articolo tratto da la liberta' di piacenza - ed.lodigiano
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Regione | Lombardia | |
Popolazione | 4.683 abitanti(01/01/2016 - Istat) | |
Superficie | 12,98 km² | |
Densità | 360,83 ab./km² | |
Codice Istat | 098014 | |
Codice catastale | C304 | |
Prefisso | 0377 | |
CAP | 26823 |
i cittadini su questo devono farsi serie domande e l'8 ottobre 2017 in regione Lombardia ci sarà l'occasione della vita politica ed amministrativa; votare per l'AUTONOMIA della Regione e fare valere i propri diritti, cioè premiare gli enti virtuosi e penaliizare gli enti spreconi.
una differenza che fa la DIFFERENZA , basta sprechi e poltronismo ma responsabilità ed efficacia nel gestire i servizi e i diritti dei cittadini.
vedete il link dei residui fiscali e capirete i dettagli:
++ ULTIM'ORA. MARONI ANNUCIA DECRETO: FISSATA DATA REFERENDUM AUTONOMIA LOMBARDIA DOMENICA 8 OTTOBRE 2017 DALLE 7 ALLE 23 +++ http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/31/referendum-laltra-consultazione-di-cui-pochi-parlano-il-voto-di-veneto-e-lombardia-per-avere-piu-autonomia/3484066
comunicato stampa odierno: Incognita da 900 milioni su Province e Città
La lista della spesa scoperta degli enti di area vasta per il 2017 sfiora i
900 milioni di euro. Una cifra che ha complicato le trattative nel
lunghissimo cantiere del decreto enti locali, che in settimana dovrebbe
concludere la sua prima fase con l'arrivo del provvedimento sul tavolo del
consiglio dei ministri.
Il "buco" più ampio è quello a carico delle Province, secondo la
Sose (la società del ministero dell'Economia che fa i conti sui
"fabbisogni standard" degli enti locali") vale 650 milioni di
euro ed è da settimane al centro del dibattito. All'elenco però, almeno
secondo i calcoli degli amministratori locali, vanno aggiunti 203 milioni di
euro a carico delle Città metropolitane, cioè l'ente che in base alla riforma
Delrio avrebbe dovuto rappresentare il motore strategico dello sviluppo dei
grandi centri ed è invece sospeso da anni in un limbo che vede convivere le
nuovissime Città con le vecchie Province.
A inizio anno, in verità, la strada da percorrere verso l'equilibrio di
bilancio era parecchio più lunga, a causa del solito miliardo di tagli
aggiuntivi previsto fin dal 2015 da una manovra che aveva molto sovrastimato
i risparmi ottenibili con il ridisegno delle attività locale. La pezza, come
lo scorso anno, è stata messa dall'ultima legge di bilancio, che ha
utilizzato una parte del "fondone" da tre miliardi messo a
disposizione degli enti territoriali per sterilizzare la nuova puntata di tagli.
Fonte: Gianni Trovati,
Incognita da 900 milioni su Province e Città, Il Sole 24 Ore, lunedì 10
aprile 2017, pag. 26
** ecco uno dei risultati iniqui: Investimenti locali in frenata (-15,4%) Il problema emerge chiaro quando si vanno a spulciare le 380 pagine di tabelle e analisi diffuse dalla Corte dei conti con il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Una tabella in particolare, a pagina 232 del documento, traduce la questione in cifre: nel 2016 gli enti territoriali hanno pagato investimenti per poco meno di 14,9 miliardi di euro, con una flessione del 15,4% rispetto all'anno prima. Il tutto nell'anno del debutto del pareggio di bilancio, che dopo quasi un ventennio ha mandato in pensione il Patto di stabilità, cioè l'imputato principale della frenata degli investimenti registrata soprattutto negli anni della crisi di finanza pubblica. Il cuore del problema è naturalmente nei Comuni, che l'anno scorso hanno frenato i pagamenti sotto i 9,3 miliardi contro i 10,4 del 2015 (-15,2%). Fonte: Gianni Trovati, Investimenti locali in frenata (-15,4%), Il Sole 24 Ore, venerdì 7 aprile 2017, pag. 4 |
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