Cinque soli punti, ma incisivi. Revisione delle forme contrattuali, contrasto alla delocalizzazione, contrasto alla ludopatia, professionisti senza split payment e redditometro in stand by. Con, infine, una norma tampone che dovrebbe, almeno per ora, far tirare un sospiro di sollievo agli insegnanti privi di laurea. Per quanto riguarda il gioco, il Governo è chiaro: è necessario "arginare il fenomeno della ludopatia, limitando la pubblicizzazione dei giochi e delle aziende promotrici, cosi da ridurre l'allarmante aumento dell'utilizzo di tali strumenti da parte di molti cittadini che oggi si ritrovano patologicamente dipendenti dal gioco con gravi conseguenze sulla loro vita". E' questo che viene indicato nelle premesse della relazione di accompagnamento al D.L. 12 luglio 2018, n. 87, "Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese".
L'art. 9, al comma 1, introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, che riguardi giochi o scommesse con vincite di denaro, in qualsiasi modo effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet. (Art. 9, D.L. 12 luglio 2018, n. 87 (G.U. 13 luglio 2018, n. 161))
Vai all’articolo su pa.leggiditalia.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.