Lunedì mattina il piccolo Claudio Michelini di Castiglione (investito da un pirata circa un mese fa) è stato trasferito con l’ambulanza dall’ospedale Niguarda di Milano a Lecco, in un centro specializzato per la riabilitazione. Le sue condizioni, comunque, restano molto critiche, e la prognosi viene tenuta riservata dai medici. «Ora è lontano e per noi sarà più difficile stargli vicino - spiega il padre Antonio -. Abbiamo altri due figli a casa e dobbiamo pensare anche a loro, oltre al dolore e all’angoscia per le condizioni di Claudio ora c’è anche questo problema». Il trasferimento è avvenuto lunedì mattina. Claudio, di otto anni appena, è stato accompagnato dalla madre a bordo dell’ambulanza. «Ha preso una botta paurosa alla testa - aggiunge il padre -, ma sulle sue condizioni anche noi sappiamo pochissimo, i medici non ci dicono nulla». Nelle sue parole però c’è anche tanta rabbia per come sono andate le cose, soprattutto perchè una persona che già per due volte era stata sorpresa al volante “in stato di ebbrezza” abbia potuto riavere la patente e rimettersi alla guida. Chi ha investito Claudio, F.B. 38enne di Codogno, era ubriaco e sotto l’effetto di droghe anche quel 9 luglio, quando con l’auto ha scagliato il piccolo a diversi metri di distanza e poi è fuggito. «Ma questa volta - aggiunge il padre - vogliamo andare fino in fondo». tratto da il cittadino lodi
mercoledì 10 agosto 2011
Castiglione, il piccolo Claudio trasferito da Milano a Lecco
Castiglione, il piccolo Claudio trasferito da Milano a Lecco(10 agosto 2011)
Lunedì mattina il piccolo Claudio Michelini di Castiglione (investito da un pirata circa un mese fa) è stato trasferito con l’ambulanza dall’ospedale Niguarda di Milano a Lecco, in un centro specializzato per la riabilitazione. Le sue condizioni, comunque, restano molto critiche, e la prognosi viene tenuta riservata dai medici. «Ora è lontano e per noi sarà più difficile stargli vicino - spiega il padre Antonio -. Abbiamo altri due figli a casa e dobbiamo pensare anche a loro, oltre al dolore e all’angoscia per le condizioni di Claudio ora c’è anche questo problema». Il trasferimento è avvenuto lunedì mattina. Claudio, di otto anni appena, è stato accompagnato dalla madre a bordo dell’ambulanza. «Ha preso una botta paurosa alla testa - aggiunge il padre -, ma sulle sue condizioni anche noi sappiamo pochissimo, i medici non ci dicono nulla». Nelle sue parole però c’è anche tanta rabbia per come sono andate le cose, soprattutto perchè una persona che già per due volte era stata sorpresa al volante “in stato di ebbrezza” abbia potuto riavere la patente e rimettersi alla guida. Chi ha investito Claudio, F.B. 38enne di Codogno, era ubriaco e sotto l’effetto di droghe anche quel 9 luglio, quando con l’auto ha scagliato il piccolo a diversi metri di distanza e poi è fuggito. «Ma questa volta - aggiunge il padre - vogliamo andare fino in fondo». tratto da il cittadino lodi
Lunedì mattina il piccolo Claudio Michelini di Castiglione (investito da un pirata circa un mese fa) è stato trasferito con l’ambulanza dall’ospedale Niguarda di Milano a Lecco, in un centro specializzato per la riabilitazione. Le sue condizioni, comunque, restano molto critiche, e la prognosi viene tenuta riservata dai medici. «Ora è lontano e per noi sarà più difficile stargli vicino - spiega il padre Antonio -. Abbiamo altri due figli a casa e dobbiamo pensare anche a loro, oltre al dolore e all’angoscia per le condizioni di Claudio ora c’è anche questo problema». Il trasferimento è avvenuto lunedì mattina. Claudio, di otto anni appena, è stato accompagnato dalla madre a bordo dell’ambulanza. «Ha preso una botta paurosa alla testa - aggiunge il padre -, ma sulle sue condizioni anche noi sappiamo pochissimo, i medici non ci dicono nulla». Nelle sue parole però c’è anche tanta rabbia per come sono andate le cose, soprattutto perchè una persona che già per due volte era stata sorpresa al volante “in stato di ebbrezza” abbia potuto riavere la patente e rimettersi alla guida. Chi ha investito Claudio, F.B. 38enne di Codogno, era ubriaco e sotto l’effetto di droghe anche quel 9 luglio, quando con l’auto ha scagliato il piccolo a diversi metri di distanza e poi è fuggito. «Ma questa volta - aggiunge il padre - vogliamo andare fino in fondo». tratto da il cittadino lodi
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