mercoledì 16 gennaio 2013
«Centrale sull’Adda sicura ed ecologica»
castelnuovo Maxi investimento da circa 19 milioni di euro per realizzare una centrale idroelettrica a Castelnuovo Bocca d’Adda. Il progetto attualmente fermo in Provincia di Lodi e che ha messo in allarme il territorio cremonese è stato presentato nel gennaio 2010 dalla Vis srl, che fa capo ad Antonio Biancardi di Maccastorna e ai suoi figli. L’investimento prevede la costruzione di una centrale della potenza di 20mila megawatt da realizzarsi al confine fra Castelnuovo e Maccastorna, ancora entro i confini del Parco Adda Sud. In buona parte sugli stessi terreni di proprietà di Biancardi, noto imprenditore agricolo del Basso Lodigiano e patron della nota azienda di pomodori Solana di Maccastorna. «C’è sempre più bisogno di energia pulita e che costa meno - ha spiegato Biancardi - e l’energia idroelettrica ha entrambe queste caratteristiche». «Con l’energia prodotta da questa centrale, in particolare, vogliamo alimentare la cabina di Solana - ha spiegato Biancardi - vendendo il resto». Sui timori che in queste settimane hanno messo in allarme il Comune di Crotta e la Provincia di Cremona e in modo particolare gli agricoltori della zona, Biancardi ha assicurato: «Non c’è da temere: si tratta di un progetto innovativo, all’avanguardia, che prevede la realizzazione di una centrale non più grande di un impianto di biogas come quelli del territorio, e di una struttura in buona parte interrata e caratterizzata da lamiere particolari (contraddistinta da parti gonfiabili) che si alzano e si abbassano a seconda della portata delle acque». Dunque barriere pronte ad essere abbassate in caso di piena e alzate in case di poca acqua, evitando tanto gli allagamenti quanto la siccità dei campi. Tuttavia a Crotta d’Adda (che aveva richiesto la sospensiva per accedere agli atti) venerdì scorso si è tenuto anche un incontro con gli agricoltori della zona, interessati a eventuali ripercussioni dell’impianto sull’area. Timori condivisi dalla Provincia di Cremona (che aveva richiesto la sospensiva in attesa di una valutazione di incidenza ambientale) e sposati anche dalla Coldiretti cremonese, rispetto alla modifica del livello del fiume che la centrale potrebbe generare con ripercussioni per i terreni agricoli circostanti. «Capisco bene le preoccupazioni che possono esserci rispetto a un progetto di questo tipo - ha spiegato Biancardi -, per cui mi sono reso disponibile per un incontro in cui si ritrovino i rappresentanti dei Comuni e i tecnici che si sono occupati del progetto, per approfondire i dettagli». Un progetto per cui la Provincia di Lodi è chiamata a fornire di fatto due autorizzazioni: innanzitutto quella sulla concessione dell’utilizzo delle acque e in seconda battuta quella per la costruzione della centrale. Attualmente palazzo San Cristoforo si sta esaminando la valutazione di incidenza ambientale richiesta e fornita dai promotori del progetto insieme a tutti gli altri dati necessari. L’iter riprenderà con la convocazione della prossima conferenza dei servizi.Sara Gambarini TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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