Sempre più bambini ammalati di asma e malattie respiratorie nel Lodigiano. Ovvero, ammalati di smog. Sono 300 all’anno i bimbi ricoverati con questo problema. Anche la nostra provincia non si discosta dai dati riportati al congresso nazionale di pneumologia. «Nei nostri reparti di pediatria - spiega il medico Giovanni Gabriele - le malattie respiratorie con complicazioni da broncospasma sono il 25 per cento dei 1200 ricoveri annui. Non ho sottomano i dati degli scorsi anni, ma i bambini con forme respiratorie e broncospasmi sono sicuramente in aumento. L’asma, tipica dei paesi ricchi, è legata allo stile di vita. C’è sicuramente una relazione poi tra asma e livello degli inquinanti. I bimbi sotto un anno poi, che sono più vicini al traffico, proprio per una ragione di altezza fisica, rischiano maggiormente di contrarre l’asma». A confermare la crescita anche il pneumologo dell’ospedale Maggiore Luigi Negri: «Le malattie bronchiali, asma e broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) - commenta - sono in aumento, sia negli adulti che nei bambini. Per quanto riguarda la Bpco, la mortalità è aumentata, nei paesi industrializzati di tutto il mondo, del 160 per cento. Il Lodigiano non si discosta da questo. L’aumento, in questo caso, è dovuto al fumo di sigaretta. Ma l’inquinamento ambientale fa la sua parte. In pianura padana abbiamo un tasso di inquinamento elevato, a causa delle industrie, della massima densità di abitanti per città, ma soprattutto a causa dello scarso movimento aereo. A far crescere l’asma nei bambini è la maggior presenza di infezioni bronchiolitiche in tenera età, ma anche la mancanza di allattamento naturale, immunizzante, nei primi mesi di vita. I bimbi allattati al seno, infatti, si è visto che registrano un’incidenza inferiore di asma bronchiale. L’inquinamento ambientale gioca un ruolo sostanziale. Si è notato poi, anche se si sta studiando ancora la ragione, che nei centri urbani i bimbi sono più asmatici di quelli che vivono in campagna. L’asma poi cresce in autunno e in inverno, quando i venti sono più scarsi. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che, come la Bpco, provoca ostruzione bronchiale; a differenza della prima però, può, se curata, regredire. Alle ultime olimpiadi, il 18 per cento degli atleti era asmatico». Proprio ieri, in regione, si è svolto un vertice per cercare di far fronte al problema dell’inquinamento e del superamento delle polveri sottili, dal quale il comune di Lodi è uscito insoddisfatto. «Qui servono misure strutturali - ha detto l’assessore Simone Uggetti - valide qui e nel resto della Lombardia. Non possiamo aspettare che siano il vento e la pioggia a diminuire o alzare le polveri sottili. A Lodi il sistema di rilevazione dei dati sull’inquinamento atmosferico è basato sulla presenza di due centraline, una di “traffico”, in viale Vignati, e l’altra cosiddetta di media urbana, in via Vittime della Violenza. In via Vignati i superamenti della soglia dei 50 microgrammi al metro cubo sono stati 177 nel 2005, 161 nel 2006, 134 nel 2007, 92 nel 2008, 83 nel 2009, 74 nel 2010. In via Vittime della Violenza nel 2010 sono stati registrati 46 superamenti. Nel 2011, all’11 ottobre sono 49 (contro i 35 dell’analogo periodo del 2010) e 52 in viale Vignati (contro i 37 del 2010). Dati come si vede altalenanti. Per questo, dico, servono misure sostanziali, che abbassino i limiti una volta per tutte». Garantendo anche polmoni più sani ai nostri bambini.
Cristina Vercellone
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