david sei number one nel cuore di tutti!

castiglione Stroncato a soli 34 anni da un male incurabile che lo ha strappato ai suoi affetti e alla sua passione per i motori. Il giovane David Benedetti si è spento a Castiglione nella notte fra martedì e mercoledì: lascia una bimba di 2 anni, la piccola Alice, e il suo amore, Lucrezia. David però era anche il punto di riferimento di tutti gli appassionati di mini-moto della Bassa. «Era attivo in campo agonistico in Italia e in Europa - racconta Lucrezia - perché da qualche tempo gestiva un team Blata, insieme ad altri ragazzi appassionati delle mini-moto». Blata è una casa motociclistica ceca di fama internazionale, produttrice di mini-moto, motocicli e quad.«Lo faceva solo ed esclusivamente per agonismo - ha precisato Lucrezia - e la sua sede di riferimento era a Castiglione, presso la mia attività». Si tratta del Black Queen, centro castiglionese specializzato in accessori e autoricambi. Originario della Toscana, Benedetti si era trasferito nel Basso Lodigiano da pochissimi anni per motivi di famiglia. A settembre la doccia fredda: i primi sentori e poi la scoperta di un male incurabile, inatteso, che lo ha divorato in pochi mesi, veloce come gli amati motori in corsa sulle piste.Si è spento nella notte fra martedì e mercoledì e ieri a Castiglione in tanti non sono voluti mancare ai funerali, a cura delle onoranze funebri Marni, per rivolgere l’ultimo saluto al “re del motore”, protagonista di tante gare, tra cui i trofei Italia Uisp (Unione italiana sport per tutti). Delle gare su due ruote, delle vittorie conquistate e di quelle mancate si discuteva con David anche al bar “La Spiaggia” di Castiglione, gestito dalla famiglia di Lucrezia.Anche su Internet compaiono le parole di cordoglio di chi, con lui, ha condiviso la passione per le mini-moto: «Purtroppo un altro lutto colpisce il mondo dei motori, - si legge sul web - il buon David Benedetti, meccanico Blata, ci ha lasciato ma sara sempre con noi sulle piste».David avrebbe compiuto 35 anni proprio a fine mese. S. G. tratto da il cittadino lodi