mercoledì 24 ottobre 2012
PROVINCIA DI LODI : Ribellione di massa, i presidenti lasciano l’Upi
Il rebus Provincia precipita nel “muro contro muro”. La Regione si è espressa contro il “riassetto” e ha chiesto che in Lombardia tutto resti com’è. Così, ieri mattina, quando il presidente di palazzo San Cristoforo Pietro Foroni ha incontrato gli altri dodici amministratori convocati d’urgenza al Pirellone, tutti sono rimasti pienamente soddisfatti: fin dall’inizio, infatti, Province e Cal (Consiglio delle autonomie locali) avevano caldeggiato una drastica presa di posizione contro il decreto del governo.Dopo aver formulato l’ipotesi di un matrimonio tra Lodi e Cremona, questa settimana le indiscrezioni sul provvedimento del governo hanno rimescolato le carte in gioco: in Lombardia dovrebbe nascere la super Provincia del Po, con l’unione di Lodi, Cremona e Mantova. Adesso, però, c’è un altro elemento da prendere in considerazione: l’addio di tutti i presidenti all’Upi, l’Unione Province Italiane, una forma di protesta per come è stata gestita la situazione fino a questo momento e un primo passo per cercare di costruire l’Ups, l’Unione delle Province Settentrionali. «A riguardo sono stati fatti diversi ragionamenti - spiega Foroni -, abbiamo criticato il ministro Patroni Griffi perché non ha avuto nemmeno la cortesia di aspettare la scadenza dei termini per divulgare i contenuti del decreto e allo stesso tempo abbiamo deciso di dire basta all’Upi perchè non ci rappresenta, una scelta presa all’unanimità senza distinzione di carattere politico». Le Province preferiscono trattare con il governo senza avere un intermediario che, dal loro punto di vista, si è fatto portatore di una visione troppo “generalista” delle Province: «È una forma di protesta rispetto ai tagli e ai provvedimenti - aggiunge Foroni -, nella situazione in cui siamo è impossibile chiudere i bilanci sul 2013, la virtuosità degli enti non è mai stata considerata da nessuno, anche se al Nord si spende un terzo che al Sud. Complessivamente, le spese correnti del bilancio costano 100 euro a cittadino al Nord, una cifra che al Sud è compresa tra i 200 e i 300 euro. Non importa il colore politico delle amministrazioni, al Nord hanno le stesse caratteristiche, l’auspicio è che nasca l’Ups, chiederemo anche alla Liguria e all’Emilia Romagna di farne parte, oltre al Piemonte e al Veneto».Il primo passo sarà l’approvazione di una delibera in giunta nella giornata di domani, per poi formalizzare una volta per tutte l’uscita dall’Upi. «Condivido la presa di posizione della Regione - conclude Foroni -, tanto più che è dimostrato che in questa riforma non c’è nessun risparmio di spesa. Il fatto poi che a giugno 2013 debbano cadere le giunte democraticamente elette mi sembra una visione fascista delle cose».Greta Boni TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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