venerdì 11 marzo 2011

DISTRETTO DEL COMMERCIO BANDO REGIONALE PER ENTI LOCALI 2011

ECCO COSA SI PSOTREBBE FARE CONCRETAM,ENTE ANCHE A CASTIGLIONE D'ADDA, MA TUTTO TACE,ZERO PROPOSTE PER IL COMMERCIO!
Giunta RegionaleD.G. Commercio, turismo e serviziD.d.u.o. 1 marzo 2011 - n. 1822
Approvazione del 4° bando «Distretti del Commercio» - D.g.r. 993 del 15 dicembre 2010IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVACOMMERCIO E RETI DISTRIBUTIVE
Vista la l.r.2 febbraio 2010 n.6 «Testo unico delle leggi regio­nali in materia di commercio e fiere» e modifiche seguenti (l.r.21 febbraio 2011 n.3) e, in particolare, gli artt.136 e 137 nei quali sono indicati gli «Interventi regionali per la qualificazione e lo svi­luppo delle piccole e medie imprese commerciali» e le «aree di intervento» all’interno dei quali si articolano le iniziative di pro­mozione e sostegno all’attività commerciale;
Visto il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura, che individua tra gli obiettivi di sviluppo delle reti commerciali e distributive quello di orientare il processo di modernizzazione e razionalizzazione del settore commercio secondo un modello di sviluppo sostenibile ed equilibrato, favorendo anche la comple­mentarietà e l’integrazione tra settori produttivi e commerciali;
Vista la deliberazione del Consiglio regionale 19 febbraio 2008 n.527 con la quale è stato approvato il Programma Trien­nale degli interventi 2008/2010 di cui alla l.r.21 marzo 2000 n.13 (Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali);
Dato atto che nell’ambito delle linee programmatiche di svi­luppo del commercio, contenute nel Programma sopra citato è previsto, tra gli altri, l’asse d’intervento 1 «Distretti del Commercio» che prevede tra l’altro progetti di sviluppo territoriali caratterizzati da forte integrazione tematica, sostegno alla collaborazione tra regione ed enti locali e creazione di partnership finalizzate a pro­durre reale integrazione tra investimenti di diretta competenza pubblica e investimenti privati per qualificare la struttura econo­mica locale in una logica di lungo periodo;
Dato atto che la d.g.r.24 luglio 2008 n.7730 «Piano Triennale degli interventi 2008/2010 sul commercio: Modalità per l’attua­zione dell’iniziativa «Promozione dei Distretti del Commercio» pre­vedeva che, in attuazione dell’asse 1 previsto dal Programma Triennale degli interventi 2008/2010 di cui alla l.r.21 marzo 2000 n.13 (Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali) si procedesse all’ema­nazione di più bandi nel corso del triennio;
Considerata la positiva esperienza delle precedenti iniziative di promozione dei Distretti, che hanno portato all’individuazione, riconoscimento e finanziamento di 147 Distretti del commercio e all’opportunità di un quarto bando dedicato;
Richiamata la d.g.r.15 dicembre 2010 n.993 con la quale so­no stati approvati i «Criteri di promozione e valorizzazione dei Di­stretti del Commercio», dando mandato alla Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi di provvedere all’emanazione del quarto bando «Distretti del Commercio»;
Richiamato altresì il d.d.u.o.21 dicembre 2010 n.13381 con il quale si è provveduto ad impegnare le risorse economiche ne­cessarie per l’attuazione del 4° bando Distretti del Commercio;
Vista la l.r.31 marzo 1978 n.34 «Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione» e il r.r.2 aprile 2001 n.1 «Regolamento di contabilità della Giunta regionale e successive modificazioni ed integrazioni»;
Vista la l.r.7 luglio 2008 n.20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedi­menti organizzativi della IX legislatura;DECRETA
1. Di approvare il 4° bando «Distretti del Commercio» di cui all’allegato parte integrante e sostanziale del presente atto fi­nalizzato alla competitività e l’innovazione dei sistemi distributivi nelle aree urbane della Lombardia;
2. Di stabilire per il presente bando una dotazione finanziaria complessiva di Euro 14.400.000,00 utilizzzando risorse già deter­minate con la citata d.g.r.15 dicembre 2010 n.993 e già impe­gnate con d.d.u.o.21 dicembre 2010 n.13381:
a) Euro 7.000.000,00 a valere sul capitolo 5447 della UPB 3.8.1.3.333 del bilancio 2010 che presenta la necessaria dispo­nibilità di competenza e di cassa;
b) Euro 1.444.948,82 a valere sul capitolo 5198 della UPB 3.8.1.3.333 del bilancio 2010 che presenta la necessaria dispo­nibilità di competenza e di cassa;
c) Euro 5.955.051,18 quali risorse residuali a valere sui bandi Distretti 1 e Distretti 2, di cui alla disponibilità finanziaria del «Fon­do per lo sviluppo dei Distretti del Commercio» istituito con d.g.r.24 luglio 2008 n.7730 presso la Società Finlombarda s.p.a .
3. Di trasmettere il presente atto a Finlombarda s.p.a., in quali­tà di soggetto gestore del fondo relativo al bando in argomento come già indicato nella d.g.r.15 dicembre 2010 n.993;
4. Di disporre la pubblicazione del presente Bando sul Bollet­tino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet www.com­mercio.regione.lombardia.it.
Il dirigente della unità organizzativa
commercio e reti distributive
Enrico Capitanio
MILANO 04/03/2011

2. I DISTRETTI URBANI DEL COMMERCIO (DUC) ED I DISTRETTI DIFFUSI DI RILEVANZA INTERCOMUNALE DEL COMMERCIO (DID)
I distretti nascono come aree di rilevanza comunale (DUC) o intercomunale (DID) nelle quali cittadini, imprese, e realtà sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore strategico di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
Si configurano come bacini di utenza in ambiti territoriali aventi le caratteristiche di «sistemi commerciali» o che risultino potenzialmente competitive dal punto di vista commerciale.
Attraverso i Distretti, gli Enti locali e le associazioni maggiormente rappresentative del commercio, con il supporto di un partenariato pubblico-privato:
E’ perseguito l’obiettivo di potenziare la competitività dei negozi al dettaglio e degli esercizi pubblici presenti rendendoli «motori di sviluppo» ed elemento di coesione e di riconoscimento per la comunità stessa e per visitatori e utenti esterni.
In particolare tra le peculiarità e le potenzialità che un’area può presentare, sono individuati quali fattori strategici per l’attrattività e la vivibilità di un Distretto:
Regione Lombardia in funzione della popolazione residente, in quanto ritenuta il dato più corretto per valutare contestualmente sia le dimensioni della domanda di consumo sia quelle dell’offerta del terziario, individua le seguenti dimensioni territoriali nelle quali possono essere localizzati interventi ed azioni previste dal bando:
promuovono la valorizzazione integrata dell’ ambito territoriale;
promuovono la competitività e l’innovazione del sistema delle imprese del commercio e riconoscono alla funzione commerciale un ruolo strategico di supporto alla coesione sociale e territoriale;
evidenziano il vantaggio che deriva dalla gestione integrata delle iniziative;
valorizzano e promuovono la cooperazione tra gli operatori;
favoriscono lo sviluppo di un’occupazione qualificata.
addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (artigianato, servizi, turismo, ecc..);
attività commerciali storicamente presenti nell’area ed espressione delle tipicità locali;
elementi di attrattività del territorio (riferimenti culturali, turistici, ecc..) di rilievo comunale o sovracomunale;
accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (trasporto pubblico, parcheggi per auto, cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali, aree dedicate al carico e scarico delle merci ecc..);
qualità urbana (arredo urbano, aree verdi, segnaletica, pulizia, sicurezza, ecc..);
offerta e qualità di servizi (animazione/eventi, attività culturali e di intrattenimento, quantità e qualità del servizio commerciale, ecc.);
potenzialità di sviluppo e di crescita
sviluppo di specifiche vocazioni territoriali.
DUC:
Comuni con almeno 15.000 abitanti, che possono presentare richiesta singolarmente.
Per costituire un nuovo DUC
: i Comuni con almeno 15.000 abitanti individuano una o più porzioni di città/quartieri (aree distrettuali) riconoscibili ed individuabili che – opportunamente perimetrale - presentino spiccate peculiarità di sviluppo e crescita dal punto di vista commerciale.
DID:
Comuni che possono partecipare aggregandosi obbligatoriamente fra loro in numero non inferiore a tre.
Per costituire un nuovo DID
Per i soli comuni exclave (comuni completamente circondati da territori di una provincia diversa da quella di appartenenza) sarà possibile costituire un DID aggregandosi con comuni della medesima provincia di appartenenza: i comuni che si aggregano al comune exclave, dovranno rispettare tra di loro il requisito della contiguità territoriale.
: l’aggregazione deve essere formata da almeno tre Comuni contermini (non già ricompresi in un Distretto precedentemente approvato) ed appartenenti alla medesima provincia.I comuni aggregati non devono essere necessariamente tutti confinanti tra loro, ma non si deve in alcun modo interrompere la contiguità territoriale all’interno dell’aggregazione.Non sono ammesse aggregazioni tra Comuni che insistano su province diverse.
3. SOGGETTI BENEFICIARI DEI CONTRIBUTI REGIONALI
I capofila sono referenti unici di Regione Lombardia sul piano finanziario per tutto ciò che riguarda la gestione finanziaria del contributo: utilizzo dei fondi, rendicontazione delle spese, rispetto della normativa fiscale e di tutte le disposizioni in vigore – anche comunitarie - in tema di utilizzo di contributi pubblici.
Compatibilmente con quanto previsto dalla l.r.6/2010 (come modificata dalla l.r.3/2011) art.138, possono essere beneficiari del contributo regionale per il tramite del Capofila:
−−gli altri Comuni, oltre il Capofila;
−−le associazioni, i consorzi e le cooperative e loro società operative che abbiano per oggetto la promozione ed il sostegno delle imprese commerciali;
−−le imprese con sede legale o operativa nel distretto, esclusivamente del comparto della distribuzione commerciale che presentano Codici ATECO Registro Imprese di attività prevalente d’impresa (e non di unità locale) compreso nell’elenco fornito (codici ATECO 2007 Allegato 1).
Per effetto delle deleghe attribuite alla Direzione nella IX legislativa, successivamente all’approvazione del T.U.Commercio (L.R.6/2010 come modificata dalla l.r.3/2011) è stata estesa anche alle imprese del comparto del turismo e dei servizi la possibilità di partecipare al bando Distretti del Commercio.Per tali imprese si rinvia ai Codici ATECO indicati all’Allegato 1.
4. CAPOFILA
Possono essere capofila di Distretto un Comune, una Comunità Montana o un’Unione di Comuni.
Serie Ordinaria n.9 - Venerdì 04 marzo 2011 – 12 – Bollettino Ufficiale
Il Capofila agisce quale referente amministrativo unico verso Regione Lombardia in nome e per conto di un partenariato locale costituito dalle associazioni maggiormente rappresentative del comparto del commercio (oltre eventualmente a quelle del turismo e dei servizi) e da soggetti pubblici e privati.
Il Capofila del Distretto è tenuto obbligatoriamente a:
a) rappresentare il partenariato nei confronti di Regione Lombardia;
b) recepire gli interventi di competenza dei diversi partner pubblici e privati in un programma d’intervento integrato, coerente e condiviso con il partenariato;
c) compiere tutti gli atti necessari per la partecipazione al presente bando ed alla relativa procedura di selezione e conseguenti la stessa fino alla completa realizzazione degli interventi previsti nel programma;
d) costruire e consolidare un partenariato pubblico-privato aperto ma stabile nel tempo con i soggetti locali;
e) coordinare il processo di attuazione del programma d’intervento e assicurarne il monitoraggio, mediante la trasmissione a Regione Lombardia dei dati relativi al monitoraggio fisico, finanziario e procedurale all’attuazione del programma di intervento mediante apposito sistema informatico reso disponibile per il controllo di gestione dei Distretti del Commercio;
f) trasmettere a Regione Lombardia la rendicontazione degli interventi, delle realizzazioni e dei risultati ottenuti, comprensivi dei relativi parametri di efficacia e d’impatto
g) coordinare i rapporti finanziari con Regione Lombardia per il tramite di Finlombarda spa, provvedendo ad incassare le somme dovute sia in acconto che a saldo, ovvero provvedendo tempestivamente alle erogazioni in favore dei partner del Distretto.
h) elaborare - in accordo con il partenariato e fatta salva la coerenza con i contenuti del programma di intervento originariamente presentato - studi di fattibilità e iniziative volte a supportare l’evoluzione della realtà distrettuale, pertinenti e coerenti con la vocazione del territorio nel quale il Distretto è inserito - valorizzandone gli aspetti di attrattività ed eccellenza – promuovendo azioni a favore anche delle imprese del turismo e dei servizi ivi operanti.
Il capofila può presentare richiesta di contributo per una sola delle due tipologie previste dal presente bando,in funzione dei requisiti di partecipazione specificati nel seguito.
5. PARTENARIATO
All’interno di un Distretto del Commercio è obbligatoriamente prevista la presenza nel partenariato, attestata dall’Accordo di Distretto, dei seguenti soggetti:
I comuni partner di Distretto si impegnano a:
−−raccogliere le istanze del territorio, le proposte degli attori pubblici e privati coerenti con le indicazioni del presente bando al fine del loro inserimento nel programma d’intervento del Distretto;
−−utilizzare in modo coerente ed integrato i propri strumenti in materia di commercio e di attività produttive, di gestione dei tempi e degli orari, di regolamentazione e promozione dell’accessibilità, della viabilità e della sosta; di promozione della pulizia, della qualità ambientale e della sicurezza; di valorizzazione dell’arredo urbano e dell’attrattività dei luoghi; di promozione ed organizzazione degli eventi, al fine di assicurare una politica realmente efficace di valorizzazione del commercio e dell’attrattività urbana;
−−favorire il monitoraggio dell’avanzamento del programma d’intervento, il mantenimento nel tempo del coinvolgimento attivo dei soggetti pubblici e privati che compongono il partenariato nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo del Distretto, in una prospettiva di medio-lungo periodo;
−−promuovere e curare la realizzazione degli interventi di propria competenza finalizzati agli obiettivi perseguiti dal programma di intervento del Distretto;
−−collaborare al reperimento delle risorse necessarie a sostenere l’attuazione del Programma di intervento, in addizionalità al contributo pubblico.
Le associazioni ex Legge 580/1993 maggiormente rappresentative delle imprese del commercio, si impegnano a:
−−raccogliere le istanze del territorio, le proposte degli attori pubblici e privati coerenti con le indicazioni del presente bando al fine del loro inserimento nel programma d’intervento;
−−condividere ed arricchire le analisi e le conoscenze disponibili sul sistema commerciale locale;
−−mobilitare e convogliare l’interesse e la partecipazione degli operatori commerciali del Distretto;
−−formulare le proposte di intervento a favore del settore e dell’attrattività dell’area in coerenza con la configurazione del contesto locale;
−−promuovere la diffusione tra gli operatori commerciali del Distretto di servizi integrati alla clientela e per la qualità urbana, anche attraverso forme dirette di gestione;
−−offrire opportunità di accompagnamento agli operatori nell’attuazione del programma d’intervento e promuoverne la formazione al cambiamento strategico e all’utilizzo delle nuove opportunità offerte;
−−favorire la condivisione di esperienze, attivare circuiti di confronto, emulazione e miglioramento tra aggregazioni di operatori di realtà territoriali diverse;
−−proporsi come soggetti attuatori, ove opportuno, per la promozione di iniziative rivolte a operatori privati beneficiari dei contributi regionali;
−−promuovere e curare la realizzazione degli interventi di propria diretta competenza finalizzati agli obiettivi perseguiti dal programma di intervento del Distretto;
−−collaborare al reperimento delle risorse necessarie a sostenere l’attuazione delle misure d’intervento, in addizionalità al contributo pubblico.
Oltre al Comune e alle associazioni imprenditoriali del commercio più rappresentative, è opportuno un coinvolgimento nel partenariato delle espressioni pubbliche e private potenzialmente interessate alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Distretto.
A titolo esemplificativo si segnala che tra i soggetti interessati a partecipare al Distretto possono esservi:
il Comune o la Comunità Montana o l’Unione di Comuni identificato come Capofila del Distretto;
almeno altri due Comuni (tre qualora il Capofila sia una Comunità Montana o una Unione di Comuni) in qualità di Comuni partner; requisito non obbligatorio solo nel caso in cui il Comune Capofila abbia almeno 15.000 abitanti e presenti autonomamente la proposta;
almeno una delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative per il settore del commercio, a livello provinciale, ai sensi della legge 29 dicembre 1993 n.580, definita come quella che ha diritto ad almeno un rappresentante, da sola o in apparentamento con altre, all’interno del Consiglio camerale, così come composto al momento della presentazione della richiesta di contributo.Bollettino Ufficiale
−−Enti ad autonomia funzionale, tra cui in particolare le Camere di Commercio, specie per le funzioni di promozione attiva, infrastrutturazione e regolazione dell’economia locale che possono direttamente svolgere o favorire;
−−Rappresentanze dei settori economici presenti nell’area, sia per integrare con azioni e apporti sinergici quanto specificatamente previsto nel programma di intervento per la distribuzione commerciale, sia per azioni di sostegno e sponsorizzazione (ad es.da parte di singole imprese del terziario, della grande distribuzione organizzata, della finanza e delle assicurazioni, dell’edilizia e del settore immobiliare) sia per il rilancio dell’occupazione;
−−Proprietari immobiliari, popolazione residente e loro rappresentanze, sia al fine di contribuire all’analisi del posizionamento del Distretto, sia per collaborare alla realizzazione di specifiche azioni che possano dare apporti concreti all’attuazione degli obiettivi del Distretto;
−−Enti, società, agenzie, associazioni e consorzi a carattere pubblico, privato o misto.
E’ auspicabile il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali di questi comparti ai fini della valutazione delle misure proposte per il finanziamento e della sostenibilità nel medio-lungo periodo delle politiche distrettuali.
Serie Ordinaria n.9 - Venerdì 04 marzo 2011 – 13 – −Enti locali territoriali, anche per le funzioni amministrative, programmatorie e di pianificazione con cui possono contribuire allo sviluppo del Distretto, oltreché con contributi finanziari alla realizzazione di parti del programma d’intervento;
6. OBBLIGHI DEI BENEFICIARI DI CONTRIBUTO
I soggetti beneficiari sono tenuti a:
−−assicurare la puntuale e completa realizzazione delle attività e degli interventi in conformità alle richieste di contributo presentate ed entro i termini stabiliti dal relativo decreto di concessione;
−−assicurare la copertura finanziaria delle spese non coperte da contributo regionale;
−−conservare e mettere a disposizione di Regione Lombardia, per un periodo di dieci anni, a decorrere dalla data di erogazione del saldo del contributo, la documentazione originale di spesa;
−−assicurare un utilizzo dei fondi impegnati coerente con il Programma di Intervento del Distretto e nel pieno rispetto delle normative vigenti in fatto di (ad esempio, per le erogazioni alle PMI, regolamento comunitario «De minimis», ecc);
−−mantenere la destinazione d’uso di beni, opere ed immobili per cinque anni dalla data di pubblicazione del decreto di concessione;
−−non richiedere per le stesse spese per le quali viene erogata l’agevolazione, altre agevolazioni regionali, nazionali e Comunitarie.
−−assicurare la realizzazione delle opere ammesse nel rispetto delle normative vigenti (sicurezza, impiantistica, etc.);
−−presentare progettazione degli interventi di iniziativa pubblica ad un livello almeno di definitivo, con l’impegno, a seguito di assegnazione di contributo regionale, ad inoltrare il progetto esecutivo entro 90 giorni dall’avvenuta comunicazione del contributo;
Il Capofila dovrà fornire rendiconti sullo stato di realizzazione delle attività, sull’andamento delle operazioni, su ritardi o anticipi, sul raggiungimento degli obiettivi, secondo le modalità definite da Regione Lombardia.
7. REVOCHE, CONTROLLI E RINUNCE
Il contributo regionale concesso può essere revocato da Regione Lombardia qualora non vengano rispettate tutte le indicazioni e i vincoli previsti dal bando o nel caso di:
−−rinuncia da parte del soggetto beneficiario comunicata previo invio raccomandata;
−−mancato rispetto dei vincoli e delle indicazioni stabilite da Regione Lombardia;
−−mancato realizzo di almeno il 50% del programma presentato da parte del soggetto beneficiario relativamente alla creazione di nuovi distretti o all’integrazione con distretti già approvati;
−−mancato rispetto (per la tipologia 1 e per la tipologia 2 area di intervento 3) dell’obbligo previsto dal bando di assicurare ad interventi privati risorse pari ad almeno il 50% del contributo erogato da Regione Lombardia;
−−mancato rispetto dei tempi previsti per la realizzazione dell’investimento;
−−non conformità tra progetto presentato e progetto realizzato, salvo i casi in cui sia presente l’autorizzazione regionale;
−−riscontro irregolarità o mancanza dei requisiti (sulla base dei quali il contributo è stato concesso ed erogato) in sede di verifica da parte dei competenti uffici regionali;
−−mancato rispetto della norma che prevede che i lavori/beni oggetto di contributo non vengano distolti, ceduti o alienati dall’uso previsto all’atto della presentazione della richiesta di contributo, prima che siano decorsi cinque anni dalla data di pubblicazione del decreto di concessione del contributo.
Regione Lombardia effettua idonei controlli a campione in qualsiasi momento, anche mediante ispezioni e sopralluoghi, su un numero non inferiore al 10% delle richieste finanziate.
Nei casi di revoca, anche a seguito di controlli, si procederà al recupero dell’agevolazione indebitamente percepita gravata da interessi legali (calcolati sulla base dell’interesse in vigore).
Il soggetto beneficiario che intende rinunciare al contributo è tenuto a darne comunicazione al responsabile del procedimento mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
8. INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Si informa che, ai sensi dell’art.13 del D.lgs.30 giugno 2003 n.196, i dati acquisiti in esecuzione del presente bando verranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per il quale gli anzidetti vengono comunicati, secondo le modalità previste dalle legge e dai regolamenti vigenti.
Titolare del trattamento è la Giunta Regionale della Lombardia, Piazza Città di Lombardia 1 – 20124 Milano, nella persona del Presidente.
Responsabili del trattamento dei dati personali sono per la Regione Lombardia, il Direttore della Direzione Generale della Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi, con sede in Piazza Città di Lombardia 1 – 20124 Milano e per Finlombarda Spa, Piazza Belgioioso, 2 – 20121 Milano - il Legale Rappresentante della stessa.
9. PUBBLICAZIONE E INFORMAZIONI
Copia integrale del bando e dei relativi allegati è pubblicata sul Bollettino Ufficiale



1. addizionalità delle risorse da parte del territorio;
2. concentrazione degli interventi su beni e servizi di immediata visibilità e fruibilità da parte del consumatore/visitatore/residente, demandando ad altri strumenti il sostegno all’innovazione interna al punto vendita;
3. consolidamento delle realtà distrettuali esistenti;
4. sostenibilità finanziaria del Distretto nel medio-lungo periodo;
5. semplificazione delle procedure;
6. certezza e celerità nell’erogazione delle risorse.

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