giovedì 9 febbraio 2012
cons. pv. lodi del 08/02 - odg tutela made in italy e liberalizzazioni approvati
Il futuro della Tem, il sogno del metrò a Paullo e i controlli sulle caldaie. Sono questi gli argomenti sul quale il Pd ha provato a “scongelare” il consiglio provinciale, incalzando la giunta con due interrogazioni che, forse, potrebbero avere sviluppi anche nelle prossime sedute.È il caso in particolare della Tangenziale est esterna milanese, in merito alla quale Mauro Soldati, ricordata la mozione del marzo 2011 nel quale si chiedeva alla Provincia di impegnarsi affinché l’accordo di programma (con le relative tutele per il Lodigiano) fosse rispettato, ha domandato «quali iniziative sono state prodotte?». Ciò in mancanza degli aggiornamenti chiesti a suo tempo, e con la riproposizione di una “vecchia” questione: l’allungamento della metropolitana di Milano fino a Paullo. «Ne avevate chiesto lo stralcio: è ancora questo il vostro atteggiamento?», ha domandato a tale proposito Soldati: e l’assessore Nancy Capezzera ha risposto “sì”, ricordando come il finanziamento dell’opera non era previsto, nonché come un impegno economico in tal senso non andasse oltre una quota della Provincia di Milano. «Che non ci sia spazio d’azione mi sembra un errore clamoroso», ha replicato Soldati, ricordando come i comuni lodigiani debbano sopportare loro malgrado parte le ricadute della futura Tem e sottolineando i problemi che nascerebbero da un mancato interscambio gomma-ferro; ciò dichiarandosi insoddisfatto della risposta dell’assessore, che pure aveva ricordato le varie tappe nelle quali la Provincia aveva raccolto e avanzato le osservazioni dei comuni lodigiani più colpiti dal progetto. Morale? Se ne riparlerà, probabilmente, in un prossimo consiglio, previo apposito ordine del giorno: la formula dell’interrogazione non ha lasciato infatti spazio al dibattito su quello che, evidentemente, è destinato a rimanere una questione spinosa. Insoddisfatto, peraltro, Soldati si è mostrato anche sulle risposte dell’assessore Elena Maiocchi in merito allo “stallo” dei controlli sulla caldaie, un tempo affidati a Eal Service e prossimamente deputati al vincitore della gara deliberata a fine dicembre dall’amministrazione provinciale. «È un annoso problema, ma i controlli sono ripartiti da tempo e sono numerosi», ha pure garantito l’assessore, senza però dare le cifre della campagna di controlli.Al voto, e approvati, sono invece finiti due ordini del giorno proposti dalla maggioranza: quello di sostegno alla Coldiretti per la tutela dei prodotti alimentari “made in Italy” (contro una falsificazione, specie all’estero, che vede spacciati come tricolori formaggi come il “cambozola” citato dal leghista Alfredo Ferrari) e quello sulle liberalizzazioni degli orari dei negozi, affinché le competenze restino principalmente ai sindaci e alla Regione, anche a tutela del commercio di vicinato e dei prodotti locali; qui Romaniello (Idv) ha votato contro, mentre il presidente Foroni ha ringraziato ricordando come il provvedimento «favorisca solo la grande distribuzione, senza creare nuova occupazione e portando pesanti impatti sulla vita dei lavoratori, specialmente delle donne». Promossa la richiesta di Emanuele Arensi (Pdl) affinché la Provincia solleciti una proroga al divieto ministeriale di detenere e usare esche e bocconi avvelenati senza la necessaria autorizzazione, il rischio di un’eccessiva “politicizzazione” dei suoi organi (paventato da Giulia Acquistapace della Lista Felissari) ha invece suggerito il rinvio dell’approvazione del nuovo coordinamento provinciale della gioventù; ritirata, infine, perché sostanzialmente già sposata due anni fa dalla Provincia, la mozione di Arensi per onorare il Giorno del Ricordo in onore delle vittime delle foibe, la cui ricorrenza è domani.Al.Be. tratto da il cittadino lodi
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