venerdì 1 luglio 2011
orari in provincia : fumata bianca del personale
La tanto sospirata fumata bianca è arrivata. Agitazioni scongiurate per i dipendenti di Palazzo San Cristoforo e allarme rientrato sull’orario estivo. Si è chiusa ieri la concertazione chiesta da tutte le sigle sindacali per la funzione pubblica. Che ha avuto come primo effetto quello di far slittare dal 4 al 18 luglio, l’entrata in vigore dei nuovi orari, confermando però il ritorno alla normalità per il 2 settembre, prima della riapertura delle scuole, circostanza che avrebbe messo in difficoltà molti genitori. I nuovi orari prevedono che il lunedì e il giovedì i dipendenti lavorino fino alle 17.30, mentre il martedì e il mercoledì, come già del resto succede per il venerdì, si dedicaranno alle loro mansioni solo fino alle 14 e senza quindi usufruire dei buoni pasto. Si riducono quindi da nove a sette, il numero delle settimane di sperimentazione. La proposta è stata approvata nella giunta di ieri. «Siamo andati incontro all’esigenza che ci è stata sottoposta - ha spiegato l’assessore al bilancio Cristiano Devecchi - : anche con periodo più breve, avremo comunque i dati che ci sono necessari per fare una valutazione di costi e benefici». Perché se anche si tratta solo di un orario estivo, l’obiettivo per il 2012 è basare il bilancio su un modello simile di orario che possa rispondere alle esigenze di utenze e casse provinciali. E per cui le sigle sindacali hanno chiesto una nuova discussione che coinvolga le Rsu. «È importante sottolineare che come sindacato abbiamo semplicemente riportato la questione nel giusto alveo, ovvero quello della concertazione - ha sottolineato Giovanni Bricchi, della funzione pubblica della Cgil - che, come prevede la legge, può durare fino a 30 giorni. La comunicazione ci è arrivata a metà giugno e questo significa che era già in ritardo e che non c’era il tempo necessario per aprire e chiudere il tavolo nei tempi opportuni. Non siamo stati noi a far slittare l’applicazione del nuovo orario». Bocciata invece la proposta dell’adesione su base volontaria dei lavoratori al nuovo orario. «Se una scelta è nata per il benessere dei lavoratori, dovrebbe riguardare tutti i dipendenti (al momento coinvolti sono 90 su poco meno di 200 ndr) e dovrebbero avere la libertà di decidere - ha detto Massimiliano Castelleone della Uil - : nell’imposizione non può esserci benessere. È una partita nata male e chiusa peggio». Le valutazioni sugli orari ripartiranno in autunno. L’obiettivo sarà trovare un modello da applicare tutto l’anno. tratto da il cittadino lodi
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