lunedì 13 giugno 2011
Coltivatori da tutta Italia in castello per il riso che produrrà sempre più a snat'angelo lodigiano
Tanta Pianura Padana ma anche buona parte della Sardegna e un po’ di Sud Italia: c’era uno spaccato della risicoltura di tutto il paese alla premiazione per il centesimo concorso nazionale per i moltiplicatori di riso, organizzato dalla Fondazione Morando Bolognini, dall’Ente
Nazionale Risi e dall’Ente Nazionale Sementi Elette. Alla manifestazione, ospitata nel Salone dei Cavalieri del castello di Sant’Angelo ha voluto portare i suoi saluti anche il primo cittadino della città ospite, Domenico Crespi, che ha detto di «esser molto felice del fatto che esistano i microchip e la cultura, ma altrettanto felice del fatto che la buona agricoltura garantisca e garantirà a me e a tutti di poter mangiare buoni prodotti e perchè no - ha scherzato, ma non troppo - anche qualche buon risotto. Per questo auguro al settore di essere economicamente sano e di continuare a fare rete. La coltura del riso poi mi è molto cara perchè mio padre lo commerciava».Al concorso hanno partecipato più di 200 risicoltori da tutta Italia, spiega la responsabile dell’ente risi Anna Callegarin e «per noi è motivo di grande orgoglio essere arrivati all’edizione numero cento di un concorso che, nato nel 1910, non ha mai conosciuto soste, neppure negli anni della guerra: i semi che possono aspirare a esser premiati sono quelli che, alla semina successiva, daranno un frutto migliore, secondo una serie di complesse caratteristiche tecniche». Ecco i nomi dei coltivatori e delle aziende agricole prime classificate: Mario Matta di Oristano, Fratelli Negri di Borgo San Siro, Renato Porru Di Simaxis, Azienda Agricola Casa Beltrame di Udine, Il Torrione di Torino, Marco Avanza di Casalino, Vittorio Savoini di Novara, Assietti Dino di Maserano, Giovanni Fregonara di Garbagna Novarese, Alessandro Quaglia di Lignana, Emanuele Martino di Castanzana, Carlo Buffa di Rive, Elisabetta Falchi di Oristano, Giovanni Ferrari di Oristano e Massimiliano Melis di Cabras. Lu.Gr. tratto da il cittadino lodi
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