http://impianti.sorgenia.it/impianti/impianti-a-ciclo-combinato/lodi/
sabato 13 agosto 2011
PROVINCIA:LD-PIACENZA O LODI-CREMA?
http://www.lodiedintorni.com/escusiva-lodinotizie-accorpare-piacenza-foroni-%C2%ABtanti-elementi-comuni%C2%BB-12108
PENSO CHE SI POSSANO VAGLIARE ENTRO IL 2014 ECETAU GRAN LAVORO DA FARE
PENSO CHE SI POSSANO VAGLIARE ENTRO IL 2014 ECETAU GRAN LAVORO DA FARE
MANOVRA BIS: ECCO GLI INTERVENTI DEL GOVERNO
MANOVRA BIS SINTESI E GRAZIE ALLA LEGA NORD LE PENSIONI NON SI TOCCANO! |
MANOVRA BIS DA 45,5 MILIARDI E GRAZIE ALLA LEGA LE PENSIONI NON SI TOCCANO Cari amici, una manovra bis da 45,5 miliardi di euro in due anni che si va aggiungere agli oltre 47 miliardi di quella approvata meno di un mese fa. Una manovra necessaria, la crisi internazionale ha colpito pesantemente anche la nostra Nazione. Un giusto contributo di solidarietà per i redditi più alti e finalmente tagli delle spese per Ministeri, Parlamento e Enti Locali. Spunta anche una “Robin Hood tax” per il settore dell’energia e si profila un rincaro delle sigarette. Anticipati i tagli per i ministeri e riduzione graduale delle province. Slitterà di due anni l’erogazione dell’indennità di buonuscita per i dipendenti pubblici, ma grazie al no fermo della Lega Nord le pensioni non si toccano. Ecco, in sintesi, tutte le misure del decreto anti-crisi, varato ieri dal consiglio dei Ministri. VALE 45,5 MILIARDI Per il 2012 sono 20 e per il 2013 altri 25,5. Si aggiungono alla manovra di luglio. Qualche impatto è previsto anche per il 2011. TFR Pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici. Dovrebbe riguardare solo le uscite per anzianità e non quelle per vecchiaia. TREDICESIME Occorrerà verificare se la misura sarà confermata: i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità. ROBIN HOOD TAX Sarà applicata per le società del settore energetico. PROVINCE Dovrebbero essere tagliate quelle sotto i 300.00 abitanti, ma la norma sarà applicata solo dopo il censimento. COMUNI Sotto i 1000 abitanti, saranno gestiti solo dal sindaco. “POLTRONE” Tra Regioni, Province e Comuni, ne saranno tagliate oltre 50.000. VOLI IN ECONOMICA Stop alla business class per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti e organismi. DELEGA ASSISTENZA-FISCO IN 2011 Il risparmio sul 2012 sarà di 4 miliardi di euro. TAGLI MINISTERI Vengono anticipati. Salvi: Sanità, Scuola, Ricerca, Cultura e 5 per mille. FESTIVITÀ Quelle laiche verranno accorpate alla domenica. SIGARETTE Previsti interventi su giochi, accise e tabacchi. RENDITE AL 20% La misura vale circa 2 miliardi di euro. Esclusi i titoli di Stato, che restano tassati al 12,5%. SERVIZI PUBBLICI LOCALI Si punta alla liberalizzazione, e verranno incentivate le privatizzazioni. AUTONOMI La misura non è stata annunciata, ma era contenuta in una bozza di testo in entrata al Cdm e consisterebbe in un aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. PENSIONI DONNE Verrebbe anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. SCONTRINI Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2500 euro con comunicazione all’Agenzia delle Entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. È inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, sino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali. CONTRIBUTO SOLIDARIETÀ Viene estesa ai dipendenti privati la misura già in vigore per i dipendenti pubblici e per i pensionati: prelievo del 5% della parte di reddito eccedente i 90.000 euro e del 10% della parte eccedente i 150.000. Per i parlamentari dovrebbe raddoppiare al 10 e 20%. MINISTERI ENTI LOCALIPrevisto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012, e di 2,5 nel 2013. Saranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le Regioni, il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. |
La maxi serra targata Sorgenia piace al Comune di Turano Lodigiano
La maxi serra targata Sorgenia piace al Comune | |
L’ipotesi della maxi serra a fianco di Sorgenia piace a Turano: una riqualificazione di questo tipo dell’area ex Gulf andrebbe a soddisfare le esigenze di sostenibilità e di tutela ambientale che il comune persegue. A esprimersi in questi termini a nome di tutta l’amministrazione, con posizione assolutamente condivisa, è il sindaco Umberto Ciampetti. «Dopo le ipotesi di questi giorni per l’insediamento di una maxi serra di fianco all’area della centrale di Sorgenia di cui si sfrutterebbe il calore prodotto, come amministrazione comunale sentiamo l’esigenza di esporci chiaramente come abbiamo sempre fatto in passato per ipotesi magari meno apprezzabili - spiega il sindaco Ciampetti -. Ci siamo sempre schierati dalla parte di uno sviluppo sostenibile dell’area e per la tutela dell’ambiente e questa ci sembra un’operazione intelligente che va in questa direzione. Per questo non faremo nulla per ostacolarla, ma anzi se ci sarà l’occasione cercheremo di favorirla». L’area ex Gulf nelle ultime settimane è stata interessata da un rincorrersi di voci: dapprima l’ipotesi che la società israeliana Elcon che vuole insediare un impianto di trattamento rifiuti con inceneritore a Casale potesse decidere di spostarsi a Turano, quindi l’imminenza del via libera al progetto delle serre, in realtà depositato allo sportello unico di Casale ma ancora di là da venire in termini di fattibilità concreta, come specificato dalla stessa Sorgenia promotrice dell’iniziativa. «Ma la prudenza della società mi è sembrata legata ai tempi di realizzazione del progetto e non tanto della bontà dell’iniziativa - conclude Ciampetti -. Allo stesso modo posso dire che questa ipotesi è apprezzabile per il tipo di sviluppo e perché porterebbe posti di lavoro nel nostro territorio. Questo tipo di sviluppo è quello che anche noi perseguiamo, mentre siamo pronti in ogni momento a contrastare ipotesi di altro tipo di sviluppo, come nella vicenda Elcon». |
Nasce una nuova associazione venatoria: «Vogliamo dare voce a chi è insoddisfatto»
Nasce una nuova associazione venatoria: «Vogliamo dare voce a chi è insoddisfatto» | |
Nella Bassa nasce la sezione locale dell’Associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell’ambiente naturale (Anuu). A fondarla ci ha pensato il giovanissimo Fabio Cecconi di Meleti, 21 anni, insieme a un veterano della caccia, il sanfioranese Mario Ghidelli. È la risposta degli “insoddisfatti” alle associazioni venatorie che hanno delegato nel nuovo comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia (Atc) sud «i soliti volti noti». Parola dello stesso Cecconi, da quattro anni cacciatore, appartenente all’Atc sud ed ora ex socio di Federcaccia, che ha spiegato: «Abbiamo deciso di fondare la sezione locale di questa associazione di carattere nazionale, uscendo dalle associazioni che all’interno del comitato di gestione dell’Atc sud hanno nominato ancora le solite facce, senza guardare ai giovani che hanno voglia di impegnarsi e hanno tante nuove idee da mettere in campo». Di fatto si resta iscritti all’Atc sud, ma è l’associazione di appartenenza a cambiare. L’Anuu migratoristi italiani nasce a Bergamo nel 1958, per lo studio, la tutela e la conservazione della caccia tradizionale, per garantire una gestione corretta dell’attività venatoria.«Ci tengo a precisare che non sono alla ricerca di nessuna poltrona - ha continuato Cecconi -, ma io e tanti altri cacciatori siamo stufi di essere iscritti ad associazioni venatorie che decidono tutto dall’alto, non coinvolgono i cacciatori nelle loro decisioni e quando c’è da segnalare i propri rappresentanti all’interno del comitato di gestione dell’Atc sud scelgono i soliti volti noti». Lo sfogo del giovanissimo cacciatore di Meleti è duro, ma in linea con altri suoi interventi scritti e pubblici comparsi negli ultimi mesi anche a mezzo stampa, dopo la nomina del nuovo comitato di gestione dell’Atc sud, in seguito al suo commissariamento, avvenuto con la bocciatura del bilancio consuntivo 2009.«Vogliamo che un’associazione di caccia, come quella locale da noi fondata, coinvolga i suoi cacciatori, affrontando in assemblea i problemi reali dell’Ambito- ha proseguito Cecconi - senza perdersi nei rancori dei vari rappresentanti delle associazioni venatorie che rivangano il passato e si accusano a vicenda».Per Cecconi i temi da affrontare insieme, come cacciatori, non mancano: dai giorni scelti per l’attività venatoria, alla definizione delle zone di ripopolamento.«Chiunque voglia aderire alla nostra associazione può farlo, contattandoci - ha concluso Cecconi -, e per il mese di settembre definiremo bene la struttura dell’associazione e i ruoli». Sara Gambarini TRATTO DA IL CITTADINO LODI |
SAGRA A CASTIGLIONE D'ADDA
Monsignor Capuzzi torna nella Bassa Stasera il via alla sagra di Castiglione | |
castiglione Giostre, musica, preghiera, ballo, golosità, giochi e mostre: Castiglione d’Adda è in festa per la sagra dell’Assunta. La Santa Messa di lunedì 15 agosto sarà celebrata dal vescovo emerito di Lodi monsignor Giacomo Capuzzi, ma la comunità della Bassa festeggia l’Assunzione di Maria Vergine al cielo a partire da oggi, sabato 13, fino a martedì 16 agosto. Stasera la sagra patronale si apre alle 21.15 in piazza Assunzione con il concerto dell’orchestra Cerri Band. Domenica 14 agosto, sempre in piazza dell’Assunta, l’appuntamento è alle ore 16 per assaporare una buona fetta di torta preparata dalle donne del Gruppo volontariato. La sera, dalle ore 21.15, si balla con l’orchestra Colori & Musica fino a tardi. Cuore della sagra è la giornata di lunedì 15 agosto. Alle ore 10.15, in piazza dell’Assunta, le autorità civili, religiose e miliari accoglieranno il vescovo emerito di Lodi monsignor Giacomo Capuzzi, alla presenza di cittadini e associazioni, sulle note della Filarmonica Castiglionese. Sarà proprio il vescovo Capuzzi a celebrare la Santa Messa solenne alle ore 10.30, affiancato dal parroco di Castiglione don Peppino Codecasa. Durante la celebrazioni l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Umberto Daccò, offrirà i tradizionali ceri. Il pomeriggio di lunedì 15 prosegue alle ore 16 con la “dolce magia”: un momento di intrattenimento per bambini, presi per la gola con squisite mini-pizze, e stuzzicati nella loro curiosità dalla mostra fotografica “Come eravamo”, sempre a cura del Gruppo volontariato, che alle ore 22 organizza anche una grande tombolata mentre alle 21.15 si balla con la musica dell’orchestra Mario Ginelli. Martedì 16 la sagra dell’Assunta si chiude con un’altra ricorrenza: la festa di San Rocco. Alle ore 8.30, presso la chiesa dell’Incoronata, benedizione dei pani di San Rocco. Alle 10 , in piazza dell’Assunta, benedizione degli autoveicoli. Alle 10.30 ufficio dei defunti nella chiesa dell’Assunta e alle ore 21.15 sulla sagra cala il sipario 2011 con il concerto dell’Alberta band.Sa. Ga. TRATTO DA IL CITTADINO LODI |
CAST.D'ADDA: CITTADINI COMMOSSI PER IL FUNERALE DI PAOLO
Una folla commossa ha accompagnato l'ultimo saluto a Paolo Stella, oggi pomeriggio, nella parrocchiale di Castiglione d'Adda. La moglie e i familiari, gli amici e colleghi di lavoro del 38enne che venerdì ha perso la vita nell'incidente alla guida della sua Hornet 600 si sono trovati vicini nel dolore. Silenziosi e con gli occhi pieni di lacrime, hanno percorso il tragitto che da via Pertini dove la coppia viveva con il figlio di cinque anni conduce alla chiesa, quindi hanno ascoltato la partecipata omelia del parroco don Peppino Codecasa: «Ci sono momenti della vita nei quali ci si sente fratelli e sorelle per il semplice fatto di essere lì - ha detto il sacerdote -, questa la testimonianza dei tanti che sono oggi accanto alla moglie e alla mamma di Paolo, perché le parole non servono e alle volte possono riaprire il dolore». Paolo Stella riposa adesso nel campo santo di Codogno.
Lodi, la manovra cancella la Provincia
Lodi, la manovra cancella la Provincia
(12 agosto 2011)
Suonano campane a morto per la Provincia di Lodi, la cui soppressione era da tempo nell’aria. Ma suonano campane a morto anche per i piccoli Comuni: unificazione forzata per quelli sotto i mille abitanti e obbligatorietà della gestione associata dei servizi per i Comuni sotto i tremila o - non è ancora chiaro - sotto i cinquemila abitanti.
A sancire questo passaggio storico per il territorio è stato il consiglio dei ministri di ieri sera, che ha affrontato - come scriviamo nelle prime pagine di questo giornale - una serie di misure per fronteggiare la grave crisi economica e per tagliare i costi della politica.
La manovra da 45,5 miliardi di euro approvata ieri sera dal consiglio dei ministri all’unanimità sancisce dunque la fine della Provincia di Lodi dopo soli 16 anni effettivi di vita. L’ente continuerà ad esistere con l’attuale composizione fino alla prossima tornata elettorale.
Unificazione forzata per 7 comuni che hanno meno di mille abitanti
Dell’unificazione dei piccoli Comuni si parla da decenni, con fortissime resistenze locali collegate in particolare all’acceso campanilismo.
Il consiglio dei ministri ieri ha inserito nel decreto l’obbligatorietà alla fusione dei Comuni che hanno meno di 1.000 abitanti. La fusione obbligatoria deve portare alla creazione di Comuni che abbiano un numero minimo di 5.000 abitanti.
Nel Lodigiano dovrebbero pertanto sparire 7 Comuni: quelli di Maccastorna (67 abitanti), Cornovecchio (239), Abbadia Cerreto (293), Meleti (425), Camairago (686), Cavacurta (876), Terranova dei Passerini (914).
I comuni potranno scegliere tra l’unione e la convenzione
Tempi grami anche per gli altri Comuni medio-piccoli. Ai Comuni tra i 1.000 e i 5.000 abitanti sarà lasciato scegliere tra l’unione e la convenzione. In caso di unione, il dimensionamento minimo salirebbe a 5000 abitanti, mentre per le convenzioni aumenterebbe fino a 10.000 abitanti.
Viene imposta un’accelerazione sui tempi di realizzazione, rispetto a quelli previsti a luglio: entro la fine del 2012 tutte le funzioni fondamentali (amministrazione; polizia locale; istruzione pubblica compresi asili nido, assistenza scolastica e refezione,nonché l’edilizia scolastica; viabilità e trasporti; gestione del territorio e dell’ambiente; settore sociale) dovranno essere svolte in modo associato.
A essere coinvolti da questo processo obbligatorio saranno i Comuni sotto i cinquemila abitanti, che sono la stragrande maggioranza di quelli lodigiani.
Praticamente, solo 8 Comuni sui 61 della Provincia di Lodi hanno più di 5000 abitanti. Si tratta di Casalpusterlengo, Codogno, Lodi, Lodi Vecchio, Mulazzano, Sant’Angelo Lodigiano, Tavazzano con Villavesco e Zelo Buon Persico.
Nel Sudmilano hanno meno di 3.000 abitanti i Comuni di Colturano e Dresano, ne hanno meno di 5000 i Comuni di Carpiano, Cerro al Lambro, San Zenone al Lambro, Tribiano, Vizzolo Predabissi.
Un discorso a parte merita di essere fatto per la Provincia. Della loro cancellazione se ne sta parlando da tanti anni, con un’infinità di pro e contro. Sulla bontà di questa decisione avremo modo di tornare in un prossimo futuro: è nota la lunga battaglia che ha visto protagonista «Il Cittadino» per la ricostituzione della Provincia di Lodi. Di aver combattuto tale battaglia non ci siamo mai pentiti, consci come siamo che la Provincia di Lodi ha portato frutti molto positivi al Lodigiano, e che l’eliminazione delle Province farà risparmiare solo poche briciole allo Stato, in quanto i loro dipendenti non saranno licenziati ma verranno riassorbiti in altri enti locali, statali o regionali. Ma questo è un altro discorso, che approfondiremo nelle prossime settimane.
Per ora ci limitiamo a esporre qualche numero.
La Provincia di Lodi ha 227.655 abitanti. Sono in costante crescita, perché quando venne istituita ne aveva 189mila. Nell’elenco delle Province italiane più popolate si trova all’85° posto (su 110).
Se si procederà a sopprimere le Province con meno di 300.000 abitanti (qualcuno sostiene addirittura sotto i 500.000), a perdere il ruolo di capoluogo sarebbero tra 34 e 38, e nella maggior parte dei casi si tratterà di città che sono sede provinciale da almeno 150 anni.
In Lombardia è a rischio anche la provincia di Sondrio, che ha meno abitanti di quella di Lodi.
In Liguria perderanno la titolarità di capoluogo di Provincia le città di Savona, La Spezia e Imperia. In Emilia è a forte rischio la città di Piacenza. In Piemonte le realtà di Asti, Vercelli e le giovani Province di Biella e Verbano-Cusio-Ossola. In Toscana le città di Pistoia, Siena, Prato, Grosseto e Massa Carrara. In Veneto hanno metà di 300 mila residenti Rovigo e Belluno. In Friuli le città di Gorizia e Trieste (la Provincia di quest’ultima ha solo 9.000 abitanti in più di quella di Lodi).
In Umbria a rischiare c’è Terni, nelle Marche ci sono Ascoli Piceno e Fermo, nel Lazio c’è Rieti, nel Molise le realtà di Campobasso e di Isernia. Si trovano sotto i 300.000 abitanti anche le seguenti Province del meridione: Benevento in Campania, Matera in Basilicata, Crotone e Vibo Valentia in Calabria. Nelle isole dovrebbero venire soppresse due Province in Sicilia (Caltanisetta e Enna) e una pletora di recenti realtà amministrative in Sardegna: Oristano, Nuoro, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra.
Qualora dovessero essere soppresse le Province che coincidono con le aree delle Città metropolitane, a farne le spese sarebbe la Provincia di Milano. Quest’ultima da 21 anni attende di venire radicalmente trasformata.
La legge dell’8 giugno 1990 (la numero 142), che non fu mai attuata, prevedeva la costituzione delle «Città metropolitane», comprendenti dieci grandi città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia. Secondo l’ordinamento giuridico il territorio della città metropolitana coincide con il territorio della sua provincia o di una sua parte e comprende il Comune capoluogo.
La Provincia di Milano, quindi, avrebbe dovuto essere soppressa dal 1990 e trasformata - unitamente al Comune di Milano - in Città metropolitana.
Dando ormai per scontato che difficilmente la Provincia di Lodi potrà rimanere in vita nella sua attuale configurazione, quale futuro, a questo punto, attende il Lodigiano?
Le ipotesi delineate sembrano essere, almeno per ora, tre.
Due sono quelle che prevedono di far interagire il Lodigiano con il Milanese.
La prima: riaggregare la soppressa Provincia di Lodi a Milano, il che vorrebbe dire però non ricostituire la vecchia Provincia di Milano, ma unire il Lodigiano alla nuova Città metropolitana, con un “super-sindaco” di Milano che dovrebbe occuparsi, con maggiori poteri degli attuali, di gestire i problemi di un’infinità di Comuni, alcuni dei quali affacciati sul Po (come San Rocco al Porto) distanti una novantina di chilometri da Palazzo Marino. Questa sarebbe la scelta più sciagurata e più devastante.
La seconda: a fronte della nascita della Città metropolitana di Milano, convincere una dozzina di Comuni del Sudmilano a staccarsi e ad aggregarsi al Lodigiano, dove avrebbero maggiore peso di quanto ne abbiano ora. Questi Comuni (potrebbero essere Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Locate Triulzi, Mediglia, Melegnano, Paullo, San Colombano al Lambro, San Zenone al lambro, Tribiano, Trucazzano e Vizzolo Predabissi) con i loro attuali 90.000 abitanti porterebbero l’odierna Provincia di Lodi a 320.000 residenti. Altri 20.000 abitanti potrebbero arrivare dai Comuni cremonesi di Dovera, Pandino e Spino d’Adda.
La terza ipotesi è più ampia e prevede di ridisegnare i confini di alcune delle Province di Lombardia. Qualche ipotesi in tal senso è già stata delineata. L’attuale Provincia di Mantova, ad esempio, verrebbe unita alla parte meridionale della Provincia di Cremona, dando vita a una nuova provincia del Po, estesa su 500.000 abitanti. La parte settentrionale della Provincia di Cremona - ossia il Cremasco - potrebbe venire unificata al Lodigiano, ricostituendo l’antica provincia napoleonica di Lodi-Crema, con oltre 300.000 abitanti.
Quest’ultima potrebbe essere la soluzione migliore, che comporterebbe la nascita di una nuova realtà istituzionale, composta da due territori differenti ma con molte affinità culturali e socio-economiche, e con una doverosa equa ripartizione delle “stanze dei bottoni” tra le due città. In poche parole, una provincia con un doppio capoluogo.
Qualora il Governo dovesse decidere di sopprimere le Province al di sotto dei 300.000 abitanti e la loro conseguente aggregazione, facilmente demanderà tale applicazione alle rispettive Regioni. In questo caso sarà la Regione Lombardia ad esserne coinvolta.
«La designazione dei nuovi confini delle Province - dichiara il vicegovernatore della Lombardia, il lodigiano Andrea Gibelli - è già prevista nel disegno di legge giacente in Parlamento, che porta la mia firma. Si tratta di assumere decisioni concrete, non campate per aria, ma basate sulle condizioni territoriali. Scendendo nei particolari, una possibile unificazione delle realtà di Lodigiano e Cremasco, tutta da valutare, è tra quelle che preferisco».
Ma per una simile soluzione resta aperto il problema più grande: cosa ne pensano i cremaschi?
(Aggiornamento ore 21.30) Quella di Lodi è una delle 34 province con meno di 300mila abitanti che verranno soppresse a seguito della manovra anti-crisi da 45 miliardi di euro approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri. Spariranno anche i comuni sotto i mille abitanti. Sono sette nel Lodigiano: si tratta di Maccastorna (67 abitanti), Cornovecchio (239), Abbadia Cerreto (293), Meleti (425), Camairago (686), Cavacurta (876), Terranova dei Passerini (914).
(Aggiornamento ore 20.30) Dalle prime indiscrizioni sulla manovra all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri emerge che dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti: Lodi è dunque una di queste. Si annuncia anche fusione dei Comuni sotto i mille abitanti, con sindaco anche assessore: nel Lodigiano sono sette i paesi interessati dal provvedimento.
(Ore 16) Ridurre le Province e accorpare i Comuni. È una delle misure annunciate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante il confronto con gli enti locali che si è tenuto a palazzo Chigi.
Il destino della Provincia di Lodi è appeso a un filo: l’ipotesi annunciata da Tremonti sarà discussa durante il consiglio dei ministri che comincerà oggi alle 19 e che dovrà approvare il decreto legge della manovra anti crisi.
(12 agosto 2011)
Suonano campane a morto per la Provincia di Lodi, la cui soppressione era da tempo nell’aria. Ma suonano campane a morto anche per i piccoli Comuni: unificazione forzata per quelli sotto i mille abitanti e obbligatorietà della gestione associata dei servizi per i Comuni sotto i tremila o - non è ancora chiaro - sotto i cinquemila abitanti.
A sancire questo passaggio storico per il territorio è stato il consiglio dei ministri di ieri sera, che ha affrontato - come scriviamo nelle prime pagine di questo giornale - una serie di misure per fronteggiare la grave crisi economica e per tagliare i costi della politica.
La manovra da 45,5 miliardi di euro approvata ieri sera dal consiglio dei ministri all’unanimità sancisce dunque la fine della Provincia di Lodi dopo soli 16 anni effettivi di vita. L’ente continuerà ad esistere con l’attuale composizione fino alla prossima tornata elettorale.
Unificazione forzata per 7 comuni che hanno meno di mille abitanti
Dell’unificazione dei piccoli Comuni si parla da decenni, con fortissime resistenze locali collegate in particolare all’acceso campanilismo.
Il consiglio dei ministri ieri ha inserito nel decreto l’obbligatorietà alla fusione dei Comuni che hanno meno di 1.000 abitanti. La fusione obbligatoria deve portare alla creazione di Comuni che abbiano un numero minimo di 5.000 abitanti.
Nel Lodigiano dovrebbero pertanto sparire 7 Comuni: quelli di Maccastorna (67 abitanti), Cornovecchio (239), Abbadia Cerreto (293), Meleti (425), Camairago (686), Cavacurta (876), Terranova dei Passerini (914).
I comuni potranno scegliere tra l’unione e la convenzione
Tempi grami anche per gli altri Comuni medio-piccoli. Ai Comuni tra i 1.000 e i 5.000 abitanti sarà lasciato scegliere tra l’unione e la convenzione. In caso di unione, il dimensionamento minimo salirebbe a 5000 abitanti, mentre per le convenzioni aumenterebbe fino a 10.000 abitanti.
Viene imposta un’accelerazione sui tempi di realizzazione, rispetto a quelli previsti a luglio: entro la fine del 2012 tutte le funzioni fondamentali (amministrazione; polizia locale; istruzione pubblica compresi asili nido, assistenza scolastica e refezione,nonché l’edilizia scolastica; viabilità e trasporti; gestione del territorio e dell’ambiente; settore sociale) dovranno essere svolte in modo associato.
A essere coinvolti da questo processo obbligatorio saranno i Comuni sotto i cinquemila abitanti, che sono la stragrande maggioranza di quelli lodigiani.
Praticamente, solo 8 Comuni sui 61 della Provincia di Lodi hanno più di 5000 abitanti. Si tratta di Casalpusterlengo, Codogno, Lodi, Lodi Vecchio, Mulazzano, Sant’Angelo Lodigiano, Tavazzano con Villavesco e Zelo Buon Persico.
Nel Sudmilano hanno meno di 3.000 abitanti i Comuni di Colturano e Dresano, ne hanno meno di 5000 i Comuni di Carpiano, Cerro al Lambro, San Zenone al Lambro, Tribiano, Vizzolo Predabissi.
Un discorso a parte merita di essere fatto per la Provincia. Della loro cancellazione se ne sta parlando da tanti anni, con un’infinità di pro e contro. Sulla bontà di questa decisione avremo modo di tornare in un prossimo futuro: è nota la lunga battaglia che ha visto protagonista «Il Cittadino» per la ricostituzione della Provincia di Lodi. Di aver combattuto tale battaglia non ci siamo mai pentiti, consci come siamo che la Provincia di Lodi ha portato frutti molto positivi al Lodigiano, e che l’eliminazione delle Province farà risparmiare solo poche briciole allo Stato, in quanto i loro dipendenti non saranno licenziati ma verranno riassorbiti in altri enti locali, statali o regionali. Ma questo è un altro discorso, che approfondiremo nelle prossime settimane.
Per ora ci limitiamo a esporre qualche numero.
La Provincia di Lodi ha 227.655 abitanti. Sono in costante crescita, perché quando venne istituita ne aveva 189mila. Nell’elenco delle Province italiane più popolate si trova all’85° posto (su 110).
Se si procederà a sopprimere le Province con meno di 300.000 abitanti (qualcuno sostiene addirittura sotto i 500.000), a perdere il ruolo di capoluogo sarebbero tra 34 e 38, e nella maggior parte dei casi si tratterà di città che sono sede provinciale da almeno 150 anni.
In Lombardia è a rischio anche la provincia di Sondrio, che ha meno abitanti di quella di Lodi.
In Liguria perderanno la titolarità di capoluogo di Provincia le città di Savona, La Spezia e Imperia. In Emilia è a forte rischio la città di Piacenza. In Piemonte le realtà di Asti, Vercelli e le giovani Province di Biella e Verbano-Cusio-Ossola. In Toscana le città di Pistoia, Siena, Prato, Grosseto e Massa Carrara. In Veneto hanno metà di 300 mila residenti Rovigo e Belluno. In Friuli le città di Gorizia e Trieste (la Provincia di quest’ultima ha solo 9.000 abitanti in più di quella di Lodi).
In Umbria a rischiare c’è Terni, nelle Marche ci sono Ascoli Piceno e Fermo, nel Lazio c’è Rieti, nel Molise le realtà di Campobasso e di Isernia. Si trovano sotto i 300.000 abitanti anche le seguenti Province del meridione: Benevento in Campania, Matera in Basilicata, Crotone e Vibo Valentia in Calabria. Nelle isole dovrebbero venire soppresse due Province in Sicilia (Caltanisetta e Enna) e una pletora di recenti realtà amministrative in Sardegna: Oristano, Nuoro, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra.
Qualora dovessero essere soppresse le Province che coincidono con le aree delle Città metropolitane, a farne le spese sarebbe la Provincia di Milano. Quest’ultima da 21 anni attende di venire radicalmente trasformata.
La legge dell’8 giugno 1990 (la numero 142), che non fu mai attuata, prevedeva la costituzione delle «Città metropolitane», comprendenti dieci grandi città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia. Secondo l’ordinamento giuridico il territorio della città metropolitana coincide con il territorio della sua provincia o di una sua parte e comprende il Comune capoluogo.
La Provincia di Milano, quindi, avrebbe dovuto essere soppressa dal 1990 e trasformata - unitamente al Comune di Milano - in Città metropolitana.
Dando ormai per scontato che difficilmente la Provincia di Lodi potrà rimanere in vita nella sua attuale configurazione, quale futuro, a questo punto, attende il Lodigiano?
Le ipotesi delineate sembrano essere, almeno per ora, tre.
Due sono quelle che prevedono di far interagire il Lodigiano con il Milanese.
La prima: riaggregare la soppressa Provincia di Lodi a Milano, il che vorrebbe dire però non ricostituire la vecchia Provincia di Milano, ma unire il Lodigiano alla nuova Città metropolitana, con un “super-sindaco” di Milano che dovrebbe occuparsi, con maggiori poteri degli attuali, di gestire i problemi di un’infinità di Comuni, alcuni dei quali affacciati sul Po (come San Rocco al Porto) distanti una novantina di chilometri da Palazzo Marino. Questa sarebbe la scelta più sciagurata e più devastante.
La seconda: a fronte della nascita della Città metropolitana di Milano, convincere una dozzina di Comuni del Sudmilano a staccarsi e ad aggregarsi al Lodigiano, dove avrebbero maggiore peso di quanto ne abbiano ora. Questi Comuni (potrebbero essere Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Locate Triulzi, Mediglia, Melegnano, Paullo, San Colombano al Lambro, San Zenone al lambro, Tribiano, Trucazzano e Vizzolo Predabissi) con i loro attuali 90.000 abitanti porterebbero l’odierna Provincia di Lodi a 320.000 residenti. Altri 20.000 abitanti potrebbero arrivare dai Comuni cremonesi di Dovera, Pandino e Spino d’Adda.
La terza ipotesi è più ampia e prevede di ridisegnare i confini di alcune delle Province di Lombardia. Qualche ipotesi in tal senso è già stata delineata. L’attuale Provincia di Mantova, ad esempio, verrebbe unita alla parte meridionale della Provincia di Cremona, dando vita a una nuova provincia del Po, estesa su 500.000 abitanti. La parte settentrionale della Provincia di Cremona - ossia il Cremasco - potrebbe venire unificata al Lodigiano, ricostituendo l’antica provincia napoleonica di Lodi-Crema, con oltre 300.000 abitanti.
Quest’ultima potrebbe essere la soluzione migliore, che comporterebbe la nascita di una nuova realtà istituzionale, composta da due territori differenti ma con molte affinità culturali e socio-economiche, e con una doverosa equa ripartizione delle “stanze dei bottoni” tra le due città. In poche parole, una provincia con un doppio capoluogo.
Qualora il Governo dovesse decidere di sopprimere le Province al di sotto dei 300.000 abitanti e la loro conseguente aggregazione, facilmente demanderà tale applicazione alle rispettive Regioni. In questo caso sarà la Regione Lombardia ad esserne coinvolta.
«La designazione dei nuovi confini delle Province - dichiara il vicegovernatore della Lombardia, il lodigiano Andrea Gibelli - è già prevista nel disegno di legge giacente in Parlamento, che porta la mia firma. Si tratta di assumere decisioni concrete, non campate per aria, ma basate sulle condizioni territoriali. Scendendo nei particolari, una possibile unificazione delle realtà di Lodigiano e Cremasco, tutta da valutare, è tra quelle che preferisco».
Ma per una simile soluzione resta aperto il problema più grande: cosa ne pensano i cremaschi?
(Aggiornamento ore 21.30) Quella di Lodi è una delle 34 province con meno di 300mila abitanti che verranno soppresse a seguito della manovra anti-crisi da 45 miliardi di euro approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri. Spariranno anche i comuni sotto i mille abitanti. Sono sette nel Lodigiano: si tratta di Maccastorna (67 abitanti), Cornovecchio (239), Abbadia Cerreto (293), Meleti (425), Camairago (686), Cavacurta (876), Terranova dei Passerini (914).
(Aggiornamento ore 20.30) Dalle prime indiscrizioni sulla manovra all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri emerge che dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti: Lodi è dunque una di queste. Si annuncia anche fusione dei Comuni sotto i mille abitanti, con sindaco anche assessore: nel Lodigiano sono sette i paesi interessati dal provvedimento.
(Ore 16) Ridurre le Province e accorpare i Comuni. È una delle misure annunciate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante il confronto con gli enti locali che si è tenuto a palazzo Chigi.
Il destino della Provincia di Lodi è appeso a un filo: l’ipotesi annunciata da Tremonti sarà discussa durante il consiglio dei ministri che comincerà oggi alle 19 e che dovrà approvare il decreto legge della manovra anti crisi.
- Trovi giusta la soppressione della Provincia di Lodi? (12 agosto 2011)
- TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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* Proposta manovra anticrisi: accorpare piccoli Comuni, via Province sotto
300.000 abitanti
http://www.lodiedintorni.com/proposta-manovra-anticrisi-accorpare-piccoli-comuni-via-province-sotto-300-000-abitanti-12062
* Pavia. Fa a pezzetti la multa, urla, si cala i pantaloni, poi tenta di
investire i vigili
http://www.lodiedintorni.com/pavia-fa-a-pezzetti-la-multa-urla-si-cala-i-pantaloni-poi-tenta-di-investire-i-vigili-12058
* Allevatore nel Lodigiano, ricettatore nel Pavese. Tre denunciati
http://www.lodiedintorni.com/allevatore-nel-lodigiano-ricettatore-nel-pavese-tre-denunciati-11960
* Bertonico. Dal 10 al 12 settembre la mostra dell'artista londinese
Julia
Binfield
http://www.lodiedintorni.com/bertonico-dal-10-al-12-settembre-la-mostra-dellartista-londinese-julia-binfield-11962
* Lombardia. Ricerca in agricoltura, nuovi finanziamenti per altri 5
progetti
http://www.lodiedintorni.com/lombardia-ricerca-in-agricoltura-nuovi-finanziamenti-per-altri-5-progetti-11957
* Tempo di crisi? Meglio triplicarci l'indennità di carica
http://www.lodiedintorni.com/tempo-do-crisi-meglio-triplicarci-lindennita-di-carica-11941
* DOPO I DANNI, I VIGILI PATTUGLIERANNO LA CITTA'
http://www.lodiedintorni.com/dopo-i-danni-i-vigili-pattuglieranno-la-citta-11937
* CIMITERO MAGGIORE: APPUNTAMENTO CON I LADRI DI RAME
http://www.lodiedintorni.com/cimitero-maggiore-appuntamento-con-i-ladri-di-rame-11934
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venerdì 12 agosto 2011
PATTO DI STABILITA' REGIONALIZZATO CON L'ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE
http://www.ascolod.it/wp-content/uploads/2011/08/04g30Fregionalizzazione.pdf
ancora un po di manovre e poi diverranno operativi innovativi parametri di finanza pubblica per togliere sprechi e mettere sotto controllo gli enti locali in tutti i rivoli di spesa.
ancora un po di manovre e poi diverranno operativi innovativi parametri di finanza pubblica per togliere sprechi e mettere sotto controllo gli enti locali in tutti i rivoli di spesa.
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lodi e dintorni : rassegna stampa del lodigiano
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* San Giuliano. ARRESTATO 20ENNE CON 1,3 KG DI COCAINA
http://www.lodiedintorni.com/san-giuliano-arrestato-20enne-con-13-kg-di-cocaina-11927
* LODI. INCIVILTA' SENZA FRENI, SERVONO PIU' CONTROLLI. APPELLO AL
COMUNE
http://www.lodiedintorni.com/lodi-incivilta-senza-freni-servono-piu-controlli-appello-al-comune-11915
* PAULLO. APPARTAMENTO PER PRODUZIONE DI MARIJUANA, 4 ARRESTI
http://www.lodiedintorni.com/paullo-appartamento-per-produzione-di-marijuana-4-arresti-11880
* Ultima ora - Un'altra persona investita sulle strisce
http://www.lodiedintorni.com/ultima-ora-ancora-un-pedone-travolto-sulle-strisce-11870
* Lombardia. Indennizzi per i viticoltori dell'Oltrepo Pavese
http://www.lodiedintorni.com/lombardia-indennizzi-per-i-viticoltori-delloltrepo-pavese-11865
* San Colombano. Il 20 agosto inizia la vendemmia, un'ottima annata
http://www.lodiedintorni.com/san-colombano-il-20-agosto-inizia-la-vendemmia-unottima-annata-11852
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giovedì 11 agosto 2011
CRISI ECONOMICA: CONFSAL ESPRIME LA POSIZIONE SU QUESTO TEMA DELICATO!
VEDI : http://www.confsal.it/
Notiziario Sindacale
n. 79 dell’11 agosto 2011
Ai Segretari Nazionali delle Federazioni-Confsal
Ai Segretari Regionali e Provinciali - Confsal
Sommario:
Secondo incontro Governo/Parti sociali – va avanti il decreto d’urgenza anticrisi
D’URGENZA
SECONDO INCONTRO GOVERNO/PARTI SOCIALI – VA AVANTI IL DECRETOVertice a palazzo Chigi per la manovra anticrisi, “
Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento di apertura dei lavori del secondo incontro
Governo-Parti sociali sulle iniziative dedicate alla stabilità, alla crescita e alla coesione
sociale. Si è parlato di tutto e di più, ma di fatto e rispetto al primo incontro, nulla è
emerso di nuovo, se non il già preannunciato decreto d’urgenza, che è oggi ancora più
impellente per l’aggravata situazione di instabilità generale dei mercati e delle borse
americane ed europee. Tra il 16 e il 18 agosto il Consiglio dei ministri, quindi, varerà un
decreto con misure tese a portare il pareggio di bilancio entro il 2013, anziché al 2014
così come previsto nel documento di programmazione presentato ed approvato a suo
tempo dalla Comunità europea. Il declassamento dell’America, le continue perdite di
affidabilità dei titoli di stato, la connessa speculazione degli investitori e le pressanti
ripercussioni che tale situazione di instabilità globale genera nei mercati europei sono tutti
elementi che unitamente all’enorme debito pubblico dell’Italia, inducono Governo e Parti
sociali ad assumere un atteggiamento responsabile e tempestivo. Dello stesso parere è
Emma Marcegaglia, che nell’ambito del confronto ha esordito dicendo che "l
momento non consente pause
abbastanza deludente sotto il profilo delle aspettative che si erano originate a seguito del
primo incontro, dove degli otto punti di impegno del Governo, soltanto su due si è
alimentato un dibattito alquanto febbrile ed evasivo. Questi erano gli otto punti/obiettivo:
1) pareggio di bilancio e libertà economica nella Costituzione;
2) riforma assistenziale e fiscale e contrasto all'evasione;
3) modernizzazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro;
4) finanze e reti di impresa con internazionalizzazione;
5) accelerazione delle opere pubbliche, delle reti energetiche e delle nuove reti di
telecomunicazione;
6) privatizzazioni anche dei servizi pubblici locali e liberalizzazioni;
7) costi della politica e semplificazione della politica della burocrazia e delle funzioni
pubbliche e sociali centrali e locali;
8) diffusione delle nuove tecnologie, fondi strutturali europei e Mezzogiorno.
Rispetto agli otto punti appena elencati, ha riferito Gianni Letta, il pareggio di bilancio e la
libertà economica nella costituzione sono all’ordine del giorno per il prossimo Consiglio dei
Ministri del 16 o 18 agosto, contesto in cui si riprenderà anche la discussione sulla modifica
dei rispettivi articoli 81 e 41 della Costituzione. Per i rimanenti punti, è stata annunciata
l’attivazione di quattro tavoli:
1) per la modernizzazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro con il
ministro Sacconi e Brunetta;
2) per l’accelerazione delle opere pubbliche, delle reti energetiche e delle nuove reti di
telecomunicazione con il ministro Mattioli;
3) per le privatizzazioni anche dei servizi pubblici locali e liberalizzazioni con i ministri
Mattioli e Calderoli;
4) per la diffusione delle nuove tecnologie, fondi strutturali europei e Mezzogiorno con
il ministro Fitto.
faremo tutto, presto e bene” ha dettoa gravità del“. La tendenza della discussione durante l’incontro è stataSegreteria Generale
– Viale di Trastevere, 60 – 00153 – ROMAtel.065852071–fax 065818218–e-mail: info@confsal.it-sito: www.confsal.it
2
Il dibattito si è dunque concentrato sui due punti considerati prioritari: l’anticipazione del
pareggio di bilancio al 2013 e la riduzione dei costi della politica e del funzionamento della
politica e dello stato; prerogative queste ultime necessarie per trovare i circa 20 miliardi di
euro occorrenti per raggiungere il punto di pareggio e per iniziare il conseguente processo
di riduzione del debito pubblico, già a partire dal 2014. La modifica dei due punti della
Costituzione dovrebbe con l’articolo 81 stabilire per legge il pareggio di bilancio senza
ricorrere al debito pubblico e con l’art. 41 liberalizzare e privatizzare le strutture pubbliche,
e a partecipazione pubblica, con procedure semplificate. Ciò nonostante si è evidenziato
che unitamente al pareggio di bilancio debbono esserci misure per una crescita economica,
occupazionale e del PIL. Temi anche questi poco approfonditi nel corso del dibattito.
Non sono emersi dalla discussione, seppure molti interlocutori al tavolo l’hanno richiesto, i
particolari sui tagli alle spese, tuttavia le parti sociali hanno ribadito l’urgenza dei
provvedimenti e la conseguente pubblicazione del Decreto anticrisi. Non si poteva firmare
in bianco un elenco di tagli inesistenti e preventivamente non concordati, soprattutto se
questi dovessero toccare stipendi e pensioni.
manovra
sommerso e all’evasione fiscale l’unica alternativa che era presente negli otto punti in
discussione ma che di fatto non è stata per nulla ripresa dal Governo nel corso della
riunione e tantomeno considerata prioritaria, come da noi sostenuto nel primo incontro.
Attendiamo pertanto gli esiti della manovra, dichiara Marco Paolo Nigi, prima di prendere
qualsiasi decisione, ribadendo che una giusta riforma fiscale orientata all’incremento del
reddito dei lavoratori e dei pensionati sia la soluzione principale per favorire la crescita del
Paese. Tuttavia, anche se non si è aderito al documento delle parti sociali per la crescita,
sottoscritto dal presidente di Confindustria unitamente a CGIL, CISL e UIL, ha sottolineato
il segretario generale, la Confsal sarà presente e non farà mancare il giusto apporto e
contributo anche nelle prossime riunioni.
Si evincono nella tabella seguente, nove dei dodici punti sostenuti e contenuti nel
documento già presentato dalla nostra Confederazione.
Insomma non si sa chi pagherà la. Anche per questi motivi, la Confsal non si è unità al coro indicando nella lotta al1
risorse finanziare utili al pareggio di bilancio e portanti ad una necessaria
diminuzione del carico fiscale su lavoratori e imprese per far crescere
l’economia.
Caccia agli evasori fiscali e far emergere il sommerso per far rientrare2
redditi da lavoro dipendente e da pensione a cominciare dalla
detassazione della retribuzione accessoria legata alla produttività.
Riduzione graduale e finanziariamente compatibile della tassazione sui3
interna in funzione di una certa crescita economica e occupazionale.
Detassazione sul lavoro per aumentare il reddito e sostenere la domanda4
delle donne.
Definizione e avvio di un piano per l’immediata occupazione dei giovani e5
alla lotta al lavoro sommerso, prevedendo anche sanzioni penali.
Interventi sull’entrata previdenziale e contrasto all’evasione contributiva e6
precise finalità, quali il risanamento delle finanze nazionali e gli
investimenti in infrastrutture e in piani energetici.
Ricorrere all’Eurobond per sostenere i Paesi membri in difficoltà con7
generarsi e i condizionamenti dei monopoli e degli oligopoli.
Privatizzazioni garantite da principi di libero mercato tendenti ad evitare il8
concertati con le parti sociali rappresentative.
Liberalizzazione dei servizi pubblici in termini selettivi e comunque9
responsabilità ed efficienza nella pubblica amministrazione.
Cordiali saluti
Il Segretario Generale
Prof. Marco Paolo NigiInterventi tempestivi e tassativi orientati ad aumentare il grado di
prov. lodi : verbale della commissione ambiente per il caso ELCON del 09/08/2011
Provincia di Lodi
Commissione
4° Commissione (Politiche delle Risorse Ambientali, Parchi, Tutela dei Fiumi)
VERBALE SEDUTA DEL GIORNO 09/08/2011
Addì 9 del mese di Agosto alle ore 17.00 in prima convocazione e alle 17.30 in seconda convocazione si è riunita presso la Sala ex Chiesetta della Provincia di Lodi la IV° Commissione Politiche delle Risorse Ambientali, al fine di discutere sul seguente ordine del giorno:
- Esamina progetto impianto Elcon Italy Srl in Comune di Casalpusterlengo (LO)
Sono presenti:
QUARTA COMMISSIONE:
Ferrari Alfredo | Presidente IV° Commissione – Lega Nord | SI | |
Passerini Giuseppe Arensi Emanuele Buonsante Nicola Rocca Mario Gianfranco Concordati delegato da Canova Luca Fusarpoli Margherita Acquistapace Giulia Romaniello Vincenzo e delegato Ferrante Claudio Arcaini Giacomo | Lega Nord Vice Presidente IV° Commissione – PDL PDL Insieme per il Lodigiano SDI PD PD Lista Civica “Felissari Presidente” Italia dei Valori U.d.c. | SI SI SI SI SI SI SI | NO NO |
Altri presenti:
Assessori | Avv. Pietro Foroni – Presidente della Provincia di Lodi Elena Maiocchi – Assessore all’Ambiente, Parchi, Tutela dei fiumi, Pari opportunità Flavio Parmesani – Sindaco del Comune di Casalpusterlengo Delegazione del Comitato Casalerespira |
Altri: | Armando Bertolotti – Segreteria Dipartimento Tutela Territoriale Ambientale e Pianificazione |
Il Presidente Ferrari apre i lavori ringraziando i presenti per la partecipazione; introduce la seduta ricordando che la Commissione in oggetto non è stata convocata sulla scorta degli ultimi avvenimenti riguardanti l’annosa vicenda della Elcon Italy S.r.l., ma era stata convocata già in data 19 luglio, alla luce anche della richiesta di audizione inoltrata in data 14 luglio dal Consigliere Canova. Il Presidente Ferrari ripercorre poi la vicenda, iniziata a marzo, quando la società ha presentato presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Casalpusterlengo la richiesta di avvio del procedimento per un’attività di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, e, durante il percorso amministrativo che ha comportato ad avere un processo di Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione Lombardia e di Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Provincia stessa, ci sono state delle evoluzioni amministrative che hanno portato a dei risultati che fino ad ora non hanno permesso l’archiviazione della pratica come auspicavano i cittadini e tutte le forze politiche del territorio. Il Consigliere Ferrari parla poi degli ultimi avvenimenti, come l’avvenuta archiviazione dell’istanza e la chiusura della procedura si V.I.A. da parte della Regione Lombardia del 25/07/2011 per la mancata presentazione della documentazione richiesta entro i termini previsti e della conseguente archiviazione dell’istanza dell’ A.I.A. da parte delle Provincia di Lodi, fino alla nota della Regione Lombardia protocollata dall’Amministrazione provinciale in data 05 agosto con cui veniva comunicata l’effettiva consegna della documentazione richiesta alla società Elcon entro i termini temporali previsti e quindi la riapertura del procedimento stesso e la successiva indizione della conferenza dei servizi, la cui convocazione verrà comunicata in seguito.
Il Presidente della Provincia di Lodi, Avv. Pietro Foroni, spiega che è voluto essere presente alla Commissione per ribadire quanto già avuto modo di esprimere in Consiglio Provinciale su questa vicenda, ovvero l’assoluta contrarietà dell’Amministrazione Provinciale a questo tipo di impianto e riaffermare il fatto che si cercherà in tutti i modi di impedirne la realizzazione sul territorio provinciale, soprattutto per motivi di tipo ambientale, in quanto lo stesso non si inserisce nella logica che questa amministrazione sta avendo relativamente a tutto il settore dei rifiuti. Conclude il suo intervento specificando che come Amministrazione Provinciale si sta lavorando affinché si riesca a costruire in sede di conferenza dei servizi un parere non solo negativo, ma un parere contrario forte e reale in modo che, in caso di ricorsi, possa avere la saldezza che consenta di superare i vari intoppi e specifica che questo lo si sta già facendo in silenzio senza scoprire la “tattica” per non fornire ad altri alcun tipo di vantaggio.
L’Assessore Maiocchi ribadisce quanto già avuto modo di esprimere durante il Consiglio Comunale riunitosi in seduta pubblica lo scorso 25 luglio a Casalpusterlengo, ovvero l’assoluta contrarietà alla realizzazione di questo impianto e la volontà dell’Amministrazione Provinciale a costruire un parere tecnico condiviso che possa andare contro all’ insediamento dell’attività produttiva in questione e che prima di tutto deve tener conto della salute dei cittadini, come finora avvenuto per le altre questioni riguardanti il settore dei rifiuti.
Prende la parola il Consigliere Concordati, il quale, esprimendo il proprio parere favorevole al lavoro di tutti fin qui svolto, formula alcune considerazioni:
1. la collocazione dell’impianto lascia dei dubbi sul fatto che chi vuole insediarsi non è una società seria in quanto andrebbe a collocarsi nelle vicinanze delle abitazioni;
2. l’iter procedurale della Regione Lombardia è “inquietante” e occorre dunque lanciare dei segnali importanti alla Regione stessa;
3. occorre riflettere su come liberarsi rapidamente da questa situazione che tiene in apprensione la popolazione.
Il Presidente della Provincia di Lodi, Avv. Pietro Foroni, interviene per sostenere che le imprese che vogliono insediarsi nel Lodigiano devono tenere conto degli interessi del territorio. Su quanto successo invece in Regione Lombardia, sostiene che l’Amministrazione non si fermerà in quanto si vuole capire cosa sia realmente successo.
Prende la parola il Consigliere Buonsante il quale esprime la propria solidarietà al Comitato Casalerespira e afferma che chi ha sbagliato deve pagare e chiunque non abbia a cuore il territorio lodigiano deve andare a casa, come già comunicato con una lettera al Presidente Foroni.
Interviene il Consigliere Romaniello, il quale, preso atto dell’intervento del Presidente Foroni, cede la parola al suo delegato, l’ Ing. Chimico Claudio Ferrante, per gli aspetti tecnici dell’argomento.
L’Ing. Ferrante chiarisce che l’attività che andrà a svolgere la Elcon Italy S.r.l., società a socio unico con capitale sociale di soli € 10.000,00 e costituita a inizio dicembre dello scorso anno, sarà di combustione di 175.000 tonnellate di rifiuti farmaceutici, quindi prodotti chimici, equivalente a un traffico di 1 milione di auto. L’Ing. Ferrante conclude il suo intervento chiedendo quale solvibilità in termini finanziari potrebbe avere una società di questo tipo.
Il Consigliere Rocca chiede come mai nascono nel territorio questi problemi, ovvero perché il Lodigiano si presta alla presentazione di queste istanze, aggiungendo che questi non dovrebbero nemmeno sorgere in quanto occorre intervenire alla radice.
L’Assessore Maiocchi interviene per comunicare che dopo il periodo estivo verrà convocato un tavolo con l’Amministrazione Comunale e il Comitato Casalerespira per confrontare le diverse strategie in vista della futura conferenza dei servizi.
Prende la parola Simone Peviani, presidente del Comitato Casalerespira, e, dopo aver ringraziato la Provincia di Lodi per l’invito a presenziare alla Commissione, sottolinea che, pur non essendo un tecnico, si è informato, scoprendo che, qualora si fosse trattato veramente di un’attività di trattamento di reflui, non sarebbe stata necessaria la ciminiera che espelle le sostanze gassose, e dal momento che quest’ultima è presente, l’impianto in questione si configura come un inceneritore e quindi cade la possibilità che questo possa essere realizzato e quindi chiede che durante la conferenza dei servizi si faccia leva su questo aspetto.
Prende la parola il Sindaco del Comune di Casalpusterlengo, dott. Flavio Parmesani, il quale sostiene che uno dei punti che potrebbe ostacolare l’insediamento dell’impianto sul territorio potrebbe essere, come di fatto già accennato in precedenza dal Comitato Casalerespira, la classificazione dell’impianto come inceneritore. Il Sindaco, infine, concorda sul fatto che la Provincia ha a disposizione diverse carte da giocare e che sia giusto che queste non vengano scoperte, al fine di non avvantaggiare la controparte.
Il Consigliere Rocca chiede quali siano i prossimi passaggi in attesa della convocazione della prima seduta della conferenza dei servizi.
L’Assessore Maiocchi risponde che, appena rientra l’Arch Taglietti, Dirigente del Dipartimento Tutela Territoriale Ambientale e Pianificazione, si incontreranno con gli uffici tecnici della Provincia e, verso la prima settimana del mese di settembre, verrà convocato un tavolo con il Comitato e il Comune di Casalpusterlengo.
Il Sig. Concordati, del Comitato Casalerespira, chiede se verrà nominato un consulente.
Il Presidente della Provincia di Lodi, Avv. Pietro Foroni, risponde che verrà valutato in seguito, sulla base delle competenze tecniche richieste, se sarà necessario nominare un consulente oppure se sarà sufficiente l’apporto degli uffici tecnici provinciali.
Il Presidente Ferrari chiede se ci sono ulteriori domande e, preso atto che non ci sono altri interventi, alle 18:54 dichiara chiusa la seduta.
Il Verbalizzante Il Presidente della 4^ Commissione
Armando Bertolotti Ferrari Alfredo
Ciao! |
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mercoledì 10 agosto 2011
lodi e dintorni : rassegna stampa del lodigiano
Buongiorno,
Ecco la rassegna stampa di Lodinotizie.it | Il Quotidiano online di
Lodi&Dintorni.
Sono stati pubblicati i seguenti articoli:
* BRIANZA. SGOZZATO A 18 ANNI DA UN MINORENNE ECUADORIANO
http://www.lodiedintorni.com/brianza-sgozzato-a-18-anni-da-un-minorenne-ecuadoriano-11862
* INTASCO' 827.000 EURO DA FIORANI, CONDANNATO L'EX MINISTRO
BRANCHER
http://www.lodiedintorni.com/intasco-827-000-euro-da-fiorani-condannato-lex-ministro-brancher-11857
* Sant'Angelo. Tenta furto di televisore al Famila, poi ruba una bici e
scappa.
Denunciato 44enne
http://www.lodiedintorni.com/santangelo-tenta-furto-di-televisore-al-famila-poi-ruba-una-bici-e-scappa-denunciato-44enne-11834
* LODI. TRAVOLTO SULLE STRISCE MENTRE FA FOOTING, MUORE 70ENNE
http://www.lodiedintorni.com/lodi-travolto-in-via-defendente-mentre-fa-footing-muore-70enne-11802
* Caro benzina. Lodi: € 1,547 al litro. Spesi oltre 210 euro in più in un
solo anno
http://www.lodiedintorni.com/caro-benzina-lodi-e-1547-al-litro-spesi-oltre-210-euro-in-piu-in-un-solo-anno-11848
* Lombardia. Contributi per i parchi regionali
http://www.lodiedintorni.com/lombardia-contributi-per-i-parchi-regionali-11845
* 22 Agosto. Cerimonia dei "Martiri del Poligono" in Broletto
http://www.lodiedintorni.com/22-agosto-cerimonia-dei-martiri-del-poligono-in-broletto-11842
* Al lavoro con un coltello. Denunciato 18enne indiano
http://www.lodiedintorni.com/al-lavoro-con-un-coltello-denunciato-18enne-indiano-11839
* Furto d'auto: finto acquirente scappa con veicolo in vendita
http://www.lodiedintorni.com/furto-dauto-finto-acquirente-scappa-con-veicolo-in-vendita-11810
* Il piccolo Claudio ora è a Lecco, le condizioni restano critiche
http://www.lodiedintorni.com/il-piccolo-claudio-ora-e-a-lecco-le-condizioni-restano-critiche-11797
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Grazie e buona giornata,
La Redazione
info@lodiedintorni.it
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* Sant'Angelo. Tenta furto di televisore al Famila, poi ruba una bici e
scappa.
Denunciato 44enne
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* LODI. TRAVOLTO SULLE STRISCE MENTRE FA FOOTING, MUORE 70ENNE
http://www.lodiedintorni.com/lodi-travolto-in-via-defendente-mentre-fa-footing-muore-70enne-11802
* Caro benzina. Lodi: € 1,547 al litro. Spesi oltre 210 euro in più in un
solo anno
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* Lombardia. Contributi per i parchi regionali
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* 22 Agosto. Cerimonia dei "Martiri del Poligono" in Broletto
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* Al lavoro con un coltello. Denunciato 18enne indiano
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* Furto d'auto: finto acquirente scappa con veicolo in vendita
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* Il piccolo Claudio ora è a Lecco, le condizioni restano critiche
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«È possibile fermare il progetto Elcon»
«È possibile fermare il progetto Elcon»Per Foroni esistono gli elementi tecnici per bloccare l’inceneritore(9 agosto 2011)
Tutti insieme è possibile bloccare l’inceneritore che la società Elcon vorrebbe piazzare a Casale. È questo il messaggio uscito dalla commissione ambiente che ieri pomeriggio si è riunita a palazzo San Cristoforo. «Si cercherà in tutti i modi di impedire la realizzazione dell’impianto - ribadisce il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni -, un progetto che fa a pugni con l’approccio che questa amministrazione ha sul fronte ambientale. Lavoreremo senza nessun “se” e nessun “ma”. Ci sono dei criteri tecnici reali per dire no all’impianto ma tutti i contributi sono utili e necessari».
I dettagli della “linea difensiva” non sono stati svelati, proprio per non dare un vantaggio alla Elcon, tuttavia nelle prossime settimane gli uffici studieranno gli strumenti urbanistici e il piano rifiuti alla ricerca di tutti gli elementi utili per vincere la battaglia.
Allo stesso tempo si sta cercando di fare chiarezza su ciò che è accaduto al Pirellone: Regione Lombardia prima ha bloccato l’iter e poi lo ha riaperto, sottolineando che la Elcon aveva presentato i documenti nei termini prestabiliti. «Verificheremo se si è trattato di un errore grossolano, poco dignitoso per una pubblica amministrazione - aggiunge Foroni -, se dovessimo accorgerci che qualcosa non torna ricorreremo anche al giudice amministrativo».
L’incontro è stato avviato dal presidente della commissione ambiente Alfredo Ferrari, il quale ha ripercorso tutta la vicenda, puntualizzando che la conferenza dei servizi potrebbe riunirsi a settembre, prima di allora è necessario darsi da fare per capire come ostacolare la Elcon. All’appuntamento, oltre ai componenti della commissione stessa, erano presenti gli assessori Elena Maiocchi, Nancy Capezzera e Mariano Peviani, insieme al presidente del consiglio provinciale Massimo Codari.
«Prima o poi riusciremo a capire chi ha portato proprio lì la Elcon - commenta Gianfranco Concordati del Pd -, la collocazione lascia seri dubbi sul fatto che sia un’azienda seria: a 300 metri ci sono le abitazioni. Le procedure in Regione sono state abbastanza inquietanti, su queste cose non si scherza. Adesso dobbiamo toglierci dai piedi il problema il più rapidamente possibile». Il consigliere provinciale Idv Vincenzo Romaniello e il suo segretario provinciale Claudio Ferrante hanno espresso la netta contrarietà verso un impianto destinato a trattare 175mila tonnellate di rifiuti liquidi. Tra il pubblico erano presenti anche il sindaco di Casale, Flavio Parmesani, insieme agli esponenti del comitato CasaleRespira, i quali hanno puntato l’attenzione sull’inquietante presenza di una ciminiera all’interno del progetto della Elcon, un dettaglio da non sottovalutare.
«Perché tutte queste istanze vengono presentate nel Lodigiano? - si chiede il consigliere provinciale Mario Rocca - Perché questa deve essere una terra di conquista per gente spregiudicata? Dobbiamo tutelarci, eliminando una volta per tutte la possibilità che in provincia arrivino simili progetti».
Tutti insieme è possibile bloccare l’inceneritore che la società Elcon vorrebbe piazzare a Casale. È questo il messaggio uscito dalla commissione ambiente che ieri pomeriggio si è riunita a palazzo San Cristoforo. «Si cercherà in tutti i modi di impedire la realizzazione dell’impianto - ribadisce il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni -, un progetto che fa a pugni con l’approccio che questa amministrazione ha sul fronte ambientale. Lavoreremo senza nessun “se” e nessun “ma”. Ci sono dei criteri tecnici reali per dire no all’impianto ma tutti i contributi sono utili e necessari».
I dettagli della “linea difensiva” non sono stati svelati, proprio per non dare un vantaggio alla Elcon, tuttavia nelle prossime settimane gli uffici studieranno gli strumenti urbanistici e il piano rifiuti alla ricerca di tutti gli elementi utili per vincere la battaglia.
Allo stesso tempo si sta cercando di fare chiarezza su ciò che è accaduto al Pirellone: Regione Lombardia prima ha bloccato l’iter e poi lo ha riaperto, sottolineando che la Elcon aveva presentato i documenti nei termini prestabiliti. «Verificheremo se si è trattato di un errore grossolano, poco dignitoso per una pubblica amministrazione - aggiunge Foroni -, se dovessimo accorgerci che qualcosa non torna ricorreremo anche al giudice amministrativo».
L’incontro è stato avviato dal presidente della commissione ambiente Alfredo Ferrari, il quale ha ripercorso tutta la vicenda, puntualizzando che la conferenza dei servizi potrebbe riunirsi a settembre, prima di allora è necessario darsi da fare per capire come ostacolare la Elcon. All’appuntamento, oltre ai componenti della commissione stessa, erano presenti gli assessori Elena Maiocchi, Nancy Capezzera e Mariano Peviani, insieme al presidente del consiglio provinciale Massimo Codari.
«Prima o poi riusciremo a capire chi ha portato proprio lì la Elcon - commenta Gianfranco Concordati del Pd -, la collocazione lascia seri dubbi sul fatto che sia un’azienda seria: a 300 metri ci sono le abitazioni. Le procedure in Regione sono state abbastanza inquietanti, su queste cose non si scherza. Adesso dobbiamo toglierci dai piedi il problema il più rapidamente possibile». Il consigliere provinciale Idv Vincenzo Romaniello e il suo segretario provinciale Claudio Ferrante hanno espresso la netta contrarietà verso un impianto destinato a trattare 175mila tonnellate di rifiuti liquidi. Tra il pubblico erano presenti anche il sindaco di Casale, Flavio Parmesani, insieme agli esponenti del comitato CasaleRespira, i quali hanno puntato l’attenzione sull’inquietante presenza di una ciminiera all’interno del progetto della Elcon, un dettaglio da non sottovalutare.
«Perché tutte queste istanze vengono presentate nel Lodigiano? - si chiede il consigliere provinciale Mario Rocca - Perché questa deve essere una terra di conquista per gente spregiudicata? Dobbiamo tutelarci, eliminando una volta per tutte la possibilità che in provincia arrivino simili progetti».
Greta Boni
tratto da il cittadino di lodi
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