mairago Uno legge "Mostra micologica" e si aspetta di trovare i soliti funghi in formalina, chiusi da anni negli stessi barattoli rispolverati (forse) per l'occasione. E invece gli Amici del bosco di Basiasco hanno voluto fare le cose in grande: domenica scorsa, in mostra nella palestra della scuola media, c'erano 274 specie di funghi freschissimi, raccolti negli scorsi giorni da un team di ricercatori suddivisi in squadre, che hanno battuto le Dolomiti di Cortina, Brunico e Cavalese, il Mortirolo, la Val Camonica e gli Appenini piacentini in cerca del maggior numero possibile di esemplari. Il colpo d'occhio è notevole: centinaia di cestini allineati sui tavoloni al centro della palestra, ognuno dotato di cartellino indicante specie, famiglia e grado di commestibilità, in un trionfo di forme e colori. E dire che l'iniziativa era partita sotto i peggiori auspici: «Temevamo che la mostra saltasse - confessa Stefano Bozzini, uno dei 140 soci di questo gruppo micologico -, le condizioni climatiche erano pessime e di funghi ce n'erano pochissimi: abbiamo faticato molto, camminato tanto, ma alla fine ce l'abbiamo fatta». E così la sesta edizione della "Giornata del fungo" ha potuto svolgersi nel migliore dei modi, attirando un pubblico quantificabile nel numero delle cassette di piopparelli venduti, salito a quota duecento mezz'ora dopo l'inaugurazione. Comprensibile la soddisfazione della presidente dell'associazione, Elena Sangalli: «Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere un gruppo molto attivo, e il merito va tutto ai nostri soci: sono loro che tengono vivi gli Amici del Bosco, senza di loro questa giornata non avrebbe potuto svolgersi, e nemmeno le altre attività promosse dal nostro gruppo, seminari, corsi di formazione, escursioni». Un impegno riconosciuto anche a livello istituzionale: presenti all'inaugurazione, accanto al sindaco di Mairago Davide Tei, anche il presidente della Commissione ambiente della Provincia di Lodi Alfredo Ferrari e il presidente del Parco Adda Sud Silverio Gori, unanimi nel riconoscere «l'importanza di valorizzare il nostro territorio anche e soprattutto dal punto di vista naturalistico». L'adesione degli Amici del Bosco è scontata, come dimostra la scelta di includere all'interno della mostra anche le fotografie del gruppo SOS Adda, le piante medicinali di Giorgio Chiodin, le arnie dell'apicoltura Fasoli e gli splendidi bastoni intarsiati di Giuseppe Bongiorni. In mostra anche una piccola sezione dedicata alla storia della micologia, con microscopi dell'Ottocento e una serie di volumi illustrati a mano, più alcuni essiccatori a torretta, strumento essenziale per una corretta conservazione. Già, perché con i funghi è meglio non scherzare, come dimostra la macabra fotografia che ritrae un'intera famiglia sterminata da un pasto a base di amanite o il colore rosso dei cartellini che segnalano le specie mortali. Tra di esse la temibile amanita virosa, un fungo tanto raro quanto velenoso, il cui ritrovamento ha riempito di orgoglio gli Amici del Bosco: di sicuro sarà questa la specie che, più delle altre, avrà catalizzato l'attenzione degli studenti delle scuole medie, invitati lunedì a visitare la mostra. Silvia Canevara TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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