Tutto quello che succede NEL BASSO LODIGIANO e dintorni, tra attualità e politica
visto dall'occhio di Alfredo Ferrari
giovedì 10 maggio 2018
Salvini-Di Maio: più tempo per trattare sui nomi. Lunedì il nuovo governo
Salvini-Di Maio: più tempo per trattare sui nomi. Lunedì il nuovo governo
Il confronto è sul nome del premier e sui ministeri. Il Pd: sono stati
degli irresponsabili e poco rispettosi delle istituzioni. Forza Italia:
non avremo le mani legate
"Si
è svolto questa mattina presto alla Camera l'incontro tra Matteo
Salvini e Luigi di Maio. Presenti anche Vincenzo Spadafora e Giancarlo
Giorgetti. Clima positivo per definire il programma e le priorità di
governo. Già oggi pomeriggio la prima riunione con i responsabili
tecnici dei diversi settori MoVimento 5 stelle e Lega. Sulla
composizione dell'esecutivo e del premier sono stati fatti significativi
passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le
parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto
una risposta e un governo politico al Paese". Così, con una nota
congiunta firmata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio si è ormai a un
passo dalla formazione di un governo con Movimento 5 Stelle e Lega. A
passi spediti quindi verso il governo M5s-Lega. Ora c'è da portare
avanti la trattativa tra i due partiti che riguarderà il nome del
premier e quello dei ministeri più pesanti e la guida delle principali
commissioni parlamentari. E per questo Salvini e Di Maio hanno chiesto
al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di andare oltre le
ulteriori 24 ore di tempo, concesse ieri dallo stesso capo dello Stato
per permettere di lavorare ad un accordo. Secondo quanto si apprende da
fonti parlamentari, Salvini e Di Maio hanno sollecitato Mattarella a
concedere loro tempo fino a domenica, giornata nella quale dovrebbero
comunicare al Colle il raggiungimento di una intesa. Da lunedì, quindi,
dovrebbe partire il percorso formale che porterebbe alla nascita del
nuovo governo. "Già oggi pomeriggio si riunirà un tavolo con
parlamentari e tecnici del Movimento 5 stelle e della Lega per
cominciare finalmente a scrivere il contratto di governo. Perché il
nostro obiettivo è quello: portare a casa un contratto di governo che
possa migliorare la qualità della vita degli italiani", ha detto Di
Maio, nel corso di una diretta Facebook. "Avremo modo nelle prossime ore
di metterci subito al lavoro" ha sottolineato anche perché ha
riconosciuto che "il tempo non è tantissimo". Il primo nodo da
sciogliere è il nome del premier e i due leader dovranno farlo in tempi
abbastanza stretti. "O si chiude veloce o si vota", ha detto ieri sera
Salvini. L'intesa è che né Salvini né Di Maio andrebbe a palazzo Chigi: i
nomi che circolano con più insistenza sono quelli del leghista
Giancarlo Giorgetti e del grillino Riccardo Fraccaro. Duqneu, a un passo
dalla svolta. La svolta che è giunta con il via libera dato ieri dal
leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che comunque ha precisato che
non ci sarà un appoggio esterno di Forza Italia al nuovo Governo, ma
una valutazione di volta in volta sui singoli provvedimenti. Nella nota
diffusa ieri sera Berlusconi ha sottolineato che "non potremo certamente
votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi
l'operato del Governo che eventualmente nascera'". La responsabilità
della trattativa per la formazione dell'esecutivo, lascia intendere la
nota di Berlusconi, è ora totalmente nelle mani di Lega e M5S: "Se
questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di
fronte all'incapacità, o all'impossibilità oggettiva, di trovare accordi
fra forze politiche molto diverse". A proposito di Forza Italia non
sembra oro tutto quel che luccica. "Noi non vogliamo sapere niente, non
vogliamo sapere chi saranno i ministri, non vogliamo mettere nessun
ministro, non vogliamo nessuna Presidenza di commissione. Noi vogliamo
avere quello che si dice 'le mani libere'", così Licia Ronzulli, la
deputata FI, tra i più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi. "Io
non so chi abbia inventato l'espressione 'astensione benevola'. Non
esiste. Cioé, certo che lo so, ma nessuno di noi ha parlato di
astensione benevola". In altre parole, "Silvio Berlusconi non ha mai
parlato di astensione benevola, che non so neanche cosa voglia dire
tecnicamente". "Sta per accadere quello che era ovvio che accadesse",
invece "hanno fatto perdere al Paese due mesi di tempo. Sono
irresponsabili oltre che poco rispettosi delle istituzioni", ha reagito
così, in un'intervista a Repubblica, Andrea Marcucci,
capogruppo del Pd al Senato, all'intesa ritrovata tra M5s e Lega. Per
quanto riguarda il Pd ha aggiunto: "Faremo opposizione dura però non
preconcetta: se la futura maggioranza proponesse leggi affini al nostro
programma, saremmo pronti anche a votarle. La distanza del Pd da queste
forze è enorme e quindi non potevamo pensare a un progetto di Governo".
In merito alla possibilità di primarie nel Pd, Marcucci spiega che
"decideremo in assemblea verificando le posizioni nel partito e le
proposte. Io penso sia importante mantenere il dna del Pd che è
costituito dalle primarie. Non avendo la pressione di una tornata
elettorale, mi pare si possa andare in tempi ragionevoli alle primarie".
tratto da italiaoggi.it
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