martedì 16 ottobre 2012
castiglione d'adda :: Oggi a Lodi l’autopsia sul corpo della 24enne Il dolore di tutto il paese: «Sorrideva sempre
castiglione È attesa per questa mattina a Lodi l'autopsia sul corpo di
Silvia Marzatico. La 24enne di Castiglione si è spenta venerdì a pochi
mesi dal trapianto di reni che avrebbe dovuto salvarle la vita. Una
speranza rivelatasi vana. Dopo l'intervento chirurgico effettuato presso
la struttura ospedaliera di Brescia per Silvia è iniziato un lungo
calvario sanitario su cui la famiglia vuole fare chiarezza tanto da
essersi rivolta a un legale per andare fino in fondo a quanto accaduto
negli ultimi mesi di vita di Silvia che ora riposa nella camera
mortuaria dell'ospedale di Lodi. Anche se nulla potrà mai restituire la
giovane castiglionese ai suoi affetti e prima di tutto a mamma Silvana e
a papà Ernesto che in questo momento dalla loro abitazione in via
Sanadolo non hanno voglia di parlare: i ricordi sarebbero tanti, ma il
dolore adesso è davvero troppo.«Era una ragazza sorridente - commentano
in paese -, una ragazza tenace e con una gran voglia di vivere». La
“Zill” (come la chiamavano gli amici) era una tosta: una che non si
arrende. Lo aveva dimostrato anche nel momento più duro della sua vita
quando circa due anni fa si era vista costretta a sottoporsi al
trattamento della dialisi con le scadenze e i tempi rigidi imposti da
questo tipo di terapia. Eppure Silvia non aveva lasciato che la malattia
le togliesse il sorriso e spegnesse la sua voglia di fare e di ballare,
lei che tanto amava la danza. Si era diplomata all'istituto Einaudi di
Lodi (indirizzo turistico), ma nonostante qualche esperienza, ancora non
aveva trovato una occupazione definitiva. A Silvia però non piaceva
stare con le mani in mano e sotto l'ex giunta Daccò aveva svolto il
servizio civile in Comune occupandosi del settore servizi sociali e
biblioteca. Era una brava ragazza - commentano le dipendenti comunali -,
solare e sempre disponibile.Che cosa abbia strappato troppo presto“
Zill” alla vita non è ancora chiaro. Quel che è certo è che Silvia non è
stata più la stessa nei tre mesi successivi al trapianto di reni a
Brescia. Da allora infatti per lei e per la sua famiglia è iniziato un
autentico calvario. Silvia aveva iniziato la riabilitazione presso la
clinica Maugeri di Pavia. Questa estate sembrava che stesse meglio, ma
la situazione è precipitata di nuovo fino alla drammatica notizia della
sua morte. Un epilogo che la famiglia vuole comprendere a fondo.Sa. Ga. tratto da il cittadino lodi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.