martedì 28 febbraio 2012
Castiglione, voci di intesa fra Pd e Pdl “Flirt elettorale” tra Lega e lista civica
castiglione C’è “feeling” a Castiglione fra Pd e Pdl. In vista delle elezioni amministrative, attese il 6 maggio, pare che nella piccola comunità della Bassa Partito democratico e Popolo della libertà siano passati da “farsi lo sgambetto” a prove di intesa. Del tenero però ci sarebbe anche fra Lega nord e lista Bassanini che al suo interno conta già dall’ultima sfida elettorale anche gli uomini di Italia dei valori, che per il 2senatur Bossi” a livello nazionale non nutrono certo una spiccata simpatia. Nel 2007 l’attuale sindaco Umberto Daccò (ricandidato anche per il 2012) aveva conquistato il Comune con una lista di maggioranza composta dal Pd ma anche da una forte anima socialista e di Rifondazione comunista. Popolo delle libertà e Lega nord, unite, sfiorarono invece la vittoria con 1008 voti mentre la lista Bassanini -Italia dei valori arrivò a sedere fra i banchi della minoranza con 849 voti. Se le nozze fra Pd e Pdl per maggio 2012 venissero confermate si tratterebbe senza dubbio del matrimonio dell’anno: nel Lodigiano e in Italia. A Castiglione però fa scalpore anche la presunta convivenza fra lista Bassanini - Idv e Carroccio. Gli insoliti “flirt” comunque non hanno ancora trovato conferma, ma nelle ultime settimane le indiscrezioni si sono fatte sempre più insistenti. Di fatto però i tavoli delle intese sono ancora apertissimi.In attesa di colpi di scena, resta un’incognita anche la posizione dell’Udc: i centristi, che non occupano attualmente nessuna poltrona in consiglio comunale, potrebbero rivelarsi nelle prossime settimane il classico “ago della bilancia”. E intanto spunta l’ipotesi di una lista civica alternativa ai partiti. Difficile però fare pronostici sulle coalizioni definitive: a giudicare dalle ultime ipotesi sulle possibili intese, le ideologie di partito non sembrano stare al centro dei criteri di scelta. Nel gioco “del detto e del non detto” e della “caccia alle alleanze”, quel che è certo è che i candidati sindaci e i loro uomini saranno tutti chiamati a fare i conti con le nuove disposizioni di governo per i comuni fino a 5mila abitanti: norme che prevedono soltanto 7 consiglieri, più il sindaco, e tre assessori in giunta, più il primo cittadino. Una riduzione di poltrone che potrebbe essere proprio alla base delle larghe intese: se il numero degli amministratori cala infatti, per amministrare bene servono persone competenti e disponibili racchiuse in liste cosiddette civiche. Insomma, poco importa il “colore”. S. G. tratto da il cittadino lodi
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