venerdì 1 marzo 2019

Sviluppo del lodigiano? aree dismesse e tangenziali nel lodigiano?



Comunicato stampa
Sviluppo del lodigiano?


 
Egr. direttore, la disturbo per dare il mio parere su una questione che va avanti da quando
sono entrato in politica attiva: quale sviluppo per il lodigiano? Negli anni ho partecipato a
tantissimi eventi e collaborazioni sia politiche che amministrative, ma nonostante gli sforzi,
siamo ad un passato-presente da scrivere con correzioni basilari. Faccio un esempio solo
che mi sta a cuore, il problema delle aree dismesse nel lodigiano che faticano a trovare
soluzione definitiva, tipo quella di Bertonico, dove campeggia Sorgenia ed altre imprese,
ma ad oggi ci sono oltre 800.000 mq ancora dismessi. Potrei citare altre aree ma mi limito
a questa, visto che diffusamente negli anni ho seguito tutte le vicende, sia politiche che
amministrative, come consigliere provinciale e sindaco. Tutti i nodi vengono al pettine e
ad, esempio il mancato progetto della cartiera sull’area non mi lascia stupito: in quell’area
per la precisione, si sono fatte tutte le infrastrutture e vari accordi di programma per le
bonifiche sia ambientale che infrastrutturali, oltre che inserire collegamenti virtuosi per
avere energia per le imprese con tele-raffrescamento e tele-riscaldamento a costi irrisori
per le aziende che volessero fare attività industriale in loco. Sapete perché le aziende non
vengono in quel limbo di terra? A mio parere per come è stato fatto il progetto della
tangenziale di Casalpusterlengo nella definitiva o quasi conformazione urbanistica e
logistica; ci saranno richieste di insediamento da parte della logistica nei pressi delle tre
uscite previste da Zorlesco in poi, creando ulteriore intasamento di aziende poco funzionali
al lodigiano? Cosa bisognava fare ulteriormente? A mio modesto parere sfondare il
cavalcavia presso la sp 22 verso Castiglione D’Adda, indirizzare i collegamenti viabilistici
verso l’area dismessa di Bertonico agevolandoli in maniera corretta e ulteriormente
passare dietro la zona industriale della UniLever e collegare la tangenziale alla paritetica
tangenziale di Codogno, con innesto ad hoc. Casalpusterlengo avrebbe avuto possibilità di
sviluppo urbanistico più adeguato e, logisticamente parlando, si sarebbero potute
insediare aziende di varie tipologie offrendo luoghi già infra-strutturati a tariffe/prezzi
calmierati. Penso sia un peccato non studiare adeguatamente ogni direzione
amministrativa e, nonostante le virtuose e corrette linee guida sulla logistica e il PTCP
(strumento di pianificazione della Provincia di Lodi) ancora in itinere, non trovare sbocchi
nelle politiche di ambito con alcuni sindaci che pensano ancora solo a difendere il proprio
“orticello” senza cognizione di causa. Lo sviluppo passa dalla consapevolezza dei nostri
limiti ma anche dalle opportunità perse per strada senza trovare, per ora, il bandolo della
matassa positivo utile per dare risposte ai lodigiani sia per quantità che qualità degli
interventi messi in campo negli anni soprattutto dal centro-sinistra, con risultati sotto gli
occhi di tutti. Ottimismo sempre vivo ma servono adeguate programmazioni che sappiano
portare il lodigiano dove merita: ci riusciremo? Ai posteri l’ardua sentenza! Noi ce la
metteremo tutta con umiltà, per rivisitare il trend e le prospettive negative proposte in
questi anni di politica-amministrativa debole e miope, con ricette inefficaci per il lodigiano!
Lega sezione di Casalpusterlengo
militante Alfredo Ferrari
28 febbraio 2019

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