Egr. direttore,
le evoluzioni politico amministrative degli ultimi mesi hanno stravolto il voto elettorale avvenuto nel 2008 da parte dei cittadini. Il senso di questa ed altre considerazioni è una analisi comparata fra i problemi ed i nodi strutturali del Paese Italia rispetto quanto non riformato e ristrutturato dalla fine della prima repubblica. Il tutto è semplicemente racchiuso nel documento della Lega Lombarda del 1982, come programma elettorale che festeggia il suo trentennale.Perché sostengo questo? Le motivazioni sono semplici: il testo rimane attualissimo e indica bene ancora oggi cosa si dovrebbe fare per riordinare e risolvere nodi strutturali veri. Qualcuno subito obietterà che siamo stati anche noi al governo: certo ma noi le riforme le abbiamo programmate e fatte; il referendum costituzionale nel 2006 che avrebbe ridotto i costi della politica e cambiato la legge elettorale in maniera efficace, bocciato dagli elettori, fatto il federalismo fiscale che “Fini e compagnia cantante…con voltafaccia insopportabili e dannosi” hanno provveduto a bloccare, togliendo la spina al governo Berlusconi, guarda caso quando avrebbero dovuto partire le riforme, per arrivare al “governo tecnico” che sta facendo pagare gli sprechi assurdi a tutti i lodigiani incolpevoli e agli enti locali che sono virtuosi: ciò non significa che tutte le cose che fanno sono deleterie ma che esiste un confine della democrazia per il quale chi è stato eletto fa quello che era stato votato dagli elettori e gli altri se vogliono fanno opposizione costruttiva fino alla fine del mandato elettivo. Lo vorrei rifare diventare pubblico per ribadire la mia posizione politica ma anche per sensibilizzare i cittadini lodigiani su questioni che sono a portata di mano e che la “cattiva politica romana” non ci permette di fare con vari metodi e varie decisioni allucinanti, che ci hanno portato allo status attuale con la presenza ingombrante del governo Monti. Programma del 1982 Lega Lombarda- 1) per l’autogoverno della Lombardia superando lo stato centralista con un moderno stato federale che sappia rispettare tutti i popoli che lo costituiscono , indipendentemente dalla loro consistenza numerica. 2) per la precedenza ai lombardi nell’assegnazione di lavoro,abitazione,assistenza,contributi finanziari. 3) perché i frutti del lavoro e le tasse dei lombardi siano controllati e gestiti dai lombardi attraverso l’organizzazione di un sistema finanziario simile a quello in via di attuazione nel trentino e nel sud tirolo. 4) un sistema pensionistico lombardo che garantisca l’intoccabilità della pensione dei nostri lavoratori, minacciata dalle numerose pensioni di invalidità distribuite a scopi clientelari dai partiti romani e dai pensionamenti anticipati di massa. 5) perché l’amministrazione pubblica e la scuola tornino ad essere gestite dai lombardi e non snaturalizzate. 6) per la riaffermazione della nostra cultura, storia, della lingua lombarda, dei nostri valori sociali e morali. 7) per il potenziamento dell’artigianato e dell’agricoltura che devono godere di facile accesso a prestiti agevolati. 8) per il finanziamento della ricerca scientifica e delle attività culturali che le scelte del regime hanno soltanto modificato. 9) perché la giustizia in Lombardia combatta con efficacia e con adeguati strumenti delinquenza,mafie,racket. 10) contro gli attentati alla nostra identità 11) contro la mentalità opportunistico-mafiosa del governo di Roma contro la conseguente degradazione della Lombardia 12) contro la devastazione e la svendita del nostro territorio, plasmato e difeso dalle generazioni precedenti, patrimonio che abbiamo il dovere di trasmettere integro alle prossime generazioni 13) per la costruzione di un’Europa fondata sull’autonomia , il federalismo, il rispetto e la solidarietà diretta tra tutti i popoli del continente, quindi tra i lombardi ed ogni altro popolo. Penso che il contenuto sia chiaro ed efficace per fare capire che noi non abbiamo mai lasciato la nostra coerenza politica e che le riforme per questo stato ormai non sono più procrastinabili ma devono essere attuate con determinazione e supporto vero della opinione pubblica. È difficile parlare di politica in questi momenti ma riportare alla luce questo documento vuol dire capire quale indirizzo deve prendere la nave fuori rotta e quali potrebbero essere le conseguenze se non verranno attuate le riforme “culturali” e sociali nel nostro paese. Noi difendiamo con forza le classi sociali che sono state toccate ingiustamente da questi ribaltoni dei palazzi romani ed invitiamo i lodigiani a fare sentire la propria voce. Ieri a Milano è stato molto bello vedere 80.000 persone e una Lega Nord forte e coesa alla faccia di tutti i detrattori. Le politiche attive passano da noi e chi fa progetti politici deve tenerne in debito conto anche nel nostro territorio al di la di qualsiasi dietrologia politica.
Lodi, gennaio 2012
Lega Nord Padania
Alfredo Ferrari
Cons. provinciale
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