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Come cambia il lavoro di prossimità nella fase 2
Panoramica delle professioni di prossimità in Italia: ecco cosa
cambierà nella Fase 2 per i lavoratori a contatto con il pubblico.
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nell’indagine “Come cambieranno le professioni di prossimità”, scatta una fotografia dettagliata riportando la classifica dei lavoratori maggiormente esposti al contagio, per i quali sarà necessario attivare maggiori tutele per la Fase 2.
- Secondo l’analisi, commercianti e addetti alle vendite rappresentano il 28% del totale, seguiti dagli esercenti e dagli addetti alle attività di ristorazione che corrispondono al 18%. Se i primi si stanno già adattando alle nuove regole di sicurezza, i secondi saranno chiamati ad attuare una totale riorganizzazione della modalità di lavoro, partendo dagli spazi fino ai turni.
- Per quanto riguarda le professioni sanitarie, gli addetti corrispondono al 15,9% tra tecnici (radiologi, fisioterapisti, etc) e figure qualificate nei servizi sanitari e assistenziali (infermieri, operatori sanitari e così via), mentre i medici sono il 4,9%: per tutti sarà previsto un rafforzamento dell’orientamento alla sicurezza e soprattutto alla prevenzione.
- Le professioni qualificate nei servizi personali, come parrucchieri e barbieri, estetisti, massaggiatori, logopedisti (12,6%), vivranno una riorganizzazione a tutto tondo che prevede l’organizzazione degli spazi, la gestione degli appuntamenti, il contingentamento delle entrate, una maggiore attenzione per l’igiene e cura dei locali e degli strumenti di lavoro.
- Anche per le operatrici che svolgono servizi di pulizia a domicilio (7,3%), saranno coinvolte nella ripresa con il rispetto di quelle norme minime di sicurezza che contraddistinguono ogni rapporto sociale, anche all’interno delle famiglie.
=> Sicurezza sul lavoro e Coronavirus: i requisiti per restare aperti
Si tratterà di un cambio epocale, di cui peraltro non si conosce la durata. E ciò renderà particolarmente difficile l’adattamento ai nuovi modelli organizzativi delle aziende più piccole.
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