La massima parte delle imprese “snobba” la certificazione per chi riduce gli sprechi e migliora l’efficienza energetica | |
Nel Lodigiano l’ecologia non è di casa | |
Le aziende del territorio sono le meno “verdi” in Lombardia | |
Ci credono le grandi, la snobbano le piccole. È la certificazione “verde” Uni En Iso 14001, lo standard con cui le imprese si guadagnano l’etichetta di “eco-certificate”. In cui, cioè, le gestione delle risorse, la riduzione degli sprechi, il contenimento dei consumi di materiali e il miglioramento dell’efficienza energetica, sono efficaci al punto di convincere gli enti che si occupano di giudicarli. el Lodigiano sono 51, le aziende che entrano nella speciale classifica di Accredia, l’ente italiano di accreditamento, che si occupano anche di tenere la fila del settore.Secondo i “cervelloni” di Accredia, a maggio 2011, erano 8.910 i certificati emessi in tutta Italia, in crescita rispetto all’anno precedente dove le aziende “verdi” si erano fermate a quota 8.400. Un incremento del 10,6 per cento, con 15.661 siti produttivi analizzati. E che, nella “green map” tutta italiana, vede brillare il Nord, e Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, in particolare. Al Sud e alle Isole vanno invece il 24 per cento delle certificazioni, mentre al Centro ne restano il 21 per cento.Proprio alla Lombardia, e alle 2.350 imprese certificate dalla pianura alle Alpi, va la “palma d’oro” di regione più verde d’Italia.Un risultato a cui, il Lodigiano, si accoda senza troppo sforzo, scegliendo per sé il ruolo di fanalino di coda. Nella classifica di Accredia, infatti, la provincia di Lodi è ultima in termini di risultati con 51 imprese certificate, che pesano per il 2,2 per cento sui risultati della Lombardia, dove la parte del leone spetta alla provincia di Milano, che si porta dietro un bagaglio di ben 865 imprese certificate, ovvero il 36,8 per cento del totale lombardo.Seguono Brescia, con 295 certificazioni, e Bergamo (291), poi Varese (178), Mantova (111), Como (109), Monza Brianza (108), Sondrio (90), Pavia (88), Cremona e Lecco (87 ciascuna) e infine Lodi. Secondo l’analisi di Accredia, nonostante la crisi, non cala quindi l’attenzione delle imprese italiana nel costruire il proprio business nel segno della certificazione ambientale. Tra i settori che più investono nelle certificazioni ambientali, al primo posto ci sono i servizi pubblici, seguiti dai servizi professionali d’impresa e dalle aziende attive nella produzione e nella distribuzione dell’energia. Nel Lodigiano, lo hanno fatto, solo per citarne alcune Abb, Arcelor Mittal,Baerlocher, Sipcam. Ma ancora tanti mancano all’appello. «Negli ultimi quattro anni - spiega Federico Grazioli, presidente di Accredia - , il numero delle certificazioni ambientali ha registrato un incremento del 23 per cento, un trend positivo che fa ben sperare, ma c’è ancora molto da fare». anche perché, mai come oggi, le imprese devono porre la massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso l’adozione di standard di gestioni ambientale più sicuri ed efficienti, che si rileveranno tra gli strumenti decisivi per accrescere la competitività e ottimizzare i costi». Rossella Mungiello TRATTO DA IL CITTADINO LODI |
sabato 23 luglio 2011
Nel Lodigiano l’ecologia non è di casa
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