La ditta israeliana Elcon ha avviato l’iter procedurale per l’insediamento in area Lever di un impianto di trattamento di rifiuti liquidi provenienti dall’industria farmaceutica, iter che sta regolarmente proseguendo in Regione e in provincia di Lodi. In tale impianto sarà presente un bruciatore di post-combustione per i residui del trattamento e saranno scaricati nel sistema fognario della città sostanze inquinanti in concentrazioni superiori a quelle consentite, per cui è stata chiesta una deroga. Attualmente il progetto è in corso di Valutazione d’Impatto Ambientale in regione Lombardia mentre la pratica di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata in provincia di Lodi è sospesa in attesa di una parte di documentazione mancante, in particolare alcune planimetrie dettagliate. Il termine per la consegna di tali documenti è il 10 luglio.
«Il comitato è impegnato su tanti fronti - spiegano i promotori tra cui il presidente del comitato Simone Peviani e il portavoce Monica Moretti -. Vogliamo dare alla popolazione una corretta informazione, ostacolare l’insediamento e fornire al comune la nostra collaborazione per le valutazioni tecnico-scientifiche relative al progetto grazie al team di ingegneri, esperti di ambiente e avvocati che abbiamo messo in piedi. E, tanto per dire, oltre 3 mila firme raccolte sono ben superiori a quelle che servirebbero per chiedere un referendum comunale».
L’amministrazione comunale si è impegnata con voto unanime del consiglio comunale e successiva delibera di giunta a ostacolare l’insediamento di Elcon, che pure in un primo momento aveva invece caldeggiato e poi difeso, e a collaborare con il comitato.
Una dichiarazione d’intenti a cui oggi però nulla ha fatto seguito: l’amministrazione non ha presentato delle proprie osservazioni alla valutazione integrata ambientale, non ha dato incarichi di consulenza per una propria valutazione tecnica per mancanza di risorse, come spiegato al comitato, non ha chiesto agli uffici comunali di fare una valutazione nemmeno preliminare. E del promesso consiglio comunale aperto convocato sul tema ancora non c’è traccia, tanto che il comitato ha già messo in programma per il 14 luglio un’assemblea pubblica.
«Restiamo convinti che l’impegno del comune non sarà disatteso, e dopo le 3 mila firme il sindaco assumerà le iniziative opportune prima dell’avvio della conferenza di servizi per la decisione sull’impianto - concludono i promotori del comitato -. La settimana prossima avremo anche l’incontro con l’assessore provinciale Elena Maiocchi, mentre stiamo incassando il sostegno di altri consigli comunali del territorio che si schierano contro l’impianto. Ora ci aspettiamo atti concreti anche dal comune».
Andrea Bagatta
tratto da il cittadino lodi
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.