«Altro che vantarsi della “green economy” del fotovoltaico di San Fiorano. Parliamoci chiaro: il sindaco Antonio Mariani ha autorizzato uno degli scempi ambientali più grandi della Bassa Lodigiana, se non dell’intera provincia». Non usa troppi giri di parole il consigliere Lorenzo Alfieri (minoranza Pdl - Lega) nel denunciare l’abbattimento di oltre una sessantina di antiche querce ubicate nei campi di pertinenza della proprietà della cascina Corradina: alberi non censiti ma comunque di pregio, carichi di anni, presenza paesaggistica di bell’impatto, di cui oggi rimane solo il ricordo. La vicenda ha il suo antefatto nella scorsa primavera, con la richiesta inoltrata in comune dalla proprietà della Corradina di poter abbattere 400 alberi, la maggioranza pioppi (320) ma anche una ottantina di antiche querce. Motivo dell’abbattimento: gli alberi sono di intralcio ad un funzionale utilizzo agricolo dei campi di pertinenza del fondo. Da allora ad oggi sono passati dei mesi e il taglio è avvenuto. Alfieri mostra le fotografie che ne documentano l’esito. «A parte qualche tronco cavo, la maggioranza delle querce erano sanissime - sottolinea -. Queste sono piante di pregio, sicuramente secolari. Di molte ne abbiamo misurato il diametro: sempre superiore al metro, addirittura in qualche caso al metro e mezzo». Da qui, l’attacco: «Chi guida San Fiorano non ha fatto nulla per opporsi a questo scempio, neanche ai primi segnali di allarme lanciati dai cittadini. E questo è grave. Perché altre amministrazioni si sono mosse diversamente: il Comune di Maleo, ad esempio, ha negato l’autorizzazione proprio alla proprietà della Corradina che voleva abbattere pioppi e querce in un campo in territorio malerino. Tra San Fiorano e Santo Stefano, per salvare una quercia, si è deviato il percorso della pista ciclabile. Sempre in quest’area di Bassa, un’altra quercia secolare è stata risparmiata nonostante fosse sull’unione di due aree agricole. Possibile che a San Fiorano si sia stati indifferenti di fronte a questo scempio quando anche il percorso della Brebemi è stato deviato per salvare una quercia?». Secca la difesa del sindaco Antonio Mariani: «Sopralluoghi sono stati fatti a suo tempo dalla guardia forestale, che ha confermato che queste querce non erano né monumentali, né censite. Dal canto nostro, ci siamo poi avvalsi di un agronomo per avere un parere di perizia tecnica. Il parere ci è stato consegnato e il taglio è stato autorizzato per le piante che la perizia confermava. Che dire: verificheremo se i tagli corrispondono alle indicazioni della perizia». Anche la minoranza vuole però questo stesso documento. «Abbiamo già in mano tutti gli atti della questione, il Comune però non ci ha ancora dato proprio la perizia dell’agronomo. È un documento che vogliamo». Di certo, l’intenzione è quella di dare battaglia, coinvolgendo anche le associazioni ambientaliste.
Luisa Luccini tratto da il cittadino lodi
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