Tutto quello che succede NEL BASSO LODIGIANO e dintorni, tra attualità e politica
visto dall'occhio di Alfredo Ferrari
giovedì 25 ottobre 2018
Ora i comuni possono aumentare le imposte
Ora i comuni possono aumentare le imposte
Cade il blocco della leva fiscale negli enti
locali. I sindaci potranno aumentare le aliquote dei tributi comunali
rimaste ferme al 2016, anno in cui il congelamento fu voluto per la
prima volta dal governo Renzi e via via confermato fino al 201
Cade
il blocco della leva fiscale negli enti locali. I sindaci potranno
aumentare le aliquote dei tributi comunali rimaste ferme al 2016, anno
in cui il congelamento fu voluto per la prima volta dal governo Renzi e
via via confermato fino al 2018. La richiesta, in cima alla lista dei
desideri dei primi cittadini che da anni lamentano di avere conti
ingessati proprio a causa del blocco delle aliquote, sarà recepita nella
Manovra 2019. A confermarlo la sottosegretaria all'economia, Laura
Castelli, alla XXXV Assemblea dell'Anci che si chiude oggi a Rimini. La
sottosegretaria, dopo settimane di tensione tra governo e Anci sui tagli
al fondo periferie, ha voluto portare un messaggio di pace ai comuni
che ha ringraziato per «il contributo che ogni anno danno alla finanza
pubblica», assicurando l'impegno del governo a individuare soluzioni
condivise sulla legge di bilancio. Lo sblocco della leva fiscale va in
questo senso perché darà più margini di manovra agli enti senza gravare
sulle tasche dei cittadini. Di questo Castelli si è detta convinta. «I
sindaci sono persone di responsabilità, sapranno come gestire lo
sblocco», ha detto, escludendo che la misura possa determinare un
aumento della pressione fiscale che vada a vanificare l'alleggerimento
prodotto dalla flat tax. La sottosegretaria ha poi risposto
indirettamente all'allarme lanciato dal presidente Anci Antonio Decaro
sull'impatto che potrebbe avere sui bilanci comunali lo stralcio dei
debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000
al 2010. Una misura, contenuta nel dl fiscale (119/2018), che secondo
l'Anci avrebbe portato alla cancellazione di 4 miliardi di crediti
comunali incagliati. Secondo Castelli, tuttavia, il problema non si pone
perché lo stralcio riguarda crediti che, essendo risalenti al periodo
2000-2010, dovrebbero essere o già prescritti o già svalutati da parte
dei comuni. «Ne ho parlato con Decaro, si tratta di un fraintendimento».
Castelli ha poi rivendicato le tante misure a favore dei comuni
contenute nella Manovra. Dai fondi agli investimenti alla rinegoziazione
dei mutui, dalla revisione della disciplina sul dissesto e pre-dissesto
alla semplificazione delle procedure di gara che passerà non solo dalla
riscrittura, ormai in dirittura d'arrivo, del codice appalti ma anche
dal nuovo ruolo di Stazioni uniche appaltanti svolto dalle province
(ItaliaOggi del 10 ottobre). «Crediamo molto nel ruolo di aggregatori
che gli enti di area vasta potranno giocare a beneficio soprattutto dei
piccoli comuni, spesso non in grado di fare le gare da soli», ha
spiegato l'esponente M5S. Infine un accenno al tema migranti e al
contestato ridimensionamento del sistema Sprar: Castelli ha lasciato
intendere di avere vedute più simili a quelle dell'Anci che a quelle del
ministro dell'interno Matteo Salvini. «Il parlamento ha sensibilità
diverse che fanno parte del dibattito della politica», ha ammesso.
«Ritengo doveroso e anche legittimo che si apra un confronto con il
Viminale».
Più assunzioni nei comuni virtuosi. Buone notizie per i
comuni sono arrivate anche dalla ministra per la p.a., Giulia
Bongiorno, che intervenendo a Rimini ha rivendicato l'approvazione del
ddl concretezza, oggi in consiglio dei ministri, e annunciato le
prossime novità in materia di personale e digitalizzazione, tema a lei
molto caro perché sulla trasformazione digitale l'Italia registra ancora
ritardi allarmanti. Sul personale, Bongiorno ha confermato il turnover
al 100% nella p.a. e lo stanziamento di tutti i fondi necessari per il
rinnovo della parte economica dei contratti delle funzioni centrali
(triennio 2019-2021) nonché per il finanziamento dell'elemento
perequativo. Non solo. È in arrivo con la legge di bilancio 2019 una
norma con cui si daranno maggiori margini di manovra nelle assunzioni ai
comuni virtuosi. Sul fronte digitalizzazione, la ministra ha annunciato
la prossima iniziativa della neo direttrice dell'Agid, Teresa Alvaro,
che dovrebbe finalmente unificare le banche dati pubbliche consentendo,
una volta fatta la registrazione a un date base con le proprie
credenziali, di poter accedere a tutti gli altri. «L'abbiamo chiamata
“once only” (una volta per tutte) con un termine inglese che
personalmente non mi piace molto», ha ammesso la ministra, «ma che rende
bene il senso di quello che vogliamo realizzare».
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