La Commissione europea adotta la prima strategia sulla plastica
(Rinnovabili.it) – Una nuova strategia sulla plastica
a livello comunitario che cancelli la parola “rifiuto” dal dizionario
di settore. Questo l’obiettivo del nuovo quadro d’azione adottato oggi
dalla Commissione Europea. Bruxelles ha deciso di stringere i lacci
dell’economia circolare introno al settore ma la
posizione che assume non è di scontro aperto con il comparto. Al
contrario, il piano procede con calma e con tutte le precauzioni del
caso. E sono decisamente troppe.
“La plastica è eccezionale” twitta la direzione generale per l’ambiente dell’esecutivo “ma il modo in cui progettiamo, fabbrichiamo e smaltiamo i prodotti in plastica non lo è”. Ecco perché la nuova strategia europea interverrà proprio su questi tre elementi – design, produzione e gestione del fine vita
– con l’obiettivo di proteggere l’ambiente ma al tempo stesso
creare opportunità di investimento e nuovi posti di lavoro. Le direttive
da seguire sono semplici: facilitare il riciclo, ridurre ove possibile
l’usa e getta e sostituire progressivamente i polimeri fossili con
un’alternativa bio.
>>Leggi anche La plastica negli oceani è cresciuta di 100 volte in 40 anni<<
“Con la strategia sulla plastica stiamo gettando le basi per una nuova economia circolare – commenta Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’occupazione
– e orientando gli investimenti in questo senso. In tal modo
contribuiremo a ridurre i rifiuti sulla terra, nell’aria e nei mari,
offrendo al contempo nuove opportunità per l’innovazione, la
competitività e un’occupazione di alta qualità”.
In linea con il pacchetto di misure sull’economia circolare,
che la Commissione Junker ha presentato a dicembre 2015, la nuova
strategia sulla plastica predispone una serie di indirizzi per
influenzare sia l’industria e la su catena del valore che i singoli
cittadini.
Misure a livello industriale
Entro il 2030 tutte le confezioni in plastica dovranno essere progettate per essere riciclabili o riutilizzabili. Per
raggiungere questo obiettivo, la Commissione lavorerà a una revisione
dei requisiti legislativi per l’immissione degli imballaggi sul
mercato. Il processo si concentrerà sulla definizione del concetto di
“eco-design per la riciclabilità” al fine di ridurre la
quantità di rifiuti generati e di evitare che questi materiali finiscano
in mare, siano inceneriti o messi in discarica. Inoltre la Commissione
collaborerà con il Comitato europeo di normalizzazione e con l’industria
per sviluppare standard di qualità per i rifiuti polimerici e la
materia prima seconda, incentivando l’innovazione e le scelte di progettazione intelligente.
Nel dettaglio il budget dedicato all’innovazione di settore sarà
aumentato di altri 100 milioni di euro: i finanziamenti saranno
destinati anche a processi di riciclaggio più efficienti e ai sistemi di
tracciamento e rimozione delle sostanze pericolose e dei contaminanti.
Misure per i consumatori
La Commissione faciliterà
l’identificazione, la separazione, il riutilizzo e il riciclo delle
materie plastiche da parte dei cittadini, sostenendo campagne di
sensibilizzazione nazionali, promuovendo misure ad hoc come il vuoto a
rendere e ratificando norme armonizzate per la definizione e l’etichettatura delle materie plastiche compostabili e biodegradabili.
Incoraggerà inoltre azioni volte ad ampliare la raccolta differenziata
dei rifiuti di plastica, promuoverà alternative green ai prodotti
monouso (ad esempio nel catering e nel take-away) e agli attrezzi da
pesca e già entro la fine del mese proporrà misure per aumentare l’accesso all’acqua potabile, riducendo l’impatto delle tradizionali bottigliette. Infine, l’Esecutivo adotterà inoltre nuove misure per limitare l’uso delle microplastiche nei prodotti (leggi anche L. Bilancio: stop cotton-fioc “non bio” e microplastiche nei cosmetici).
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