C’è chi può, chi magari un po’ di più, chi un po’ meno e chi addirittura... nulla. E c’è comunque chi lo dice, e chi invece preferisce di no. Sono i consiglieri provinciali e i loro redditi 2010, quelli che la legge 441 del 1982 invita a rendere pubblici, ma senza sanzionare coloro che i propri conti al pubblico non li dichiarano. Scaduto il termine per la presentazione, in 15 su 25 hanno consegnato la loro situazione patrimoniale, ora visionabile per trenta giorni in orario di Ufficio presso la Segreteria Generale di via Fanfulla ; il 60 per cento esatto dei consiglieri insomma, a fronte di una quota di “no comment” nella quale, tra chi un reddito l’aveva comunque e chi no, a prevalere sono più gli esponenti del centrodestra che quelli delle forze d’opposizione. Ma chi è il “paperone” dell’assise consiliare? Il suo... presidente, ovvero Massimo Codari, di professione, proprio commercialista; uno che di tasse se ne intende, insomma, e il cui reddito imponibile, dunque al netto delle detrazioni ma al lordo delle imposte, nel 2010 è stato pari a 65mila e 637 euro. Se la prima piazza premia la maggioranza, il podio è invece tutto dell’opposizione. Subentrato a Fabrizio Santantonio col passaggio dello stesso al consiglio regionale, l’ex responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda ospedaliera di Lodi, Franco Pinchiroli del Pd, ha dichiarato un imponibile di 62mila e 203 euro; ciò mentre l’ex presidente della Provincia, Lino Osvaldo Felissari, incrociando la sua storica attività nel settore energetico con la pensione di cui gode ha dichiarato 57mila e 319 euro “di cui 18mila di imposta”, precisa sottolineando la differenza tra lordo e quanto effettivamente gli entrerà in tasca. Per ora l’ex numero uno di San Cristoforo fa comunque meglio del suo successore, l’avvocato Pietro Foroni, che con 40mila e 161 euro di imponibile dichiara meno anche di diversi compagni di partito o coalizione; è il caso di Livio Bossi, Pdl, sindaco di Boffalora e funzionario della giunta regionale (49mila e 576 euro) e dei leghisti Alfredo Ferrari (capufficio in Intesa San Paolo, 47mila e 494 euro) e Giuseppe Passerini, tecnico in Viscolube (42mila e 569 euro). Co.co.co. come collaboratrice amministrativa di un’azienda impiantistica, la leghista Ilaria Bruschi ha dichiarato 33mila e 202 euro, mentre Davide Secondo Cutti, agente di commercio in quota Pdl ha dichiarato 10mila e 535 euro; ma il fanalino di coda, tra i “trasparenti” del centrodestra, è di un altro consigliere Pdl, Francesco Cerri, titolare di un negozio di articoli casalinghi a Sanbt’Angelo il cui imponibile nel 2010 risulta pari a ... zero: “Ciò dipende dal fatto che abbiamo fatto importanti interventi strutturali sul negozio, dalla caldaia ai cancelli elettrici, e che ho l’intera famiglia a carico, moglie e quattro figlie, al cento per cento – svela l’arcano Cerri -: anche l’anno prima era stato così, ma nella prossima dichiarazione non avrò più queste detrazioni”. Sui banchi dell’opposizione, la dichiarazione più povera è quella del giovane Andrea Signorini, Pd, i cui lavori saltuari come tecnico audio, video e luci per teatri e convegni gli sono valsi 2100 su 9131 euro. Mauro Soldati, collaboratore del gruppo consiliare Pd regionale e direttore regionale di Special Olympics, denuncia 10mila e 504 euro, meno di Luca Canova (tecnico universitario a Pavia, 39mila e 672 euro) e Gianfranco Concordati (agromeccanico, 41mila e 343 euro); mentre il “paladino della trasparenza”, nonché dipendente delle poste Vincenzo Romaniello (Idv) ha dichiarato circa 27mila euro. E gli altri? Presidente della commissione provinciale antimafia, il capogruppo Pdl Nicola Buonsante ha preferito passare la mano, e come lui nel centrodestra mancano all’appello Emanuele Arensi, Domenico Monti e Nerino Mazzoleni (Pdl), Mario Rocca (Insieme per il Lodigiano), Arianna Fornaroli e il capogruppo in Lega Maurizio Villa: “Ci devo pensare, comunque la finanza può controllarmi tranquillamente”, replica quest’ultimo invitando a non fare confusione con “i costi della politica”. Per l’opposizione, oltre alle giovani Giulia Acquistapace e Margherita Fusarpoli (entrambe studentesse prive di reddito, nel 2010) manca all’appello Giacomo Arcaini dell’Udc; se ne riparla, magari, l’anno prossimo.Alberto Belloni | ||
tratto da il cittadino lodi
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