Lo chiamano "Il Leone di Jesi" perché non ha mai smesso di ruggire neppure a un passo dalla fine. Per gli appassionati di motociclismo Giancarlo Falappa è molto più di un mito delle due ruote, e non è un caso che abbiano scelto di invitare lui i soci dell'A.S.D. Reparto Corse BMS di Castiglione d'Adda chenei giorni scorsi hanno organizzato l’evento “Metti in moto la solidarietà”, raccolta fondi per i terremotati dell'Emilia. Con il furgone Ducati che lo accompagna come testimonial in giro per il mondo, Falappa ha fatto tappa al bar “La fuga di Bach” dove ad attenderlo c'erano il presidente A.S.D. Ermanno Valla, il sindaco di castiglione Alfredo Ferrari e l'assessore allo sport Clara Grecchi. «Non bisogna arrendersi mai, perché tutto può accadere» ha detto Falappa, ricordando quel che gli era capitato l'11 giugno 1994. «Un sabato - ha ricordato il vicecampione mondiale Superbike 1992 -, stavo provando un cambio sperimentale della nuova Ducati 916, il cambio si bloccò e caddi a terra». Falappa finì in coma, 38 giorni di “sonno” da cui sembrava non sarebbe più uscito. Senonchè.... «I medici chiesero al telecronista Giovanni Di Pillo di registrare un'audiocassetta in cui rievocava la mia ultima gara e il mio avversario Scott Russel - ha raccontato -. "Devi svegliarti, Russel ti sta arrivando alle spalle", ripeteva Di Pillo nella registrazione che mi fecero ascoltare con gli auricolari». Il giorno dopo il motociclista uscì dal coma, la sua carriera era finita ma lui era salvo. «Abbiamo pensato che fosse la persona giusta per rappresentare la possibilità di una rinascita - hanno spiegato gli organizzatori -, quella che auguriamo ai terremotati emiliani a cui daremo il ricavato di questa due giorni». TRATTO DA IL CITTADINO LODI
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