lunedì 10 settembre 2012
Eal Compost, ancora una diffida dalla provincia settore ambiente
Terranova Provincia di Lodi ed Eal Compost di nuovo in rotta di collisione: palazzo San Cristoforo dà tempo trenta giorni alla società di Terranova per mettere in atto procedure adeguate per la tracciabilità del compost, garantendo altresì la periodica pulizia e manutenzione di caditoie e condotte. Se entro il termine stabilito la società non rispondesse positivamente alle richieste dell’ente, potrebbero scattare ulteriori provvedimenti fino alla sospensione dell’autorizzazione ambientale.Già lo scorso ottobre per Eal Compost era scattata una diffida da parte della Provincia di Lodi per alcuni problemi di carattere ambientale e di sicurezza evidenziati nel corso di un sopralluogo dell’Arpa. All’epoca, era stato anche vietato il trattamento della frazione umida proveniente dai comuni del Lodigiano, per la quale restava consentito il solo conferimento. Il provvedimento aveva poi cessato la sua efficacia a febbraio, dopo che la società aveva dimostrato di aver posto rimedio alle situazioni di criticità rilevate da Arpa e provincia. E tuttavia il 13 agosto scorso Arpa di Lodi ha redatto una relazione tecnica istruttoria con nuove criticità a cui ha fatto riscontro la nota preparata dal corpo di polizia locale della Provincia di Lodi il 23 luglio precedente in cui si segnalava «il cattivo stato di manutenzione della griglia di raccolta del percolato» in un’area del sito, elemento che «rappresenta una criticità per la corretta gestione dell’eventuale percolato prodotto». Le altre problematiche riscontrate riguardano la trasmissione dei referti analitici relativi alle caratteristiche del compost, mai inviati per il 2011 e arrivati per il 2009 e 2010 senza rispettare la cadenza semestrale concordata, e soprattutto la tracciabilità dei lotti di compost. Infatti, «l’esame dei rapporti di prova sul compost prodotto nel periodo 2009-2011 non consente di riferire con precisione l’analisi effettuata ad uno specifico lotto o periodo di produzione e in ultima analisi ad una specifica destinazione finale, pregiudicandone di fatto la tracciabilità; in nessun caso il materiale prodotto dall’impianto può ritenersi conforme alle norme di riferimento». Tre le richieste della Provincia a Eal Compost per la revoca della diffida. Prima di tutto mettere in atto una procedura adeguata a garantire la tracciabilità del compost «al fine di poter stabilire con precisione la corrispondenza tra l’analisi effettuata ed il lotto di produzione», quindi «indicare nei documenti di trasporto del compost prodotto i riferimenti al lotto di produzione al fine di garantirne la tracciabilità» e infine «garantire la periodica pulizia e manutenzione delle caditoie e relative condotte».Entro la prima decina di ottobre, Eal Compost dovrà fornire adeguati riscontri alle richieste della Provincia salvo incappare in ulteriori provvedimenti restrittivi.Andrea Bagatta tratto da il cittadino lodi
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