mercoledì 29 giugno 2011
profughi di codogno: siamo comunisti?
Milano insegna ma la Lega non impara. Il continuare a voler parlare solo alla pancia della gente è politica che non paga più. I cittadini sono stanchi di sterili allarmismi urlati a gran voce, piuttosto chiedono fatti e risposte concrete». È determinata la replica che arriva dal segretario cittadino del Partito democratico Giovanni Ghilardelli, all’indomani della nota della sezione cittadina della Lega che, nell’ambito della spinosa questione dei 12 profughi collocati nella Rsa, aveva paventato il rischio di una Codogno «trasformata in un campo nomadi o in un centro per immigrati» dalla nuova giunta di centrosinistra. «Francamente mi aspettavo un po’ più di responsabilità e senso istituzionale da parte della Lega - incalza Ghilardelli, pure capogruppo della maggioranza amministrativa guidata dal sindaco Vincenzo Ceretti -. La nuova maggioranza, peraltro, si è insediata aprendosi a un clima di collaborazione con le minoranze. Questa opportunità è però stata respinta, non capita da chi c’era prima di noi ed era abituato alla logica del “chi vince comanda”». Ghilardelli torna così sul caso dei profughi a Codogno, «un’emergenza che questa amministrazione ha gestito bene, affrontato con dignità e carità, nonostante la mancata informazione. Gestita con serietà, senza perdersi in strane congetture che anche noi potevamo fare “all’incontrario”, sul perché, per esempio, il sindaco di Casale è stato informato dell’arrivo dei profughi e quello di Codogno no». Sulla questione interviene però anche l’ex sindaco ed ora capogruppo della minoranza Pdl-Udc Emanuele Dossena. Che, pur senza i toni d’allarme della Lega, riporta segnalazioni di timore da parte dei codognesi. «Cresce sempre di più la preoccupazione dei cittadini su eventuali futuri arrivi di immigrati», sottolinea infatti Dossena che torna anche sulla questione della “querelle” tra il sindaco Vincenzo Ceretti e la Lega in merito alle dure parole del segretario di Rifondazione Comunista Andrea Viani rivolte proprio al Carroccio: «Inaccettabili per forma e per sostanza. Se il sindaco di Milano Pisapia è riuscito a zittire Vendola, mi chiedo perché il sindaco Ceretti non riesca a zittire pubblicamente Viani». Il quale, dal canto suo, non arretra di un millimetro dalla sua dura posizione contro il Carroccio: «La Lega dice che vogliamo rifondare il comunismo a Codogno? Ha ragione, vogliamo rifondare il comunismo che difende i più deboli - incalza Viani -. Mi piacerebbe sapere cosa farebbe il segretario leghista se nella Rsa fosse ospitata una sua parente stretta. Non farebbe anche lui il comunista? Evidentemente no, dato che non ha mosso un dito per tutelare le malate psichiatriche e invece le usa come teste d’ariete contro di noi. Vergogna». Nel frattempo aggiornamenti sulla questione dei profughi in Rsa saranno dati domani pomeriggio durante la commissione alle politiche sociali convocata in municipio alle 17. L. L. tratto da il cittadino lodi
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