Quarantaquattro bottiglie, in fila per tre, col resto di due. Sono quelle firmate “Vino Bianco Italia”, abbandonate come se nulla fosse sulla provinciale 115 che porta a Lodi Vecchio, lungo la pista ciclabile. Il vandalo, in questo caso, al made in Italy ci tiene. Non c’è nulla da fare: le strade che corrono su e giù per il Lodigiano sono trattate come una gigantesca discarica d’asfalto, a ogni angolo.
Solo che questa volta non si tratta più solo di tv, frigoriferi e mobili; nel periodo natalizio sono quasi passati di moda. Adesso il vero “sport” da strada provinciale è il lancio della pattumiera di casa, così, in un colpo solo, la campagna lodigiana perde tutta la sua poesia e il mantello della nebbia diventa una trapunta costellata di sacchetti. Pieni zeppi di rifiuti.
Ci sono campi soffocati dalla sporcizia. Basta proseguire lungo la Sp 115 per trovare qualcuno che si è finalmente preoccupato della raccolta differenziata, il problema è che l’ha sistemata proprio sul ciglio della strada: 15 bottiglie di vetro e 8 omogenizzati. Più tutto il resto, un inventario di schifezze. Sulla Sp 235, la Lodi-casello, ci si scatena grazie ai fossi laterali e soprattutto grazie alle uscite. Come quella di Sant’Angelo (viale Zara): subito dopo la curva è facile imbattersi in un cumulo di immondizia. La provinciale 17 è, forse a causa del numero, la più sfortunata, tra Vidardo e Caselle Lurani: in pochi metri si conteranno almeno dieci sacchetti di rifiuti domestici, solo per limitarsi alle tracce più ingombranti. C’è chi ha pensato di lasciare un “ricordo” del proprio passaggio anche alla fermata del bus. Dall’altra parte della carreggiata il fosso è un susseguirsi di cartacce quasi imbarazzante.
In corrispondenza dell’incrocio che porta alla Cusanina si notano i resti di un veicolo, probabilmente lasciati lì dopo un incide a numero 19, la provinciale per Graffignana: il campo è disseminato per diversi metri dai rifiuti, uno spettacolo desolante, per chi lo vuole vedere. A quanto pare moltissimi automobilisti hanno abbassato il finestrino “solo” per liberarsi della bottiglia di Coca Cola, del pacchetto di sigarette, del fazzoletto. Così facendo hanno creato una specie di sentiero di sporcizia che nasconde il verde.
A Lodi la rotonda del Sandone è presa di mira da troppi anni. Qui il lancio del sacchetto dalle macchine in corsa è fin troppo facile, e si vede. È il sottopasso nasconde i responsabili, che hanno pensato di lasciare per terra anche i pezzi di un vecchio mobile.
Greta Boni
TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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