lunedì 5 dicembre 2011
e.on tavazzano : quale futuro per la centrale?
Tavazzano Il futuro della presenza in Italia del gruppo energetico tedesco E.On passerà, anche, dal Ministero dello sviluppo economico. È in programma domani a Roma il vertice tra i responsabili del gruppo industriale, i sindacati del settore energia e i funzionari ministeriali. Il vertice sarà l’occasione per capire quali saranno le nuove strategie per l’Italia del colosso tedesco. I sindacati si aspettano di comprendere che futuro avranno i piani di sviluppo e investimento del gruppo energetico. E il Lodigiano guarda con interesse all’appuntamento per conoscere quale sarà il futuro della centrale E.On di Tavazzano-Montanaso, che occupa 127 persone. Sul piatto almeno due questioni: il personale in esubero e quella, non meno importante, del blocco degli investimenti sulla centrale lodigiana. I sindacati si attendono molto dall’incontro: la conferma è arrivata dal segretario nazionale della Flaei Cisl, il lodigiano Carlo Meazzi, impegnato in prima persona nelle trattative della capitale. Alla luce della crisi economica e del conseguente calo della domanda di energia elettrica, E.On ha annunciato da tempo lo stop ai nuovi investimenti per la centrale lodigiana. La dismissione della torre 8 che funziona a gas naturale e olio e l’estensione del turbogas sono dunque congelati. Il gruppo, che in Italia occupa 618 dipendenti, lo scorso settembre ha annunciato l’avvio della procedura di mobilità per 25 lavoratori degli impianti di Tavazzano-Montanaso, Ostiglia, Fiume Santo e Terni. Il sito lodigiano dovrebbe tagliare 5 lavoratori. «La discussione sull’integrazione aziendale all’assegno di mobilità è ancora in corso - spiega Meazzi - l’uscita dei lavoratori in esubero dovrebbe però avvenire entro la fine del 2011. Tra le persone interessate dal provvedimento, a livello italiano, qualcuno è vicino alla pensione. Un quadro più preciso e aggiornato però sarà disponibile martedì».Nel mirino, oltre ai dipendenti degli impianti di Tavazzano-Montanaso, Ostiglia, Fiume Santo e Terni, secondo la Cisl anche le realtà di staff. «Si tratta di personale presente a Milano, Terni e Roma e che è addetto a funzioni amministrative, informatiche e commerciali - sottolinea Meazzi -: siamo in attesa di conoscere se il gruppo E.on metterà in cantiere altre uscite rispetto alle 25 già annunciate a settembre. La crisi economica crea incertezza sul futuro: il blocco degli investimenti annunciati è un dato di fatto, che tuttavia rischia di avere ricadute negative anche sui comuni che facevano affidamento sulle entrate economiche degli accordi con E.On». Lorenzo Rinaldi tratto da il cittadino lodi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.