FLAT TAX
Flat tax, come funziona la "tassa piatta" inserita nel “Contratto per il governo del cambiamento”
22 maggio 2018, 8:48
https://www.idealista.it/news/finanza/fisco/2018/05/21/126133-flat-tax-come-funziona#xts=402916&xtor=EPR-140-%5Bche_succede_20180522%5D-20180522-%5Bm-05-titular-node_126133%5D-740792@3
La flat tax è un sistema fiscale
non progressivo, basato su un’unica aliquota fissa. La cosiddetta
“tassa piatta” è stata inserita nel “Contratto per il governo del
cambiamento” siglato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.
Lo scopo di questa misura è quello di ridurre l’evasione fiscale partendo dal presupposto che se tutti devono pagare meno tasse, anche chi non le ha mai pagate inizierebbe a farlo.
La flat tax non prevede scaglioni di reddito: stabilita la misura percentuale da applicare, essa è uguale per tutti i redditi. Fanno eccezione i pensionati e i dipendenti con reddito annuale pari o inferiore a 13.000 euro annuali, esonerati completamente dal pagamento delle imposte. Questo significa che al di sotto dei 13.000 euro nulla è dovuto dai contribuenti, sopra i 13.000 euro l’imposta viene applicata solo alla parte che eccede il tetto dei 13.000 euro.
L’intenzione è introdurre due aliquote fisse con una deduzione per le famiglie di 3.000 euro. L’idea messa in campo è quella di una doppia flat tax al 15 e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie.
Nel dettaglio, il programma giallo-verde prevede “due aliquote fisse al 15 e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie” che andrebbero a sostituire le cinque aliquote attuali, che vanno dal 23 al 43%.
La riforma fiscale sarebbe inoltre caratterizzata da “un sistema di deduzioni per garantire la progressività dell’imposta, in armonia con i principi costituzionali”. Per le famiglie ciò si tradurrebbe in una deduzione fissa di 3.000 euro sulla base del reddito familiare.
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Lo scopo di questa misura è quello di ridurre l’evasione fiscale partendo dal presupposto che se tutti devono pagare meno tasse, anche chi non le ha mai pagate inizierebbe a farlo.
La flat tax non prevede scaglioni di reddito: stabilita la misura percentuale da applicare, essa è uguale per tutti i redditi. Fanno eccezione i pensionati e i dipendenti con reddito annuale pari o inferiore a 13.000 euro annuali, esonerati completamente dal pagamento delle imposte. Questo significa che al di sotto dei 13.000 euro nulla è dovuto dai contribuenti, sopra i 13.000 euro l’imposta viene applicata solo alla parte che eccede il tetto dei 13.000 euro.
L’intenzione è introdurre due aliquote fisse con una deduzione per le famiglie di 3.000 euro. L’idea messa in campo è quella di una doppia flat tax al 15 e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie.
Nel dettaglio, il programma giallo-verde prevede “due aliquote fisse al 15 e al 20% per persone fisiche, partite Iva, imprese e famiglie” che andrebbero a sostituire le cinque aliquote attuali, che vanno dal 23 al 43%.
La riforma fiscale sarebbe inoltre caratterizzata da “un sistema di deduzioni per garantire la progressività dell’imposta, in armonia con i principi costituzionali”. Per le famiglie ciò si tradurrebbe in una deduzione fissa di 3.000 euro sulla base del reddito familiare.
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Flat tax, ecco che cos’è
26 aprile 2018, 12:25
Se ne è parlato molto in campagna elettorale e se ne continua a parlare. La flat tax è entrata a pieno titolo nel dibattito politico. Ma di cosa si tratta esattamente? Andiamo a scoprirlo.
La flat tax è stata ideata per la prima volta nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman, si tratta di un sistema fiscale non progressivo, basato su un’unica aliquota fissa. La flat tax, dunque, è un’imposta ad aliquota unica, il suo scopo è ridurre l’evasione fiscale. Come? Partendo dal presupposto che se tutti devono pagare meno tasse, anche chi non le ha mai pagate inizierebbe a farlo.
Vediamo come funziona la flat tax. Nel nostro Paese il criterio impositivo delle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) si basa su un sistema di aliquote crescenti: ad ogni scaglione di reddito viene applicata un’aliquota percentuale che sale a mano a mano che il reddito aumenta. Quello italiano, dunque, è un sistema progressivo: più alto è il reddito più imposte si pagano.
La flat tax, invece, non prevede scaglioni di reddito: stabilita la misura percentuale da applicare, essa è uguale per tutti i redditi. Fanno eccezione i pensionati e i dipendenti con reddito annuale pari o inferiore a 13.000 euro annuali, esonerati completamente dal pagamento delle imposte. Questo significa che al di sotto dei 13.000 euro nulla è dovuto dai contribuenti, sopra i 13.000 euro l’imposta viene applicata solo alla parte che eccede il tetto dei 13.000 euro.
I fautori della flat tax ritengono che sia positiva perché:
La flat tax è stata ideata per la prima volta nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman, si tratta di un sistema fiscale non progressivo, basato su un’unica aliquota fissa. La flat tax, dunque, è un’imposta ad aliquota unica, il suo scopo è ridurre l’evasione fiscale. Come? Partendo dal presupposto che se tutti devono pagare meno tasse, anche chi non le ha mai pagate inizierebbe a farlo.
Vediamo come funziona la flat tax. Nel nostro Paese il criterio impositivo delle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) si basa su un sistema di aliquote crescenti: ad ogni scaglione di reddito viene applicata un’aliquota percentuale che sale a mano a mano che il reddito aumenta. Quello italiano, dunque, è un sistema progressivo: più alto è il reddito più imposte si pagano.
La flat tax, invece, non prevede scaglioni di reddito: stabilita la misura percentuale da applicare, essa è uguale per tutti i redditi. Fanno eccezione i pensionati e i dipendenti con reddito annuale pari o inferiore a 13.000 euro annuali, esonerati completamente dal pagamento delle imposte. Questo significa che al di sotto dei 13.000 euro nulla è dovuto dai contribuenti, sopra i 13.000 euro l’imposta viene applicata solo alla parte che eccede il tetto dei 13.000 euro.
I fautori della flat tax ritengono che sia positiva perché:
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dover pagare meno tasse incentiverebbe tutti a pagare, in questo modo si contrasterebbero i fenomeni dell’evasione e dell’elusione fiscale;
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una tassazione inferiore sarebbe uno stimolo per le imprese, che dovendo pagare meno tasse, potrebbero impiegare più denaro negli investimenti e nella formazione del personale;
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un sistema di tassazione più semplice consentirebbe ai contribuenti di compilare in autonomia la propria dichiarazione dei redditi.
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la riduzione delle entrate nelle Casse dello Stato
avrebbe, come prima conseguenza, il taglio della spesa nei servizi
pubblici fondamentali;
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le detrazioni, attualmente previste per i
contribuenti che si trovano in particolari condizioni familiari (numero
di figli, spese mediche) non sarebbero più sostenibili;
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la flat tax avvantaggerebbe solo i ricchi, la
stessa aliquota applicata a redditi elevatissimi esercita infatti una
pressione fiscale inferiore rispetto a quelli più bassi.
Articolo visto su
Flat tax: che cos'è e come funziona (Studio cataldi)
Flat tax: che cos'è e come funziona (Studio cataldi)
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