Si chiamano Lodisolar1 e Lodisolar2. Sono le società lodigiane attive nel fotovoltaico finite nel mirino del senatore dell’Italia dei valori Elio Lannutti. Il presidente dell’Adusbef ha presentato il 3 maggio un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Economia nella quale percorre la storia delle due società e indica a chi appartengono. Il testo integrale dell’interrogazione (che per il momento non ha avuto risposta) è pubblicato qui a fianco: in corsivo si trova la parte relativa alle due società. Quanto alla lora storia, Lannutti scrive che Lodisolar1 è stata costituita da Filippo Zoncada (figlio di Desiderio, ex vicepresidente della Banca Popolare di Lodi durante la gestione Fiorani), Massimo Forlani (presidente degli artigiani), Assigeco Energy, società facente capo a Franco Curioni, attuale vicepresidente della Banca Popolare di Lodi. Il senatore prosegue indicando che nel novembre 2010 il 45 per cento della società viene venduto da Curioni ad Alessandro Zucchetti, figlio dell’ex consigliere di Fiorani, Domenico Zucchetti. Lodisolar2 - dice ancora Lannutti - è invece costituita da Filippo Zoncada, Forlani e Assigeco. Lodisolar1 è nata per creare un parco fotovoltaico nella zona dell’ex Gulf a Bertonico-Turano. L’investimento è legato a un mutuo di Agrileasing (società di leasing del mondo del credito cooperativo); Lodisolar1 ha conti presso una Bcc e Intesa-San Paolo. «I pannelli - ha spiegato Zucchetti - sono stati acquistati dalla società Vt Energy». Quanto a Lodisolar2, Curioni attualmente non è più nella società, le sue quote sono state divise tra Zoncada e Forlani. Nella sua interrogazione Lannutti scrive testualmente, riferendosi a Lodisolar1: «Nel contempo, mentre i figli entrano in società con il vicepresidente della Banca di Lodi, i padri hanno patteggiato per i danni e le appropriazioni indebite durante la gestione Fiorani». Ieri abbiamo contattato i diretti interessati: Alessandro Zucchetti, Franco Curioni e Filippo Zoncada. «Lannutti sostiene che “mentre i figli entrano in società con il vicepresidente della Banca di Lodi, i padri hanno patteggiato per i danni e le appropriazioni indebite durante la gestione Fiorani”. Smentisco questa frase - ha detto Zucchetti -, perché non sono mai stato socio di Curioni in Lodisolar1. Mi spiego: ho acquistato da Curioni il 45 per cento della Lodisolar1 e con questa transazione Curioni è uscito dalla società». «La mia società aveva individuato un’opportunità di investimento nel solare - ha affermato invece Curioni - dopo circa un mese e mezzo ho reputato non più percorribile e strategica l’esperienza di Lodisolar1 e sono uscito, vendendo le quote a Zucchetti, senza ricavare nessuna plusvalenza. Non c’è nulla di eticamente scorretto». Lorenzo Rinaldi
Tratto da il cittadino lodi
14/07/2011
n
Pubblicato il 3 maggio 2011
Seduta n. 547
LANNUTTI Al
Ministro dell’economia
e delle finanze.
Atto n. 405117Premesso che:
si apprende da indiscrezioni che, in
occasione dell’assemblea dei soci
del Banco Popolare del 30 aprile
2011, che si è svolta a Lodi, il presidente
Fratta Pasini si è presentato
per chiedere l’approvazione del bilancio
e per proporre la nomina di
Cristina Zucchetti al consiglio di
sorveglianza del Banco Popolare;
la decisione sul candidato, Cristina
Zucchetti, sarebbe stata presa a Verona
dal comitato nomine, presieduto
dal vicepresidente del Banco,
il plurisanzionato Guido Duccio
Castellotti;
le numerose sanzioni inflitte da
Consob e Banca d’Italia, seppur ad
avviso dell’interrogante lievi e risibili
per la gravità dei comportamenti
reiterati, invece di comportare
un allontanamento del sanzionato
Castellotti dal settore finanziario,
sono state piuttosto assorbite
dai lauti compensi del vicepresidente
stesso (atto di sindacato ispettivo
404155);
Cristina Zucchetti è presidente dell’omonima
azienda di famiglia fondata
dal padre Domenico, a sua volta
già consigliere di amministrazione
della vecchia Banca Popolare di
Lodi;
Domenico Zucchetti è stato consigliere
di Fiorani e con Castellotti a
quanto consta all’interrogante
avrebbe deliberato finanziamenti
ad amici per ingenti somme, senza
alcuna garanzia, motivati da esigenze
familiari;
come risulta da documentazione
della Procura della Repubblica
presso il tribunale di Milano di cui
l’interrogante è in possesso, in un
interrogatorio Giampiero Fiorani
riferisce al PM: «In sede di collocamento
il CdA di BPL decise di affidare
una quota di quote da collocare
al Gruppo BASSANI individuandolo
come partner. Questa decisione
ancorché rispondesse a questioni
finanziarie, era altresì supportata
da un accordo che avevo stipulato
con CONTI e MARMONT per
dividere l’eventuale plusvalenza
dopo la cessione delle azioni che loro,
come destinatari di una parte
del collocamento, avrebbero poi fatto.
Non ricordo quale fosse la società
del Gruppo che ebbe a sottoscrivere
le azioni. Sta dì fatto che venne
realizzata una plusvalenza di circa
12.000.000 di euro che venne così divisa:
12.000.000
di euro versati sul
mio conto presso BDL, se non ricordo
male; 22.000.000
di euro versati
sul conto di VISMARA presso BDL
(il compenso al VISMARA derivava
dal ruolo dallo stesso ricoperto nella
costruzione del collocamento); 32.000.000
di euro al consigliere, di
BPL ZUCCHETTI che aveva delle
opzioni di acquisto sul titolo che
poi è stato convertito in azioni); 46.000.000
di euro a CONTI e MARMONT.
ADR: ef fettivamente
GHIOLDI era anche il fiduciario sia
di VISMARA che di ZONCADA, nel
senso che entrambi avevano un
conto alla BDL (per ZONCADA forse
il conto era aperto presso UBS) e
comunque GHIOLDI faceva da gestore.
Anticipo che ZONCADA ebbe
a ricevere la somma di circa
3.000.000 di euro per l’operazione
MIZAR che poi descriverò.»
inoltre risulta che il dirigente Patrini
avrebbe proposto, a suo tempo,
a Giampiero Fiorani l’operazione
Acque finanziando o dando garanzie
di firma per 47 miliardi di
vecchie lire per il conigliere Zucchetti
al fine di permettere l’acquisto
di due società di imbottigliamento,
la Gocce di Carnia SpA e la
Olfa Srl;
considerato che:
risultano due società Lodisolar1 e
Lodisolar2 a Lodi per investimenti
nel solare di cui: la prima è costituita
da Filippo Zoncada, figlio di Desiderio
Zoncada, ex vicepresidente di
Banca Popolare di Lodi durante la
gestione di Fiorani; Massimo Forlani,
presidente degli artigiani; Assi
geco Energy, società facente capo a
Franco Curioni attuale vicepresidente
della Banca Popolare di Lodi.
L’Assigeco vende a novembre 2010 il
45 per cento della società a Alessandro
Zucchetti, figlio dell’ex consigliere
di Fiorani, Domenico Zucchetti; la
seconda è costituita da Filippo Zoncada,
Massimo Forlani e Assigeco;
nel contempo, mentre i figli entrano
in società con il vicepresidente della
Banca di Lodi, i padri hanno patteggiato
per i danni e le appropriazioni
indebite durante la gestione Fiorani;
considerato inoltre che i soci del
Banco sono circa 220.000 in tutta
Italia isole comprese e che a quanto
risulta all’interrogante nelle settimane
antecedenti alla recente assemblea
dei dipendenti e funzionari
della banca hanno chiamato in
modo discriminante alcuni soci, informandoli
sulle
modalità per la
partecipazione
chiedendo quindi
se interessati a
partecipare l’autor
i z z a z i one ad
emettere il biglietto
di ammissione;
sempre e solo per
a l cuni s o c i , e
quindi non per
tutti, sono stati organizzati
viaggi
con pullman a spese
della banca;
i pullman sono
stati organizzati
addirittura per alcuni
soci con visita
guidata alla città
nel giorno prima
dell’assemblea
con pernottamento
poi in alberghi
della città e di Milano
come riportato dal giornale il
cittadino del 30 aprile 2011;
è stata allestita una struttura con
circa 7.000metri quadri dei quali oltre
3.000 metri quadri riservati all’area
ristorazione per incentivare i
soci alla partecipazione;
nell’area ristorazione sono state offerte
gratuitamente specialità provenienti
da ogni parte d’Italia;
già dalle 8,30 è stato aperto il salone
di 3.000 metri quadri della ristorazione
che accoglieva i soci portati
con pullman provenienti principalmente
dalle aree Verona, Novara,
Emilia, Liguria, Toscana;
i pullman organizzati dalla banca
sono stati oltre 100 contribuendo
quindi a portare nel lodigiano tra i
4.000 e 5.000 soci su un totale di 6.000
partecipanti;
sin dalle 8,30 della mattina sia durante
la fase di discussione del bilancio
e durante la fase di votazione
tutte le aree di ristorazione sono
state affollatissime con migliaia di
persone intente principalmente a
mangiare e bere senza nessun limite,
in quanto tutti i soci avevano accesso
illimitato ai buffet gratuitamente
e senza limitazione di nessun
tipo;
durante la fase di votazione si ritiene
che alcune persone fossero già
uscite, senza effettuare la registrazione
in uscita, risultando quindi
presenti;
sono state notate persone che approfittavano
del buffet gratuito per
confezionarsi pacchetti contenenti
pezzi di formaggi grana, salumi,
dolci, eccetera, a dimostrazione che
l’interesse principale di alcuni soci
invitati a partecipare all’assemblea
è stato quello di poter banchettare
lautamente a spese della banca;
al termine dell’assemblea i soci sono
stati riaccompagnati con i pullman
messi sempre a disposizione
gratuitamente dal Banco Popolare;
tra le persone presenti alcune centinaia
risultavano essere dipendenti
del Banco obbligati a partecipare
per il servizio di ordine, e tali dipendenti
in molti casi sono anche
soci della banca e quindi di fatto costretti
a votare, essendo il voto palese
e non a scrutinio segreto;
il Banco Popolare in occasione dell’approvazione
del bilancio ha provveduto
anche a presentare un lista
per l’elezione di altri cinque consiglieri:
anche altri soci avrebbero potuto
presentare una lista di minoranza
per l’elezione di consiglieri;
in questomodo ha avuto come nelle
passate edizioni un risultato plebiscitario
pari al 99,9 per cento di consensi,
mentre il titolo è crollato sotto
i due euro perdendo il 50 per cento
circa da inizio anno;
inoltre è stato approvato il piano
compensi incrementando gli emolumenti
per i consiglieri presenti
nei vari comitati;
siffatta assemblea pare che sia costata
oltre 2 milioni di euro, per cui
nelle ultime tre assemblee, svoltesi
in modo analogo, in totale sarebbero
stati bruciati in «calorie» oltre 6
milioni di euro,
si chiede di sapere:
se risulti al Governo che il consigliere
Zucchetti, che sedeva con
l’attuale vicepresidente del Banco
Popolare, Guido Castellotti, abbia
restituito i proventi delle plusvalenze
spartite con Fiorani ai danni
della banca;
se il Governo non ritenga che inserire
nella governance familiari di
chi ha accumulato facili proventi e
non li ha restituiti non lasci trasparire
un sistema di gestione atto a favorire
unicamente gli interessi di
pochi a svantaggio dei risparmiatori
che trovano sempre più difficoltà
a vedersi erogare un prestito se non
a condizione dell’applicazione di
tassi elevati;
se sia a conoscenza di quali siano
gli insegnamenti che il presidente
Fratta Pasini che,
ad avviso dell’interrogante,
dovrebbe prendere
atto dell’esistenza di un forte conflitto
di interessi che vuole ai vertici
dell’istituto persone che hanno
diretti tornaconti economici nonché
legate ad amministratori che si
sarebbero contraddistinti con gestioni
poco trasparenti intende
dare
rimettendo nel consigliomembri
delle famiglie coinvolte nella famosa
vicenda Antonveneta;
se risulti che quanto sopra esposto
circa lo svolgimento dell’assemblea
non possa essere stato un comportamento
discriminante e condizionante
ai fini di un libero svolgimento
assembleare nonché di una presentazione
alternativa di una lista;
se sia a conoscenza della posizione
delle autorità vigilanti circa la possibilità
del Banco Polare di fare assemblee
con gente che partecipa allegramente
(mangiando e divertendosi)
senza preoccuparsi minimamente
della relazione di bilancio e
degli interventi, mentre il titolo
crolla e se risulti vi sia stato un intervento
delle stesse a riguardo.
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