giovedì 17 dicembre 2015
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martedì 17 novembre 2015
venerdì 13 novembre 2015
martedì 27 ottobre 2015
lunedì 26 ottobre 2015
venerdì 23 ottobre 2015
giovedì 22 ottobre 2015
PROVINCIA LODI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Provincia:
Lodi
Estensione:
78.309 ha (dato CRCS, 2012)
Numero di Comuni:
61 (ISTAT 2011)
Abitanti:
229.085 (anno 2011)
Densità demografica:
292,54 ab/kmq
Caratteri fisici e morfologici:
Tre corsi d’acqua racchiudono il territorio:
il fiume Adda, ad est, affluisce nel Po che segna il limite sud; il Lambro scorre
ad ovest e sfocia anch’esso nel Po. L’80% della superficie è coperta da suoli
agricoli. In questo contesto la Regione Lombardia ha istituito il Parco Adda
Sud: 230 kmq di superficie quasi interamente coltivata, con zone boschive,
insediamenti a carattere ricreativo e didattico e, nel territorio del Comune
di Lodi, il progetto della grande “Foresta di Pianura”. Di rilievo, inoltre,
la riserva naturale delle Monticchie, un’oasi curata dal WWF. Dal punto
di vista infrastrutturale la Provincia è una direttrice radiale del sistema urbano
milanese costituita da un fascio di direttrici nord-ovest, sud-est, (A1, TAV,
Via Emilia, Ferrovia Mi-Bo), incrociate dalle direttrici est-ovest delle corone
metropolitane.
Tasso di urbanizzazione:
7,5 mq/ab anno (dato CRCS, 2012)
PTCP vigente:
Redatto ai sensi della L.R. 1/2000; Approvato con delibera di
Consiglio Provinciale n. 30 del 18 luglio 2005; Vigente dall’8 febbraio 2006, (dati
Provincia di Lodi)
Incarico di redazione:
Politecnico di Milano - M.C. Treu - DGP n. 100/2002
Adeguamento alla L.R. 12/2005:
Avvio procedimento con DCP n. 23 del
18.7.2006; incarico gruppo lavoro interno con consulenze - DGP 162/2007; Assetto
organizzativo con DD 614/2008; Adozione con DCP n. 8 del 6.4.2009, (dati
Provincia di Lodi)
Comuni con PGT approvato:
58% (dati provinciali al 31 maggio 2012)
Link PTCP:
http://cartografia.provincia.lodi.it/index.php/i-progetti/ptcp
Il Lodigiano è territorio complesso e conteso da
una pluralità di usi e funzioni, spesso antagonisti
e in contrasto fra loro, che generano fattori
di conflitto, disequilibrio e insostenibilità, da
conciliare con risorse sempre più ridotte.
I dati che fotografano il territorio, da leggere
con criticità e da interpretare a servizio
di un progetto di sviluppo condiviso, sono
caratterizzati da: un indice relativo a
infrastrutture e reti pari al doppio del parametro
dell’ottimalità (194,14% Istituto Tagliacarne
2004), da una percentuale di “superficie
naturale” variabile dall’83 all’87% dell’estensione
territoriale e un consumo di suolo, dal 1999 al
2007, pari a 7,5 mq /ab anno, con l’urbanizzazione
giornaliera di 4.553 mq, pari a circa 1,1 volte
piazza del Duomo di Lodi (CRCS – Centro di
Ricerca sui Consumi di Suolo).
Come si inseriscono in questo contesto gli
strumenti di governo e i procedimenti di
trasformazione? La risposta è in linea con
quanto rassegna la storia urbanistica italiana:
gli strumenti di pianificazione difficoltosamente
e sporadicamente sono la risposta e il quadro
nel quale si declinano e trovano concretezza
le visioni di sviluppo delle comunità locali.
La dimensione straordinaria, in variante
e in deroga, unitamente alla “progettualità
esogena” (Leggi obiettivo e grandi progetti
infrastrutturali) hanno minato e tarlato il
“sistema delle regole” di piano e il paesaggio
identitario.
In merito, è rilevante segnalare che il 20%
del consumo di suolo registrato tra il 1999 e
il 2007, circa 265 ha, è stato fagocitato dalla
infrastrutturazione TAV (CRCS 2011).
Recentemente, la relazione paesaggio e usi
del suolo ha trovato nuovi “motori di novità
e di potenziale disequilibrio” nell’evoluzione
degli usi del suolo agricolo, verso pratiche e
“filiere” integrative del reddito, funzionali alla
produzione di energia da fonti rinnovabili,
agevolate e incentivate. Questo ha modificato
l’immagine e la natura del paesaggio rurale,
intensificando la tendenza verso la monocoltura,
la banalizzazione e l’artificializzazione del
paesaggio.
La volontà della Provincia di Lodi è stata, ed è,
quella di attivare proposte di programmazione
e sviluppo in una visione territoriale
condivisa che recuperi, e metta a sistema,
gli elementi vocazionali e identitari del
territorio, attraverso progetti d’ambito, anche
perequabili territorialmente. Coerentemente,
la Provincia, come ente capofila di un articolato
sistema di partenariato, ha attivato un
PIA – Progetto Integrato d’Area “Lodigiano
per Expo: terra buona e percorsi di fiume”
e Azioni emblematiche, attuative di Bando
di finanziamento Cariplo. Tali iniziative
possono innervare di forza e vigore nuovi
gli strumenti di governo del territorio e
promuovere la cooperazione e la collaborazione
interistituzionale, secondo i princip
î
di
adeguatezza, sussidiarietà e partecipazione.
L’obiettivo è quello di declinare e di perseguire
la sostenibilità del territorio, anche per le
generazioni future, ponendo al centro salute,
vivibilità e paesaggio. Lavorare, quindi,
per una riforma istituzionale che non svuoti di
ruolo e di significato l’ente intermedio e per una
riforma fiscale che consenta una reale gestione
delle risorse economiche e finanziarie.
Operare nella consapevolezza che la qualità
progettuale e gli elementi risarcitori delle
comunità locali debbano essere urgentemente
attivati per garantire la sostenibilità sociale,
fortemente compromessa dalle trasformazioni
d’uso del suolo.
Barbara Fugazza
Responsabile dell'Unità Operativa Sviluppo
Urbanistico e conservazione dei beni paesaggistici
e architettonici. Provincia di Lodi
Provincia di Lodi : tutele urbanistiche o solo annunci ?
Provincia di Lodi : tutele urbanistiche o solo annunci ?
Egr. direttore,
in base alla approvazione del bilancio di previsione della Provincia di Lodi e la programmazione urbanistico-ambientale, mi corre l’obbligo di informare i lodigiani su una questione che mi sta a cuore per il futuro e per la programmazione attuale. Un esempio solo che vale per tutto è la progettualità in itinere della logistica a Ospedaletto Lodigiano e la parallela revisione del PTCP che con L’ente Provinciale deve proseguire senza smarcarsi da altre confusioni amministrative su scelte più o meno condivise per “sopravvivere” al riordino della Provincia in enti di area vasta. Nel frattempo, gli ambiti territoriali del lodigiano e di conseguenza i sindaci dovrebbero programmare e definire le scelte urbanistiche per il futuro prossimo indipendentemente dalla collocazione che avverrà in area metropolitana o con altra soluzione politico-amministrativa. Ieri i sindaci hanno votato alla unanimità il bilancio del 2015 dando una lezione di territorialità e di coagulo corretta ai lodigiani, ma non facciamo finta di non sapere che senza la regione e il contributo di € 2 mln di euro ottenuti saremmo qui a imprecare per i servizi mancati o mancanti. Per la parte urbanistica segnalo solo due cose:
1/ patto dei sindaci di non consumo del territorio siglato nel 2008 dove si prevedeva una riduzione dell’1% minima per ogni annualità http://www.provincia.lodi.it/template.php?pag=994
http://www.researchgate.net/…/268805945_Il_dimensionamento_…
2/ BURL REGIONALE DEL 20 OTTOBRE 2015 SERIE ORDINARIA n. 43 “ dg territorio urbanistica e difesa del suolo” Bando per la selezione delle migliori iniziative di programmazione territoriale e urbanistica in tema di rigenerazione urbana e territoriale. Si legge nel DDS della regione che nessun comune lodigiano risulta “presente e nessuna istanza valida è stata presentata ad oggi”, oltre che prorogare i termini al 10 novembre 2015 per accogliere eventuali proposte. (vedi allegato)
POSSIBILE CHE NESSUN COMUNE , PROVINCIA ,CAMERA DI COMMERCIO E TUTTE LE ASSOCIAZIONI INTERESSATE ABBIANO IDEE DA METTERE IN CAMPO SU QUESTO TEMA IMPORTANTE PER IL LODIGIANO (ad esempio per le aree dismesse o dimesse ?)
Penso sia un diritto per i cittadini lodigiani capire come viene orientato il lodigiano al di là di bei propositi e delle RIFORME VERE O SUPPOSTE.
Dobbiamo anche noi essere autodeterminanti ed efficienti per orientare le politiche virtuose territoriali per consumo di suolo, difesa del suolo, rigenerazione urbana e territoriale.
Penso che aprire il dibattito anche su questa tematica sia utile e incisivo per attuare nel 2016 le scelte strategiche territoriali anche con aspro confronto politico-amministrativo locale e sovralocale.
Cordiali saluti.
ALFREDO FERRARI
Sindaco di Castiglione D’Adda
Egr. direttore,
in base alla approvazione del bilancio di previsione della Provincia di Lodi e la programmazione urbanistico-ambientale, mi corre l’obbligo di informare i lodigiani su una questione che mi sta a cuore per il futuro e per la programmazione attuale. Un esempio solo che vale per tutto è la progettualità in itinere della logistica a Ospedaletto Lodigiano e la parallela revisione del PTCP che con L’ente Provinciale deve proseguire senza smarcarsi da altre confusioni amministrative su scelte più o meno condivise per “sopravvivere” al riordino della Provincia in enti di area vasta. Nel frattempo, gli ambiti territoriali del lodigiano e di conseguenza i sindaci dovrebbero programmare e definire le scelte urbanistiche per il futuro prossimo indipendentemente dalla collocazione che avverrà in area metropolitana o con altra soluzione politico-amministrativa. Ieri i sindaci hanno votato alla unanimità il bilancio del 2015 dando una lezione di territorialità e di coagulo corretta ai lodigiani, ma non facciamo finta di non sapere che senza la regione e il contributo di € 2 mln di euro ottenuti saremmo qui a imprecare per i servizi mancati o mancanti. Per la parte urbanistica segnalo solo due cose:
1/ patto dei sindaci di non consumo del territorio siglato nel 2008 dove si prevedeva una riduzione dell’1% minima per ogni annualità http://www.provincia.lodi.it/template.php?pag=994
http://www.researchgate.net/…/268805945_Il_dimensionamento_…
2/ BURL REGIONALE DEL 20 OTTOBRE 2015 SERIE ORDINARIA n. 43 “ dg territorio urbanistica e difesa del suolo” Bando per la selezione delle migliori iniziative di programmazione territoriale e urbanistica in tema di rigenerazione urbana e territoriale. Si legge nel DDS della regione che nessun comune lodigiano risulta “presente e nessuna istanza valida è stata presentata ad oggi”, oltre che prorogare i termini al 10 novembre 2015 per accogliere eventuali proposte. (vedi allegato)
POSSIBILE CHE NESSUN COMUNE , PROVINCIA ,CAMERA DI COMMERCIO E TUTTE LE ASSOCIAZIONI INTERESSATE ABBIANO IDEE DA METTERE IN CAMPO SU QUESTO TEMA IMPORTANTE PER IL LODIGIANO (ad esempio per le aree dismesse o dimesse ?)
Penso sia un diritto per i cittadini lodigiani capire come viene orientato il lodigiano al di là di bei propositi e delle RIFORME VERE O SUPPOSTE.
Dobbiamo anche noi essere autodeterminanti ed efficienti per orientare le politiche virtuose territoriali per consumo di suolo, difesa del suolo, rigenerazione urbana e territoriale.
Penso che aprire il dibattito anche su questa tematica sia utile e incisivo per attuare nel 2016 le scelte strategiche territoriali anche con aspro confronto politico-amministrativo locale e sovralocale.
Cordiali saluti.
ALFREDO FERRARI
Sindaco di Castiglione D’Adda
Il
Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo nasce da un protocollo di intesa
tra l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) e Legambiente per
elaborare e divulgare dati e contributi per la conoscenza del fenomeno
del consumo di suolo in Italia ed in Europa. Misurare il consumo di
suolo oggi è una attiv…
provincia.lodi.it
martedì 20 ottobre 2015
venerdì 16 ottobre 2015
venerdì 8 maggio 2015
Pressione fiscale, in Lombardia i contribuenti più tartassati. Ai Comuni il 9% del gettito
--------------------------------
vi prego di
http://www.comuni.it/2015/02/pressione-fiscale-in-lombardia-i-contribuenti-tartassati-comuni-9-gettito/
Pressione fiscale, in Lombardia i contribuenti più tartassati. Ai Comuni il 9% del gettito
Il Fisco italiano non è certo timido nei confronti dei suoi contribuenti. Secondo l’ultimo rapporto Ocse l’Italia è il 5° paese, dopo Danimarca, Francia, Belgio, Finlandia e Svezia, con la pressione fiscale più elevata.Ma chi, lungo lo Stivale, è il più tartassato dei tartassati?
Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che ha messo a confronto il gettito fiscale versato dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese di tutte le regioni d’Italia, sono i cittadini lombardi i contribuenti più vessati d’Italia: ogni residente corrisponde all’Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.386 euro, rispetto alla media nazionale 8.824 euro per abitante.
Seguono i residenti del Lazio, con 10.763 euro e quelli emiliano-romagnoli, con 10.490 euro. Appena fuori dal podio troviamo i residenti nel Trentino Alto Adige, con 10.333 euro pro capite e quelli della Liguria, con 10.324 euro pro capite. Chiudono la classifica i campani, con 6.041 euro pro capite, i calabresi, con 5.918 euro pro capite e, infine, i siciliani, con 5.598 euro pro capite.
A livello di macroaree, primeggia il Nordovest (10.828 euro), seguito dal Centro (9.868 euro) e dal Nordest (9.819 euro); chiude, molto staccato, il Sud, con 6.137 euro pro capite.
Non è necessario essere degli economisti per concludere che il Fisco allunga le mani dove c’è più ricchezza e presumibilmente una qualità più elevata dei servizi offerti ai cittadini.
Un altro aspetto che merita di essere segnalato è la distribuzione del gettito tra i vari livelli di governo. Ebbene, su un totale nazionale di 8.824 euro pro capite di entrate tributarie registrate nel 2012, l’80,7% del totale va allo Stato; il 10,2% alle Regioni e il 9% agli Enti locali.
Per approfondimenti CGIA Mestre
PROVINCIA DI LODI: dove e' finito l'orgoglio del lodigiano ?
egr. direttore,
la riunione della assemblea dei sindaci in Provincia del 07/05 merita un inciso attuale.
Dalle notizie uscite sui mass media sembrerebbe che l'unica proposta agli atti sia quella
del PD di fare confluire la Provincia di Lodi nella area metropolitana di Milano senza poi
spiegare bene altre posizioni più o meno critiche rispetto questa ipotesi unilaterale.
Alcuni sindaci sono intervenuti in maniera critica contro questa e altre ipotesi in campo,
come del resto ha fatto il sottoscritto.
Intanto bisogna chiarire che se avvenisse questa ipotesi si dovrebbe procedere con una
prassi complessa che non è solo una delibera di indirizzo, ma dovrebbe andare il tutto
direttamente in Parlamento per le eventuali modifiche.
Inoltre, e questo è il punto più importante, per due anni è
stato venduto il film di una abolizione delle Province in base alla normativa Delrio 56/14
che di fatto, in concreto sta portando ai lodigiani la conoscenza di una regressione parziale
o totale in alcuni servizi e alla chiusura progressiva di tante realtà importanti territoriali.
se non viene cancellata con riforma costituzionale la parola Provincia non viene cancellato
nulla ed esiste solo un rimpallo confuso di competenze fra i vari livelli di governo.
Penso che l'erba non tagliata, le manutenzioni in sofferenza, il futuro del sistema bibliotecario, ect....
siano la dimostrazione pratica che non funziona il meccanismo, e che sono sotto
gli occhi di tutti, anche se riconosco il massimo impegno al presidente
Mauro Soldati che per correttezza cerca di fare il possibile in un contesto negativo sotto
tante angolature politico-amministrative.
In più il rapporto fiscale sperequato fra tasse pagate e residui fiscali (euro 2996 a credito
di ogni lodigiano verso le altre regioni e lo stato) porta ad informare i cittadini che i
manifesti politici di continui annunci e soluzioni facili non esistono. Penso sia arrivato il momento
di fare pressioni politiche "forti" verso il governo attuale che sta creando disagi e vita
sociale non attinente alla dignità del rapporto citato precedentemente. Noi vogliamo uno stato
che faccia riforme vere e che vada a tagliare i rami secchi dei ministeri e delle strutture che
non fanno le azioni concrete e virtuose verso i lodigiani e applichino la spending review alle
strutture borboniche dello stato.
i comuni e i lodigiani hanno già dato e stanno dando ma a quale fine?
mantenere un debito pubblico assurdo?
mantenere un patto di stabilità assurdo?
mantenere gli enti non virtuosi che drenano risorse ai comuni?
noi vogliamo essere responsabili e amministrare i nostri soldi nel nostro territorio.
penso sia un dovere informare i lodigiani e dare le responsabilità politiche secondo propria
coscienza ma con oggettive corrette riflessioni.
fuori l'orgoglio dei lodigiani!
ALFREDO FERRARI
SINDACO
CASTIGLIONE D'ADDA
MAGGIO 2015
la riunione della assemblea dei sindaci in Provincia del 07/05 merita un inciso attuale.
Dalle notizie uscite sui mass media sembrerebbe che l'unica proposta agli atti sia quella
del PD di fare confluire la Provincia di Lodi nella area metropolitana di Milano senza poi
spiegare bene altre posizioni più o meno critiche rispetto questa ipotesi unilaterale.
Alcuni sindaci sono intervenuti in maniera critica contro questa e altre ipotesi in campo,
come del resto ha fatto il sottoscritto.
Intanto bisogna chiarire che se avvenisse questa ipotesi si dovrebbe procedere con una
prassi complessa che non è solo una delibera di indirizzo, ma dovrebbe andare il tutto
direttamente in Parlamento per le eventuali modifiche.
Inoltre, e questo è il punto più importante, per due anni è
stato venduto il film di una abolizione delle Province in base alla normativa Delrio 56/14
che di fatto, in concreto sta portando ai lodigiani la conoscenza di una regressione parziale
o totale in alcuni servizi e alla chiusura progressiva di tante realtà importanti territoriali.
se non viene cancellata con riforma costituzionale la parola Provincia non viene cancellato
nulla ed esiste solo un rimpallo confuso di competenze fra i vari livelli di governo.
Penso che l'erba non tagliata, le manutenzioni in sofferenza, il futuro del sistema bibliotecario, ect....
siano la dimostrazione pratica che non funziona il meccanismo, e che sono sotto
gli occhi di tutti, anche se riconosco il massimo impegno al presidente
Mauro Soldati che per correttezza cerca di fare il possibile in un contesto negativo sotto
tante angolature politico-amministrative.
In più il rapporto fiscale sperequato fra tasse pagate e residui fiscali (euro 2996 a credito
di ogni lodigiano verso le altre regioni e lo stato) porta ad informare i cittadini che i
manifesti politici di continui annunci e soluzioni facili non esistono. Penso sia arrivato il momento
di fare pressioni politiche "forti" verso il governo attuale che sta creando disagi e vita
sociale non attinente alla dignità del rapporto citato precedentemente. Noi vogliamo uno stato
che faccia riforme vere e che vada a tagliare i rami secchi dei ministeri e delle strutture che
non fanno le azioni concrete e virtuose verso i lodigiani e applichino la spending review alle
strutture borboniche dello stato.
i comuni e i lodigiani hanno già dato e stanno dando ma a quale fine?
mantenere un debito pubblico assurdo?
mantenere un patto di stabilità assurdo?
mantenere gli enti non virtuosi che drenano risorse ai comuni?
noi vogliamo essere responsabili e amministrare i nostri soldi nel nostro territorio.
penso sia un dovere informare i lodigiani e dare le responsabilità politiche secondo propria
coscienza ma con oggettive corrette riflessioni.
fuori l'orgoglio dei lodigiani!
ALFREDO FERRARI
SINDACO
CASTIGLIONE D'ADDA
MAGGIO 2015
martedì 7 aprile 2015
domenica 15 marzo 2015
marudo - stati generali della lega nord del lodigiano "uscire dalla crisi"
http://www.videonotizietv.it/?p=1527
ECCO IL VIDEO DELLA GIORNATA POLITICA DEL LODIGIANO
ECCO IL VIDEO DELLA GIORNATA POLITICA DEL LODIGIANO
notizie di castiglione d'adda sul portale del basso lodigiano
http://www.fombio.com/notiziario.php?comune=Castiglione+d+Adda
venerdì 13 marzo 2015
venerdì 6 marzo 2015
venerdì 27 febbraio 2015
venerdì 20 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
Grecia, in salita la strada per l'accordo. L'Ue: "Non c'è un piano B"
http://www.affaritaliani.it/economia/la-grecia-dice-no-alla-bozza-dell-eurogruppo-assurda.html
A REGIONI ED ENTI LOCALI LO STATO HA TAGLIATO 25 MILIARDI DI TRASFERIMENTI
A REGIONI ED ENTI LOCALI LO STATO HA
TAGLIATO 25 MILIARDI DI
TRASFERIMENTI
vedi link: http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2015/02/regioni.pdf
La sforbiciata, segnala la CGIA, riguarda gli anni 2011-2015. Domani i Governatori dovrebbero presentare l’accordo su come ripartire gli oltre 5 miliardi di tagli alle Regioni, in gran parte previsti dalla legge di Stabilità 2015 ========================== Tra “Spending review” e sforbiciate varie, negli ultimi 5 anni le Regioni e gli enti locali hanno subito una riduzione dei trasferimenti dallo Stato centrale di poco superiore ai 25 miliardi di euro. “Una cifra imponente – dichiara il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi - che, in buona parte, Governatori e Sindaci hanno controbilanciato aumentando le tasse locali e tagliando i servizi alla cittadinanza. La politica nazionale, di fatto, ha congegnato un ‘delitto perfetto’. Grazie a questi tagli, lo Stato centrale si è dimostrato sobrio e virtuoso, scaricando il problema sugli amministratori locali che, ‘obtorto collo’, hanno agito sulla leva fiscale. Morale: la minor spesa pubblica a livello centrale è stata pagata in gran parte dai cittadini e dalle attività produttive che hanno subito un fortissimo aumento delle tasse locali. Il passaggio dall’Ici all’Imu/Tasi, ad esempio, ha incrementato il peso fiscale sui capannoni mediamente dell’80 per cento, con una punta massima di oltre il 160 per cento per quelli ubicati nel Comune di Milano”. I dati, elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, si riferiscono al quinquennio 2011-15: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici. In termini assoluti, le Autonomie locali più penalizzate dalla contrazione dei trasferimenti sono state le 15 Regioni a statuto ordinario: tra il 2010 e il 2015 hanno subito un taglio complessivo di 9,75 miliardi di euro. Ai Comuni, invece, la “sforbiciata” è costata 8,31 miliardi di euro, mentre le Province hanno incassato da Roma 3,74 miliardi in meno. Le 5 Regioni a statuto speciale, infine, sono state le meno colpite: la riduzione ha toccato i 3,34 miliardi di euro. L’ennesima “rasoiata”, conclude la CGIA, dovrebbe essere definita domani (12 febbraio 2015). I Governatori, infatti, dovranno presentare l’accordo su come ripartite gli oltre 5 miliardi di euro di tagli gravanti sulle Regioni. Tutto è stato deciso con la legge di Stabilità 2015: pur avendo aumentato i fondi al sistema sanitario nazionale per 2 miliardi di euro, le risorse trasferite alle Regioni saranno decurtate di 4 miliardi a cui si aggiungono altri 1,6 miliardi di tagli ereditati dal passato. Purtroppo, in molte Regioni questi nuovi tagli rischiano di tramutarsi nell’ennesimo aumento dei ticket sanitari o dei biglietti del trasporto pubblico locale. TAGLI AI TRASFERIMENTI DELLE AUTONOMIE LOCALI - anni vari - (milioni di euro) 2011 2012 2013 2014 2015 REGIONI a Statuto Ordinario 4.000 5.200 5.500 6.000 9.752 REGIONI a Statuto Speciale 0 1.520 2.120 2.620 3.343 PROVINCE 300 1.415 2.115 2.560 3.742 COMUNI 1.500 4.450 6.200 6.826 8.313 TOTALE 5.800 12.585 15.935 18.005 25.150 Elaborazione Ufficio Studi CGIA Nota: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici.TAGLI AI TRASFERIMENTI DELLE AUTONOMIE LOCALI - anni vari - (milioni di euro) 2011 2012 2013 2014 2015 REGIONI a Statuto Ordinario 4.000 5.200 5.500 6.000 9.752 DL 78/2010 4.000 4.500 4.500 4.500 4.500 Spending review 700 1.000 1.000 1.050 Decreto Irpef (DL 66/2014) 500 750 Legge di Stabilità 2015 3.452 REGIONI a Statuto Speciale 0 1.520 2.120 2.620 3.343 Decreto Salva Italia 920 920 920 920 Spending review 600 1.200 1.500 1.575 Decreto Irpef (DL 66/2014) 200 300 Legge di Stabilità 2015 548 PROVINCE 300 1.415 2.115 2.560 3.742 DL 78/2010 300 500 500 500 500 Decreto Salva Italia 415 415 415 415 Spending review 500 1.200 1.200 1.250 Decreto Irpef (DL 66/2014) 445 577 Legge di Stabilità 2015 1.000 COMUNI 1.500 4.450 6.200 6.826 8.313 DL 78/2010 1.500 2.500 2.500 2.500 2.500 Decreto Salva Italia 1.450 1.450 1.450 1.450 Spending review 500 2.250 2.500 2.600 Decreto Irpef (DL 66/2014) 376 563 Legge di Stabilità 2015 1.200 TOTALE 5.800 12.585 15.935 18.005 25.150 Elaborazione Ufficio Studi CGIA Nota: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici. Mestre 11 febbraio 2015
vedi link: http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2015/02/regioni.pdf
La sforbiciata, segnala la CGIA, riguarda gli anni 2011-2015. Domani i Governatori dovrebbero presentare l’accordo su come ripartire gli oltre 5 miliardi di tagli alle Regioni, in gran parte previsti dalla legge di Stabilità 2015 ========================== Tra “Spending review” e sforbiciate varie, negli ultimi 5 anni le Regioni e gli enti locali hanno subito una riduzione dei trasferimenti dallo Stato centrale di poco superiore ai 25 miliardi di euro. “Una cifra imponente – dichiara il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi - che, in buona parte, Governatori e Sindaci hanno controbilanciato aumentando le tasse locali e tagliando i servizi alla cittadinanza. La politica nazionale, di fatto, ha congegnato un ‘delitto perfetto’. Grazie a questi tagli, lo Stato centrale si è dimostrato sobrio e virtuoso, scaricando il problema sugli amministratori locali che, ‘obtorto collo’, hanno agito sulla leva fiscale. Morale: la minor spesa pubblica a livello centrale è stata pagata in gran parte dai cittadini e dalle attività produttive che hanno subito un fortissimo aumento delle tasse locali. Il passaggio dall’Ici all’Imu/Tasi, ad esempio, ha incrementato il peso fiscale sui capannoni mediamente dell’80 per cento, con una punta massima di oltre il 160 per cento per quelli ubicati nel Comune di Milano”. I dati, elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, si riferiscono al quinquennio 2011-15: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici. In termini assoluti, le Autonomie locali più penalizzate dalla contrazione dei trasferimenti sono state le 15 Regioni a statuto ordinario: tra il 2010 e il 2015 hanno subito un taglio complessivo di 9,75 miliardi di euro. Ai Comuni, invece, la “sforbiciata” è costata 8,31 miliardi di euro, mentre le Province hanno incassato da Roma 3,74 miliardi in meno. Le 5 Regioni a statuto speciale, infine, sono state le meno colpite: la riduzione ha toccato i 3,34 miliardi di euro. L’ennesima “rasoiata”, conclude la CGIA, dovrebbe essere definita domani (12 febbraio 2015). I Governatori, infatti, dovranno presentare l’accordo su come ripartite gli oltre 5 miliardi di euro di tagli gravanti sulle Regioni. Tutto è stato deciso con la legge di Stabilità 2015: pur avendo aumentato i fondi al sistema sanitario nazionale per 2 miliardi di euro, le risorse trasferite alle Regioni saranno decurtate di 4 miliardi a cui si aggiungono altri 1,6 miliardi di tagli ereditati dal passato. Purtroppo, in molte Regioni questi nuovi tagli rischiano di tramutarsi nell’ennesimo aumento dei ticket sanitari o dei biglietti del trasporto pubblico locale. TAGLI AI TRASFERIMENTI DELLE AUTONOMIE LOCALI - anni vari - (milioni di euro) 2011 2012 2013 2014 2015 REGIONI a Statuto Ordinario 4.000 5.200 5.500 6.000 9.752 REGIONI a Statuto Speciale 0 1.520 2.120 2.620 3.343 PROVINCE 300 1.415 2.115 2.560 3.742 COMUNI 1.500 4.450 6.200 6.826 8.313 TOTALE 5.800 12.585 15.935 18.005 25.150 Elaborazione Ufficio Studi CGIA Nota: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici.TAGLI AI TRASFERIMENTI DELLE AUTONOMIE LOCALI - anni vari - (milioni di euro) 2011 2012 2013 2014 2015 REGIONI a Statuto Ordinario 4.000 5.200 5.500 6.000 9.752 DL 78/2010 4.000 4.500 4.500 4.500 4.500 Spending review 700 1.000 1.000 1.050 Decreto Irpef (DL 66/2014) 500 750 Legge di Stabilità 2015 3.452 REGIONI a Statuto Speciale 0 1.520 2.120 2.620 3.343 Decreto Salva Italia 920 920 920 920 Spending review 600 1.200 1.500 1.575 Decreto Irpef (DL 66/2014) 200 300 Legge di Stabilità 2015 548 PROVINCE 300 1.415 2.115 2.560 3.742 DL 78/2010 300 500 500 500 500 Decreto Salva Italia 415 415 415 415 Spending review 500 1.200 1.200 1.250 Decreto Irpef (DL 66/2014) 445 577 Legge di Stabilità 2015 1.000 COMUNI 1.500 4.450 6.200 6.826 8.313 DL 78/2010 1.500 2.500 2.500 2.500 2.500 Decreto Salva Italia 1.450 1.450 1.450 1.450 Spending review 500 2.250 2.500 2.600 Decreto Irpef (DL 66/2014) 376 563 Legge di Stabilità 2015 1.200 TOTALE 5.800 12.585 15.935 18.005 25.150 Elaborazione Ufficio Studi CGIA Nota: l’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio alla stagione del rigore e dell’austerità dei nostri conti pubblici. Mestre 11 febbraio 2015
martedì 10 febbraio 2015
lunedì 9 febbraio 2015
Fisco: in Lombardia i contribuenti più tassati
Fisco: in Lombardia i contribuenti più tassati
Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna sul podio tra le Regioni più colpite dal Fisco: la classifica della Cgia di Mestre. |
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giovedì 5 febbraio 2015
lunedì 2 febbraio 2015
giovedì 29 gennaio 2015
domenica 25 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015
SORGENIA , NIENTE ONERI : turano deve trattare
Sorgenia, niente oneri: Turano deve trattare
21 gennaio 2015 Il Comune di Turano va verso la transazione con Sorgenia. La legge di stabilità 2014 che esclude dal pagamento degli oneri di urbanizzazione anche le centrali come quella a turbogas di Turano-Bertonico costringe l’amministrazione comunale a “trattare” con il colosso di De Benedetti, cui aveva richiesto in prima istanza il pagamento di 22 milioni di euro.
TRATTO DA IL CITTADINO DI LODI
TRATTO DA IL CITTADINO DI LODI
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