Cassa Integrazione: i contributi che si maturanoI
contributi previsti in caso di cassa integrazione con particolare
riferimento dalle forme di ammortizzatore sociale previste dal Decreto
CuraItalia.
fonte: redazione PMI.it
I contributi previsti in caso di cassa integrazione con particolare
riferimento dalle forme di ammortizzatore sociale previste dal Decreto
CuraItalia.
Con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cd.decreto “
CuraItalia” o decreto “
#IoRestoACasa“),
il Governo italiano ha introdotto diverse misure a sostegno di imprese,
lavoratori e famiglie e delle imprese per far fronte all’emergenza
sanitaria dovuta alla diffusione del
COVID-19. Tra gli
aiuti previsti per far fronte all’emergenza epidemiologica, il
decreto ha allargato la platea dei beneficiari dei trattamenti di
integrazione salariale, includendo gli eventi strettamente correlati
all’emergenza COVID-19.
In particolare il decreto concede a Regioni e Province autonome la possibilità di riconoscere la
cassa integrazione in deroga,
per massimo 9 settimane, ai datori di lavoro del privato (compresi
agricoltura, pesca, terzo settore ed enti religiosi) esclusi da CIG e
CIGS. Un trattamento aggiuntivo rispetto a quello della durata massima
di 13 settimane già concesso in
Lombardia,
Veneto ed
Emilia-Romagna con il decreto n. 9/2020.
Ma come cosa accade ai contributi a fini pensionistici, nel periodo in cui si usufruisce della cassa integrazione?
Contributi in cassa integrazione
I periodi di
cassa integrazione sono coperti da
contribuzione figurativa, quindi, il lavoratore continua a maturare la
pensione. Esistono specifiche
eccezioni stabilite specificatamente per i
singoli strumenti che vengono attivati.
Per quanto riguarda le diverse forme di ammortizzatore sociale previste per rispondere all’emergenza Coronavirus, come la
CIG in deroga, il dl 18/2020 prevede la contribuzione figurativa valida sia ai fini del diritto a pensione sia per il suo calcolo.
All’articolo 22 si legge infatti:
Per i lavoratori è riconosciuta la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori.
Questi contributi vengono accreditati
d’ufficio, senza
specifica domanda, nelle Gestioni pensionistiche dei lavoratori pubblici
o in quelle dei lavoratori privati, senza onere a carico degli stessi e
sono validi sia per raggiungere l’
anzianità contributiva necessaria per maturare il diritto a pensione che ai fini della misura, facendo crescere l’importo dell’
assegno previdenziale.
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