I cacciatori della Bassa affilano le armi
SENNA
binocolo quando si trovano, e dei fagiani,
liberati a giugno, non ve n’è
più uno quasi ad agosto. Cacciare
nell’Atc Sud è diventato impossibile
secondo gli appassionati venatori e
sembrano unmiraggio i tempi in cui
imbracciare il fucile e sguinzagliare
i cani nelle campagne voleva dire
“divertirsi”. Riuniti nel salone Rex
di Senna, venerdì sera un centinaio
di cacciatori del Laundense Sud hanno
fatto sentire la loro voce. Da nove
mesi l’Ambito è commissariato e a
breve ci sarà la nomina del nuovo comitato
di gestione.
Un passaggio importante sollecitato
dalla stessa basema che, viste le premesse
anziché incoraggiare preoccupa.
«Dopo una sollecitazione alla Regione
perché invitasse la Provincia a
costituire il comitato, il 15 aprile le
associazioni venatorie hanno presentato
i loro nominativi ha
spiegato
Mario Ghidelli, tra i promotori
della serata ,
quello che contestiamo
è che si vadano a insediare persone
non residenti né iscritte all’Atc
Sud». L’opposizione nasce da considerazioni
prima di tutto pratiche.
«Come può un residente al nord risolvere
i problemi che ci troviamo ad
affrontare qui al sud ha
insistito
Ghidelli ?
I locali iscritti alle associazioni
sono cinquecento e vorremmo
che siano scelti tra loro i nostri
rappresentanti». Angelo Rossi, cacciatore
e guardia volontaria è stato
persino più duro: «Non solo ripropongono
gli stessi nomi ha
aggiunto
,
ma riesumano persone già commissariate.
Di tasca mia ho fatto inviare
dall’avvocato una lettera al
presidente della Provincia Foroni affinché
non rinomini il vecchio presidente
dell’Atc Sud che è stato commissariato.
Come vieta l’art.13 dello
statuto dell’Ambito». Poi ha attaccato:
«Con la precedente amministrazione
provinciale le cose andavano
diversamente, adesso non si può
nemmeno più fare l’abbattimento
delle volpi se non accompagnati da
una guardia della Provincia». In sala
il consigliere provinciale leghista
Alfredo Ferrari ha ascoltato attento.
Dal tavolo gli organizzatori ne hanno
invocato l’intervento e quando ha
preso la parola ha spiegato che «spetta
al commissario in carica rispondere
su queste questioni, per cui posso
solo assicurarvi che la Provincia
non è ferma e la programmazione
sta andando avanti».
Nel corso del dibattito è emerso più
volte il tema degli interessi economici
che spingerebbero le associazioni
a presentare alcuni nomi piuttosto
che altri, ed è stato Ivano Zilli a spostare
il baricentro del discorso: «Le
associazioni più forti imporranno
sempre le persone che vogliono ha
rimarcato ,
dobbiamo cominciare a
discutere di caccia e votare un pacchetto
di proposte che venga tenuto
in conto da chiunque sia eletto».
Le lepri si vedono solo con unLaura Gozzini IL CITTADINO LODI ED. 19 APRILE 2011
S
ENNA nINCONTRO A SENNA SUL FUTURO DELL’ATC SUD: «NEL COMITATO DI GESTIONE NON VOGLIAMO ESTRANEI»
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