giovedì 14 luglio 2011
formec : visita del presidente foroni
san rocco al porto Tutto ha avuto inizio da due plateau di trenta uova e due fustini d’olio, un frullatore da quindici chili e una tubettatrice usata, la sera a ricercare la maionese “perfetta” e durante il dì qualcuno che volesse acquistarla. Il viaggio di Pietro Casella, guru delle salse&co. che ha fondato l’azienda Formec Biffi di San Rocco al Porto, prende il via a bordo della Fiat Millecento con cui solcava la Penisola per piazzare quella che sarebbe diventata l’icona del suo successo: la maionese appunto. Erano gli anni Sessanta, Casella un ex responsabile dell’Unilever che aveva già girato il mondo ma ne avrebbe fatta ancora di strada. Coraggio, determinazione, curiosità, è su queste molle che ha edificato molto più che un impero economico capace di dare lavoro a duecento persone e attraversare indenne ogni congiuntura di mercato. «Un esempio unico del fare impresa» come ha affermato ieri il presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni, in visita allo stabilimento sanrocchino con l’assessore di palazzo san Cristoforo Nancy Capezzera. Gli ospiti hanno potuto osservare da vicino le fasi dalla produzione al confezionamento, l’infinita gamma di sughi per la pasta, salse tradizionali ed etniche, condimenti e creme che ogni giorno prendono il largo dalla Formec e invadono i supermercati. Il 98,7 per cento di tutti quelli presenti sul territorio nazionale, più d’un numero, un primato. «Nel mondo siamo una case history - spiega Casella mentre racconta della sua ascesa -, l’unica azienda nell’ambito della propria nazione che fa prodotti per tutte le insegne, vale a dire tutti i supermercati». Eppure gli anni gloriosi sono arrivati dopo la gavetta, «di solito si dice che si parte da zero - osserva l’imprenditore ironicamente - io dico che sono partito da sottozero». Nato a Piacenza, nel 1960 Casella compra il primo capannone proprio a San Rocco al Porto, 480 metri quadri presi con i soldi della liquidazione. «All’epoca San Rocco era sotto Milano e mi dissi che se dovevo aver fortuna, beh, sarebbe stato più facile da lì». Certo il rappresentarsi come una realtà produttiva del Nord operoso costituiva un bel biglietto da visita, ma fu prima di tutto il coraggio di rischiare a premiarlo. Arrivò così l’acquisizione del marchio milanese Biffi oggi accoppiato a Formec. «Ho conosciuto qualche mese fa il dottor Casella a una mostra e la sua passione artistica la riversa anche in azienda» ha osservato Capezzera. Ne sono una prova le sculture che adornano il parco, il senso attribuito a ogni singola effigie. Una sensibilità che travalica l’estetica e fonda un etica del lavoro in cui Casella fermamente crede: «Gli operai, gli extracomunitari, spesso non possono andare in palestra ed è per questo che ho voluto metterne a loro disposizione una, oltre a un campo da calcetto e un percorso vita». La prossima scommessa è fornire un asilo, a settembre intanto aprirà Biffi Gusto, un punto vendita diretta al pubblico. Laura Gozzini tratto da il cittadino
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