SVILUPPO E CUNEO FISCALE: PROBLEMA COMUNALE O NAZIONALE?
Gli enti locali fra i vari
compiti hanno anche quelli dello sviluppo territoriale, incentivando la
possibilità di insediamenti nuovi, potenziamento delle attività presenti e
livelli di tassazione locale che devono essere improntati alla equa
distribuzione fra i carichi fiscali sociali fra operatori imprenditoriali e
commercialioltre che i cittadini normali. Il progetto della cartiera turca nell’area
della ex raffineria Sarni Gulf ( area dismessa) rientra in uno di questi
parametri, volendo fare un piccolo esempio tutto ancora da scrivere nel merito,
ma il nostro tessuto sociale non è formato solo da grandi insediamenti, ma
anche da piccole realtà produttive e commerciali che devono sopravvivere e dare
servizi e sviluppo al lodigiano. Su queste realtà dobbiamo concentrarci e stare
con i piedi per terra! Se tutto andrà bene si creeranno 400 posti di lavoro e
tutto l’indotto dovrebbe dare qualche molto risposta positiva per il
territorio. Ma chi esamina invece cosa e come devono muoversi a livello
nazionale le piccole e medie imprese, oltre che i commercianti nelle maglie di
una tassazione e di una programmazione totalmente asociale che “debilita” il
nostro sistema produttivo e crea sprechi di risorse pubbliche per quanto non
viene utilizzato nella maniera migliore? Il recente rapporto della corte dei
conti dice che il cuneo fiscale, in Italia, è mediamente di 10 pct superiore al
resto di Europa; il 49% viene prelavato a titolo di contributi e imposte. Ancora
più difficile la situazione di carico fiscale complessivo (societario,cntributivo,tasse
e imposte indirette) che penalizza gli operatori italliani nella misura del
64,8% con eccesso di 25 pct rispetto quanto dovuto dalle imprese europee in
media. Cosi’ rimane matematico che non si cresce e che la competitività e lo
sviluppo rimangono una chimera, oltre che le ricadute sul mondo del lavoro per
disoccupazione, ect… quindi la domanda è: di quanto dovrebbe essere abbassato
il cuneo fiscale senza mettere in difficoltà il sistema finanziario statale? Per
aumentare le spese per consumi e investimenti bisogna arrivare ad una FLAT TAX: COS’E’ E COME FUNZIONA La flat tax è un tipo di tassazione proporzionale, in base alla quale tutti
i contribuenti tassano la base imponibile con la medesima percentuale e non con un'aliquota marginale crescente all'aumentare del
reddito. Di fatto, se venisse introdotta la flat tax, alla base imponibile di
ciascun contribuente verrebbe applicata un'aliquota fissa (es. 20%); sarebbe
quindi sufficiente compilare un modello unico dal quale emerge quanto il
contribuente è chiamato a versare, senza la necessità di dettagliare le spese
deducibili e detraibili. Di conseguenza, gli operatori del settore fiscale e
l'Amministrazione Finanziaria sarebbero sollevati dall'obbligo di verificare la
correttezza di quanto dichiarato dal contribuente in termini di richieste di
deduzioni e detrazioni.) unica 15% o ? (visto che in tanti stati del
mondo funziona benissimo, vedi Canada, Russia,ect…) adeguata che liberi risorse
: o la riduzione del cuneo fiscale è significativa ed accompagnata da una seria
revisione della spesa pubblica o è difficile che abbia effetti sulla marco
economia. Questa è una certezza: chi sostiene politicamente questo sistema, ad
oggi, crea deficit pubblico in continuo aumento e soffocazione della economia
locale, al di là delle buone intenzioni dei singoli amministratori locali che
possono fare poco rispetto quanto sopra evidenziato. Riformare lo stato e la
finanza pubblica sono ormai un indirizzo obbligato e mi batterò per coinvolgere
tuti i cittadini con un’opera informativa e divulgativa ad hoc su una delle
tematiche più importanti per tutti: amministratori locali, imprese,
commercianti e cittadini! sosterremo il sistema produttivo locale! Pagare tutti per pagare meno e sviluppare il
lodigiano!
Castiglione d’Adda, 19/05/2017
ALFREDO FERRARI
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