Per far fronte ai forti aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche e delle quotazioni all'ingrosso dell'energia elettrica e del gas che hanno raggiunto in Italia e in Europa livelli record, per l'elettricità l'Arera ha deciso di rinnovare il blocco degli oneri generali di sistema. Situazioni analoghe di tensioni sui prezzi si riscontrano in altri Paesi europei, come in Francia e Spagna, in cui le Autorità di regolazione stanno attentamente monitorando le dinamiche di mercato per assicurarne il buon funzionamento, a tutela dei consumatori.
Già in occasione dell'aggiornamento di
fine giugno, gli oneri generali erano stati notevolmente diminuiti per
attutire l'impatto dell'aumento del prezzo dell'energia. Ciò avrebbe
dovuto comportare un aumento per recuperare il gettito perduto. Con
questa manovra l'Autorità utilizza nella misura massima possibile la sua
azione di 'scudo', rinviando di un ulteriore trimestre il rialzo
necessario degli oneri. L'effetto complessivo di questa manovra è il
contenimento della spesa per i consumatori elettrici, domestici e non
domestici, di circa un miliardo di euro (per tutto il 2018), a beneficio
sia del mercato libero che di quello tutelato.
L'eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa è determinata da diversi fattori:
- le sostenute quotazioni internazionali
delle materie prime energetiche; in particolare, i prezzi di riferimento
per l'Europa del gas naturale e del carbone risultano (in euro) in
aumento del 13% e del 12% nel trimestre in corso rispetto al secondo
trimestre 2018;
- le quotazioni del gas europeo sono
spinte verso l'alto anche dall'aumento dei prezzi del gas trasportato
via mare (GNL) sui mercati asiatici (+22% - in euro - rispetto al
secondo trimestre 2018), in quanto tale tensione limita in prospettiva
l'offerta di gas naturale disponibile per l'Europa;
- la crescita senza precedenti del prezzo
dei permessi di emissione di anidride carbonica (CO2, +29% negli ultimi
tre mesi rispetto al trimestre precedente), cioè dei titoli che i
produttori di energia elettrica devono acquistare per compensare la loro
CO2 immessa nell'atmosfera;
- le limitazioni e l'incertezza legata
allo stop totale o parziale di 22 reattori nucleari su 58 in Francia,
per manutenzione o limitazioni nell'uso dell'acqua per la refrigerazione
degli impianti a causa delle elevate temperature estive.
Conseguentemente, in base ai dati di
pre-consuntivo, il prezzo della borsa elettrica italiana (PUN) risulta
in aumento di circa il 29% rispetto al secondo trimestre del 2018,
scontando anche il calo della produzione idroelettrica e temperature
superiori alla media stagionale nel mese di settembre. Inoltre i prezzi
sui mercati a termine per il quarto trimestre non danno segnali di
inversione dell'attuale tendenza al rialzo.
Pur in presenza del blocco degli oneri generali elettrici, dal
prossimo 1° ottobre la spesa per l'energia per la famiglia tipo in
tutela registrerà un incremento del 7,6% per l'energia elettrica (+1,5
cent€/kWh) e del 6,1% per il gas naturale (+4,78cent€/Smc) rispetto alla
spesa del terzo trimestre.
Per l'elettricità la spesa (al lordo tasse) per la famiglia-tipo
nell'anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre
2018) sarà di 552 euro, con una variazione del +6,1% rispetto ai 12 mesi
equivalenti dell'anno precedente (1° gennaio 2017 - 31 dicembre 2017),
corrispondente a un aumento di circa 32 euro/anno. Nello stesso periodo
la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.096
euro, con una variazione del +5,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti
dell'anno precedente (1° gennaio 2017 - 31 dicembre 2017),
corrispondente a circa 61 euro/anno.
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