mercoledì 2 gennaio 2013

Bellisolina, dopo il rogo riprende l’attività in provincia di lodi

montanaso Il lavoro all’impianto Bellisolina di Montanaso è già ripreso. Dopo l’incendio scoppiato nel pomeriggio del 31 dicembre, e risolto solo il giorno successivo, ieri i rifiuti sono stati conferiti regolarmente dalle società che effettuano al raccolta. Solo il reparto di raffinazione del bioessicato, coinvolto dalle fiamme, resterà chiuso per qualche settimana, mentre il comparto di bioessicazione è rimasto indenne e quindi operativo.Impossibile, invece, stabilire al momento l’entità del danno provocato dal rogo. I vigili del fuoco dovranno fare un ultimo sopralluogo per valutare l’accessibilità dell’area, poi ci saranno le valutazioni tecniche. L’incendio ha distrutto in ogni caso un nastro trasportatore di circa venti metri e tutto l’impianto idraulico collegato ad esso, compreso un serbatoio che conteneva parecchi litri di olio idraulico che ha alimentato anche fiamme di colore blu. «È ancora troppo presto per fare una stima - spiega il presidente della società Bellisolina, Francesco Pesatori -. Per fortuna comunque la zona di stoccaggio non è stata toccata».Per quanto riguarda le cause del rogo, i vigili del fuoco hanno escluso il “dolo” ipotizzando piuttosto un’origine accidentale dovuta a un surriscaldamento dell’impianto o a un problema elettrico. Per questo i vigili del fuoco non hanno ritenuto di avvertire dell’accaduto ne i carabinieri di Lodi ne il consorzio di polizia locale Nord Lodigiano.Scongiurata infine qualsiasi contaminazione dell’ambiente. I tecnici dell’Arpa, giunti sul posto per le analisi, hanno rassicurato infatti su possibili pericoli per l’ambiente e la salute delle persone. Presente anche il sindaco di Montanaso, Luca Ferrari, e il presidente di Bellisolina Pesatori.Tutto quindi era cominciato nel pomeriggio del 31 dicembre, intorno alle 17, quando gli impianto erano già fermi da alcune ore. Per primo è intervenuto il personale tecnico presente nello stabilimento, poi sono arrivati i vigili del fuoco di Lodi. Complessivamente sono stati spruzzati oltre 40mila litri di acqua e 2mila litri di schiumogeno. Nonostante questo il fumo ha faticato a diradarsi, alimentato anche dalla gomma del rullo trasportatore, e per diverse ore non è stato possibile avvicinarsi al macchinario. Per lo meno però i capannoni vicini sono stati risparmiati. L’incendio è stato spento quello stesso giorno, mentre il lavoro dei vigili del fuoco è proseguito fino al giorno successivo per mettere il capannone il sicurezza. Solo ieri è stato possibile entrare nella struttura e verificare i danni.Davide Cagnola TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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