Cittadinanzattiva: tre cittadini su quattro chiedono bollette comprensibili e soprattutto basate sui consumi effettivi
Lunedì 2 Luglio 2018
onsapevoli di cosa sia l’efficienza
energetica, ma non di tutti gli strumenti e le scelte individuali che
favorirebbero un uso sostenibile dell’energia, visto, ad esempio, che un
cittadino su due ignora le detrazioni previste. E, di fronte alle
sempre pressanti esigenze di risparmio, tre su quattro chiedono bollette
comprensibili e soprattutto basate sui consumi effettivi. Cresce però
la coscienza ecologista, considerato che quasi un cittadino su due
sarebbe disposto a spendere di più per un’offerta energetica del tutto o
in gran parte rinnovabile.
Sono questi alcuni dei risultati che
emergono dalla consultazione civica promossa da Cittadinanzattiva
nell’ambito del progetto “SI(e)NERGIA: cittadini e imprese per la
sostenibilità energetica” e presentati il 27 giugno a Roma.
“Non solo le fonti energetiche, ma anche i
comportamenti e le scelte dei consumatori dovrebbero essere
maggiormente “rinnovabili” – sulla base di informazioni corrette e di
una sempre maggiore consapevolezza - per concorrere, in definitiva, al
raggiungimento dell’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 dell'ONU, volto ad
“assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici,
affidabili, sostenibili e moderni” dichiara Antonio Gaudioso, segretario
generale di Cittadinanzattiva. “A tal fine rimane cruciale il ruolo
svolto da tutti gli attori del mercato, dalla classe politica che ne
definisce le regole, all’Autorità deputata ad implementarle, agli
operatori che non solo devono rispettare queste regole ma anche proporre
una competizione su base virtuosa e nel pieno rispetto dei
consumatori”.
SOSTENIBILITÀ ENERGETICA: SETTORI E ATTORI.
A detta dei cittadini intervistati (2.430), in Italia la sostenibilità
energetica riguarda innanzitutto la diffusione sempre maggiore di
energia da fonti rinnovabili (63,3%) e l’uso efficiente dell’energia
(62,8%); seguono la disponibilità di offerte energetiche innovative
(49,5%), l’affidabilità e correttezza dei fornitori (48,2%) e quindi
l’accessibilità economica alla fornitura (44%). Concordano sulle
medesime priorità i fornitori, che ritengono, così come i cittadini, che
la classe politica svolga un ruolo chiave nel perseguimento della
sostenibilità energetica (76,7%). Per le aziende un ruolo chiave è
rivestito anche dai singoli cittadini, i quali, di contro, sono assai
meno fiduciosi sulla possibilità di poter incidere concretamente con i
propri comportamenti in termini di efficienza energetica (solo il 28%
ritiene di incidere molto). Inoltre, solo il 45% pensa che, con le
proprie scelte di consumo, possa favorire la diffusione di comportamenti
virtuosi tra le aziende premiando di fatto quelle più affidabili e
responsabili.
ACCESSIBILITÀ ECONOMICA: BOLLETTE E BONUS, QUESTI SCONOSCIUTI.
A detta degli intervistati, l’accessibilità economica alla fornitura di
energia presuppone bollette chiare e facilmente comprensibili (74,1%),
agevolazioni/sconti per le fasce più deboli della popolazione (74,7%) e
soprattutto la regolare disponibilità di bollette calcolate in base a
consumi effettivi, per evitare conguagli e maxi bollette (76,8%).
Le principali criticità si riscontrano
proprio nella regolare disponibilità di bollette dell’energia calcolate
in base a consumi effettivi e non stimati (45,5%), nella insufficiente
chiarezza e comprensibilità delle bollette (43,1%), oltre che nella
carenza di offerte personalizzabili (41,3%).
Che la bolletta sia ancora un ostacolo è
testimoniato anche dal fatto che quasi la metà del campione intervistato
(46,8%) ammette di leggerla per intero ma di non aver chiara la
composizione delle voci e i relativi importi.
Parimenti, è ancora rilevante la
percentuale (47,5%) di coloro che non sono al corrente del Bonus energia
(elettrico e gas). E anche tra coloro che ne sono a conoscenza si
sottolinea come siano tuttora inadeguate sia le misure per meglio far
conoscere il Bonus (63,5%) sia gli importi destinati ai richiedenti
(49%).
AFFIDABILITÀ DEL FORNITORE.
Secondo gli intervistati i fattori critici, su cui si gioca
l’affidabilità o meno del fornitore, sono proprio la formulazione di
offerte chiare e trasparenti (ne è convinto il 54,6% del campione),
pratiche aggressive e/o scorrette nell’acquisizione dei nuovi clienti
(45,5%), un Servizio Clienti non sempre in grado di rispondere
rapidamente (36,8%). Indicazioni che confermano quanto già di dominio
delle aziende, consapevoli, come riscontrato dall’indagine, di come le
pratiche aggressive e/o scorrette e la formulazione di offerte chiare
siano in cima alle attenzioni dei clienti.
SWITCHING: IL “TROVA OFFERTE” DELL’AUTORITÀ? NESSUNO (O QUASI) LO CERCA.
In effetti, siamo di fronte ad un campione di cittadini ancora poco
propenso allo switching, dato che il 59,5% non ha mai cambiato il
fornitore di energia elettrica e/o gas. Tra coloro che hanno cambiato
fornitore, prevalgono quelli che dichiarano di essersi orientati
reperendo le informazioni tramite pubblicità radio/tv/web (21,4%), siti
internet non istituzionali di comparazione delle offerte (17,4%),
promotori commerciali (16,5%).
INNOVAZIONE: DI CHE SI TRATTA?
È un’area dove il punto di vista dei cittadini e quel che le aziende
ritengono essere l’orientamento prevalente dell’utenza diverge, e non di
poco. Infatti, per i cittadini i servizi energetici innovativi sono
tutti quei prodotti e soluzioni per l’efficienza energetica (la pensa
così il 53,7% degli intervistati: parliamo pertanto di caldaie,
climatizzatori, lampade LED, installazione di impianti fotovoltaici,
ecc.) nonché una serie variegata di servizi aggiuntivi (53,4%: per
esempio, si va dalle assicurazione sugli impianti alla manutenzione
delle caldaie, passando per una più generale consulenza energetica). Al
terzo posto, se vogliamo un po’ a sorpresa, figurano le offerte per la
mobilità elettrica col 49% dei consensi.
Di contro, le aziende si prefigurano
innanzitutto modalità innovative di contatto con il fornitore (es. chat
dedicata, social, ecc.), seguite dalle applicazioni per rendere smart la
propria abitazione (es. controllo a distanza degli elettrodomestici,
del riscaldamento, ecc.) e dal già citato ventaglio di servizi
aggiuntivi.
COMPORTAMENTI EFFICIENTI E SCELTE “RINNOVABILI”.
Quanto i singoli cittadini possono incidere in termini di efficienza
energetica con il loro comportamento? Le aziende ci credono molto, assai
meno i cittadini che nel 42,6% ritengono che i loro comportamenti
possano incidere abbastanza. A conferma di ciò il 46% dichiara di
essersi limitati per lo più all’installazione di lampade LED e
all’acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Dato interessante è
che oltre il 50% dei cittadini ignora le detrazioni previste per
l’efficientamento energetico. Di contro però, sembrerebbe farsi spazio
una coscienza ecologista almeno tra quelli che si dichiarano interessati
a conoscere la provenienza dell’energia utilizzata (67,8%) e a
sottoscrivere un’offerta per la fornitura di energia prodotta
esclusivamente o in maggior parte da rinnovabili, anche se non dovesse
essere la più economica (45,6%).
La presentazione dei dati
fonte: https://www.casaeclima.com/ar_35484__efficienza-energetica-un-cittadino-su-due-ignora-detrazioni.html?mc_cid=80b6b29d49&mc_eid=c407fb72cd
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