Arresti, inchieste e incendi misteriosi.
Ci sono tutti gli elementi
per cercare di “mettere il naso” nelle
faccende lodigiane che riguardano
la raccolta e lo smaltimento dei
rifiuti. Soprattutto per scongiurare
un assalto alla diligenza da parte
della criminalità organizzata. Il Coordinamento
Legalità e Responsabilità
del Lodigiano, con il patrocinio
della Provincia e del Comune di
Lodi, ha deciso di organizzare per
la serata del 24 febbraio un incontro
dal titolo “Rifiuti: un business per
chi?”. L’appuntamento si terrà
presso l’aula magna del liceo Verri,
in via San Francesco alle 21 e sarà
moderato dal giornalista de Il Cittadino
Alberto Belloni.
Al tavolo si confronteranno relatori
che si trovano tutti i giorni a dover
fare i conti con una realtà certamente
complessa ma capace di mobilitare
un elevato giro d’affari. Interverranno
Sergio Cannavò, vicepresidente
di Legambiente Lombardia,
il consigliere regionale dell’Italia
dei Valori Giulio Cavalli, attore
e regista antimafia
finito sotto
scorta dopo aver ricevuto minacce,
e il segretario provinciale della funzione
pubblica per la Cgil, Giuseppe
Stoppini. Inoltre, sono stati invitati
a partecipare e a intervenire il
presidente della Provincia di Lodi,
Pietro Foroni e il sindaco di Lodi,
Lorenzo Guerini: l’attenzione delle
istituzioni è puntata
non solo sui
rischi legati alle
infiltrazioni mafiose,
ma anche
sulla possibilità
di creare un consorzio
provinciale
in grado di gestire
il settore.
Nel corso della
serata non mancheranno
altri
contributi importanti.
«L’intento è quello di promuovere
una riflessione sul tema delle ecomafie
fanno
sapere i promotori,
che all’indirizzo http://osservatoriosullodigiano.
blogspot.com hanno
creato un sito sull’argomento ,
ponendo uno sguardo particolare
sulla gestione dei rifiuti nel territorio
lodigiano e dei possibili rischi
di infiltrazioni della criminalità organizzata,
anche alla luce dei recenti
fatti di cronaca. La lunga serie di
incendi, che ha visto coinvolti in
questi ultimi anni alcuni impianti
di gestione dei rifiuti del nostro territorio,
ha rappresentato un campanello
d’allarme che non può lasciare
indifferente chiunque viva nel
Lodigiano. Riteniamo che, oltre al
ruolo fondamentale della magistratura
e delle forze dell’ordine, sia necessario
che istituzioni pubbliche e
cittadinanza siano informati e
mantengano alta l’attenzione su
queste tematiche».
Gr. Bo IL CITTADINO LODI 23/02/2011
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