanere “fermi“ per questa tornata. Stiamo valutando con interesse la lista di Carla Zanelotti, che non è un’iscritta, all’interno di questa compagine ci sono persone che rispecchiano il nostro pensiero, anche se non sono iscritte. È comunque è una scelta che ci permette di costruire un percorso futuro».Fondi si trova poi a fronteggiare quella che a conti fatti non è esattamente una “sorpresa”: l’addio di Sergio Tadi al Pdl. L’uomo che il partito aveva scelto come sfidante di Guerini alle ultime elezioni di Lodi se ne è andato senza risparmiare pesanti critiche. «Mi è dispiaciuto il suo orientamento dopo le elezioni. La sua non è una scelta maturata ieri, da tempo non partecipava più alle commissioni e alle riunioni del gruppo. Gli auguro buon lavoro ma le accuse mosse ai suoi ex colleghi sono ingiuste: ogni tanto un po’ di autocritica farebbe bene a tutti. Ha avuto difficoltà nel mantenere unito il gruppo con l’abbandono di Staltari e Papagni, il capogruppo è cambiato e Maggi finora ha saputo mantenere la barra dritta». Il Pdl è in attesa di conoscere il regolamento per i congressi cittadini, Fondi considera la città di Lodi una situazione persino più delicata di Sant’Angelo: «In passato la segreteria cittadina è stata commissariata o non c’è mai stata, questo ha dato seguito a candidature deboli o poco rappresentative. Si è generata una disaffezione dell’area moderata, che non vuole mettersi in campo in un quadro poco delineato. Ora ci aspetta un grosso lavoro».Fondi non nega che anche dopo il primo congresso provinciale in casa Pdl ci siano tensioni interne, specialmente con gli ex An. Ma le considera parte del “gioco”: «Il congresso prima di tutto ha dato l’opportunità a un coordinatore e a un vice di agire. Le tensioni ci sono sempre ma questo è normale, è un aspetto che non mi preoccupa né spaventa. Stiamo lavorando per avere la massima condivisione dei progetti. È giusto discutere, quando però c’è una decisione della maggioranza o all’unanimità, questa deve essere assunto da tutti. Chi ci sta bene, chi non ci sta... non siamo di certo sposati!».Greta Boni tratto da il cittadino lodi