mercoledì 17 ottobre 2012
Castiglionen Domani i funerali, ieri l'autopsia sulla 24enne: il rene nuovo le era stato poi asportato con una seconda operazione
Castiglione Per ora la procura della Repubblica non avrebbe iscritto medici sul registro degli indagati in relazione alla morte di Silvia Marzatico, la 24enne di Castiglione d’Adda che si è spenta venerdì appena quattro mesi dopo aver subito l'impianto di un rene nuovo, che l’avrebbe dovuta restituire a una vita senza pensieri dopo quasi cinque anni di dialisi.Ieri mattina nella camera mortuaria dell'ospedale Maggiore di Lodi il medico legale Marco Ballardini, consulente nominato dal pm Sara Mantovani, ha eseguito l’autopsia, prelevando anche alcuni campioni di tessuti, che saranno sottoposti ad analisi: l'esito sarà messo a disposizione degli investigatori nel giro di 90 giorni. All'esame ha partecipato anche il professor Mario Tavani, docente dell'Università dell'Insubria e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, incaricato dai legali che assistono i genitori di Silvia, gli avvocati Giovanni Berzaga di Castiglione e Gianluca Maglio di Lodi.«Riteniamo che correttamente la procura abbia dato seguito all’esposto “cristallizzando” la situazione con l'esame autoptico - si limita a osservare la difesa -. Si tratta di una vicenda clinica molto particolare, che dovrà essere chiarita».Nella ricostruzione dei fatti presentata dalla famiglia, e al vaglio degli investigatori, emerge tra l’altro che Silvia sarebbe stata dimessa nel giro di una quindicina di giorni dall'ospedale di Brescia, dove aveva subito l’impianto di un rene, già con i sintomi dell'herpes, un’infezione virale che è difficile da debellare ma che comunque in soggetti sani non dà particolari problemi, anche se può prendere il sopravvento su organismi con il sistema immunitario depresso, come, ad esempio, chi deve seguire la terapia antirigetto dopo un impianto d’organo. E proprio sulla correttezza e l'opportunità di quelle dimissioni dall'ospedale potrebbero essere svolti accertamenti. Per l'herpes le sarebbe stata prescritta, da un medico, una pomata, ma poi la giovane aveva cominciato ad accusare sintomi neurologici ed era finita anche in coma.Si era quindi ripresa, ed era tornata in ospedale a Brescia dove, con la speranza di salvarla, il rene nuovo le era stato espiantato, e così era tornata in dialisi. Quindi nuovi ricoveri all’ospedale di Lodi, terapie alla Fondazione Maugeri di Pavia, per cercare di rimediare a difficoltà motorie, e nei giorni scorsi un aggravamento sempre più rapido, fino alla morte, con il sospetto (che tocca ora all'autopsia confermare o smentire) che la giovane sia stata sopraffatta da una grave infezione cerebrale. Anche un immunologo potrebbe venir chiamato a valutare gli esiti dell'autopsia.La salma di Silvia è stata restituita dalla procura della Repubblica ai genitori, e i funerali saranno celebrati domani, con partenza alle 15 dall'abitazione della famiglia in via Sanadolo a Castiglione d’Adda. Quindi la Messa, e la tumulazione nel cimitero di Castiglione.Carlo CatenaSara Gambarini TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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