Parco delPo e strade sicure, Lega ePd “trattano”
n
per difendere uomini e
animali gli uni dagli altri, e il Po lodigiano come
parco da privilegiare nel sistema naturalistico
regionale. Sono le due ipotesi, l’una già approvata
e l’altra da affinare, emerse attraverso la
discussione sugli altrettanti ordini del giorno
“ambientalisti” presentati nell’ultimo consiglio
provinciale dal leghista Alfredo Ferrari e dal suo
capogruppo, Maurizio Villa. Nella prima, legata
alla “tutela della biodiversità”, l’interesse a
sviluppare la cura per l’habitat locale si è
intrecciato con la necessità di dividere
adeguatamente la natura dalle strade che
l’attraversano: il tutto con appositi
attraversamenti per animali che, come accaduto
recentemente in A1 con un cinghiale, evitino
rischi per le bestie e soprattutto per chi guida.
«Gli impatti mortali, anche per le persone
purtroppo aumentano ha
riflettuto condividendo
la proposta anche Luca Canova del Pd .
La
realizzazione di ponti e passaggi tra alberi sopra
le strade è connaturata in molti paesi europei, ma
non da noi: costa soldi, ma dà anche lavoro», ha
concluso Canova spianando la strada al “sì”
unanime del consiglio. Consenso rimandato
invece sulla centralità territoriale dei parchi
lombardi, che in ossequio alla prossima legge
regionale dovrebbe vedere i comuni più
protagonisti, ma che per Canova è ancora
“ambigua”, perché dietro al condivisibile
proposito di tutela e valorizzazione dei parchi
potrebbe nascondere una volontà di «controllo
politico». Di chi? Della Regione, che tra consulenti
e direttori avrebbe già due nomine. Dal nuovo
piano sarebbe scomparso peraltro il Parco del Po
voluto dalle province rivierasche: di qui
«l’avremmo volentieri approvato, ma ci
asteniamo» del Pd, che lungi dal creare polemiche
è stato costruttivamente raccolto da Ferrari e
trasformato in un accordo “bipartisan” per
proporre al Pirellone un emendamento che
rimetta il Po e la sua natura in cima alle priorità.IL CITTADINO LODI ED.23/02/2011Ecodottibarriere
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