giovedì 10 maggio 2018

Isee 2018, come compilare la dichiarazione

Isee 2018, come compilare la dichiarazione 

 Isee 2018, come compilare la dichiarazione

Tutte le istruzioni per la presentazione del modello Isee 2018: che cos’è, come compilarlo e inviarlo, casi particolari e novità.
Se devi pagare le tasse universitarie, richiedere un’agevolazione, rateizzare la cartella, sai sicuramente che non puoi portare a termine nessuna di queste operazioni senza aver presentato il modello Isee.
L’Isee, infatti, serve ormai non solo per accedere alle prestazioni di assistenza, ma per quasi tutte le agevolazioni di carattere pubblico, motivo per cui è diventata una dichiarazione davvero indispensabile per il cittadino, oltreché sempre più complessa. In effetti, proprio perché deve essere indicata una notevole quantità di dati, la dichiarazione Isee (o Dsu, dichiarazione sostitutiva unica) è diventata, nel corso degli anni, piuttosto articolata: dall’auto al conto corrente, dalle carte di credito agli immobili posseduti, ogni componente del nucleo familiare è monitorato, nella dichiarazione, a 360 gradi.
Fare i furbetti dimenticando di dichiarare qualcosa è impossibile, perché tutti i dati riportati nell’Isee sono soggetti a dei rigorosi controlli incrociati, grazie al “cervellone” dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate: bisogna quindi armarsi di pazienza e reperire i numerosi documenti necessari, in modo da essere sicuri di non tralasciare o sbagliare nulla.
Ma come si compila la dichiarazione Isee 2018 e dove si presenta? Cerchiamo di fare chiarezza con la nostra nuova guida.

Che cos’è l’Isee?

Innanzitutto, bisogna chiarire che cosa significa la sigla Isee: l’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare. In pratica, è un indice che serve a “misurare la ricchezza” della famiglia, prendendo in considerazione patrimonio e redditi, più ulteriori dati rilevanti, di ogni componente.

Isee fai da te

Quando si parla di modello Isee si pensa subito all’assistenza gratuita concessa dai Caf o dai propri commercialisti per la compilazione della domanda. Ad ogni modo, però, chi vuole presentare la dichiarazione Isee non è obbligato a recarsi presso un Caf o un patronato, ma può farla da sé, utilizzando i servizi online dell’Inps. È sufficiente, infatti, munirsi di tutti i dati utili, possedere il codice pin dispositivo dell’Inps, oppure l’identità unica digitale Spid o la carta nazionale dei servizi, entrare nel portale web dell’Istituto e compilare la dichiarazione online.

Isee precompilato

A partire dal 1° settembre 2018, poi, sarà disponibile la dichiarazione Isee precompilata il cittadino troverà, all’interno del sito dell’Inps, la dichiarazione contenente tutti i dati relativi ai redditi e al patrimonio, immobiliare e mobiliare, posseduto dal nucleo familiare.
In particolare, nel nuovo Isee il cittadino troverà già compilati i seguenti dati:
  • anagrafici;
  • relativi ai redditi conseguiti: le informazioni saranno ricavate dalle banche dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps; si troverà quanto riportato nelle dichiarazioni dei redditi (730 e modello Redditi) e saranno indicate tutte le prestazioni fornite dall’Inps, come la Naspi e le altre indennità di disoccupazione, o, ancora, il nuovo reddito d’inclusione;
  • i dati relativi alle retribuzioni in essere: lo stipendio normalmente percepito dai lavoratori, in particolare, potrà essere conosciuto in tempo reale grazie alla Co Unilav, la comunicazione obbligatoria inviata dai datori di lavoro, nella quale si deve indicare la retribuzione annua del neoassunto;
  • i dati relativi agli immobili posseduti, che si ricaveranno dalle banche dati catastali;
  • i dati relativi ai patrimoni mobiliari e finanziari posseduti, come titoli, conti correnti, libretti, carte: saranno già disponibili, nel dettaglio, saldi e giacenze medie.

Come funziona la dichiarazione Isee?

La dichiarazione Isee, chiamata ufficialmente Dsu, dichiarazione sostitutiva unica, contiene i redditi prodotti nell’anno di riferimento da tutti i componenti del nucleo familiare ed il patrimonio posseduto da ciascuno, sia immobiliare (case, terreni) che mobiliare (conti correnti, carte di credito, libretti, titoli, auto…). L’Isee, infatti, come abbiamo già detto, è l’indicatore della situazione economica equivalente, un indice che tiene conto non solo di tutti i redditi dei componenti del nucleo familiare, contenuti e non nel modello Redditi o nel 730, ma anche del patrimonio di ciascun familiare (immobili, conti, carte, libretti, auto…) e di ulteriori dati rilevanti (il pagamento di un canone d’affitto, il possesso di disabilità, il diritto a determinati sussidi e agevolazioni…).
Questa dichiarazione, come già esposto, è indispensabile per accedere alle prestazioni sociali e alle agevolazioni pubbliche (dal bonus bebè al Rei, il reddito d’inclusione, dai sussidi del comune alla tariffa agevolata della mensa scolastica). Ogni tipo di prestazione o agevolazione è soggetta poi a dei particolari limiti reddituali e patrimoniali che ne regolano il riconoscimento.
La dichiarazione Isee non è uguale per tutti, ma cambia a seconda della prestazione che si deve chiedere. Ad esempio, per ottenere agevolazioni sulle tasse universitarie si deve presentare l’Isee Università, per avere, invece, prestazioni per i disabili si deve presentare l’Isee sociosanitario.

Quando scade l’Isee?

La dichiarazione Isee, di qualunque tipologia sia, ha validità annuale e scade il 15 gennaio di ogni anno. Superata questa data è necessario, perciò, presentare una nuova dichiarazione, perché la vecchia non può più essere considerata valida. Ci sono poi dei casi particolari in cui è possibile presentare una nuova dichiarazione anche se ne esiste già una in corso di validità: si tratta dell’Isee corrente.
Con l’introduzione dell’Isee precompilato, cambierà anche la validità dell’Isee, che non scadrà più il 15 gennaio dell’anno successivo alla presentazione della dichiarazione, ma varrà sino al 31 agosto dell’anno successivo. Ogni anno, all’avvio del periodo di validità fissato al 1° settembre, i redditi e le componenti dei patrimoni presenti nelle dichiarazioni verranno aggiornati con riferimento all’anno precedente (oggi, invece, i dati si riferiscono ai due anni precedenti).

Come si accede alla dichiarazione Isee fai da te?

Se il cittadino sceglie di compilare l’Isee fai da te per la presentazione e compilazione del modello Isee, deve innanzitutto accedere al portale dell’Inps ed accedere alla sezione Servizi per il cittadino. Per accedere bisogna essere in possesso:
  • del codice pin dispositivo dell’Inps: se manca, è possibile chiederlo online, nella sezione del sito Pin online (si riceve subito la prima parte del pin ed entro una settimana circa la seconda parte, poi deve essere convertito in dispositivo, autenticandosi mediante l’invio di un documento d’identità al portale web dell’istituto), oppure direttamente presso uno sportello dell’Inps, muniti dell’apposito modulo di richiesta, del codice fiscale e della carta d’identità;
  • in alternativa, è possibile entrare nel sito dell’Inps con l’identità unica digitale Spid che può essere richiesta a uno dei seguenti provider: Tim, Sielte, Poste, Info Cert, Aruba, Namirial.
Una volta entrati nella sezione dedicata ai servizi per il cittadino è necessario cliccare sulla voce Isee post-riforma 2015. A questo punto, si accede a una pagina che contiene diversi riquadri: tra questi bisogna scegliere “Acquisizione – Compilazione della dichiarazione sostitutiva unica” e cliccare su Inizia acquisizione. Si inizierà così con la procedura inserendo dapprima il proprio codice fiscale, poi si dovrà dare il consenso sull’utilizzo dei dati personali e, successivamente, sarà necessario inserire i propri dati anagrafici. Inseriti questi dati, vi sarà richiesto se compilare la Dsu Mini (cioè la dichiarazione Isee in forma ridotta) o la Dsu integrale.

Come si compila la dichiarazione Isee fai da te?

Nella maggior parte dei casi, una volta effettuato l’accesso alla maschera di compilazione della dichiarazione Isee online, non devono essere compilati tutti i moduli esistenti della dichiarazione, ma soltanto il modulo MB1 ed il modulo FC1: in questo modo è possibile ottenere la dichiarazione cosiddetta Isee Mini 2018, utilizzabile nella maggior parte dei casi. Nel dettaglio, è possibile compilare la Dsu Mini quando ricorrono tutte le seguenti condizioni:
  • non si intendono richiedere prestazioni per il diritto allo studio universitario;
  • nella famiglia non sono presenti persone disabili o non autosufficienti;
  • nella famiglia non sono presenti figli i cui genitori non sono coniugati tra loro né conviventi;
  • nella famiglia non sono presenti persone esonerate dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o per cui gli adempimenti tributari siano sospesi a causa di eventi eccezionali;
  • non si intendono richiedere prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca utilizzando un nucleo familiare ristretto.
Di seguito, l’elenco di tutti i moduli che compongono la dichiarazione Isee, i casi in cui devono essere compilati, i quadri da cui sono composti ed i dati che bisogna inserire.

Dichiarazione Isee Mini

Il modulo MB1, cosiddetto modello Mini, è il modello base che deve essere compilato sempre, qualunque sia la prestazione richiesta, perché contiene i dati relativi al nucleo familiare ed alla casa di abitazione. Nella prima sezione devono essere indicati i componenti della famiglia anagrafica alla data in cui si presenta la dichiarazione.
Sotto i componenti del nucleo, è possibile, eventualmente, barrare la casella corrispondente alle seguenti situazioni, per richiedere le relative agevolazioni:
  • nucleo familiare, in presenza di figli minorenni, in cui entrambi i genitori, o l’unico genitore presente, hanno svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati (per il 2018 l’anno di riferimento è il 2016);
  • famiglia composta esclusivamente da un genitore solo con i suoi figli minorenni (nel caso di genitori non conviventi e non coniugati tra loro, bisogna compilare il modulo MB2);
  • famiglia con almeno tre figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, ovvero di uno stesso componente o del suo coniuge.
Nella sezione dedicata alla casa di abitazione del nucleo, bisogna indicare se la casa è di proprietà, in affitto, in comodato, o con una diversa tipologia di possesso; aggiungere gli estremi del contratto di locazione, se presenti. Si deve inoltre indicare la residenza familiare scelta, in caso di coniugi con diversa residenza.

Dichiarazione Isee Università

Se si devono richiedere prestazioni relative al diritto allo studio universitario, come l’agevolazione sulle tasse, deve essere compilato il cosiddetto Iseeu, o Isee universitario, all’interno del modulo MB2.
Il modulo MB2 serve anche per chiedere prestazioni rivolte ai minorenni (Isee minorenni), se i genitori sono non coniugati e non conviventi tra loro. Il modello contiene, difatti, le indicazioni relative alla presenza dei genitori nel nucleo, i dati rilevanti all’autonomia dello studente (è considerato autonomo lo studente che vive per conto proprio, solo se possiede un’adeguata capacità di reddito) e quelli riguardanti i genitori non coniugati e non conviventi.

Dichiarazione Isee minorenni

Per quanto riguarda la compilazione dell’Isee minorenni, bisogna sottolineare che il genitore non convivente o non coniugato con l’altro genitore e che abbia riconosciuto il figlio si considera facente parte del nucleo familiare, a meno che non si trovi in una delle seguenti situazioni:
  • sposato con persona diversa dall’altro genitore;
  • risulti avere figli con persona diversa dall’altro genitore;
  • obbligato, con provvedimento dell’autorità giudiziaria, al versamento di assegni periodici destinati al mantenimento dei figli;
  • sia stato escluso dalla potestà sui figli o sia stato allontanato dalla residenza familiare;
  • sia stato accertato, in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali, estraneo in termini di rapporti affettivi ed economici.
Se il genitore non convivente è sposato o ha figli con un’altra persona (avendo quindi formato un altro nucleo familiare) l’Isee minorenni tiene conto della sua situazione economica, considerando, però, la scala di equivalenza dell’altro nucleo, integrando l’Isee del nucleo del figlio minorenne con una componente aggiuntiva.
Nelle altre ipotesi, il genitore non rientra nella famiglia del figlio e quindi non rientra nel calcolo dell’Isee minorenni, pertanto basta presentare l’Isee ordinario.

Dichiarazione Isee socio-sanitario

L’Isee socio-sanitario, nella dichiarazione il modulo MB3, va compilato solo se si devono richiedere prestazioni di natura sociale e sanitaria, come la degenza o il ricovero in determinate strutture, se devono essere richieste prestazioni di assistenza domiciliare, bonus per acquisti ed altri servizi a favore dei disabili. Le prestazioni possono essere richieste per il dichiarante o per un suo parente non autosufficiente.
Per ricevere queste prestazioni, è necessario che nella famiglia sia presente un disabile (invalido, portatore di handicap, non autosufficiente…), la cui condizione di svantaggio sia certificata.
Per queste prestazioni può essere indicato un nucleo familiare ristretto, composto dal beneficiario della prestazione, dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni (che vanno inclusi solo se fiscalmente a carico e se non coniugati e senza figli).

Quando si può inserire il nucleo familiare ristretto nell’Isee?

Chi vuole far riferimento, nella dichiarazione Isee, a un nucleo familiare ristretto, composto solo da coniugefigli richiedente, in caso di prestazioni socio-sanitarie o di prestazioni collegate a corsi di dottorato di ricerca, non deve compilare il modulo MB1, ma il modulo MB1 rid.

Come si compila il modulo con i dati del nucleo familiare?

I dati di ciascun componente della famiglia sono contenuti nel modulo FC1, che va sempre compilato, per tutte le tipologie di prestazioni. Per ogni familiare deve essere, in particolare, indicata l’attività svolta tra le seguenti:
  • lavoro dipendente a tempo indeterminato;
  • lavoro dipendente a tempo determinato o con contratto di apprendistato;
  • lavoro con contratto di somministrazione (“interinale”);
  • lavoratore o disoccupato con sostegno al reddito (cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga, contratti di solidarietà; lavori socialmente utili; mobilità, Aspi, etc.);
  • lavoro parasubordinato (collaborazione a progetto o cococo);
  • lavoro accessorio (voucher), occasionale, tirocini, stages;
  • lavoratore autonomo, libero professionista, imprenditore;
  • non occupato;
  • pensionato;
  • casalingo.
All’interno del Modulo FC1 bisogna poi compilare i quadri elencati:
  • quadro FC2: in questo quadro si devono inserire i dati rilevanti del patrimonio mobiliare di ogni familiare (conti correnti, carte di credito, libretti, depositi, titoli: a seconda dello strumento posseduto, bisogna indicare il saldo o la giacenza media, in alcuni casi entrambi, come per il conto corrente);
  • quadro FC3: è necessario completarlo con i dati relativi al patrimonio immobiliare posseduto da ciascun familiare (case e terreni);
  • quadro FC4: per ogni familiare si deve indicare il possesso di redditi non rilevabili dalle banche dati dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate (ad esempio redditi prodotti all’estero, esenti, soggetti ad imposta sostitutiva);
  • quadro FC5: in questa sezione è necessario indicare le eventuali informazioni relative gli assegni periodici corrisposti al coniuge o ai figli, o percepiti dal coniuge;
  • quadro FC6: occorre indicare la targa dei veicoli posseduti da ogni familiare (auto, moto, navi o imbarcazioni).

Come si compila il modulo con i dati dei disabili?

Il modulo FC2, composto dal quadro FC7, si deve compilare in caso di presenza di disabili o di persone non autosufficienti all’interno del nucleo familiare. È necessario che sia precisato il grado di disabilità o la non autosufficienza del familiare, se riceve prestazioni sanitarie residenziali e le spese per i servizi alla persona.

Come si fa la dichiarazione Isee integrativa?

Il cosiddetto Isee integrativo si trova, invece, nel quadro FC8, all’interno del modulo FC ed occorre compilarlo solo se:
  • si deve integrare una dichiarazione già presentata;
  • si devono correggere i dati utilizzati dall’Inps per il calcolo dell’Isee, precedentemente non auto-dichiarati e rilevati negli archivi dell’Agenzia delle entrate o dell’Inps.

Quando si deve compilare la componente aggiuntiva dell’Isee?

Se occorre il calcolo della cosiddetta componente aggiuntiva del nucleo familiare, deve essere presentato il modulo FC4, composto dal quadro FC9; la compilazione è necessaria nell’ipotesi in cui i genitori non siano coniugati e conviventi tra loro, in caso di:
  • prestazioni relative al diritto allo studio universitario;
  • prestazioni rivolte ai minorenni;
  • prestazioni socio-sanitarie residenziali.

Quando arriva l’attestazione Isee?

Una volta compilati tutti i moduli ed inviata la dichiarazione Isee all’Inps, non è possibile consegnare subito il modello Isee all’ente che l’ha richiesto, perché la procedura non è ancora stata completata del tutto. Difatti, l’Inps:
  • entro 4 giorni, acquisisce i dati dell’anagrafe tributaria, all’interno del sistema informativo Isee;
  • entro il 2° giorno lavorativo successivo, calcola l’Isee e lo mette a tua disposizione.
La procedura è comunque più breve rispetto all’acquisizione della dichiarazione tramite Caf o patronato, perché l’invio all’Inps è immediato, senza intermediari. Il cittadino quindi, dopo aver ricevuto la certificazione Isee potrà presentare la domanda all’ente interessato per ricevere le prestazioni o le agevolazioni a cui ha diritto.

Che cosa fare se ci sono errori nell’Isee

Se ci si accorge di aver sbagliato la compilazione dell’Isee, oppure se sono sbagliati i dati presenti negli archivi dell’Agenzia delle Entrate e/o dell’Inps, bisogna richiedere immediatamente la rettifica della dichiarazione utilizzando il modulo integrativo FC3, quadro FC8 (il cosiddetto Isee integrativo), che va compilato nella sezione II con i dati corretti.
Trascorsi 10 giorni dalla ricezione dell’attestazione da parte dell’Inps, non è più possibile ricorrere all’Isee integrativo.
Se ci si accorge che la dichiarazione Isee presentata da tempo, validata dall’Inps e senza segnalazioni, presenta degli errori o delle dimenticanze, si può comunque presentare una nuova dichiarazione Isee recante le variazioni, anche se esiste già un Isee in corso di validità.
Per approfondire: Errori Isee, come rimediare.

Dichiarazione Isee non convalidata, che cosa fare?

Se, dopo 15 giorni lavorativi dalla presentazione della dichiarazione Isee, l’Inps non l’ha ancora convalidata si può utilizzare lo stesso modello integrativo (quadro FC8, sezione II), per indicare i dati che devono essere compilati dall’Agenzia delle Entrate e dall’istituto.

 laleggepertutti.it (tratto da:)

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