Crisi nord africa: parte la missione umanitaria in Libia e Tunisia
Una missione umanitaria tutta italiana per far fronte all'emergenza profughi in Nord Africa. La missione, che ha avuto il via libera dal Consiglio dei Ministri 3 marzo scorso, è stata illustrata in una conferenza stampa dai ministri interessati. In cosa consiste la missione: realizzare un campo profughi tunisino di Choucha, nei pressi di Ras Jedir, che servirà da centro di coordinamento delle operazioni di assistenza umanitaria per i profughi in fuga dalla Libia. La struttura è destinata ad essere utilizzata congiuntamente con le Organizzazioni Internazionali presenti in loco, come già richiesto dall'OCHA, e con gli altri Paesi. Nel campo profughi "Choucha" a Ras Jedir, in territorio tunisino, dove si riversa la gente in fuga dalla Libia, un primo sopralluogo è stato fatto dalla squadra italiana di tecnici inviata dalla Farnesina. Gli italiani allestiranno il quartier generale che servirà all'Alto commissariato dell'Onu per la gestione il campo. L'Unhcr ha, inoltre, chiesto all'Italia di allestire bagni e docce, una delle cose al momento carenti nel campo. Finora sono 13.000 i profughi presenti nell'area, secondo quanto afferma Ayman Gharaibeh, responsabile logistico dell'Unhcr. Il campo ha una capacità di 20.000 posti. "Quello che più preoccupa in questo momento sono le condizioni igienico sanitarie". E' quanto sottolineato da Michelle Cecchi del team della direzione cooperazione e sviluppo della Farnesina, che si trova nel campo profughi a Ras Jedir, al confine tra Libia e Tunisia.
Energie rinnovabili: come cambiano gli incentivi
Il decreto legislativo approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 3 marzo 2011 si inserisce nel quadro della politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili e le emissioni di CO2, nel rispetto delle direttive comunitarie che impongono all'Italia l'obbligo di raggiungimento degli obiettivi del 17 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. In particolare, il decreto legislativo prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce che il ritiro dei certificati verdi prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Per quanto riguarda, in particolare, il fotovoltaico, si procederà - con decreto interministeriale - ad una ridefinizione di criteri, parametri e quote a decorrere dal 1°giugno, per assicurare la sostenibilità dei costi di incentivazione, scoraggiare le iniziative meramente speculative e garantire al settore una prospettiva di sviluppo di lungo periodo. Romani sottolinea inoltre che “il decreto è in linea con il nostro obiettivo energetico nazionale: ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini che oggi si attesta a circa +30% rispetto agli altri paesi europei. Intendiamo raggiungerlo prima di tutto diversificando il nostro mix energetico, promuovendo quindi la produzione da fonti rinnovabili ed il ritorno al nucleare.
Antincendio e ambiente: due regolamenti per semplificare la vita alle imprese
Ridurre gli oneri amministrativi sulle piccole e medie imprese, in linea con la strategia europea dello “Small business act”, pur mantenendo inalterato il livello di garanzia e di sicurezza. A questo tendono i due regolamenti di semplificazione in materia di prevenzione degli incendi e di tutela dell’ambiente approvati dal Consiglio dei ministri del 3 marzo 2011 I due regolamenti intervengono su vari procedimenti amministrativi: richiesta del parere di conformità sul progetto; certificato di prevenzione incendi; rinnovo del certificato di prevenzione incendi; registro dei controlli; autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali; documentazione di impatto acustico. Entrambi si basano sui seguenti criteri: riduzione o eliminazione delle procedure inutili o sproporzionate, in relazione all'attività esercitata dall'impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici coinvolti; informatizzazione; estensione dell'autocertificazione e delle attestazioni dei tecnici abilitati e delle Agenzie per le imprese. Per tutte le procedure è prevista la presentazione on line delle domande allo Sportello unico. I regolamenti, emanati in base al decreto- legge n.78 del 2010, in un’ottica di rilancio del sistema produttivo, sono stati predisposti dai ministri Prestigiacomo e Maroni, su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Brunetta, per la semplificazione normativa, Calderoli, e dello sviluppo economico, Romani e saranno operativi dopo il previsto iter con l'acquisizione dei pareri della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato.
Tempo di lavoro e tempo di famiglia: le linee guida in cerca di intesa
Presentata alle parti sociali il 1 marzo scorso dal Ministro Sacconi, una bozza sulle linee guida finalizzate a favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia. Tra le novità possibilità per il lavoratore padre e la lavoratrice madre di beneficiare, entro i primi tre anni di vita del bambino, di particolari forme di flessibilità di orario; possibilità della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale per il periodo corrispondente ai primi cinque anni di vita del bambino; possibilità di concordare orari flessibili in entrata e in uscita dal lavoro quando necessità oggettive e rilevanti di cura e accudimento dei familiari lo rendano necessario; utilizzo dei permessi accantonati in flessibilità individuale o banca delle ore da attribuirsi, in via prioritaria ai lavoratori con oggettive esigenze di conciliazione; possibilità di concordare con il datore di lavoro, nel caso di documentata grave infermità del coniuge o di in parente entro il secondo grado, diverse modalità di espletamento temporaneo dell’attività lavorativa, anche a risultato, in alternativa all’utilizzo di giorni di permesso o congedo per gravi motivi familiari; impegno, al rientro dalla maternità, di assegnare la lavoratrice alle stesse mansioni ovvero a mansioni che non vanifichino la professionalità e l'esperienza acquisite dalla lavoratrice; possibilità di concedere permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita; istituzione e possibilità di ricorso alla banca delle ore e, là dove possibile, di meccanismi di banca ore specificamente dedicato ai genitori di bambini sino a 24 mesi che potrebbero avere diritto, su loro richiesta, a percepire la sola maggiorazione accantonando le ore straordinarie in un conto ore; costituzione di asili nido aziendali/interaziendali.
Marca postale elettronica –sicurezza garantita
Con il Decreto del 4 dicembre 2010, pubblicato nella GU n. 49 del 1 marzo 2011, sono state definite le modalità tecnologiche per garantire la sicurezza, l'integrità e la certificazione della trasmissione telematica di documenti cui è associata la marca postale elettronica. La Marca Postale Elettronica (EPCM), sviluppata in collaborazione con Microsoft, per conto dell’Unione Postale Universale, consente di inviare in tutta sicurezza documenti in formato elettronico utilizzando la tecnologia Epcm (Electronical Postal Certification Mark). Può essere apposta solo dalle poste e permette di verificare l'integrità del contenuto di un messaggio, rendendo qualunque forma di alterazione e manomissione facilmente ed inequivocabilmente identificabile e di avere la certezza su data e ora di ricezione del documento da parte di Poste Italiane. Il sistema EPCM realizzato da Poste Italiane è una timbratura postale elettronica che permette di vidimare elettronicamente un file, una comunicazione o anche una transazione elettronica, e di associare alla stessa una duplice garanzia: la certezza della data e dell’ora di apposizione della marca; l’integrità dell’oggetto timbrato lettronicamente, verificabili anche a distanza di tempo. In particolare questa seconda caratteristica rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto al tradizionale timbro postale, rendendo qualunque forma di alterazione e manomissione facilmente ed inequivocabilmente identificabile.
Dai Mille...a un milione...studenti alla scoperta dell'Unità d'Italia
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia è stata promossa una iniziativa rivolta alle scuole statali italiane primarie e secondarie di I e II grado, per diffondere, tra i ragazzi, la conoscenza dei più significativi luoghi teatro delle vicende storiche che hanno condotto all'Unità d'Italia. Il progetto rappresenta un’opportunità per gli studenti di partecipare in prima persona all’anniversario dell’Unità e per arricchire l’offerta formativa delle scuole in una data così significativa per il Paese. Il progetto, attraverso uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, coinvolgerà un milione di studenti italiani. Nella scelta delle mete e degli itinerari le scuole potranno avvalersi delle proposte indicate dall’unità tecnica di missione (www.italiaunita150.it) e delle iniziative promosse dal Comitato “Italia 150” di Torino (www.italia150.it). Gli istituti, nel caso individuino autonomamente la destinazione del viaggio, dovranno specificare le motivazioni alla base della scelta che dovranno comunque essere strettamente legate alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Le scuole interessate all’iniziativa dovranno registrarsi al sito www.daimilleaunmilione.it, dove potranno acquisire ulteriori informazioni e indicazioni utili per aderire al progetto. Le proposte potranno essere presentate a partire dall’11 marzo 2011 entro e non oltre il 15 aprile 2011. Nell’ambito dell’iniziativa sarà inoltre istituito un concorso che premierà i migliori filmati realizzati dagli studenti per raccontare i luoghi, gli episodi e i pers naggi storici legati al viaggio. Tutte le informazioni relative al concorso possono essere richieste al seguente indirizzo: info@daimilleaunmilione.it
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